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L'odio per l'elettrico, mito, disinformazione o reale fondamento?


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1 ora fa, 3volumi3 scrive:

 

(...) Refueling was a mixed bag. Whenever I parked in my garage, I had to suppress the urge to plug the car in. Gasoline is only available at special stations, and it is prohibitively expensive to get a gasoline line installed in your home. So unlike a normal car, you don’t wake up every morning with full range. The only way to add range is to go to gas stations. These are similar to fast charging stations, but smelly and more dangerous. I certainly wouldn’t want to live near one.

 

 

Ma... io qualche dubbio lo avrei.....

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8 minuti fa, AndreaB scrive:

 

Ma... io qualche dubbio lo avrei.....

 

Beh, diciamo che con una colonnina di ricarica è un po' difficile dare una scossa a qualcosa, mentre con una pompa di benzina è facilissimo dare fuoco a qualcosa.

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17 minuti fa, xtom scrive:

 

Beh, diciamo che con una colonnina di ricarica è un po' difficile dare una scossa a qualcosa, mentre con una pompa di benzina è facilissimo dare fuoco a qualcosa.

Ed i vapori della benzina sono cancerogeni.

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3 ore fa, stev66 scrive:

Meanwhile in Europe.. 

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guarda, pure io ho pensato a Sam Lowry :mrgreen: 

3 ore fa, A.Masera scrive:


ma non la sto giustificando, nutro gli stessi dubbi di tutti: sono semplicemente realista, siete convinti che le cose rimarranno le stesse?


e ti sembra sostenibile che 600 milioni di indiani possano riversarsi in strada tutte le mattine?

 

stiamo comunque sforando in altri discorsi 

 

 

 

le cose non rimarranno le stesse ma una considerazione:

 

Abbiamo 12 anni per ribaltare un paradigma tecnologico radicato da 100 anni, forzando le tappe e introducendo a forza un dominant design ancora immaturo, e legandosi mani e piedi alle forniture di una superpotenza che non è nostra alleata. Cosa potrà mai andare storto?

 

il pensiero non è mio, scritto troppo bene, ma lo condivido pienamente

 

39 minuti fa, xtom scrive:

 

Beh, diciamo che con una colonnina di ricarica è un po' difficile dare una scossa a qualcosa, mentre con una pompa di benzina è facilissimo dare fuoco a qualcosa.

 

con certe postazioni di carica che vedo in giro è più facile dar fuoco a qualcosa che con una pompa di benzina. Più che altro perchè il distributore deve rispettare certe distanza, la colonnina non a norma di solito è posizionata proprio sotto casa

 

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CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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On 13/2/2023 at 10:24, Motron scrive:

La mia povera Prius del 2006, ora che ha 200 mila km ha perso meno del 10% di prestazioni in termini di consumo (ad occhio 5-7%)..

Mai e dico mai una noia proveniente dalla parte elettrica (e neanche da parte ICE)..

d'accordo.

a) non è al litio

b) ha condizioni di carica e scarica molto precise, è più semplice gestirla nel tempo , l'ho sempre letto in giro, una BEV fa un'altro sport , di base

 

detto questo sicuramente nei tempo sono milgiorate

 

Le prime batterie a stato solido Toyota le monterà su auto Full Hybrid, per costo e perché più semplici da gestire nel tempo (i progettisti sono più sicuri che  dureranno come sulla tua Prius del 2006)

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1 ora fa, Cosimo scrive:

 

con certe postazioni di carica che vedo in giro è più facile dar fuoco a qualcosa che con una pompa di benzina. Più che altro perchè il distributore deve rispettare certe distanza, la colonnina non a norma di solito è posizionata proprio sotto casa

 

 

 

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2 ore fa, A.Masera scrive:

 

eh?!

 

Con una Tesla 500 km li percorri con una carica e si e no 20 minuti di sosta al SC.

 

 

Esattamente come le auto in Italia non sono BMW serie 3, non tutte le auto BEV sono Tesla. 

Modificato da stev66

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Tutta sta indipendenza a lasciare il petrolio per l’elettrico proprio non la vedo. Batterie e microchip vari vengono dalla Cina. Anche assemblando le batterie nelle gigafactories future europee le materie prime continueranno a venire dalla Cina. Senza dimenticare che quasi tutte le gigafactories europee saranno JV con imprese cinesi. 
Oggi dipendiamo dal carburante medio orientale (ma anche africano, americano…) ma le fabbriche sono nostre e l’indotto pure.
Domani importeremo gas naturale liquefatto dagli USA e dal Qatar, gas naturale dall’Algeria e petrolio per produrre energia. A meno che quei geni dei Verdi ci lascino costruire decine di centrali nucleari. L’energia rinnovabile sarà sempre e comunque una soluzione parziale per la sua stessa natura temporanea. Le fabbriche di assemblaggio saranno magari ancora europee ma il valore aggiunto componenti batterie e elettronica cinese e il software tutto americano. 


Il colmo è che nel frattempo mentre aspettiamo che ci dicano cosa abbiamo diritto di fare oppure no, i cinesi già ci invadono con auto termiche contro cui i nostri costruttori europei neanche si battono più (tranne Dacia).

 

Se prima ci lamentavamo di dipendere da certi paesi arabi, domani ci mancherà da morire quell’epoca … mentre lèggeremo tutti i libri del padrone del mondo Xi Jinping, imparando il mandarino e sperando di tenerci un lavoro.

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Adesso, Marco1975 scrive:

Tutta sta indipendenza a lasciare il petrolio per l’elettrico proprio non la vedo. Batterie e microchip vari vengono dalla Cina. Anche assemblando le batterie nelle gigafactories future europee le materie prime continueranno a venire dalla Cina. Senza dimenticare che quasi tutte le gigafactories europee saranno JV con imprese cinesi. 
Oggi dipendiamo dal carburante medio orientale (ma anche africano, americano…) ma le fabbriche sono nostre e l’indotto pure.
Domani importeremo gas naturale liquefatto dagli USA e dal Qatar, gas naturale dall’Algeria e petrolio per produrre energia. A meno che quei geni dei Verdi ci lascino costruire decine di centrali nucleari. L’energia rinnovabile sarà sempre e comunque una soluzione parziale per la sua stessa natura temporanea. Le fabbriche di assemblaggio saranno magari ancora europee ma il valore aggiunto componenti batterie e elettronica cinese e il software tutto americano. 


Il colmo è che nel frattempo mentre aspettiamo che ci dicano cosa abbiamo diritto di fare oppure no, i cinesi già ci invadono con auto termiche contro cui i nostri costruttori europei neanche si battono più (tranne Dacia).

 

Se prima ci lamentavamo di dipendere da certi paesi arabi, domani ci mancherà da morire quell’epoca … mentre lèggeremo tutti i libri del padrone del mondo Xi Jinping, imparando il mandarino e sperando di tenerci un lavoro.

Anche in caso di nucleare, dovremmo importare l'uranio ( che oggi per la stra grande maggioranza è importato dalla Russia, e che infatti non a caso, non rientra nelle sanzioni.) 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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