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L'odio per l'elettrico, mito, disinformazione o reale fondamento?


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1 ora fa, Sepp0 scrive:


L’Europa che vuole il cambiamento è l’Europa dove chi ha 50k di RAL è un barbone.

 

Nella parte di Europa dove è invece considerata una RAL “della madonna” (tutti i paesi mediterranei), il cambiamento non lo vuole nessuno.

 

Il centro-nord Europa sta facendo l’omosessuale col sedere del sud Europa, se permetti la cosa è abbastanza fastidiosa.


La nostra classe politica e industriale è fantastica, invece di farci inc@zz@re con loro perché abbiamo gli stipendi che sono cresciuti meno in Europa, ci fanno odiare l’auto elettrica.

 

Poi però l’auto media per antonomasia la Golf parte da 28.400 €, la Jeep Avenger elettrica prodotta da Stellantis in Europa costa 35.400 €, meno della più economica Golf a benzina di pari potenza con cambio automatico.

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cut...

l discorso della "forzatura" mi pare sia lo specchio di questo. Continuo a sentir parlare di questa forzatura come se fosse un complotto di qualche potere occulto, e non capisco, perché saranno anche discutibili per mille motivi ma sono comunque decisioni che scaturiscono alla luce del sole da organismi democratici.... cut

 

Gli organismo europei non hanno un insito ed esclusivo funzionamento democratico nella realtà. Esistono altre realtà, fatte di persone in carne e ossa che credimi o no ho incontrato, che generano ingerenze e direzioni che sfuggono al meccanismo superficiale del flusso democratico scritto nei libri di testo e nei trattati. Mi fermo qui perchè ho fatto una promessa nel precedente messaggio

 

Wilhelm, tu scegli due punti, che sono la nostalgia e la forzatura imposta. Ma non mi sembra che sia tutto li. 

Anzi la nostalgia e le emozioni le ho lette poche volte rispetto a quanto mi aspettassi.

Ci sono perlomeno i punti di una infrastruttura ancora da creare che oggi rende il mezzo BEV più fastidioso rispetto all'immediatezza dell'ICE. Un utente (chiedo scusa per non ricordare il nome) ha fatto un esempio piuttosto significativo affermando che vuole essere trasportato da A al punto da lui definito e non dover portare il mezzo dalla colonnina A alla colonnina più prossima

Ci sono i costi di ingresso molto più alti, che nel tempo più che abbassarsi per l'effetto di tecnologia più matura ed economie di scala, avrà l'effetto di far alzare il costo delle ICE (è già in corso). Una bella fregatura perchè presto diremo che ormai i costi si equivalgono, ma in parte potrebbe essere che sarà per effetto dell'aumento delle ICE.

PRoprio nel tuo esempio di una emotività del motore ICE che in realtà è un simulacro di un tempo che fu (un mio amico aveva la Uno turbo ed era una cosa di pazzi, ma ero anche più giovane), fai cenno a una richiesta dei clienti (del mercato) di maggiore sicurezza, confort, accessori, etc. Certo sono subentrate anche normative a cui conformarsi. Ma la spaccatura odierna non si è creata al tempo. Faccio una digressione, e penso che forse quella richiesta di maggiore sicurezza e confort coincide con il progressivo invecchiare della popolazione europea. Chissà che anche quest'ultima non sia una variabile da inserire nell'equazione che stiamo cercando di costruire.

Ci si chiede, ma se l'Europa rappresenta il 9% delle emissioni e l'auto il 2%, ma non poteva essere più plausibile continuare nello sviluppo di una coscienza ambientale e il mercato avrebbe chiesto, sebbene più gradualmente, quel tipo di auto?

Se l'errore è stato, come mi pare affermi tu, l'aver permesso la mobilità di massa privata, e la BEV è l'effetto di questa causa (che sembra più il rimedio), allora partiamo da un assioma differente. Nel senso che riconosciamo che le realtà urbane di oggi e il pianeta tutto non è strutturato per alloggiare, per esempio in Italia, un parco circolante di 40 milioni di auto. E, fermo restando questo punto di partenza, dobbiamo ridurlo a 25/30. Le BEV con costi di ingresso più alti, assolvono a due compiti: riducono le emissioni e riducono il parco circolante. E' che è un po' la storia del chi deve rimanere fuori? Un po' come nei film distopici di abbandono della terra e limitati posti sulle scialuppe di salvataggio spaziali. Chi sale? e chi resta a terra? Anche qui siamo a una domanda retorica. Come accaduto per altre dinamiche del passato il reddito è un vecchio refrain, che aiuta a dirimere. Aggiungo una coda a questo argomento: ho ammesso che abbia una ragionevolezza ritenere un errore l'aver permesso la mobilità di massa privata, ma anche se per ragionamenti puramente razionali fosse vero, il tornare indietro da una comoda abitudine, non può essere accolto dalle masse con giubilo e comprensione. Soprattutto se per qualcuno non cambierà niente.

E per favore non scomodiamo gli archetipi del progressismo e dell'elemento reazionario al cambiamento, perché sono più consoni ad altre dinamiche.

