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Fiat -> FCA -> Stellantis - Filosofia su una holding multinazionale


Al mio segnale scatenate ... il CEO Autoparerista  

80 voti

  1. 1. Oggi il CEO Autoparerista chiude il seguente o i seguenti brand:



Messaggi Raccomandati:

On 15/10/2024 at 18:17, xtom scrive:

 

La soluzione migliore sarebbe il divorzio.

 

Si torna alla vecchia FCA con a capo De Meo, che con la sola imposizione delle mani resuscita tutti i brand del gruppo usando la tecnologia di Leapmotor.

 

A Taveres e compagni gli si da la vecchia PSA con Renault così la Marianne è contenta.

 

E forse pure l'antitrust forse è contenta.

 

 

 

 

 

 

 

De Meo che moltiplica il numero di spin-off per portare i brand FCA a 15

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Questo bisogna buttarlo fuori al più presto.
Per riassumere i sbagli ci sono stati (soprattutto in America) ma non è colpa sua ma di quelli a chi ha delegato
Impensabile sentire questo da un vero ceo.
Marchionne si sta rivoltando nella tomba.
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47 minuti fa, gianni scrive:

 

 


Questo bisogna buttarlo fuori al più presto.
Per riassumere i sbagli ci sono stati (soprattutto in America) ma non è colpa sua ma di quelli a chi ha delegato
Impensabile sentire questo da un vero ceo.
Marchionne si sta rivoltando nella tomba.

 


sbobinata e tradotta: 

 

Intervistatore:

BFM Business presenta Carlos Tavares, la grande intervista. La nostra prima intervista qui al Mondial de l’Automobile è con Carlos Tavares, un po’ l’uomo simbolo di questo Mondiale. Carlos Tavares, direttore generale di Stellantis, buongiorno e grazie per essere con noi. Questo è il suo ultimo Mondiale dell’Auto, se ho capito bene?

 

Carlos Tavares:

Buongiorno, grazie per le vostre domande. In effetti, dopo 45 anni nell’industria automobilistica, ho deciso, in accordo con mia moglie, che a 68 anni è il momento di voltare pagina. Questo è quello che ho deciso.

 

Intervistatore:

Sentiamo che vuole spiegarsi meglio. Tutti la consideravano indistruttibile, con margini a due cifre e conquiste globali. Poi all’improvviso qualcosa è cambiato. Cos’è successo, si è addormentato al volante, come dicono alcuni?

 

Carlos Tavares:

Beh, sono lieto che scopriate che sono umano, questo è già un buon punto. Nel 2024 abbiamo commesso un errore operativo negli Stati Uniti. Il nostro piano marketing per il secondo trimestre non ha funzionato. Era molto innovativo e audace, ma non ha dato i risultati attesi, il che ci ha messo in difficoltà all’inizio del terzo trimestre, con il recupero delle scorte dei concessionari più lento del previsto. Questo ha causato problemi, ma l’azienda è ancora redditizia.

 

Intervistatore:

Lei è quasi il Bruno Le Maire dell’automobile, nel senso che come il ministro non si è accorto di un accumulo di debiti, lei non ha visto l’aumento delle scorte?

 

Carlos Tavares:

Questo può sorprendervi, ma nella nostra azienda c’è una grande delega di poteri a diversi livelli. Il team negli Stati Uniti aveva l’autorità di decidere questo piano marketing, pensando di fare bene. Purtroppo, non ha funzionato. Questo è ciò che succede nel contesto operativo, soprattutto quando l’industria è sotto pressione.

 

Intervistatore:

L’azienda ha perso circa il 45% del suo valore dall’inizio dell’anno e ha anche effettuato riacquisti di azioni per circa 4 miliardi di euro. Non sarebbe stato meglio destinare questi fondi a investimenti maggiori?

 

Carlos Tavares:

Non ho mai ricevuto pressioni dagli azionisti su questo tema. Le decisioni sono state prese dalla direzione. Abbiamo semplicemente rispettato gli impegni presi precedentemente.

 

Intervistatore:

Recentemente c’è stato un cambiamento di vertici nella vostra azienda, con la sostituzione di dirigenti chiave. È stata una misura per correggere gli errori?

 

Carlos Tavares:

Abbiamo riconosciuto che c’è stato un problema, un errore che doveva essere corretto. La delega di autorità è stata rispettata, ma ci sono state difficoltà. Per questo motivo abbiamo deciso di cambiare il capo del Nord America, il capo dell’Europa e il direttore finanziario. Era necessario per garantire il miglioramento dell’azienda.

