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Fiat -> FCA -> Stellantis - Filosofia su una holding multinazionale


Al mio segnale scatenate ... il CEO Autoparerista  

48 voti

  1. 1. Oggi il CEO Autoparerista chiude il seguente o i seguenti brand:



Messaggi Raccomandati:

1 ora fa, angelogiulio scrive:

se i prodotti mancano o non sono all'altezza della concorrenza avoja marketing e complottismi, clienti non ne guadagni. su altri mercati e con altri brand si è lavorato tanto e bene, sull'italia per varie ragioni no, ora soprattutto per mancanza di volontà e non per ragioni passate.


Tu parlavi di un arco temporale di dieci anni… Stellantis ed il nuovo cda/management ne hanno circa 3. Significa che almeno 7 anni sono figli di scelte di qualcun’altro che pur avendo approvato prodotti all’altezza della concorrenza non ha avuto i risultati sperati, che hanno portato alla cancellazione di modelli e parte degli investimenti per azzerare il debito e traghettare il gruppo verso una fusione.

Sulle markette e complottismi dovete mettervi d’accordo allora… solo io ricordo di aver letto di un QR prezzolato?

 

Ripeto, le cause delle mancate vendite e/o disaffezione al marchio sono molteplici…

Ora i modelli stanno arrivando e sono su base francese per un semplice motivo: nei cassetti FCA non c’era nulla se non una piattaforma di segmento A e B da progettare.

Modificato da __P
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23 minuti fa, angelogiulio scrive:

se i prodotti mancano o non sono all'altezza della concorrenza avoja marketing e complottismi, clienti non ne guadagni. su altri mercati e con altri brand si è lavorato tanto e bene, sull'italia per varie ragioni no, ora soprattutto per mancanza di volontà e non per ragioni passate.

 

Ma oggi senza Marketing e Comunicazione un prodotto pur eccellente lo comprano solo gli appassionati...

 

Per le Coreane è servita una manovra di lungo termine fatta di miglioramenti continui partendo da vetture a basso prezzo e bassi contenuti per arrivare in 20-25 anni a giocarsela con i migliori, partendo da prezzi estremamente concorrenziali potendo poi permettersi man mano listini pari o superiori alla migliore Concorrenza una volta creata sufficiente immagine.

 

Ecco in FGA/FCA è sempre mancata la coerenza nello sviluppo della gamma, e gli errori degli anni Novanta, non solo di prodotto ma soprattutto di gestione industriale, hanno clinicamente ucciso l'Azienda, fino al Maglionato Rianimatore.

 

Quando qualche decennio fa l'automobile in Occidente era ancora un prodotto dove fronzoli, lustrini ed esclusività tecnica erano appannaggio di una fascia di mercato ben definita, proporre un mezzo tecnicamente validissimo a prezzo più basso della concorrenza fece la fortuna delle Case giapponesi, in un mercato saturo come quello odierno non sarebbe comunque sufficiente.

 

Stellantis è a un guado visto il 2035 adveniente, per mettere i conti a posto negli ultimi lustri FCA ha guardato al solo margine, sacrificando quote di mercato, quello che oggi hanno veramente in mente lo vedremo solo tra qualche anno,

per ora i modelli ci sono e pur facendo storcere il naso ai forumisti mi sembrano piuttosto appetibili per un pubblico meno appassionato, l'immagine si crea negli anni e chissà che la metà gallica del gruppone porti in ote quella coerenza e costanza strategica che è troppo spesso mancata nella gestione puramente ovina ( di chi ne fece le veci, invero).

 

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Tra parentesi, io tutti questi prodotti non all'altezza non li vedo.

Per diletto , ho confrontato i prezzi di listino di Ypsilon e Junior ibride, ed ho scoperto costare più  o meno come le sorellastre e le concorrenti, ovviamente al netto di eventuali sconti e promozioni di questo o quel modello .

A meno che il problema sia non trovarli a prezzi decisamente inferiori della concorrenza , o che si consideri  concorrenza di Stellantis solo Dacia e cinesi .

