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Da giugno 2023 Bologna sarà la prima città italiana ad avere il limite a 30 km/h


ciraw

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19 minuti fa, jameson scrive:

Tutte le volte che ho visto limiti di questo tipo erano dovuti a lavori o situazioni specifiche del tratto di strada. Come confermi tu stesso, 2 km dopo il limite viene tolto. Qui mettono a limiti ridicoli decine e decine di km di strada.

Ti assicuro che, guidando, non si percepisce nessuna necessità di un abbassamento dei limiti in quei tratti (quantomeno non fino a 60km/h). E tutti gli automobilisti in quei 2km inchiodano, dato che spesso e volentieri ci sono anche gli autovelox o le famigerate auto civetta. Ogni volta che vado in Germania in auto la trovo veramente pericolosissima come cosa

 

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Salvini ha finanziato le zone 30 nelle città italiane che ora contesta

 

Ma dopo l'istituzione del limite a Bologna ha deciso di fare marcia indietro, annunciando una direttiva per bloccare l'iniziativa

 

Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha lanciato una crociata contro la zona 30 istituita dal Comune di Bologna, definendola irragionevole e annunciando provvedimenti per ridurre le zone 30 in tutta Italia. Eppure, l’iniziativa per abbassare il limite di velocità nelle strade urbane dei grandi comuni, da 50 a 30 chilometri, è stata promossa e finanziata con 13 milioni di euro proprio dal ministero dei Trasporti guidato da Salvini, con una legge entrata in vigore a febbraio 2023. Quando il leader del Carroccio era già al timone del dicastero responsabile.

Con le elezioni europee alle porte, in Italia si respira già il clima da campagna elettorale e mentre un personaggio anonimo ha cominciato ad abbattere gli autovelox in Veneto, distruggendone già 12 come riporta il Corriere della Sera , Salvini sembra aver deciso di sfruttare questa situazione per raccogliere facili consensi. La sua invettiva contro la zona 30, infatti, si è aperta solo verso il comune di Bologna, guidato dal centrosinistra, mentre il ministro è rimasto in silenzio rispetto a iniziative uguali prese in città governate dal centrodestra, come Olbia, Treviso e Genova.

Un silenzio ragionevole che, al massimo, dovrebbe tradursi in esultanza e non in attacchi politici, dato che le azioni di questi comuni mostrano il successo di una manovra decisa e finanziata dallo stesso ministero diretto da Salvini. Come si legge sulla Gazzetta ufficiale del 9 febbraio 2023, il ministero dei Trasporti ha stanziato 13 milioni di euro per interventi a favore della sicurezza dei pedoni in 14 grandi comuni - tra cui Bologna, che ha ricevuto 613 mila euro - indicando come prima cosa “l’implementazione di zone 30”, al fine di “mitigare le differenze di velocità esistenti tra pedoni e traffico motorizzato”.

Ora però, il ministro ha deciso di fare marcia indietro e, riporta Rai News, ha annunciato una direttiva per bloccare le zone 30 in tutta Italia. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori (Codacons) ha già deciso di ricorrere contro il provvedimento, portando il caso davanti al Tribunale amministrativo regionale del Lazio per ottenerne l’annullamento. Secondo l’organizzazione, le azioni di Salvini andrebbero a “limitare la libertà dei sindaci” con un atto “ideologico, ingiustificato, abnorme e sproporzionato” che “si scontra con l’esigenza prioritaria di garantire la sicurezza stradale e l’incolumità dei cittadini”.

Inoltre, continua Codacons, il limite di 30 chilometri orari non va in alcun modo a ledere i diritti degli automobilisti o a pregiudicarne la puntualità, al contrario di quanto sostenuto da Salvini. In base ai calcoli effettuati sulle strade di Bologna comprese nella zona 30, circa il 70% del totale, l’abbassamento del limite orario da 50 a 30 chilometri influisce con una media di circa 12 secondi in più sui tempi di percorrenza, non abbastanza per lanciare l’allarme su improbabili stop alla consegna dei farmaci a causa del limite di velocità.

Wired Italia

Modificato da MotorPassion
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"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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6 minuti fa, jameson scrive:

Però se non si capiscono semplici testi in italiano non bisognerebbe commentare.
Il decreto è sulle "zone 30", non sulle "città 30".

 

Ma in realtà da quello che capisco io, da non abitante di Bologna, non è tutta la città Zona 30 ma solo alcune aree che ok sono tante e ricoprono gran parte della città, però a livello normativo rispettano quando indicato dal Ministero dei Trasporti e non sono fuori legge; hanno "giocato" molto bene con le regole per stare nel legale/consentito dal Ministero.

Poi a livello di effetto negativo sulla meccanica delle auto, quello è un altro discorso.

Modificato da MotorPassion

 

"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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4 minuti fa, MotorPassion scrive:

Ma in realtà da quello che capisco io, da non abitante di Bologna, non è tutta la città Zona 30 ma solo alcune aree che ok sono tante e ricoprono gran parte della città, però a livello normativo rispettano quando indicato dal Ministero dei Trasporti e non sono fuori legge; hanno "giocato" molto bene con le regole per stare nel legale/consentito dal Ministero.

Poi a livello di effetto negativo sulla meccanica delle auto, quello è un altro discorso.

Io invece ho capito (anche da quanto sono inca%%ati i bolognesi) che tutto il territorio comunale va a 30 all'ora tranne alcune strade di scorrimento a 50.

Sulle zone 30 non c'è granché da ridire se fatte con criterio, in genere si tratta di quartieri in cui difficilmente si va a più di 30 perché molto frequentati da pedoni.

Poi i commenti che hai postato provengono da parte politica avversa al ministro, quindi magari non è che non hanno capito, stanno mischiando le carte.

1 ora fa, TonyH scrive:

20 anni era il 2004, mica il 1924.

 

I bancomat erano presenti già da decenni, esistevano già le banche online e si comprava su Ebay pagando tramite Paypal.

In effetti la mia iscrizione a Paypal, eBay ed Amazon risale al 1999.

Modificato da jameson
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Guys, in my province, Alberta, Canada, stationary speed cameras are prohibited by the provincial government. They are considered a "cash cows". Now we have speed cameras on the special marked cars in the designated zones only. But they are prohibited at ring roads, in the zones with a speed limit lower than 50 km/h, etc. The municipalities every year should provide a proof that such cameras increase the safety. The amount of cameras is limited, municipalities can't install new cameras or upgrade equipment.

This is how our cameras look like, they are visible to everyone. Drivers should be aware of them

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Remember, till early 70s speed limits on the highways were not existed. They were implemented not because of the safety but to limit fuel consumption during the oil crisis period.

In one of the QR's from 60s was a short article that speed limits in the cities increased incidents rate and traffic congestions. 

 

Speed doesn't kill!

Modificato da max_pershin
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'92 155 1.8 TS 8v Super

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Direi che considerazioni fatte negli anni '60 e '70 su questi argomenti al giorno d'oggi non hanno più valore, visto che il contesto è molto diverso.

Anzi, da quello che leggo direi che l'unico dato che solitamente viene confermato dagli studi e osservazioni nelle città dove è stato ridotto il limite a 30 km/h è proprio la diminuzione degli incidenti e della loro gravità. 

Poi si può discutere se a Bologna sia stato implementato nel modo migliore oppure no, comunque ritengo che intanto si debba provare per vedere gli effetti, poi semmai si potrà modificare per migliorare o, addirittura, tornare indietro.

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