 

Intervistatore:

Guardando ai prossimi 15 mesi, quali sono i suoi obiettivi?

 

Carlos Tavares:

Dobbiamo tornare a margini operativi a due cifre. Abbiamo un percorso chiaro: affrontare la transizione energetica, che è molto delicata e pericolosa, e assicurare che Stellantis entri nel 2026 con stabilità e risultati ricorrenti.

 

Intervistatore:

La vostra strategia di “pricing power”, ovvero l’aumento del valore delle auto, non ha forse portato a un aumento eccessivo dei costi? È questo che ha causato le difficoltà del 2024?

 

Carlos Tavares:

No, non credo sia collegato. Il problema è stato nella gestione delle scorte negli Stati Uniti. Il nostro piano marketing è fallito, ma lo stiamo correggendo. I concessionari hanno capito che siamo sulla strada giusta e il problema sarà risolto entro Natale.

 

Intervistatore:

Gestite 14 marchi in Stellantis. Avete mai pensato di vendere alcuni di questi marchi?

 

Carlos Tavares:

Non ci sono tabù. Valorizzo molto i nostri marchi, specialmente quelli europei e francesi, ma se non riusciranno a creare valore per i clienti, allora bisognerà affrontare la questione.

 

Intervistatore:

Lei ha criticato l’Europa per la sua gestione dell’industria automobilistica, soprattutto due anni fa. Mantiene quella posizione?

 

Carlos Tavares:

Sì, la nostra posizione rimane etica. Non possiamo continuare a rimandare soluzioni per i problemi ambientali. Stellantis è pronta per la transizione, con le piattaforme e le tecnologie giuste. Vogliamo essere dalla parte giusta della storia.

 

Intervistatore:

Cosa pensa dell’arrivo dei produttori cinesi in Europa? Potrebbe portare alla chiusura di fabbriche?

 

Carlos Tavares:

Stiamo cercando di trarre vantaggio dalla presenza dei cinesi in Europa per investire meglio nel nostro futuro. Non possiamo controllare questa dinamica, ma possiamo beneficiarne per Stellantis.

 

Intervistatore:

Un’ultima domanda sulla nuova Citroën C3. È importante per voi al Mondial de l’Automobile?

 

Carlos Tavares:

Assolutamente. La C3 è un’auto 100% elettrica, accessibile, con più di 50.000 ordini già ricevuti. Anche la nuova Peugeot 3008 sta andando molto bene, con oltre 80.000 ordini. Stiamo offrendo ai clienti soluzioni di mobilità sicure, pulite e accessibili.

 

Intervistatore:

Grazie mille, Carlos Tavares, per il suo tempo.

 

Carlos Tavares:

Grazie a voi.

 

 

Modificato da Alain
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"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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10 hours ago, gianni said:

Per riassumere i sbagli ci sono stati (soprattutto in America) ma non è colpa sua ma di quelli a chi ha delegato
Impensabile sentire questo da un vero ceo.
Marchionne si sta rivoltando nella tomba.

 

 

a dire il vero a certi livelli il capo non sbaglia mai (almeno fino a quando qualcuno più in alto decide di sacrificarlo). sempre stato così.

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a dire il vero a certi livelli il capo non sbaglia mai (almeno fino a quando qualcuno più in alto decide di sacrificarlo). sempre stato così.

Beh diciamo che con Marchionne eravamo abituati ad altro(si prendeva sempre le responsabilità). Poi nelle ditte di una certa dimensione come stellantis ci si aspetta ad un altro livello di scuse(non …non è colpa mia ma quella dei capi sotto di me…non si può sentìre)
Ma hai ragione in generale
 

Non si vede il video
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48 minuti fa, v13 scrive:

 

a dire il vero a certi livelli il capo non sbaglia mai (almeno fino a quando qualcuno più in alto decide di sacrificarlo). sempre stato così.

Nelle aziende perdenti, in quelle vincenti avviene il contrario.

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44 minuti fa, gianni scrive:

eh diciamo che con Marchionne eravamo abituati ad altro(si prendeva sempre le responsabilità). Poi nelle ditte di una certa dimensione come stellantis ci si aspetta ad un altro livello di scuse(non …non è colpa mia ma quella dei capi sotto di me…non si può sentìre)

 

...eh si...stessa cosa con Winterkorn e dieselgate - se lui ha saputo cosa fanno nel ripartimento dei motori, poi e responsabile per tutto perche ha lasciato succedere, invece se e vero come dice lui, che non ha saputo niente, poi allora non tiene sotto controllo i suoi dipendenti, anche una no go per un AD.

 

 

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