Ma in questo caso, non credo che tale gruppo di persone sia una clientela target.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Il discorso della Carretto è parzialmente vero, l’ex Fiat italiana con Stellantis ha smesso di essere un’azienda capace di seguire il processo di sviluppo e produzione di un auto dall’inizio alla fine e sta ampiamente riducendo la sua presenza nel paese riducendosi ad essere poco più di una filiale come è Skoda rispetto a Volkswagen. Nella precedente fusione con Chrysler ciò non è avvenuto e Torino ha invece avuto un ruolo centrale nello sviluppo di tutto dai pianali ai motori, con ampio travaso di made in Italy più che viceversa. Quello che invece non torna del suo discorso è che la scelta di chiudere sviluppo e conseguentemente produzioni nasce prima, proprio dal suo amato Marchionne. L’ultimo piano industriale di FCA vedeva l’azzeramento quasi totale dei marchi italiani, al netto di modelli alto di gamma Alfa Romeo che probabilmente esistevano solo nelle slide delle presentazioni. Sul tema “vendita a PSA” invece i giornalisti dovrebbero iniziare a spiegare cosa vuol dire visto che a livello finanziario non esiste e il premium pagato dagli azionisti exPSA agli azionisti exFCA è stato dovuto per portare alla pari il valore delle due aziende in modo da procedere con la fusione 50/50. Questo perché FCA era un’azienda più grande di PSA. 
Al netto di tutto, quello che mi sorprende di più è la totale segretezza che esiste sul funzionamento di Stellantis (incluso in questo forum). Neanche mezza parola sul dove vengono sviluppate le cose a partire dal gennaio del 2021 né come è strutturata internamente l’azienda al di sotto del livello top management visibile sul sito corporate. Da qualche ricostruzione della stampa estera si sa che esistono cluster legati alle singole piattaforme e poco altro, ma per il resto quanto ancora resta a Torino ad esempio è completamente segreto. Per dire, la piattaforma Small elettrica che debutterà nel 2026 sotto l’erede elettrica della 208 sarà un prodotto 100% francese? Quella, essendo la prima piattaforma creata ex novo post-fusione, sarà la prova del 9 sugli equilibri italofrancesi in Stellantis.

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Da quel che so io Smart Car II ha come capofila il marchio Fiat, e che su CMP II ci hanno lavorato molto a Torino (eRad è progetto italiano). Su small non si sa molto mentre Medium è grossomodo la ridenominazione della eVMP aggiornata PSA. Large ha come centri di sviluppo Torino, Modena e Detroit. Su small hanno sicuramente lavorato anche sui banchi di prova in Maserati.

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Ha fatto il suo lavoro, quello di permettere a Marchionne di vendere un tot di macchine americane in Europa, in modo da poter accedere alle sovvenzioni di Obama.

Anche se quell'obiettivo venne raggiunto con i volumi del solo Freemont su base Dodge, quindi di fatto Thema, Flavia, Voyager si rivelarono del tutto superflue.

Il particolare curioso è che Thema e Voyager fecero un grosso salto per quanto riguarda la qualità degli interni dopo la "cura" Lancia, e anche in USA vennero commercializzate come allestimenti top di gamma (ovviamente con marchio Chrysler) ed estremamente apprezzate in quanto tali.

 

 

6 ore fa, stev66 scrive:

La mia impressione è  che Stellantis abbia volutamente rinunciato a quella fascia che comprava solo se a prezzo del ferro.

 

... però il valore di una STLA sul mercato dell'usato con l'infame PureTech sarà proprio quello...

Modificato da gpat
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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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On 16/7/2024 at 09:43, Auditore scrive:

Vi consiglio di recuperare la puntata di 100 minuti (su la7) del 15 luglio. E' dedicata interamente alla famiglia Agnelli ed all'evoluzione della Fiat. Ad una prima parte dedicata alla famiglia e alle vicende della successione, segue una seconda con tante interviste ai vari protagonisti Fiat (compreso De Benedetti).
Vi allego un video da brividi, in cui Bianca Carretto, giornalista molto vicina a Marchionne, descrive la figura di John Elkan. Prendiamo atto che il futuro non sarà così roseo...

