Vai al contenuto

La crisi dei fornitori automotive


Messaggi Raccomandati:

1 ora fa, 4200blu scrive:

 

Allora tutto va bene comunque, qual è il problema? Vogliamo proibire a tutti gli altri di raggiungere il nostro livello? Mi sembra un po' presuntuoso.

 

 

 

cosa c'entra? era per dire che il mercato europeo è quasi al livello di quello cinese, pur essendo noi europei la metà. il problema non è lo sbocco di mercato in sè, ma l'offerta completamente sballata per motivi economico politici che sta affossando le vendite e la produzione.

Link al commento
Condividi su altri Social

Però anche le aziende ci hanno messo del loro, capacità d'innovare ZERO, visione oltre i 18 mesi ZERO.

 

Solo manager che portano dividendi nel breve agli azionisti , e pazienza se tra 19 mesi ho una ditta in rovina intanto stacco la cedolona...

 

Detto questo và ripensato tutto da capo, Tesla dite quello che volete ma è l'unica idea nuova che ha partorito l'Occidente negli ultimi anni.

GIusto o sbagliato che sia una model Y ha più novità anche costruttive di qualsiasi auto occidentale degli ultimi 30 anni.....

Adesso le case secondo me devono snellirsi e diventare più "inventive" sennò chiuderanno, ma ben sapendo che indietro ai numeri precedenti sarà imposibile arrivare.

  • Mi Piace 1
  • Perplesso... 1

Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

875kg - 260+ cv i numeri del mio piacere

Link al commento
Condividi su altri Social

5 hours ago, M86 said:

........

 

Nel frattempo la Cina è stata abile nel pretendere dalle aziende che si trasferivano lì, che si associassero con partner cinesi, in modo che da fargli acquisire il know-how.

Questo e' stato il vero fallimento di tutta l'operazione perche' ormai i cinesi non hanno piu' bisogno, se non in settori molto particolari, di acquisire know-how e la loro concorrenza per le ragione che avete gia menzionato e' insostenibile se non investento in ricerca per creare prodotti innovativi. Stellantis ha avuto la brillantissima idea di entrare in Leapmotor per vendere i loro prodotti e cosi' non c'e' bisogno dei fornitori europei

Link al commento
Condividi su altri Social

48 minuti fa, VuOtto scrive:

 

Nel mio settore (la Moda) l'errore è irreversibile. Circa trent'anni fa vi è stata una demonizzazione del settore, coadiuvata da una delocalizzazione incontrollata delle produzione (con relativo travaso di know how) nei paesi dell'est europa, poi via via delocalizzato a sua volta in Laos, Vietnam, Cina, Cambogia, Pakistan and so on. Ora, con il casino causato da Armani con il caporalato e da Dior, tanto per citarne due, stanno cercando di ritornare con le produzioni d'alta gamma sul made in italy, ma qual'è il più grande problema del non aver "presidiato" e coltivato un settore per lungo tempo? Che non ci sono né le competenze, ne le filiere, ergo....non c'è capacità produttiva proprio perché la mancanza di produzioni italiane ha causato la chiusura o il fallimento di moltissime aziende, senza averne quindi ricambio/passaggio generazionale, sia di manodopera che di know how. Di conseguenza, i cinesi se la ridono perché continueranno a produrre....perché di fatto le grandi capacità produttive e le grandi filiere, le hanno in mano loro, ripeto eccetto qualche rara realtà. Tutto il tessuto artigianale calzaturiero rimasto in Italia non può certo assorbire un rientro massiccio di volumi, qualora ce ne fossero, perché manca proprio il "numero" di operai inteso come forza lavoro disponibile. Vedo all'orizzonte la stessa fine per altri settori, poiché decentrandoli viene disincentivato il "presidio" degli stessi a livello di competenze, poiché di fatto manca la manodopera. Ma la cosa ancora più grave è che la gente si è abituata al prezzo cinese nei vestiti, quindi.....come si fa anche a far digerire un made in Italy (o made in Europe), quando il prezzo della manodopera al minuto è tre volte superiore (quando va bene) qui in Europa? Ad ogni modo.....la vedo dura, in avanti......e ve lo dico perché contro i cinesi ed il far east sono trent'anni che combattiamo noi "scarpari", e a dirla tutta....eccetto qualche eccellenza....la guerra l'abbiamo persa da mò. Ci salva solo che non tutti vogliono spendere 500/600 fino a 900 euro per scarpe Made in Cina o far east, ma di fatto chi oggi compra una Balenciaga (tutti i modelli) compra a 800/900 euro una scarpa che è costata si e no 40 dollari in Cina.

