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Fiat -> FCA -> Stellantis - Filosofia su una holding multinazionale


Al mio segnale scatenate ... il CEO Autoparerista  

78 voti

  1. 1. Oggi il CEO Autoparerista chiude il seguente o i seguenti brand:



Messaggi Raccomandati:

2 minuti fa, Motron scrive:

Grazie in effetti non hai torto neanche tu, ma credo che le dimensioni dicano solo una parte, perché allora Giulietta cos'è? E all'opposto Alfa 90?

 

L'unica segmento E Alfa fu Alfa 6.

Se anche in questo thread se ne sono dimenticati tutti finora, un motivo c'è :D

Un mezzo flop commerciale.

75/90 così come Giulietta/Alfetta non so come si potrebbero inquadrare... fascia bassa e alta dello stesso segmento, che venivano distinte soprattutto dalla cilindrata e dai vari allestimenti.

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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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3 minutes ago, Motron said:

Grazie in effetti non hai torto neanche tu, ma credo che le dimensioni dicano solo una parte, perché allora Giulietta cos'è? E all'opposto Alfa 90?

 

Giulietta era a cavallo dei segmenti di allora, con Alfa 90 provarono a tirar fuori una E da una D con una gamma motori ambiziosa per una D, ma dimensioni ancora da D. Non andò granché bene nel senso che non vendeva e che non ce la faceva a competere con Audi 100, W124, R25, ma anche BMW E28 (che appunto era una buona spanna più lunga).

 

164 invece era pienamente segmento E per l'epoca.

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12 minuti fa, Motron scrive:

Grazie in effetti non hai torto neanche tu, ma credo che le dimensioni dicano solo una parte, perché allora Giulietta cos'è? E all'opposto Alfa 90?

Ma negli anni 60, solo la TP esisteva.

Alfa è stata anche Sud ed è appurato che Busso avesse pensato a TA anche Alfanord.

 

Pure quella al momento giusto è diventata integrale sottoforma di 33 4x4 quando sono salite le potenze.

La trazione anteriore era diffusa soprattutto nelle auto piccole per un semplice motivo, migliore sfruttamento dei piccoli spazi ed economia produttiva.

Poi l'Alfasud, per quanto beloved all'epoca, per quanto mi riguarda è stata la prima zappata funzionale allo scavo della fossa per Alfa ma quello è un altro discorso :D

Se qualcuno vuole approfondire

 

 

Modificato da gpat
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lo metto qui perche' altrove e' chiuso...

 

Tavares, ad Stellantis: «Puntare su transizione elettrica dell’auto»

Nuove assunzioni nello stabilimento di Mirafiori a Torino e nella fabbrica di Atessa in vista. Già comunicate a fine maggio ai sindacati, la conferma arriva dall’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, che in un intervento pubblicato sulle pagine del Sole 24 Ore fa il punto sul settore automotive a livello mondiale.

Una transizione complessa, «non esente da impatti», in cui il mercato europeo «ha perso circa 4 milioni di vetture dal 2017, non recupererà i numeri precedenti al Covid». Difficoltà evidenziate dai numeri: negli ultimi 20 anni, i volumi di produzione sono calati molto di più che in Italia. In Germania segno rosso al 26%, nel Regno Unito del 44% e in Francia del 59%. In Italia si è segnato un -23%.

«Abbiamo davanti a noi una sfida delicata – sottolinea Tavares –, e siamo impegnati ad attraversare questo momento storico di grande trasformazione con responsabilità, confrontandoci con la realtà dei fatti». Elementi che sono sempre stati «al centro del dialogo tra noi, le istituzioni e gli stakeholder coinvolti. Questo confronto ha rafforzato la comprensione reciproca e la capacità di lavorare insieme in modo efficiente, condividendo scelte difficili e soluzioni positive».

Intenzioni in Italia

Sulle intenzioni del gruppo Stellantis e il confronto con il governo italiano sull’obiettivo di tornare a produrre un milione di auto entro il 2030, Tavares rimarca che «l’azienda ha versato 360 milioni di euro in premi ai dipendenti italiani e, con l’obiettivo di preparare il futuro, sta pianificando nuove assunzioni sia a Mirafiori sia ad Atessa, di cui informerà a breve i sindacati».

Proprio sulla fabbrica torinese, l’ad mette in chiaro che «sta diventando un centro decisionale mondiale grazie ai 240 milioni di euro di investimento e ai nuovi progetti ad alto contenuto ingegneristico: dalla tecnologia delle batterie ai software per la guida autonoma, dal nuovo “grEEn campus” al polo dell’economia circolare».