Intervista
https://www.la7.it/100minuti/video/bianca-carretto-corriere-svela-le-ultime-confidenze-che-le-fece-sergio-marchionne-sulla-fiat-29-04-2024-539861

 

Puntata intera
https://www.la7.it/100minuti/rivedila7/100-minuti-autostop-30-04-2024-539867

E' incredibile come Marchionne creasse questi rapporti umani così forti con alcuni giornalisti (la Carretto non è la sola), e come dietro un lato spietato e intransigente nascondesse una grandissima umanità. 

 

 

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Ihmo la vera sliding doors è stato l'allontanamento di Ghidella che aveva creato il secondo gruppo automobilistico al mondo, per Romiti che si concentrò sulla diversificazione degli investimenti fuori dal comparto auto. 

 

poi è stato sempre un inseguire il mercato con dei lampi di brillantezza (la Punto di Giugiaro, la Grande Punto, la 500 ICE) e aziendalmente parlando i punti più alti sono stati il contratto di Fresco con GM, l'assuzione di Marchionne come CEO, la rinuncia alla causa PUT nei confronti di GM, l'acquisizione di Chrysler e la gestione di FCA. 


Il punto più basso è stato nel 2002 quando si parlava di ingresso dello stato nel capitale con Berlusconi che aveva l'idea di chiudere il marchio Fiat e ribrendizzare le Stilo con il marchio Ferrari. 
 

Cita

UNA STILO TARGATA MARANELLO - Il premier è andato oltre, delineando anche le linee guida di una nuova strategia: «Ho sentito un'idea all'interno del management Fiat di vendere Alfa Romeo, Lancia e Ferrari con un accordo con un'azienda straniera per fare un polo del lusso.

Ma avendo un nome come Alfa Romeo, avendo un nome come Ferrari, caso mai cancelliamo il nome Fiat, cambiamo anche con un restyling superficiale di tutti i modelli della Fiat e facciamo uscire un disegno dagli uffici della Ferrari di Modena e lanciamo nel mondo un nome prestigioso come quello della Ferrari e andiamo a vendere 50-100 mila auto Fiat in Paesi che stanno chiedendo alla Fiat di aprire dei nuovi stabilimenti.

Io credo che ci sia tantissimo da fare».
 

 

 

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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On 16/7/2024 at 09:43, Auditore scrive:

Vi consiglio di recuperare la puntata di 100 minuti (su la7) del 15 luglio. E' dedicata interamente alla famiglia Agnelli ed all'evoluzione della Fiat. Ad una prima parte dedicata alla famiglia e alle vicende della successione, segue una seconda con tante interviste ai vari protagonisti Fiat (compreso De Benedetti).
Vi allego un video da brividi, in cui Bianca Carretto, giornalista molto vicina a Marchionne, descrive la figura di John Elkan. Prendiamo atto che il futuro non sarà così roseo...

Intervista
https://www.la7.it/100minuti/video/bianca-carretto-corriere-svela-le-ultime-confidenze-che-le-fece-sergio-marchionne-sulla-fiat-29-04-2024-539861

 

Puntata intera
https://www.la7.it/100minuti/rivedila7/100-minuti-autostop-30-04-2024-539867

 

La Carretto è una persona e una giornalista seria.

 

comunque lo speciale lo avevo già visto e la parte più interessante è quando Giovanna Boursier (minuto 1 ora 37/38 minuti dopo De Benedetti) nella conferenza nello stabilimento Mirafiori chiede a Tavares una serie di cose dicendo che "Sergio MArchionne non voleva allearsi con Peugeot perchè quella non è una alleanza ma una vendita, forse Marchionne aveva ragione o sono tutte fake news anche queste?", mentre lui le ride neanche troppo velatamente in faccia, conferma una serie di affermazioni della Bousier compresa la storia della vendita dicendo che tutto quello che lei dice è corretto eccetto l'ultima ossia smentendo solo il fatto che lui sia dipendente da Parigi e che il gruppo stia abbandonando l'Italia.

 

Quando Tavares gli dice che abita in Portogallo e non in Francia per dire che non fa gli interessi francesi (😆) la Boursier dice che ha cercato una intervista con lui per 3 mesi...anche questa cosa che lui eviti di rilasciare interviste alla stampa italiana, evitando le domande scomode, non mi piace per nulla.

 

 

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