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L'odio per l'elettrico, mito, disinformazione o reale fondamento?


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E comunque l'EU sta facendo bene ormai da molti anni, e nel 2022, dati appena usciti, la produzione di elettricità da sole+vento ha superato per la prima volta la produzione da gas metano.

 

Vedere grafico, 22.3% Sole e Vento, Hydro e nucleare 32%, gas 20%, Carbone 16%, Altro 10%

 

https://ember-climate.org/insights/research/european-electricity-review-2023/

 

In più, grazie alla spinta dei casini russi, la Commisione EU sta predisponendo la velocizzazione dei permessi burocratici sulle rinnovabili, che per inciso, è il problema italiano più grosso: una nazione meridionale che sfrutta il sole parecchio meno di quelle nordiche, abbiamo un potenziale da paura. 

 

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_6657

 

 

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38 minuti fa, A.Masera scrive:

 

Attenzione che la questione Toyota è più complessa, insiste sull'idrogeno in quanto avvantaggiata dalla collaborazione col governo giapponese che sostiene una politica nazionale di conversione all'idrogeno ( https://www.csis.org/analysis/japans-hydrogen-industrial-strategy https://global.toyota/en/newsroom/corporate/37544956.html ) attraverso la quale (anche Honda) beneficia di investimenti enormi che potrebbe poi rigiocarsi a livello globale.. con le batterie invece parte in posizione ormai svantaggiata rispetto a tutti gli altri costruttori.

 

 il Giappone (Paese che nel momento giusto collabora - concertato dal Governo- in un unica direzione dal CEO all'ultimo degli addetti alle pulizie ) ha Panasonic, che è il numero 3 come  leader di produzione e tecnologia (soprattuto), non mi pare che partano "indietro",  non leader, ok, ma dicono la loro ,non c'è nemmeno un europeo, quello si che è vero.

E siamo quelli che spingono di più, a livello strategico è un controsenso.

 

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On 3/2/2023 at 16:22, A.Masera scrive:

 

C'è una componente mentale primitiva nell'uomo che rigetta le novità e le denigra perchè non conoscendole ha principalmente paura.

Atavica ed eterna, paura del cambiamento, paranoie da complotto, legittima preoccupazione dei costi ma non per questo arrestabile perchè l'evoluzione ha solo una direzione. Per questo il tuo topico è senza speranza di discussione concreta, è emotività pura, non logica.  

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1 ora fa, slego scrive:

sì ok, ma così la fai un po' troppo semplice.

chi ha famiglia, chi ha casa di proprietà, chi non può economicamente permettersi una casa vicina al lavoro, chi comunque si sposta per lavoro, chi lavora in un posto/città che gli fa schifo e in cui non vuole vivere... insomma, ridurlo a un fatto mentale mi pare sia farla un po' troppo facile. la tipologia "prendo su e mi trasferisco a vivere a due passi dal posto di lavoro" non è che sia così scalabile. e forse nemmeno così desiderabile, aggiungo.

Corretto, ma tanti qui la fanno troppo complessa. Quanti lavorano a 150km dalla propria abitazione? Ma anche solo a 80 (non complessivi, ovviamente).

Ci sono molte ragioni per vivere in un posto, così come ci sono molte altre ragioni per lavorare in un posto. La vita è un trade-off, e l'unica cosa che ci sta mostrando l'ecosistema è che la mancanza di un trade-off non è sostenibile.

Non è sostenibile lavorare a 80km dal proprio posto di lavoro, salvo che si sia un vero dirigente d'azienda, per i puri e semplici costi intrinsechi di un veicolo. Senza contare che 2h di daily commuting in auto implica che il proprio tempo di lavoro passa da 40 a 50h, con conseguente diminuzione della paga oraria spalmata sul tempo "dedicato" al lavoro...

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36 minuti fa, Matteo B. scrive:

 

 il Giappone (Paese che nel momento giusto collabora - concertato dal Governo- in un unica direzione dal CEO all'ultimo degli addetti alle pulizie ) ha Panasonic, che è il numero 3 come  leader di produzione e tecnologia (soprattuto), non mi pare che partano "indietro",  non leader, ok, ma dicono la loro ,non c'è nemmeno un europeo, quello si che è vero.

