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1 minuto fa, A.Masera scrive:

Se c'è lavoro ben venga, se non c'è... è il libero mercato baby.

 

Se fra 10 anni le case europee fossero in crisi per colpa della concorrenza cinese, allora sarebbero licenziamenti dettati dal libero mercato (che poi è libero mercato per i cinesi che vengono qua, non lo è altrettanto per gli europei che vanno in Cina).

 

Ma ad oggi è la politica a creare questi disoccupati, non il libero mercato, e quindi la politica se ne dovrebbe fare carico o rendersi conto che sta facendo scelte scellerate.

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2 minuti fa, M86 scrive:

 

Se fra 10 anni le case europee fossero in crisi per colpa della concorrenza cinese, allora sarebbero licenziamenti dettati dal libero mercato (che poi è libero mercato per i cinesi che vengono qua, non lo è altrettanto per gli europei che vanno in Cina).

 

Ma ad oggi è la politica a creare questi disoccupati, non il libero mercato, e quindi la politica se ne dovrebbe fare carico o rendersi conto che sta facendo scelte scellerate.

 

sicuro, certi passi vanno fatti con criterio. 
la concorrenza cinese comunque sul termico sarebbe arrivata massicciamente lo stesso, era questione di tempo

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28 minuti fa, A.Masera scrive:

Si proprio nulla.

 

Talmente facile che per darti 400 km si devono inventare bananoni con cx da F1.

 

L'investimento è massiccio in tutti i campi, dall'aerodinamica all'efficienza dei motori, passando per i materiali compositi.

L'efficienza dei motori elettrici è già stata saturata decenni fa e c'è comunque intrinsecamente poco da limare.

L'aerodinamica è talmente ricercata che si vendono quasi solo cassoni.

I materiali compositi sulle auto di serie non li vedo.

Comunque 2 e 3 valgono anche per le auto ICE, e in ogni caso sono materie alla portata di qualunque industria di media competenza.

20 minuti fa, A.Masera scrive:

Se c'è lavoro ben venga, se non c'è... è il libero mercato baby. Con questa mentalità in Calabria abbiamo più forestali che in Canada...

Libero mercato con imposizione di una tecnologia non mi pare che vadano tanto d'accordo.

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6 minutes ago, jameson said:

Libero mercato con imposizione di una tecnologia non mi pare che vadano tanto d'accordo.

 

Più che imposizione di una tecnologia, io vedo imposizione di criteri (emissioni). Sono decenni che questi criteri vengono stabiliti per fasi sempre più stringenti, ma ho come la sensazione che le case automobilistiche - che nel frattempo sono diventate sempre meno per una serie complessa di ragioni - sperassero di sfangarsela un'altra volta.

 

Ora, il problema dell'occupazione c'è eccome, inutile negarlo, così come uno di riconversione industriale, oltre che uno ecologico e di risorse energetiche. Diciamo che in EU ce la siamo presa molto comoda negli ultimi 40 anni e adesso arriva il conto. Basta vedere il disastro con l'informatica o le politiche doganali iperliberiste con altri paesi, dettate da una giusta idea di libera concorrenza in libero mercato applicata in modo "IDEOLOGICO" e completamente sballato (senza accordi multilaterali, senza criteri ecologici sulla filiera, senza diritti e mobilità delle persone, ecc.).

 

Adesso o si sterza rapidamente o si finisce a essere un continente secondario, nonostante abbiamo più popolazione degli USA (e la mancanza di risorse naturali da sfruttare non aiuta - in tanti hanno campato di rendita per secoli sfruttando quelle di altri paesi e mo' il vento sta girando...)

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Adesso, v13 scrive:

Più che imposizione di una tecnologia, io vedo imposizione di criteri (emissioni).

No, è l'imposizione di una tecnologia, non di criteri. È proprio quello il punto.

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Inviato

Da tutti questi discorsi sembra emergere che le case automobilistiche europee:

 

- o sono delle pippe che non riescono a fare quello che riescono a fare quelle cinesi

- o ci marciano

 

In ogni caso non ci fanno una bella figura.

 

In realtà il problema principale è che le case europee devono tenere i piedi in 2 scarpe, devono continuare a vendere le auto che hanno sempre venduto e nello stesso tempo investire per la transizione tecnologica.

 

Il CEO di Volvo, che parla facile perché di proprietà cinese, dice che rallentare la transizione è un errore.

 

https://auto.everyeye.it/notizie/passare-elettrico-piombo-sbagliato-parola-ceo-volvo-635602.html

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14 minuti fa, xtom scrive:

Da tutti questi discorsi sembra emergere che le case automobilistiche europee:

 

- o sono delle pippe che non riescono a fare quello che riescono a fare quelle cinesi

- o ci marciano

Hanno un grosso problema: i loro dipendenti hanno il brutto vizio di volere paghe decenti e rispetto dei diritti umani, nonché la malsana abitudine di vivere in democrazie.

15 minuti fa, xtom scrive:

Il CEO di Volvo, che parla facile perché di proprietà cinese, dice che rallentare la transizione è un errore.

 

https://auto.everyeye.it/notizie/passare-elettrico-piombo-sbagliato-parola-ceo-volvo-635602.html

Eh già...

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9 minuti fa, jameson scrive:

Hanno un grosso problema: i loro dipendenti hanno il brutto vizio di volere paghe decenti e rispetto dei diritti umani, nonché la malsana abitudine di vivere in democrazie.

Eh già...


giustissimo, poi però non lamentiamoci che pretendiamo l’auto “ democratica” costruite in Europa a 8900 €…

Inviato
4 minuti fa, A.Masera scrive:

giustissimo, poi però non lamentiamoci che pretendiamo l’auto “ democratica” costruite in Europa a 8900 €…

Fino adesso pare che ci riuscivamo... salvo l'aumento dovuto alla scarsità di componenti post-COVID.

Inviato
1 ora fa, xtom scrive:

Tornando alle auto, il problema in Europa ce l'ha soprattutto la Germania, perché in Italia sono anni che si producono ormai solo 400.000 auto all'anno quando negli anni '90 se ne producevano 2 milioni.

Forse non conosci o non hai idea di quanta componistica "Made in Italy" finisce assemblata nelle auto "Made in Germany" ... il problema da noi non sono i tre / quattro stabilimenti rimasti che assemblano stellantume residuale ma le centinaia di aziende Tier 1 che producono componentistica di elevate prestazioni / qualità a costi comunque ancora molto concorrenziale con il resto dell' UE ( paesi dell' est incluso ).

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