Se ora l'automotive non si riporta in casa settori chiave, è naturale che tra vent'anni, correremo con sole auto cinesi o quasi, eccetto, magari, qualche casa premium/lusso. Già quando leggo che la nuova Mini aceman, ad esempio, è costruita 100% in Cina, con pure la progettazione cinese, beh....stiamo insegnando loro come fare bene le auto, e loro (i cinesi) vedendo cosa riescono a sfornare, direi che stanno imparando in fretta. 

 

Non vorrei che ci ritrovassimo a guidare bidoni cinesi...pagate come Porsche un domani........un po' come le sneakers di Balenciaga...per farvi un esempio......

 

 

Sono stato per 9 anni con una ragazza che ha un marchio di moda indipendente di abbigliamento femminile. Non posso che, amaramente, sottoscrivere quello che dici. E' stato tutto completamente distrutto. La filiera è andata, le competenze perse, le sarte più giovani hanno 66 anni, modellisti persi, produttori di tessuti persi, confezionatori persi, taglio persi, insomma...è un settore devastato completamente. 

Ho visto con i miei occhi laboratori con pistole sui tavoli da cucire, bambini giocare in mezzo alla montagna di capi da 600 euro di boutique accatastati a terra come rifiuti..è uno schifo e spero che non accada qualcosa del genere anche nel mondo delle auto. 
Sta di fatto che tranne qualche eccezione, la moda di massa non tornerà mai più in Italia. L'ho visto con i miei occhi per troppi anni. 
E so che significa soffrire per questa cosa. 

  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri Social

On 9/17/2024 at 5:50 PM, __P said:


Però capiamoci… nessuno ha costretto nessun gruppo imprenditoriale a spostare produzioni, forniture etc nel suolo cinese.

E nessuno ha neanche costretto le aziende automotive a puntare sul full electric e non su altre tecnologie ad impatto zero.

Per molti anni ha fatto comodo a tutti e adesso si presenta il conto!

Ma mica solo l’Europa, ma sono TUTTI dipendenti dalla Cina! US, Africa, Sud America Russia per un motivo o per un altro son li con la catena al collo.

 

11 hours ago, VuOtto said:

 

Certo, non ci ha costretto nessuno, ma una classe imprenditoriale incompetente che ha guardato al profitto nell'immediato, senza tener conto del medio/lungo periodo. Ora, le cose le pagheremo di più, non avendo più alcuna competenza e possibilità industriali in settori chiave per il futuro dell'economia mondiale.

 

Serve, immediatamente, una presa di posizione, oserei dire "protezionistica" dell'industria europea a tutti i livelli, a tutti i settori. Sennò facciamo la fine del terzo mondo.

 

 

 

7 hours ago, 4200blu said:

 

Forse un altro modo sarebbe quello di mostrare di nuovo più impegno e ambizione, con 35ore alla settimana e "work-live-balance" non si fa punti in una concorrenza globale.

 

 

 

la ricetta dell'EU in teoria è quella giusta: rafforzare un mercato comune con criteri comuni che difendano certi principi e renderlo sostenibile, competitivo e attraente per investitori stranieri, oltre che un modello che altri in altri continenti possano copiare. IN TEORIA. nella pratica è andata vagamente così solo in alcune nicchie e per quel che riguarda alcuni principi di tutela dell'ambiente, salute e lavoro. il tutto sommerso da una spessa coltre di burocrati, lobbisti e lotte di potere (spesso interne agli stessi partiti). cioé un mezzo disastro. Finora ha tenuto botta, ma i nodi stanno venendo rapidamente al pettine. (E non solo sull'industria, ma anche su politica estera e difesa o su fiscalità, ma questo è un altro discorso).