 

Qualche giorno fa mi trovavo nel Goiás in Brasile, e mentre ero nel traffico un pulmino ha fatto una sgasata che avrà rilasciato nell'aria l'equivalente di CO2 di 200 ICE già sostituite con 156 BEV (la sostituzione non sarà mai 1 a 1) :)

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da Will
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4 ore fa, Will scrive:

Qualche giorno fa mi trovavo nel Goiás in Brasile, e mentre ero nel traffico un pulmino ha fatto una sgasata che avrà rilasciato nell'aria l'equivalente di CO2 di 200 ICE già sostituite con 156 BEV (la sostituzione non sarà mai 1 a 1) :)

 

Senza allontanarci troppo, in strade di provincia qui in Italia girano ancora autobus Euro2, spesso con oltre 2mln di km sul groppone e manutenzione minima. 

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26 minuti fa, gianmy86 scrive:

 

Senza allontanarci troppo, in strade di provincia qui in Italia girano ancora autobus Euro2, spesso con oltre 2mln di km sul groppone e manutenzione minima. 

Dalle "nostre parti" c'è voluta l'abolizione degli euro0, altrimenti le varie linee "parastatali" avrebbero continuato ad usare imperterriti i 370 Turbo.

Comunque nel privato girano ancora gli OM 40 oltre che una miriade di Daily prima serie tenuti insieme a stucco e fil di ferro.

Modificato da nucarote
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Personalmente non credo che in Italia ci sarà una riduzione del parco circolante, primo perché per decine di anni potranno comunque continuare a circolare le ICE, che ormai possono durare tranquillamente 20 anni.

In Italia a fronte di un parco circolante di 40 milioni di auto, 2 ogni 3 abitanti, circa 24 milioni di auto hanno più di 10 anni.

 

In futuro nel conteggio dovremo tener conto anche dei quadricicli elettrici che progressivamente sostituiranno le utilitarie usate per brevi spostamenti, perché se è vero che oggi con una Panda oggi puoi fare 10 o 500 km al giorno, in futuro magari qualcuno userà una sorta di Ami elettrica per fare quei 10 km al giorno, senza dover spendere la stessa cifra di chi ha bisogno di un’elettrica con 500 km di autonomia.

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1 minuto fa, xtom scrive:

Personalmente non credo che in Italia ci sarà una riduzione del parco circolante, primo perché per decine di anni potranno comunque continuare a circolare le ICE, che ormai possono durare tranquillamente 20 anni.

In Italia a fronte di un parco circolante di 40 milioni di auto, 2 ogni 3 abitanti, circa 24 milioni di auto hanno più di 10 anni.

 

In futuro nel conteggio dovremo tener conto anche dei quadricicli elettrici che progressivamente sostituiranno le utilitarie usate per brevi spostamenti, perché se è vero che oggi con una Panda oggi puoi fare 10 o 500 km al giorno, in futuro magari qualcuno userà una sorta di Ami elettrica per fare quei 10 km al giorno, senza dover spendere la stessa cifra di chi ha bisogno di un’elettrica con 500 km di autonomia.

E quando dovrà farne 500? 

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Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Il CO2 delle auto è paragonabile allo stipendio normale di una persona (  basso ) .

Detto questo, le auto a benzina e a gasolio costano un occhio della testa ( anche con finanziamento ) al giorno d' oggi ,  e le persone quindi non sono d'accordo con la decisione Europea di pagare cifre folli per il mercato dell'auto elettrica ( pagarla a rate per tutta la sua vita ) anche se si risolve il problema del benedetto CO2 .

 

Modificato da Jeep150cv
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10 minuti fa, Jeep150cv scrive:

Detto questo, le auto a benzina e a gasolio costano un occhio della testa ( anche con finanziamento ) al giorno d' oggi ,  e le persone quindi non sono d'accordo con la decisione Europea di pagare cifre folli per il mercato dell'auto elettrica.

 

Peccato che le elettriche costino care come le auto a gasolio, esempio la più economica delle Golf diesel con cambio automatico contro la più economica delle Avenger elettriche, senza contatore gli incentivi

 

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On 18/2/2023 at 11:01, libbio scrive:

io vorrei sapè su 60.000.000 di persone in Italia quanta gente fa più di 225 km a 130 fisso tutti i santi giorni. No perchè a me risulta una media di 38 km giornalieri ma forse mi sbaglio. 

Basta doverli fare fare 2-3 volte all'anno per rendere poco allettante l'idea di acquistare un'auto elettrica.

 

Andare a trovare amici o parenti lontani, o farsi la classica giornata al mare o in montagna, con partenza la mattina, 2h ore di viaggio, ti godi la tua giornata e torni a casa.

Se non hai la certezza di trovare dove ricaricare l'auto una volta arrivati (ci sono botteghe nell'appennino toscano che utilizzano affetatrici a mano perchè la rete non regge lo spunto, o spiagge stupende in Maremma raggiungibili parcheggiando in mezzo ad un campo), dovrai organizzarti lungo il viaggio, dovendo aggiungere almeno mezzora nei tempi di viaggio (+25%) .

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