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Dazi UE sulle auto cinesi


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16 minuti fa, Vulcar scrive:

La Cina è un lupo vestito da agnello.

Meglio rafforzare i legami in Europa e creare dei gruppi competitivi in ogni settore. Se penso ad esempio a quello che erano Philips,Nokia, Ericsson...

 

La maschera da agnello da mo' che è caduta.

 

La richiesta di Dongfeng di avere influenza politica (opporsi ai dazi) e informatica / comunicativa / potenzialmente anche militare (usare le infrastrutture di Huawei) è davvero uno scherzo, uno scherzo che non fa ridere.

 

Tutto per avere due spicci di investimento (reminder: loro stampano soldi a piacimento) per produrre un paio di blandi bidoni spostapersone.

 

Al posto dei governanti mi sarei fatto una grassa risata e li avrei rispediti al mittente senza possibilità di trattativa. Però forse qualcuno lassù la pensa diversamente.

 

P.S. ogni momento è buono come un altro per ricordare che la ex-FCA avrebbe potuto tranquillamente reggersi sui profitti del mercato USA per andare avanti e sopravvivere anche in quello europeo, quindi senza sentire tutto questo fiato sul collo come sta facendo ad esempio VAG. Che peccato, eh?

Modificato da gpat
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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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Inviato (modificato)

Stavo guardando i dati cinesi delle vendite di agosto e sono paurosi. Volwaghen che era il primo marchio fino a poco tempo fa è stata doppiata da byd. Crollano quasi tutte le case occidentali Honda e la triade Ford Hyundai kia. Emergono a velocità  folle li, leapmotor avatr xpeng  lunk &co etc. Di questo passo in pochi anni i cinesi surclasseranno gli occidentali che avranno perso la gallina dalle uova d'oro. Qui ormai riguardo i dazi non si tratta di semplici aggiustamenti, si tratta di decidere se l'Europa vuole ancora avere un'industria dell'auto 

Modificato da davos
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18 minuti fa, davos scrive:

Stavo guardando i dati cinesi delle vendite di agosto e sono paurosi. Volwaghen che era il primo marchio fino a poco tempo fa è stata doppiata da byd. Crollano quasi tutte le case occidentali Honda e la triade Ford Hyundai kia. Emergono a velocità  folle li, leapmotor avatr xpeng  lunk &co etc. Di questo passo in pochi anni i cinesi surclasseranno gli occidentali che avranno perso la gallina dalle uova d'oro. Qui ormai riguardo i dazi non si tratta di semplici aggiustamenti, si tratta di decidere se l'Europa vuole ancora avere un'industria dell'auto 

Hanno un governo che sta spingendo fortemente sui prodotti interni e sull’elettrico, spendono miliardi per sostenere il settore e i risultati si vedono 

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Inutile chiudere adesso le stalle i buoi sono già scappati.

 

L'auto era rimasto l'ultimo prodotto tecnologico a non evolversi quanto gli altri, che ormai da decenni sono prodotti a basso prezzo in Cina.

 

L'Europa un po' c'ha provato ad evolversi, ma ormai era troppo tardi perché ormai priva del know how hardware e software in mano da decenni agli orientali.

 

E si ritorna sempre agli esempi di Mivar e Nolkia, che in extremis ci hanno provato, ma ormai era troppo tardi.

 

Noi italiani possiamo tranquillamente fare gli Amish, rifiutare l'evoluzione e continuare ad andare a petrolio sotto ricatto dei paesi esportatori, pur di non comprare auto cinesi e non essere indipendenti energeticamente, ma siamo solo una goccia in mezzo al mare di un mondo che ormai sta andando in altra direzione.

 

 

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Io non credo che l'occidente fosse così indietro. Forse solo. Nelle batterie. Sono ancora leader in vari settori. Il punto è che l'Europa non ha difeso la sua industria automobilistica. Gli Usa lo hanno fatto, la Cina lo ha fatto. Ha investito decine di miliardi, il debito cinese è cresciuto esponenzialmente. l'Europa ha fatto regole ferree e non ha fatto niente per aiutare le case a rispettarle, sarebbero serviti miliardi di investimenti per batterie rete e incentivi sulle auto energia  che ora in Europa ha costi altissimi Chiaro che se si cominciano a vendere auto nev a milioni come in Cina le case hanno le risorse per investire in nuove tecnologie. In questi anni avessero messo una rete di colonnine capillare dato miliardi per produrre batterie e messo incentivi europei tipo 10-15000 ad auto venduta ( come hanno fatto in Cina) ora ti troveresti con milioni di auto nev vendute e con un industria europea competitiva.

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si sbaglia a interpretare la Cina con le categorie del 20esimo secolo o, in soldoni, lupo vs. agnello. L'imperialismo cinese è diversissimo dall'imperialismo ideologico occidentale (in particolare US, UK, Francia). Non hanno interesse a spolpare, derubare e impoverire, ma controllare gli asset strategici sul lungo termine e prendere loro le decisioni di fondo. Senza capire questa cosa, qualunque progetto alternativo più o meno pan-europeo è destinato a fallire. Non vanno odiati, al contrario c'è da imparare.

Modificato da v13
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1 ora fa, davos scrive:

Io non credo che l'occidente fosse così indietro. Forse solo. Nelle batterie.


Lo hanno ammesso pubblicamente i vari CEO, da Di Meo a Farley di Ford, di essere indietro non solo nelle batterie, ma in tutto l’hardware ed il software.

