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L'odio per l'elettrico, mito, disinformazione o reale fondamento?


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10 ore fa, Gengis26 scrive:

No, non è così. Ci vuole il travel planner in Italia, dove le colonnine sono ad una distanza considerevole una dall'altra.

In alcuni paesi d'Europa (vedi Danimarca, Norvegia ecc) sono talmente tante che uno si può praticamente fermare quando vuole, nonostante in cui paesi l'autonomia ne risenta per via del freddo.

 

Poi ovvio, in un litro di carburante fossile ci sono 10 kWh a spanne, normale che sia più facile e veloce.

 

 

 

 

Io vivo in Italia e parlo dei problemi logistici infrastrutturali italiani.

Quando si colmerà il gap e si ridurranno i tempi di ricarica  l'elettrico potrebbe diventare una valida alternativa.

Modificato da Vulcar
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1 ora fa, Gengis26 scrive:

No, non è così. Ci vuole il travel planner in Italia, dove le colonnine sono ad una distanza considerevole una dall'altra.

In alcuni paesi d'Europa (vedi Danimarca, Norvegia ecc) sono talmente tante che uno si può praticamente fermare quando vuole, nonostante in cui paesi l'autonomia ne risenta per via del freddo.

 

Poi ovvio, in un litro di carburante fossile ci sono 10 kWh a spanne, normale che sia più facile e veloce.

 

 

 

 

E di quei 10 un 70 % buttati nel cesso. Ma come si fa a difendere una cosa del genere?mah 

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Vi prego basta citare la DAnimarca

Ma andateci a vivere qualche anno e poi la potete citare come esempio virtuoso, se ne avrete ancora lo stomaco per farlo :)

Ma non è così come la credono in molti nel loro immaginario.

Vi sono cose che sono oltre le statistiche OCSE e bias cognitivo dei paesi scandinavi. Ma per realizzare meglio di cosa si parla, bisogna parlare con loro, dialogare con le organizzazioni sindacali e tributarie, con i gruppi di pressione e poi con i dirigenti di azienda e i responsabili ambientali, avvocati e commercianti, vicini di casa, immigrati di pirma e seconda generazione, rappresentanti di aziende degli altri fratelli scandinavi. Giorno per giorno. E' un contesto non esportabile e meno male che è così. E' una questione di kilometri quadrati, di strutture, di identità, di stratigrafia economica storicizzata, di risorse disponibili, di posizione geografica, di pregiudizi radicati e inestirpabili verso il sud d'Europa, di relazione con altri paesi e sovrapposizione di interessi con gli stessi, di quantità di persone, di ruolo nello scacchiere della real politik. 

Non voglio scivolare in una invettiva contro un popolo, ma non se ne può più di vedere sbandierata questa storia della Danimarca e della Norvegia. Torniamo vi prego a i KW, alla filiera, a chi controlla le riserve di litio, a quante colonnine ci sono in italia, alle ripercussioni sulle fasce più deboli della popolazione, all'effettivo risparmio in termini ambientali, a quanto sia intelligente e responsabile abbracciare l'innovazione e la responsabilità. Convinciamoci a vicenda ad andare con i pattini o monopattino, a prendere gli autobus. Cerchiamo i geni di Fidippide e proviamo a farne un'ibridazione con i nostri e poi diveniamo tutti maratoneti... altro che elettrico o ICE

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Direi di contenere l'odio, oggi nessuno obbliga a comprare auto EV e tra 13 anni ancora potrete comprare un ICE nuova di pacca. Al max potreste essere costretti a comprare una ibrida a benzina.

 

Per quando dovrete cambiarla tipo tra 18 anni, la disponibilità di ricarica, le autonomie batteria, i prezzi, non sono nemmeno immaginabili.

 

Se ci sarà ancora qualche problema o meno, è inutile discuterne, nessuno può fare ipotesi cosi a lungo.

 

E intanto, quelli che sono ritenuti polli, compreranno EV e vi faranno scendere i prezzi per il fatidico momento in cui tra 18 anni dovrete per forza comprare una terribile EV 😁

Modificato da Maxwell61
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Vediamo di abbassare i toni, per favore. 

Io personalmente sono molto scettico verso una svolta che ritengo fideistica ed ideologica più che tecnica, ma mantengo l'impegno a ragionare. 

Cerchiamo perciò di essere costruttivi ed evitare le fazioni l'un contro l'altro armate. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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On 11/3/2023 at 21:47, Gengis26 scrive:

No, non è così. Ci vuole il travel planner in Italia, dove le colonnine sono ad una distanza considerevole una dall'altra.

In alcuni paesi d'Europa (vedi Danimarca, Norvegia ecc) sono talmente tante che uno si può praticamente fermare quando vuole, nonostante in cui paesi l'autonomia ne risenta per via del freddo.

 

Poi ovvio, in un litro di carburante fossile ci sono 10 kWh a spanne, normale che sia più facile e veloce.

 


 

In realtà, almeno dalle mie parti, no, cominciano ad essere parecchie e forse pure a distanza abbastanza ravvicinata, tanto che in certe zone arrivi prima ad una colonnina che non a un distributore di benzina. 

Il problema secondo me sono più che altro che, spesso, sono in luoghi diciamo poco fruibili in caso di ricarica "al volo" durante un viaggio e sono singole o, al massimo, a 2 posti: basta che le trovi occupate e ciaone...

Modificato da __P
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