Poi viene ricordata l’estensione della produzione della Panda a Pomigliano fino al 2029, l’arrivo della 500 ibrida a Mirafiori e i 100 milioni di euro investiti «per migliorare l’accessibilità della Fiat 500e con una batteria di nuova generazione».

Allargando il raggio, tra l’altro, l’amministratore delegato evidenzia che «da quando è nata nel 2021, Stellantis ha investito 2 miliardi di euro all’anno in Italia e ha assegnato ai fornitori italiani commesse per un valore di 3 miliardi di euro. Abbiamo dato una missione a ciascun stabilimento italiano fino al 2030, condividendola con le organizzazioni sindacali».

«Radici in Italia, Usa e Francia»

Un occhio è riverso al 2035, data in cui l’Unione europea richiede la piena transizione ai veicoli elettrici. Ma secondo Tavares il contesto è «caratterizzato da bassi tassi di crescita e da alta competitività». A questo passaggio segue un riferimento alle «radici» di Stellantis: «In Italia, Stati Uniti e Francia; operiamo in oltre 30 Paesi, in più di 130 mercati. Questa dimensione contribuisce in modo significativo alla bilancia commerciale italiana: nel 2023, oltre il 63% dei veicoli prodotti negli stabilimenti italiani è esportato all’estero».

Tornando poi alle difficoltà nel passaggio all’elettrificazione, lo spunto arriva dalle parole della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel suo discorso per la rielezione riguardo la necessità di dare una spinta al mercato: «In diverse sedi, gli operatori del settore hanno invocato in modo pressoché unanime, da una parte, precise misure per stimolare una domanda molto debole e non in grado di decollare da sola, e dall’altra, precise disposizioni per mitigare i costi delle forniture e dell’energia, cresciuti eccessivamente negli ultimi anni. E le infrastrutture: è necessario prevedere investimenti per garantire un sistema capillare di ricarica, sicuro e diffuso per supportare il passaggio dei clienti ai Bev».

Segue un passaggio sui produttori cinesi: «Il progetto da parte loro di venire i Europa non farebbe che rafforzare la pressione esistente sull’ecosistema automobilistico, portando necessariamente a ulteriori sforzi». Infine, il desiderio di Stellantis «di continuare a lavorare per costruire insieme il futuro». A tal proposito, Tavares dice che il gruppo è pronto «a fare la sua parte nell’interesse dei nostri colleghi e delle nostre colleghe, dei nostri clienti, dei nostri partner e della società in generale».

https://www.lastampa.it/economia/2024/07/23/news/carlos_tavares_stellantis_transizione_elettrica_auto-14498520/?ref=LSHEC-BH-I0-PA4-S3-T1

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On 23/7/2024 at 19:19, KimKardashian scrive:

Aspetto il momento in cui Tavy va in pensione, chissà se lo farà a bordo di una 500 ibrida o sui taxi volanti uzbeki su cui sta investendo molto 😂

 

https://www.milanofinanza.it/news/stellantis-semestre-nero-ricavi-14-utile-48-il-ceo-carlos-tavares-dati-sotto-le-attese-202407250742499246

 

Stellantis, semestre nero: ricavi -14% , utile -48%. Il ceo Carlos Tavares: dati sotto le attese

di Andrea Boeris

 

tempo di lettura 2 min

 

Il gruppo chiude la prima metà del 2024 con ricavi per 85 miliardi di euro, in calo del 14%, e con un utile netto di 5,6 miliardi, crollato del 48%. Anche il margine operativo è in forte discesa. Stime 2024 confermate su margini e flusso di cassa, ritoccate sui ricavi. Ecco perché i dati del colosso dell’auto sono così negativi

 

 

Stellantis va in retromarcia nel primo semestre del 2024 e conferma i principali obiettivi per l’intero anno, ma non tutti. I ricavi del gruppo guidato da Carlos Tavares sono scesi del 14% a 85 miliardi di euro. Ma una pesante flessione riguarda anche l’utile netto, che è in calo del 48% a 5,6 miliardi. E il titolo a Piazza Affari nella mattina del 25 luglio, dopo non essere riesce a fare prezzo in avvio, ha poi aperto gli scambi perdendo l’11%.

