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La selleria delle auto - Com’è cambiata nel tempo


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Inviato

sulla diatriba pelle/tessuto, aggiungo.

 

c'è un motivo se si dice "viaggiare sul velluto" e non "viaggiare sulla pelle".

ed è perché il lusso vero è (era) il velluto.

la pelle si usava un tempo per le sue caratteristiche di robustezza e praticità, laddove serviva, non certo per la sua pretesa esclusività:  il vero comfort lo si cercava altrove.

ad esempio nel velluto, che per sue caratteristiche se usato in una seduta ad esempio sa essere buono sia col caldo che col freddo, cosa che la pelle non fa. tanto che per avere pelle confortevole si devono poi aggiungere riscaldamento e sistemi di aerazione. altrimenti ci si deve accontentare di sedili gelidi in inverno e appiccicosi in estate (cosa su cui tendenzialmente si soprassiede perché - ehi! ho i sedili in pelle! - fa figo averli e tanto basta).

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Inviato

Comunque, si, a parte la deriva verso l'oblio della società occidentale, io personalmente ho sempre preferito il tessuto, lo trovo più comodo e piacevole; il tessuto Volvo sembra quello dei divani ed imbottiti di alta gamma e secondo me è una goduria sedercisi sopra.

Inviato
36 minuti fa, ILM4rcio scrive:

Comunque, si, a parte la deriva verso l'oblio della società occidentale...

O verso la sopravvivenza altrimenti non garantita, questione di punti di vista 😉

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Inviato
21 ore fa, AndreaB scrive:

...se le pecore non possiamo tosarle e le mucche non possiamo mungerle, che ce ne facciamo di tutti sti animali? Tutti da compagnia?

Attualmente, metà della superficie utilizzabile sul pianeta terra è utilizzata per l'agricoltura, di cui il 77% dedicato al livestock (quindi animali) - fonte Our World In Data (2019)
Secondo il WWF, gli allevamenti intensivi sono responsabili del 15% delle emissioni totali di gas serra globali (2017). Inoltre, sempre il WWF ha pubblicato uno studio intitolato "Dalle pandemie alla perdita di biodiversità. Dove ci sta portando il consumo di carne", evidenziando come il consumo di carne, o l'uso eccessivo di animali per molte attività umane (incluso l'abbigliamento di lusso, l'arredamento, etc) è statisticamente associato alla deforestazione, inquinamento di aria e acqua, alla riduzione della fertilità dei suoli, alla riduzione della biodiversità animale e allo sviluppo di patogeni, incluso la crescita dell'antibioticoresistenza.

 

Il tema è che abbiamo creato un ambiente insalubre con un eccesso di dipendenza da allevamenti intensivi di animali. E chiudere le fonti di domanda aiuta a renderli antieconomici. Negli allevamenti intensivi abbiamo oltre 31 miliardi di animali terrestri e un numero ancora non chiaro di animali acquatici, stimato tra 38,8 e 215,9 miliardi.

Possiamo avere opinioni, ma oltre alle opinioni ci sono i fatti. E questi lo sono! Poi l'opinione che la carne sia saporita o i pellami siano lussuosi sono accettabili. Bisogna anche accettare che "lo standard attuale" non è sostenibile e bisogna dirigersi verso un nuovo standard. Che non a tutti piacerà, come non a tutti piace l'attuale standard, o gli standard precedenti.

21 ore fa, AndreaB scrive:

...se le pecore non possiamo tosarle e le mucche non possiamo mungerle, che ce ne facciamo di tutti sti animali? Tutti da compagnia?

Attualmente, metà della superficie utilizzabile sul pianeta terra è utilizzata per l'agricoltura, di cui il 77% dedicato al livestock (quindi animali) - fonte Our World In Data (2019)
Secondo il WWF, gli allevamenti intensivi sono responsabili del 15% delle emissioni totali di gas serra globali (2017). Inoltre, sempre il WWF ha pubblicato uno studio intitolato "Dalle pandemie alla perdita di biodiversità. Dove ci sta portando il consumo di carne", evidenziando come il consumo di carne, o l'uso eccessivo di animali per molte attività umane (incluso l'abbigliamento di lusso, l'arredamento, etc) è statisticamente associato alla deforestazione, inquinamento di aria e acqua, alla riduzione della fertilità dei suoli, alla riduzione della biodiversità animale e allo sviluppo di patogeni, incluso la crescita dell'antibioticoresistenza.

 

Il tema è che abbiamo creato un ambiente insalubre con un eccesso di dipendenza da allevamenti intensivi di animali. E chiudere le fonti di domanda aiuta a renderli antieconomici. Negli allevamenti intensivi abbiamo oltre 31 miliardi di animali terrestri e un numero ancora non chiaro di animali acquatici, stimato tra 38,8 e 215,9 miliardi.

Possiamo avere opinioni, ma oltre alle opinioni ci sono i fatti. E questi lo sono! Poi l'opinione che la carne sia saporita o i pellami siano lussuosi sono accettabili. Bisogna anche accettare che "lo standard attuale" non è sostenibile e bisogna dirigersi verso un nuovo standard. Che non a tutti piacerà, come non a tutti piace l'attuale standard, o gli standard precedenti.

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