E siamo quelli che spingono di più, a livello strategico è un controsenso.

 


infatti parlavo di Toyota non del Giappone…

 

E come ho già detto se devo dirla tutta neanche io sono convinto che le auto a batteria saranno la scelta migliore in futuro sul larga scala, se estrarre l’idrogeno avesse una resa superiore rispetto all’energia immessa credo che oggi non staremmo discutendo di batterie ma di serbatoi… Adesso la situazione è questa, ma la ricerca sta facendo passi da gigante (se non erro recentemente una start-up ha dichiarato di aver trovato un sistema per l’estrazione dell’idrogeno dall’acqua a freddo) e magari fra 10 anni il mercato sarà composto da un mix di veicoli a batteria e veicoli ad idrogeno.su una cosa comunque siamo tutti concordi: il periodo dell’auto popolare per tutti a basso costo è finito ed il parco macchine circolante futuro sarà sensibilmente ridotto

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1 ora fa, aboutdas scrive:

Corretto, ma tanti qui la fanno troppo complessa. Quanti lavorano a 150km dalla propria abitazione? Ma anche solo a 80 (non complessivi, ovviamente).

Ci sono molte ragioni per vivere in un posto, così come ci sono molte altre ragioni per lavorare in un posto. La vita è un trade-off, e l'unica cosa che ci sta mostrando l'ecosistema è che la mancanza di un trade-off non è sostenibile.

Non è sostenibile lavorare a 80km dal proprio posto di lavoro, salvo che si sia un vero dirigente d'azienda, per i puri e semplici costi intrinsechi di un veicolo. Senza contare che 2h di daily commuting in auto implica che il proprio tempo di lavoro passa da 40 a 50h, con conseguente diminuzione della paga oraria spalmata sul tempo "dedicato" al lavoro...

Temo che siamo in tanti, ma tanti, ad avere un daily commuting tra casa e posto di lavoro se non di 2h almeno di 1h - 1h30.

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Le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue

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Nelle zone dove il mercato immobiliare è diventato poco accessibile ai più (Londra, Parigi….Milano) è la norma.

 

A Torino non sono pochi quelli che fanno tutti i giorni To-Mi col Frecciarossa\Italo, prendendo casa in zona corso Inghilterra perché trovano una bella casa e meno della metà di Milano.

 

C’è da dire che se il fenomeno è massivo diventa gestibile ottimamente col TPL (tranne da noi per motivi ahimè noti)

 

Quelli spot no, ma sono così irrilevanti nel quadro generale che li si può lasciare benissimo la Panda 

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[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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1 ora fa, A.Masera scrive:

.....il parco macchine circolante futuro sarà sensibilmente ridotto

 

in Europa e forse nord america si, credo anch'io, in vista globale no, perche ci sono molti regioni (India, Africa) con una grande neccessita di recupero...

 

 

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29 minuti fa, 4200blu scrive:

 

in Europa e forse nord america si, credo anch'io, in vista globale no, perche ci sono molti regioni (India, Africa) con una grande neccessita di recupero...

 

 

Si ma non è detto saranno elettriche. In Cina probabilmente, in India ed Africa prevedo la sopravvivenza delle ICE. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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2 ore fa, A.Masera scrive:


infatti parlavo di Toyota non del Giappone…

 

Stai scherzando vero?

 

Toyota su una faccenda strategica come questa E' il Giappone, a differenza di noi il filo con il Governo è strettissimo ,e tra l'altro secondo me Panasonic e Toyota hanno pacchetti di azioni o dell'una o dell'altra.

 

Il Giappone in questa cosa agisce da Paese ma in modo unitario. Toyota non parla certo solo per se. 

 

 

EDIT

 

un secondo di ricerca

 

Is Panasonic owned by Toyota?
 
 
Panasonic (Toyota owns 2.8% of the company.)
Modificato da Matteo B.
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