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Fiat -> FCA -> Stellantis - Filosofia su una holding multinazionale


Al mio segnale scatenate ... il CEO Autoparerista  

48 voti

  1. 1. Oggi il CEO Autoparerista chiude il seguente o i seguenti brand:



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17 minuti fa, __P scrive:


Si attenzione che oltre a agli R&D interni tanta roba è esternalizzata.

Anche in Turchia stan lavorando molto per Stellantis.

Anche “noi” lavoriamo per Stellantis (ora molto poco, più con i cinesi 😅

 

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Ghidella (ormai i tempi sono maturi per vedere le cose dalla giusta distanza) ha avuto grandi intuizioni e alcuni limiti, forse più caratteriali che altro.

 

Il merito più grande da ascrivergli è sicuramente il suo tentativo di fusione/joint venture con Ford, per ottenere la triade motori/pianali/mercato americano, boicottato da Agnelli e Romiti.

La storia gli ha dato piena ragione, vedi FCA.

In quell'ottica, la stessa operazione Tipo-4 avrebbe avuto tutt'altro senso, ossia fare cassa con una linea di veicoli di grande successo e remunerativi grazie alla condivisione spinta delle piattaforme, e poi passare allo step successivo, i veri modelli di lusso, con motori V6/V8 e trazione posteriore.

 

L'unica possibilità rimaneva quindi sfruttare il mercato domestico e quello d'oltralpe, e giocare di nuovo la carta delle piattaforme condivise, stavolta differenziando di più l'estetica, ma peccando (molto) a livello estetico e di affidabilità.

Lui fu liquidato nel 1988, all'alba del debutto della Tipo, ma la struttura che aveva impostato collassò malamente negli anni successivi, anche grazie alle sapienti mani dei suoi successori.

 

 

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1 ora fa, Yakamoz scrive:

Lui fu liquidato nel 1988, all'alba del debutto della Tipo, ma la struttura che aveva impostato collassò malamente negli anni successivi, anche grazie alle sapienti mani dei suoi successori.

 

 

 

E infatti con il telaio Tipo 2 ci hanno fatto Alfa fino al 2010, mentre dall'altra parte perdevano soldi con Stilo, Thesis e con i pianali GM...

 

La sua strategia aveva senso, condivisione ma ben diversificata. Tante strategie poi sono state ridimensionate perché l'economia degli anni 90 era ben diversa da quella degli anni 80.

 

Allo stesso tempo si sono trovati a dover gestire più brand rispetto ai volumi che erano in grado di generare. Se avessero avuto solo Fiat e Lancia secondo me paradossalmente sarebbe andata meglio.

Modificato da gpat

In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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2 ore fa, gpat scrive:

E infatti con il telaio Tipo 2 ci hanno fatto Alfa fino al 2010, mentre dall'altra parte perdevano soldi con Stilo, Thesis e con i pianali GM...

 

La sua strategia aveva senso, condivisione ma ben diversificata. Tante strategie poi sono state ridimensionate perché l'economia degli anni 90 era ben diversa da quella degli anni 80.

 

Allo stesso tempo si sono trovati a dover gestire più brand rispetto ai volumi che erano in grado di generare. Se avessero avuto solo Fiat e Lancia secondo me paradossalmente sarebbe andata meglio.

 

Ma infatti, dov'è che ho scritto che la condivisione delle piattaforme è sbagliata?

Il pianale Tipo 2 è stato una manna dal cielo, il problema è la famiglia di veicoli che ci hanno realizzato sopra, tutt'altro che ben diversificata (parlo della cinquina Dedra-Tempra-155-Tipo-Delta II).

Proprio nel quinquennio a cavallo tra gli '80 e i '90 in cui i concorrenti diretti hanno fatto un salto d'immagine cospicuo.

 

Nella lunga storia del Tipo 2 ci sono stati anche modelli epici come 156, Coupé, Alfa 916 ecc., ma la 156 era già "il modello del rilancio Alfa Romeo", perché i danni erano già stati fatti.

 

Quanto al discorso dei troppi marchi, non so. Credo che sarebbero riusciti a sbagliare anche con meno modelli. E' mancata proprio la comprensione di come si stava evolvendo il concetto di automobile fuori dai patri confini. 

Tranne la Punto, che era una macchina bellissima.

 

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Come sempre ni.

Dedra nel 1989 si mangiava le tedesche ( 190 A4 e seriec3 ec30 ) in. Pratica in tutto, offrendo anche versioni Turbo 4x4 da 200 cv o giù  di lì. 

Semmai l'errore fu non aggiornarla o sostituirla in tempo.

155 fu il vero errore,  , seguito da Delta II .

Ma lì  c'era la ricerca del costo minimo.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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1 ora fa, Yakamoz scrive:

 

Ma infatti, dov'è che ho scritto che la condivisione delle piattaforme è sbagliata?

 

Quanto al discorso dei troppi marchi, non so. Credo che sarebbero riusciti a sbagliare anche con meno modelli. E' mancata proprio la comprensione di come si stava evolvendo il concetto di automobile fuori dai patri confini. 

Tranne la Punto, che era una macchina bellissima.

 

 

Non ti stavo contraddicendo, la mia era una conferma riguardo la bontà del Tipo 2.

 

Riguardo la questione della gestione dei troppi marchi, invece, ahimé il problema stava tutto lì e ha portato al fallimento sia di Alfa che di Lancia..

 

Il telaio Tipo 2 era in tutto e per tutto un miglioramento rispetto alle Alfa precedenti (155 aveva il 50% di rigidità torsionale in più rispetto a 75) ma "filosoficamente" sbagliato rispetto a una clientela che aveva pretese ben precise... e per fare quelle macchine lì hanno relegato Lancia a design e motorizzazioni da borghese pensionato.