 

Margine giù dal 14,4% al 10% e free cash flow negativo

Nel semestre l’utile operativo rettificato a quota 8,5 miliardi è in calo del 40% e ha rappresentato un margine del 10%, ovvero 440 punti base in meno rispetto alla prima metà del 2023, quando il margine era stato del 14,4%. Anche l’utile rettificato diluito per azione è diminuito del 35% su base annua, ma un altro dato fortemente negativo è il free cash flow industriale che risulta negativo per 392 milioni, a fronte di uno positivo per 8,6 miliardi nel primo semestre dello scorso anno.

 

Perché i risultati di Stellantis sono in calo nel semestre

I risultati finanziari in calo nella prima metà del 2024, spiega l’azienda, sono stati determinati principalmente «da una riduzione dei volumi e del mix, con un confronto impegnativo dei volumi, dovuto alla combinazione di iniziative di riduzione dello stock con gap temporanei nella produzione legati a una transizione generazionale del portafoglio prodotti, oltre ad una riduzione della quota di mercato, in particolare in Nord America». La discesa in Nord America ha effetto soprattutto sull’utile operativo rettificato, calato di 5,7 miliardi rispetto al primo semestre 2023 a quota 8,5 miliardi.

 

Stellantis conferma le stime 2024 ma non su ricavi

La società ribadisce la stime 2024 su un margine dell’utile operativo rettificato a due cifre nel 2024 e su un flusso di cassa industriale netto positivo, nonostante le incertezze macroeconomiche. Ma non conferma più un contesto favorevole per quanto riguarda i ricavi, che invece erano visti in crescita fino alla fine del primo trimestre. Il management però, spiega Stellantis, sta attuando azioni decisive per indirizzare le sfide operative, tra cui la quota di mercato e lo stock in Nord America.

 

Tavares ammette: risultati sotto le nostre aspettative

«La performance della società nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative, riflettendo un contesto settoriale difficile ma anche problematiche operative aziendali», è l’ammissione del ceo Tavares. «Mentre da un lato si rendevano necessarie azioni correttive, ora in fase di esecuzione, dall’altro abbiamo avviato un’offensiva sui prodotti, che prevede non meno di 20 nuovi modelli da lanciare nel corso dell’anno, e che offrirà maggiori opportunità quanto più eseguita bene. Abbiamo molto lavoro da fare, soprattutto in Nord America, per massimizzare il nostro potenziale a lungo termine».

 

Più di 20 nuovi lanci nel 2024 per Stellantis

Per invertire la rotta nella secondo metà dell’anno Stellantis ha in programma oltre 20 lanci per il 2024, tra cui una versione rinnovata del Ram 1500, una gamma di van europei e Peugeot 3008, il primo veicolo nato sulla nuova famiglia di piattaforme Stla. La casa di Tavares conferma anche l’arrivo dei primi modelli del partner cinese Leapmotor in Europa verso la fine del terzo trimestre dell’anno, dopo che la joint venture Leapmotor International ha ricevuto

 

 

 

Se distruggi il gioiello USA macina utili record creato da Marchionne, ti vedo in uscita dal gruppo il prima possibile.

O veramente c'è qualcuno tra i francesi che possa davvero credere di fare utili record solo con l'Europa e con le auto PSA, con gli Usa che vanno a picco come quota di mercato? (o con il lancio della 3008 coupè)

 

Modificato da HF integrale
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Ecco la prova che gli Ex-PSA andavano forti in europa e con modelli di massa di segmenti bassi. Tutto il resto non sanno miminamente come gestirlo. La discesa è iniziata con Maserati, ma a catena si sta allargandso in modo preoccupante...

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Wow, già finita la pacchia degli utili record vendendo carriole a peso d'oro?

Di solito i CEO degenerati come Tavares riescono a macinare numeri e incassare premi per 5 anni buoni prima di mandare tutto all'aria.

Deve essere un nuovo record.

Modificato da gpat
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37 minuti fa, HF integrale scrive:

 

Se distruggi il gioiello USA macina utili record creato da Marchionne, ti vedo in uscita dal gruppo il prima possibile.

O veramente c'è qualcuno tra i francesi che possa davvero credere di fare utili record solo con l'Europa e con le auto PSA, con gli Usa che vanno a picco come quota di mercato? (o con il lancio della 3008 coupè)

 

Marchionne aveva fatto un lavoro eccezzionale perchè ha ricostruito Chrysler lavorando con manager Usa. Al contrario della gestione Mercedes che aveva portato al fallimento di Chrysler, dove le decisioni erano calate dall'alto. Decisioni prese in Germania.

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