Link al commento
Condividi su altri Social

14 hours ago, VuOtto said:

 

Nel mio settore (la Moda) l'errore è irreversibile. Circa trent'anni fa vi è stata una demonizzazione del settore, coadiuvata da una delocalizzazione incontrollata delle produzione (con relativo travaso di know how) nei paesi dell'est europa, poi via via delocalizzato a sua volta in Laos, Vietnam, Cina, Cambogia, Pakistan and so on. Ora, con il casino causato da Armani con il caporalato e da Dior, tanto per citarne due, stanno cercando di ritornare con le produzioni d'alta gamma sul made in italy, ma qual'è il più grande problema del non aver "presidiato" e coltivato un settore per lungo tempo? Che non ci sono né le competenze, ne le filiere, ergo....non c'è capacità produttiva proprio perché la mancanza di produzioni italiane ha causato la chiusura o il fallimento di moltissime aziende, senza averne quindi ricambio/passaggio generazionale, sia di manodopera che di know how. Di conseguenza, i cinesi se la ridono perché continueranno a produrre....perché di fatto le grandi capacità produttive e le grandi filiere, le hanno in mano loro, ripeto eccetto qualche rara realtà. Tutto il tessuto artigianale calzaturiero rimasto in Italia non può certo assorbire un rientro massiccio di volumi, qualora ce ne fossero, perché manca proprio il "numero" di operai inteso come forza lavoro disponibile. Vedo all'orizzonte la stessa fine per altri settori, poiché decentrandoli viene disincentivato il "presidio" degli stessi a livello di competenze, poiché di fatto manca la manodopera. Ma la cosa ancora più grave è che la gente si è abituata al prezzo cinese nei vestiti, quindi.....come si fa anche a far digerire un made in Italy (o made in Europe), quando il prezzo della manodopera al minuto è tre volte superiore (quando va bene) qui in Europa? Ad ogni modo.....la vedo dura, in avanti......e ve lo dico perché contro i cinesi ed il far east sono trent'anni che combattiamo noi "scarpari", e a dirla tutta....eccetto qualche eccellenza....la guerra l'abbiamo persa da mò. Ci salva solo che non tutti vogliono spendere 500/600 fino a 900 euro per scarpe Made in Cina o far east, ma di fatto chi oggi compra una Balenciaga (tutti i modelli) compra a 800/900 euro una scarpa che è costata si e no 40 dollari in Cina.

Se ora l'automotive non si riporta in casa settori chiave, è naturale che tra vent'anni, correremo con sole auto cinesi o quasi, eccetto, magari, qualche casa premium/lusso. Già quando leggo che la nuova Mini aceman, ad esempio, è costruita 100% in Cina, con pure la progettazione cinese, beh....stiamo insegnando loro come fare bene le auto, e loro (i cinesi) vedendo cosa riescono a sfornare, direi che stanno imparando in fretta. 

 

Non vorrei che ci ritrovassimo a guidare bidoni cinesi...pagate come Porsche un domani........un po' come le sneakers di Balenciaga...per farvi un esempio......

 

 

Secondo me finirà proprio come temi che possa finire. I cinesi non sono stupidi e anche loro stanno aumentando il loro tenore di vita e quindi chiedono l’aumento degli stipendi. Di conseguenza aumenteranno i prezzi dei loro prodotti. Già adesso in alcuni settori li vendono sottocosto grazie alle politiche del governo cinese per distruggere la concorrenza . Quando la concorrenza sarà stata ridimensionata ne vedremo i risultati. Sta a noi fare in modo che si ponga un freno.

  • Mi Piace 4
Link al commento
Condividi su altri Social

2 ore fa, vince-991 scrive:

Secondo me finirà proprio come temi che possa finire. I cinesi non sono stupidi e anche loro stanno aumentando il loro tenore di vita e quindi chiedono l’aumento degli stipendi. Di conseguenza aumenteranno i prezzi dei loro prodotti. Già adesso in alcuni settori li vendono sottocosto grazie alle politiche del governo cinese per distruggere la concorrenza . Quando la concorrenza sarà stata ridimensionata ne vedremo i risultati. Sta a noi fare in modo che si ponga un freno.

 

D'altronde, circa quattro anni fa, stavo guardando un intervento di Xi Jinping al parlamento cinese....una sua frase in particolare mi ha raggelato....e non è altro che l'ultimo tassello del puzzle, disse: "Cari compagni, il tempo delle umiliazioni per la Cina ed il grande popolo cinese è terminato, ora il tempo è maturo per conquistare il mondo e diventare la prima superpotenza cui tutti dovranno rivolgersi". 