 

Dall'altra parte potevano semplicemente dare una continuità ai modelli C-D-E di Lancia apprezzati negli anni 80... del resto VAG ha fatto esattamente questo con VW e Audi... senza mai permettere a Porsche di diventare un marchio "terzo incomodo" azzoppando i primi 2.

 

Il "destino" giusto di Alfa sarebbe stato quello di intraprendere uno sviluppo parallelo a Maserati (entrata nel portfolio nel 1993), mentre Fiat procedeva parallelamente a Lancia, ma non so se i numeri lo avrebbero permesso (investimenti necessari + volumi di vendita possibili)

Modificato da gpat
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1 ora fa, stev66 scrive:

Come sempre ni.

Dedra nel 1989 si mangiava le tedesche ( 190 A4 e seriec3 ec30 ) in. Pratica in tutto, offrendo anche versioni Turbo 4x4 da 200 cv o giù  di lì.

Esempio di auto tecnicamente molto valida ma di immagine e marketing poco curati, specie fuori dai patri confini (dove invece il marchio Lancia aveva ancora un minimo di appeal).

Errore poi arrivare tardissimo con la SW e trascinare il modello fino all'obsolescenza per poi sosituirlo con un modello tecnicamente sempre validisssimo ma di scarsissimo appeael e per immagine e per un'estetica poco riuscita risultato di una troppo lung serie di ripensamenti e revisioni.

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Adesso, johnpollame scrive:

Esempio di auto tecnicamente molto valida ma di immagine e marketing poco curati, specie fuori dai patri confini (dove invece il marchio Lancia aveva ancora un minimo di appeal).

Errore poi arrivare tardissimo con la SW e trascinare il modello fino all'obsolescenza per poi sosituirlo con un modello tecnicamente sempre validisssimo ma di scarsissimo appeael e per immagine e per un'estetica poco riuscita risultato di una troppo lung serie di ripensamenti e revisioni.

 

Anche lì, la HF integrale da 180cv è stata offerta solo per metà carriera (1989-1994)... un prodotto perfettamente valido "assassinato" per non dare fastidio alla 155 Q4 introdotta nel 1992.

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28 minuti fa, gpat scrive:

 

Non ti stavo contraddicendo, la mia era una conferma riguardo la bontà del Tipo 2.

 

Riguardo la questione della gestione dei troppi marchi, invece, ahimé il problema stava tutto lì e ha portato al fallimento sia di Alfa che di Lancia..

 

Il telaio Tipo 2 era in tutto e per tutto un miglioramento rispetto alle Alfa precedenti (155 aveva il 50% di rigidità torsionale in più rispetto a 75) ma "filosoficamente" sbagliato rispetto a una clientela che aveva pretese ben precise... e per fare quelle macchine lì hanno relegato Lancia a design e motorizzazioni da borghese pensionato.

 

Dall'altra parte potevano semplicemente dare una continuità ai modelli C-D-E di Lancia apprezzati negli anni 80... del resto VAG ha fatto esattamente questo con VW e Audi... senza mai permettere a Porsche di diventare un marchio "terzo incomodo" azzoppando i primi 2.

 

Il "destino" giusto di Alfa sarebbe stato quello di intraprendere uno sviluppo parallelo a Maserati (entrata nel portfolio nel 1993), mentre Fiat procedeva parallelamente a Lancia, ma non so se i numeri lo avrebbero permesso (investimenti necessari + volumi di vendita possibili)

Non dimentichiamo che 155 era pronta già nel 1987 / 1988, come si vede dalla plancia ispirata a quella della 164 e dalle linee tese

E probabilmente, lanciata  in quel momento,  avrebbe avuto un maggior successo , visto che la 164 a TA con pari caratteristiche tecniche stravendeva .

Nel 1992/3  dopo il nuovo stile di e36, era irrimediabilmente vecchia.

Sembra che fu Ghidella a fermare tutto in quanto il suo volere era derivare la huova 75 dal pianale della biturbo ( già  esistente ed ammortizzato ).

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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17 minuti fa, stev66 scrive:

Non dimentichiamo che 155 era pronta già nel 1987 / 1988, come si vede dalla plancia ispirata a quella della 164 e dalle linee tese

E probabilmente, lanciata  in quel momento,  avrebbe avuto un maggior successo , visto che la 164 a TA con pari caratteristiche tecniche stravendeva .

Nel 1992/3  dopo il nuovo stile di e36, era irrimediabilmente vecchia.

Sembra che fu Ghidella a fermare tutto in quanto il suo volere era derivare la huova 75 dal pianale della biturbo ( già  esistente ed ammortizzato ).

 

 

Non saprei... 164 (auto che ricordo molto bene perché presente a casa quando ero bimbo), vendette sensibilmente meno rispetto a Thema.... anche se era telaisticamente superiore e fece nascere il trend di azzoppare Lancia per dare ad Alfa le versioni più sviluppate (Q4 su tutte).

 

Un errore quindi evidente da subito, ma comunque ripetuto con K/166, Lybra/156 e così via, fino all'oblio.

 

Produrre una ipotetica 155 su pianale Biturbo sarebbe stato "filosoficamente" corretto... ma parliamo sempre di una base già vecchia e che non poteva reggere il confronto con i telai anni 90.

 

Serviva semplicemente investire per tirare fuori una nuova piattaforma TP per Alfa e Maserati, ma serviva più audacia e anche copertura economica che probabilmente iniziava a mancare.

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