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WEC 2023 - 24 Hours of Le Mans - 10-11/06/2023


AleMcGir
Messaggio aggiunto da __P,

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Dopo 50 anni, ed al primo tentativo, l’hypercar 499 n.51 riporta la Ferrari sul gradino più alto del podio della 24 ore di Le Mans

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2 minuti fa, Albe89 scrive:

L'attivazione dell'ibrido Toyota è 190 come Ferrari. 

È errato il valore su Porsche che essendo un LMDH non ha attivazione della trazione integrale perché non ce l'ha

Le LmDH sono ibride 4x4 anche loro mi sembra.

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2 minuti fa, VuOtto scrive:

scusate...ma spiegatemi....com'è che alla Peugeot non hanno inflitto zavorre avendo meno peso  e più potenza rispetto alle altre? In più aveva l'ibrido che attaccava 40km/h prima delle Ferrari. E' per via della categoria LMD vs LMDh pe rcaso?

 

Come funziona il BoP a questo punto? A me sembra un favoritismo palese verso Glickenhaus, Peugeot e Vanwall

Perchè Peugeot non va un tubo e quindi è "avvantaggiata"

 

Glikenhaus e Vanwall non hanno l'ibrido e consumano di più sono svantaggiate da sole e quindi per pareggiare devono essere più leggere.

1 minuto fa, Stellaris scrive:

Le LmDH sono ibride 4x4 anche loro mi sembra.

mi pare che l'ibrido sia sull'asse posteriore. Per la maggior parte del tempo sono praticamente delle vetture a benzina se non ho capito male.

Comunque le prestazioni sul giro erano praticamente pari per tutti. 

Il bop è stato quindi azzeccato a mio parere. 

 

Tant'è che fino all'errore Toyota se la stavano giocando ad armi pari.

Pure Peugeot era della partita (un po' per determinante situazioni come la pioggia ma tanto ha fatto anche la loro strategia) 

Cadillac che tutto sommato non ha avuto problemi è arrivata terza e quarta. 

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Concordo con chi dice che il Bop era azzeccato , c'è stata gara fini all'errore in staccata della Toyota 

dopotutto erano abbastanza appiccicati , non mi voglio sbagliare ma nel mattino durante il turno di calado sono arrivati fino a 2-3 secondi e parliamo di aver fatto già 15-16 ore di gara

che poi in  una maratona del genere ci siano incidenti , errori e rotture meccaniche ci sta e fa parte del gioco e che conti la strategia ancora di più , bisogna cogliere l'attimo e proprio a quetso ieri pensavo vedendo un box bello reattivo e creativo ... prenderei quei geni della F1 a fare stage in WEC x capire come gestire le strategie in gara [ parlo di ferrari of course ]

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11 minuti fa, giopisca scrive:

prenderei quei geni della F1 a fare stage in WEC x capire come gestire le strategie in gara [ parlo di ferrari of course ]

 

dipende da quanto è permeabile la "boria" di alcuni...

Fiat 127 - 903 ab | Fiat Regata 100 S i.e. | Daewoo Nubira SW 1600 SX-Fiat Panda Young 750 ab ('89) | Fiat Punto Easy 1.2 Nero Tenore

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https://www.formulapassion.it/opinioni/zoom/le-mans-ferrari-coletta-gruppo-nostra-forza

 

Cita

Le Mans / Ferrari, Coletta: “Il gruppo la nostra forza, credo nel rispetto”

Antonello Coletta e Ferdinando Cannizzo si sono aperti nella ricca conferenza stampa seguente la vittoria Ferrari alla 24 ore di Le Mans – di CARLO PLATELLA

....

Dove si posiziona questa vittoria nella gloriosa storia Ferrari?

A.C: “Dopo cinquant’anni, sono sicuro che questa sia una delle vittorie più importanti di sempre. È un piacere, ma anche una sorpresa. Ferrari è la prima casa a vincere nella categoria regina all’esordio. Per noi è una soddisfazione incredibile. Vorrei ricordare che un anno fa la macchina non esisteva, avevamo solo un foglio bianco e oggi siamo qui a celebrare una vittoria. Siamo molto orgogliosi di tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto”.

 

Qual è stata la chiave vincente?

A.C. “Probabilmente, il motivo più importante è che abbiamo messo assieme un gruppo incredibile di persone, amici ma anche molto professionali. Abbiamo lavorato insieme per anni con le GT, anche se è inevitabile che questa macchina sia molto più complessa. Il nostro gruppo però è ciò che ha creato la base per la nostra vittoria. Senza questo gruppo non sarebbe stato possibile creare questa macchina e trovarci qui a celebrare questa vittoria”.