 

Io i cinesi li conosco bene, non sono caciari o rompipalle, loro eseguono sempre con il sorriso ed in silenzio, ma sotto sotto...non vedono l'ora di mettertela a palazzo. Di loro ammiro la resilienza e l'ambizione. Nel mio piccolo paesino, vivono diverse famiglie cinesi, arrivati con la biciletta, ora li vedo girare in Cayenne, X5 e Mercedes-Benz (tutti nuovi....no roba usata di quindi anni fa). Loro sanno sfruttare al meglio le politiche che i nostri, lo ribadisco i NOSTRI governi li permettono di fare, e cioè quello di aprire P.Iva esentasse per i primi 12 mesi essendo p.iva di persone extracomunitarie che "decidono" di "creare...." lavoro in Italia, poi magicamente le p.iva chiudono il 31/12 per riaprire l'01/01 nello stesso indirizzo a nome diverso. Chiaro che così...sono capaci tutti di guadagnare....alla fine non pagano tasse! Ma ripeto....siamo noi che lo permettiamo, loro sfruttano solo la legge a loro vantaggio. Questi soldi poi, vengono sistematicamente immessi nella loro rete per acquisire botteghe, ristoranti, negozi, in modo da creare un tessuto cinese all'interno delle comunità. La cosa è furba e molto, molto organizzata. Pensate a vent'anni fa cosa c'era nei vostri paesi, città e paesini anche piccoli, adesso anche in centri piccoli aprono ristorantini, rivendite, abbigliamentisti...tutti gestiti da cinesi. Io non sono contrario all'integrazione (alla fine che facciano quello che vogliono basta che non rompano le scatole come fanno, invece, altre etnie di norma)....ma stiamo però assistendo impotenti ad una vera colonizzazione....della quale pagheremo caro il prezzo. Non è questa la sezione giusta per parlarne però.

 

Tuttavia, come è successo tempo fa nel mio settore (con ZERO lungimiranza da parte della classe imprenditoriale, poiché la delocalizzazione delle produzioni è stata fatta al solo scopo di guadagnare di più ed avere marginalità superiori sul prodotto) sta succedendo anche in quelli altamente tecnologici. Oltre a portargli il lavoro dei nostri operai, gli abbiamo dato in mano il nostro know how bello pronto, quel know how che NOI ci siamo costruiti in cinquanta, sessant'anni. Loro stanno avendo accesso immediato a tutto il nostro sapere, e lo stanno migliorando pure. Sarebbe ora che nei salotti della politica si rendessero conto del disastro che hanno permesso.....ma vedo che non ne usciamo. Si preoccupano più delle auto a batteria piuttosto che "come" queste batterie vengono fatte....intendo, a che prezzo per l'ambiente viene ricavato il necessario per produrre le loro auto del futuro. Poi non stupiamoci se ormai la quasi totalità dei prodotti reca la scritta "made in China".... perché non è altro che il risultato di quello che noi occidentali abbiamo permesso loro di fare, vuoi per rincorrere il guadagno facile....vuoi per politiche un po' troppo permissive..........e loro l'hanno fatto...mica sono "bauchi" (tonti....come diciamo qui in veneto) come quelli seduti a  Bruxelles del resto.

 

Vabbè...la speranza è l'ultima a morire.....ma non possiamo, noi europei continuare a consegnare tutta l'industria pesante, l'industria tecnologica ecc in mano alla Cina. Bisogna cambiare rotta e ricreare quell'equilibrio che serve per non far spostare le cose verso un monopolio da parte loro nei confronti di tutti gli altri, monopolio che esiste già in altri settori.

 

Spero che la crisi che sta vivendo la Germania serva a scuotere tutta l'Europa, se la "locomotiva" del vecchio continente soffre chissà che sia la volta buona che qualche politica furba per noi tutti sia finalmente partorita. 

  • Mi Piace 6

in garage: MY22 BMW M3 Competition Xdrive G80 + MY22 Jaguar F-Pace SVR

 

Link al commento
Condividi su altri Social

32 minuti fa, VuOtto scrive:

Spero che la crisi che sta vivendo la Germania serva a scuotere tutta l'Europa, se la "locomotiva" del vecchio continente soffre

 

Opportunità storica: con una generazione z qui in germania, sazia, dipendente e con un desiderio limitato di lavoro e prestazioni, c'è l'opportunità per altri stati dell'ue di assumere il ruolo di locomotiva del futuro.

 

 

Modificato da 4200blu
  • Mi Piace 1
Link al commento
Condividi su altri Social

I personally always check where the product was made, and try to avoid anything made in China. Half of my clothing was made locally in Canada. Just don't buy their products, always check where it was made. 

  • Mi Piace 2
  • Grazie! 1

'92 155 1.8 TS 8v Super

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.