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Il caso della vendita dei dati degli automobilisti negli Stati Uniti

Due senatori statunitensi hanno chiesto di indagare sulle modalità di vendita dei dati dei conducenti da parte delle Case automobilistiche

 

In una lettera inviata alla Federal Trade Commission (l'agenzia di tutela dei consumatori degli Stati Uniti) alla fine della scorsa settimana, i senatori statunitensi Ron Wayde e Edward Markey hanno rivelato che Honda e Hyundai avrebbero venduto i dati degli automobilisti a Verisk Analytics, un broker di dati. Il tutto guadagnando qualche centesimo per nominativo. 

Una notizia che sta facendo discutere non poco negli Stati Uniti dove, negli ultimi mesi, le Case auto sono state sottoposte a un crescente controllo per quanto riguarda le loro politiche di raccolta dati e il modo in cui ottengono il consenso per condividerli con terze parti. Le indagini hanno rivelato come alcune Case automobilistiche abbiano venduto informazioni sui conducenti a broker di dati (persone o aziende che raccolgono e organizzano dati di varia natura) che le hanno poi vendute alle compagnie assicurative.

 

Quanto valgono i dati?

Stando a quanto raccontato nella lettera, Honda ha condiviso i dati di 97.000 auto con Verisk tra il 2020 e il 2024. Informazioni raccolte a seguito dell'adesione al programma Driver Feedback di Honda, che ha ricevuto in cambio 25.920 dollari. Vale a dire appena 26 centesimi per automobilista. 

 

Hyundai ha invece venduto a Verisk, tra il 2018 e il 2024, un numero maggiore di dati relativi agli utenti che hanno attivato la connettività Internet della loro auto, iscrivendo automaticamente al programma Driving Score della Casa, senza però essere informati, almeno secondo i senatori statunitensi. Hyundai avrebbe venduto i dati di 1,7 milioni di veicoli ricavando circa 1 milione di dollari, ovvero 61 centesimi per auto.

Anche General Motors rientra nel gruppo dei brand che hanno venduto dati a Verisk, ma da Detroit non sono arrivare informazioni circa il numero di auto coinvolte o l'importo ricevuto.

 

Patti (non) chiari

Nella loro lettera i senatori Wayde Markey accusano inoltre le Case automobilistiche di aver diffuso affermazioni ingannevoli sui vantaggi delle iscrizioni ai propri programmi, evidenziando i potenziali sconti, senza fare menzione al trattamento dei dati. Wayde e Markey hanno chiesto al presidente della FTC Lina Kahn di indagare sulle modalità di divulgazione e condivisione dei dati dei consumatori da parte delle Case automobilistiche.

Nel frattempo Motor1 USA ha contattato Honda e Hyundai per chiedere chiarimenti e conferme dei numeri pubblicati nella lettera. Ecco le risposte: 

 

Honda

 

"Con il Driver Feedback Program, basato su abbonamento, Honda ha stipulato un contratto con Verisk per facilitare un servizio per i clienti Honda in cui, su espressa richiesta, venivano raccolti i dati di guida e assegnato un punteggio che il cliente avrebbe ricevuto insieme a una panoramica contestuale dei suoi comportamenti di guida. Ad alcuni consumatori con un punteggio di guida particolarmente alto è stata presentata l'opportunità di scegliere di ricevere sconti da specifiche compagnie assicurative partecipanti all'iniziativa. In assenza di un secondo chiaro consenso da parte del cliente, nessuna informazione identificabile del consumatore è stata condivisa con alcuna compagnia assicurativa. La raccolta e l'utilizzo dei dati da parte di Honda avvengono in modo responsabile e nel rispetto di tutte le leggi sulla privacy. I nostri clienti possono essere certi che Honda divulgherà in modo trasparente sia la raccolta che l'utilizzo dei dati e offrirà sempre ai propri clienti la possibilità di scegliere se condividere o vendere i loro dati personali. La soddisfazione dei clienti è la nostra massima priorità"

 

Questa invece la (lunga) risposta di Hyundai

 

"Purtroppo, la lettera del senatore Wyden descrive in modo errato le politiche di Hyundai in materia di dati e le salvaguardie implementate per garantire il consenso dei clienti alla condivisione delle informazioni sul comportamento di guida con gli assicuratori. La lettera descrive inoltre in modo impreciso il consenso richiesto dai clienti per la condivisione dei dati sul comportamento di guida con Verisk, un fornitore terzo di servizi di condivisione dei dati. Drive Score è stato lanciato come valore aggiunto per i clienti Bluelink per consentire una migliore comprensione delle loro abitudini di guida. I clienti avevano la possibilità di collegare il loro Drive Score alla loro assicurazione per ottenere potenziali vantaggi, come uno sconto per chi adotta una guida virtuosa, migliorando così la loro esperienza di viaggio e risparmiando potenzialmente sui costi assicurativi. Le informazioni sul "Drive Score" basate sull'utilizzo del veicolo di ciascun cliente sono state attivate solo dopo che il cliente ha optato per la suite di servizi per auto connesse BlueLink di Hyundai. L'adesione comprendeva il consenso del cliente a fornire i dati di Drive Score a Verisk allo scopo di facilitare la condivisione delle informazioni di Drive Score con compagnie assicurative, qualora il cliente avesse successivamente dato il proprio consenso. Verisk ha pagato Hyundai per i potenziali guadagni futuri dei clienti che hanno optato per la funzione. È importante notare che Verisk non è stata autorizzata da Hyundai o dal cliente a condividere i dati del Drive Score con gli assicuratori fino a quando il cliente non ha dato il suo consenso sul sito web o sull'app. I clienti potevano sempre rinunciare alla raccolta dei dati attraverso il loro account MyHyundai e il portale della privacy. Rivediamo continuamente il modo in cui utilizziamo e condividiamo i dati dei clienti. A partire da metà marzo, Hyundai ha deciso di non offrire più Drive Score come parte del suo sistema Bluelink, e i dati dei clienti non vengono più condivisi in quanto Verisk ha interrotto la funzione".

 

Il nuovo tesoro

Le case automobilistiche sembrano ansiose di poter raccogliere i dati di guida e di conoscere le abitudini come mai prima d'ora, ma a quale costo? Qualsiasi cosa dotata di un chip, di una connessione a Internet e di uno o due sensori può raccogliere e trasmettere dati che un'azienda può poi condividere e vendere a varie parti terze, tra le quali compagnie assicurative.

Motor1

Modificato da MotorPassion

 

"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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