 

In che modo questa vittoria è arrivata in anticipo rispetto agli obiettivi?

A.C. “Siamo partiti abbastanza tardi, prima con la GT3 e poi con il prototipo. Forse sarebbe stato meglio il contrario, ma non avevamo ancora deciso di fare la 499P. L’obiettivo era quello di vincere. Francamente, non avevamo la presunzione di dire ‘andiamo a Le Mans e vinciamo’. Poi è chiaro che per definizione la Ferrari vada per provare a vincere, ma ci vuole anche rispetto per gli avversari, la consapevolezza che non si è da soli e che gli altri sono lì da più tempo di te. Toyota sono anni che partecipa all’endurance nella massima categoria, mentre gli altri erano partiti un anno e mezzo prima di noi. Speravamo di fare una bella figura, di fare qualche podio e magari vincere una gara durante l’anno. Poi a Sebring abbiamo fatto la pole position, così come a Spa, dove anche in gara avevamo dimostrato di esserci. A Le Mans quindi siamo arrivati bene attrezzati, facendo tesoro di tutti gli errori precedenti. Non ci siamo mai fermati con lo sviluppo della macchina e i ragazzi tutti i giorni ne inventano una. Io e Ferdinando abbiamo l’ufficio l’uno di fronte all’altro e questa è una delle nostre chiavi vincenti. Siamo un gruppo che prima di tutto è fatto di amici e poi è un gruppo di lavoro. Questo non è banale. Avendo la porta l’uno di fronte all’altro, parliamo spesso delle nostre idee. Questo fa sì che il progetto non finisca mai di crescere, che tutti gli ingegneri continuino a lavorare, che tutto il personale commerciale, marketing e sportivo che serve a sostenere il progetto faccia la propria parte. Ognuno ha il suo ruolo. Non ci sono gelosie, né prese di posizione da una parte e dall’altra. Così i risultati arrivano. Credo nella stabilità del gruppo e nel rispetto reciproco, quello vale già un decimo. Quando hai un problema poi non ti scoraggi, tutti insieme si cerca di trovare una soluzione. In questo modo è più facile bruciare le tappe e alla fine è arrivata la vittoria più bella”.

 

Cosa rende questa macchina, la 499P, così veloce?

F.C. “Il regolamento tecnico per questa classe è molto restrittivo. I coefficienti aerodinamici, la potenza, il peso e il consumo di energia sono delimitati. Tante cose sono prefissate. L’obiettivo era trovare il modo per rendere questa macchina più competitiva dei nostri avversari. Questo per noi è stato abbastanza semplice, trovare le aree dove potessimo osare con il progetto. Ovviamente non posso rivelare troppo, ma per esempio credo che la nostra vettura sia molto in salute dal punto di vista aerodinamico, meccanico e di ripartizione dei pesi. Il progetto comunque è nuovo. Abbiamo ancora molto da imparare, anche su come far lavorare i vari sistemi insieme. Per esempio, il danno al radiatore non lo definirei una debolezza, ma sicuramente qualcosa che vorrei migliorare. Non dobbiamo perdere lo spirito di migliorare gara dopo gara, senza fermarci mai”.

 

Alla vigilia di Le Mans c’è stato un cambio al Balance of Performance. Come lo avete gestito?

F.C. “Come sapete, non possiamo commentare alcuna decisione sul BoP. Quello che posso dire è che 30 kg non cambiano molto la macchina. Sì, c’è un impatto sulla gestione gomma e sul bilanciamento, ma non cambiano completamente il quadro. Ci siamo completamente dimenticati di quali fossero i limiti, per concentrarci invece sui nostri punti di forza, affrontando ogni situazione che ci si è parata davanti. Oggi abbiamo dimostrato di essere concentrati in ogni momento della gara. Non abbiamo commesso errori è questa è stata la più grande forza della squadra”.

 

Cosa è accaduto ai box quando la macchina non ripartiva?

F.C. “Al pit stop, per qualche ragione, c’è stata una perdita di comunicazione tra i vari sistemi in macchina. Non c’era altra alternativa che riavviare la macchina. La prima volta siamo rimasti sorpresi, così abbiamo preparato meglio la procedura e quando si è riverificato siamo riusciti a gestire la situazione. Siamo stati fortunati ad avere del margine sulla nostra inseguitrice”.

 

Quando è maturata la convinzione di poter veramente vincere?