 

Esempio sono tutte le centraline sparse in una tradizionale auto termica, ognuna con un suo compito, cosa che ha permesso ad alcune case come Stellantis di mettere il motore elettrico su auto nate termiche, ma senza ottimizzare costi e funzioni, che vengono dall’unificazione in un’unica centralina, che con aggiornamenti over the air permette di evolvere le funzionalità dell’auto.


Faccio altri esempi, su una elettrica di Stellantis trovi il tasto Start, anche se non c’è un motore da avviare, il tasto P del freno a mano elettrico, la posizione P del parcheggio sulla leva del cambio. Sulle elettriche cinesi più evolute c’è solo la posizione P, gli altri tasti non servono.

 

Sulle Smart #1 e #3 l’ultimo aggiornamento software ha abilitato il V2L per fornire 3 kW a 220 V ad un carico esterno, pare che anche le Tesla abbiamo questa funzione, per abilitarla basterebbe un aggiornamento da remoto.

 

Volkswagen ci ha provato, ma l’apposita divisione Cariad ha miseramente fallito, forse perché in Europa non c’è il know how adeguato o semplicemente la forza lavoro adeguata che invece i cinesi possono mettere in campo.

 

1 ora fa, davos scrive:

Il punto è che l'Europa non ha difeso la sua industria automobilistica.

 

L’Europa ha dato la sveglia all’industria automobilistica che dormiva sugli allori, pensando che bastasse uno stimolo per renderla nuovamente competitiva a livello mondiale, ma purtroppo è emerso ancora di più che sono giganti dai piedi d’argilla.

 

Tornare indietro per sopravvivere una manciata di anni è un’opzione che prendono in considerazione solo in Italia. In Germania, Francia e Spagna hanno già capito che nonostante tutto l’unica salvezza è andare avantI.

  • Grazie! 2
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58 minuti fa, xtom scrive:


Lo hanno ammesso pubblicamente i vari CEO, da Di Meo a Farley di Ford, di essere indietro non solo nelle batterie, ma in tutto l’hardware ed il software.

 

Esempio sono tutte le centraline sparse in una tradizionale auto termica, ognuna con un suo compito, cosa che ha permesso ad alcune case come Stellantis di mettere il motore elettrico su auto nate termiche, ma senza ottimizzare costi e funzioni, che vengono dall’unificazione in un’unica centralina, che con aggiornamenti over the air permette di evolvere le funzionalità dell’auto.


Faccio altri esempi, su una elettrica di Stellantis trovi il tasto Start, anche se non c’è un motore da avviare, il tasto P del freno a mano elettrico, la posizione P del parcheggio sulla leva del cambio. Sulle elettriche cinesi più evolute c’è solo la posizione P, gli altri tasti non servono.

 

Sulle Smart #1 e #3 l’ultimo aggiornamento software ha abilitato il V2L per fornire 3 kW a 220 V ad un carico esterno, pare che anche le Tesla abbiamo questa funzione, per abilitarla basterebbe un aggiornamento da remoto.

 

Volkswagen ci ha provato, ma l’apposita divisione Cariad ha miseramente fallito, forse perché in Europa non c’è il know how adeguato o semplicemente la forza lavoro adeguata che invece i cinesi possono mettere in campo.

 

 

L’Europa ha dato la sveglia all’industria automobilistica che dormiva sugli allori, pensando che bastasse uno stimolo per renderla nuovamente competitiva a livello mondiale, ma purtroppo è emerso ancora di più che sono giganti dai piedi d’argilla.

 

Tornare indietro per sopravvivere una manciata di anni è un’opzione che prendono in considerazione solo in Italia. In Germania, Francia e Spagna hanno già capito che nonostante tutto l’unica salvezza è andare avantI.

Aspe' tu parli di auto elettrica ciò di un roba che non c'entra nulla con le auto a benzina. Gli occidentali le auto ICE ibride phev  le fanno meglio dei cinesi e non è che sia un gioco, son centinaia di parti da assemblare, software da integrare. Poi fare l'integrazione verticale sull'elettrico che ha poche parti. Sulle ICE lo sviluppo ha portato a una miriade di fornitori esterni perché conveniva così. Le ICE in un libero mercato sono ancora meglio delle bev. Il punto è che il mercato è stato indotto pesantemente con leggi e incentivi verso le bev. I produttori europei dovevano mantenere quote, investire nell'ibridazione per soddisfare i limiti e poi in prospettiva sull'elettrico che però in Europa non vuole nessuno. In Cina hanno preso e hanno finanziato pesantemente tutta la filiera dai materiali alla colonnine agli incentivi regionali sulle fabbriche agli incentivi all'acquisto. Si parla di decine se non centinaia di miliardi in una nazione che già era aventi nelle batterie e negli elettrodomestici elettrici. Qui non è vag contro byd o stellantis contro nio. Qui e vag o stellantis contro stato cinese. Se l'Europa avesse messo gli stessi miliardi che a messo in campo la Cina in incentivi rete e aiuti vari non saremo a questo punto. Tenendo conto del diverso peso del lavoro byd ha 1 milione di dipendenti 100 Mila ricercatori. 

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Anche gli Usa non sarebbero competivi

Il punto è che l'Europa sta lì a mettere tetto sul debito, procedure di inflazione, austerità. Mentre gli Usa e la Cina finanziano pesantemente l'economia...

Basta vedere questi 2 grafici mostruosi

tg-cina-debito-giusto-scaled.jpg

debito-USA-1024x1024.jpg

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