A.C. “Oggi ho avuto la sensazione che potessimo vincere quando la macchina è ripartita dopo l’ultimo pit-stop, a 20 minuti dalla fine. Eravamo all’ultima sosta, la Toyota aveva avuto problemi ed eravamo in una comfort zone. Poi a un certo punto la macchina si è fermata. È stato un brutto momento. Quando si è riaccesa, ho capito che potevamo farcela”.

 

Nella mattinata di domenica la #50 ha messo un po’ di pressione alla Toyota. Era pianificato?

A.C. “Durante la gara è chiaro che la strategia cambi giro dopo giro e stint dopo stint. Intorno alla mattina di domenica, la lotta con Toyota era molto dura. Avevamo la seconda macchina lì vicino e abbiamo pensato che potesse mettere pressione ai nostri avversarsi. Vorrei ricordare però che avevamo un minuto sulla Toyota e poi con la Safety Car siamo ripartiti da zero, ma durante la notte il nostro vantaggio era molto importante. Per questo motivo credo che la vittoria per Ferrari sia molto meritata”.

 

La 499P è stata sempre veloce sul giro secco, ma questa volta ha mantenuto anche il passo gara. Cosa è cambiato?

F.C. “Quello che è cambiato è che gara dopo gara e test dopo test abbiamo imparato a conoscere sempre meglio la nostra vettura e a trovare un assetto che si sposasse bene con degli pneumatici che non avevamo disegnato noi e che abbiamo visto per la prima volta all’inizio di quest’anno. Lo sviluppo era stato fatto con pneumatici e mescole dell’anno scorso. È normale che ci sia stato un percorso di apprendimento, cominciato a Sebring. Ovviamente è più facile identificare un assetto unico a minimo peso, con poca benzina, ed essere subito veloci. Quello che ci aveva dato fiducia che la macchina fosse nata bene e non ci siamo scoraggiati quando non avevamo l’assetto migliore per far andare l’auto veloce in tutte le condizioni di gara. Però ci siamo rimboccati le maniche, ci siamo concentrati su dove dovessimo migliorare e il gap si è assottigliato gara dopo gara, fino a chiudersi completamente qui”.

 

Credete ci fosse una differenza di passo tra le due Ferrari?

F.C. “Le due vetture avevano un passo molto simile. Siamo stati sfortunati che una pietra abbia bucato la griglia e colpito il nostro radiatore. Non ci era mai capitato nei test, dove comunque non giriamo con altre macchine davanti. Magari per le prossime gare rinforzeremo quella griglia! Nonostante questo problema però, la gara della #50 è ricominciata. Non abbiamo perso la voglia di non mollare e abbiamo ricominciato a recuperare posizione dopo posizione. Questa mattina ci siamo ritrovati a guardare due gare, non solo quella in testa, ma anche nel provare a massimizzare il risultato per l’altra vettura”.

 

Poche settimane fa la 296 GT3 ha vinto anche la 24 ore del Nurburgring. E’ un’auto che ha qualcosa in comune con la 499P?

F.C. “Come ha detto Antonello, siamo partiti dal gruppo di lavoro delle GT e l’abbiamo fatto crescere. Allo stesso modo, siamo partiti dalla 296 GT3 e l’abbiamo trasformata in un prototipo più complesso per motivi regolamentari, ma con lo stesso approccio e la stessa impostazione dal punto di vista del progetto. Un occhio attento troverà tante similitudini, magari con forme diverse, ma simili dal punto di vista tecnico e ingegneristico. Posso citare il motore, che è derivato dalla 296 GTB, da cui poi è derivato quello della GT3 e a sua volta della 499P. Stessa architettura e stessa impostazione filosofica dal punto di vista motoristico, ma diverse applicazioni che spero continueranno ad essere vincenti”.

 

Quale obiettivo ci può essere dopo una vittoria a Le Mans?

A.C. “Ok, oggi abbiamo vinto la 24 ore di Le Mans e siamo andati a podio in tutte le gare finora. Allo stesso tempo però abbiamo grande rispetto degli altri costruttori e la 24 ore è stata molto complicata. Cadillac, Porsche, Toyota e Peugeot…tutte le case sono state molto veloci in momenti diversi della corsa. Per questo mi aspetto che le prossime gare saranno molto difficili. Dobbiamo essere molto costanti e imparare ogni minuto che spendiamo in pista. Sì, abbiamo vinto a Le Mans, ma la macchina è molto giovane e dobbiamo accumulare esperienza. Oggi però possiamo nutrire un altro sogno. La 24 ore di Le Mans è solo una gara del campionato del mondo… Perché no?”.

 

Modificato da pennellotref
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. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

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