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Cita

-90% DI EMISSIONI DI CO2e: UNA SFIDA DIVENTATA REALTÀ CON RENAULT EMBLEME

  • La demo-car Renault Emblème incarna la visione del costruttore per rispondere alla sfida della decarbonizzazione della mobilità.
  • Rappresenta un’importante sfida a livello di ingegneria e innovazione: le auto che un’azienda come il Gruppo Renault produce, come possono consentirgli di tendere all’obiettivo zero emissioni di carbonio[1] nel 2040 in Europa, e nel 2050 in tutto il mondo?
  • Renault Emblème è stata realizzata perseguendo l’obiettivo della massima decarbonizzazione per l’intero ciclo di vita. Questo veicolo per le famiglie punta ad emettere il 90% di CO2e in meno rispetto agli odierni modelli equivalenti e a farlo “dalla culla alla tomba”, ossia dalla progettazione a fine vita.
  • Questa shooting brake(station sportiva) abbina eleganza e fluidità, simbolo di un design progettato per ottimizzare l’aerodinamica e massimizzare l’efficienza.
  • La motorizzazione 100% elettrica di Renault Emblème è alimentata da un sistema “bi-energy” che promuove la decarbonizzazione senza compromettere la versatilità. Abbina una batteria da 40 kWh per gli spostamenti quotidiani ad una cella a combustibile a idrogeno per i lunghi viaggi.
  • Con una lunghezza di 4,80 metri, Renault Emblème ribadisce anche la volontà della Marca Renault di continuare a fare innovazione nei segmenti C e superiori.
  • Emblème sarà esposta sullo stand Renault al Salone dell’Auto di Parigi 2024. Ampere svelerà a breve la concept-car completa e presenterà i progressi tecnologici che hanno reso possibile un livello così elevato di decarbonizzazione.

[1] L’obiettivo zero emissioni è raggiunto innanzitutto grazie alla riduzione del 90% delle emissioni di gas a effetto serra e poi al ricorso a misure di compensazione.

 

Politica di decarbonizzazione “Renaulutionaria”

Per un costruttore automobilistico come il Gruppo Renault, affrontare la decarbonizzazione della mobilità, elemento chiave della lotta contro il cambiamento climatico, richiede la capacità di rilevare tante sfide: industriali, energetiche, tecnologiche, relative all’approvvigionamento, alla velocità e così via. Per riuscire a raggiungere l’obiettivo zero emissioni, nel 2040 in Europa, e nel 2050 in tutto il mondo, l’azienda deve rivoluzionare il modo di progettare e produrre i veicoli.

Renault Emblème ne è la dimostrazione. La demo-car sarà esposta sullo stand Renault al Salone dell’Auto di Parigi, dal 14 al 20 ottobre. Questa visione di auto per le famiglie è un laboratorio delle innovazioni di Renault, Ampere e i rispettivi partner per rispondere a queste esigenze.

La sfida di questo progetto emblematico risiede nell’inedito livello di ottimizzazione della decarbonizzazione del veicolo per l’intero ciclo di vita  (from cradle to grave o “dalla culla alla tomba”). Renault Emblème continua sulla strada già intrapresa dalla concept-car Scenic Vision H2-Tech nel 2022, ma andando oltre: emettere il 90% in meno di gas a effetto serra (“CO2  equivalente” o CO2e) rispetto ai veicoli equivalenti prodotti ai nostri giorni, ossia solo 5 tonnellate di CO2e “dalla culla alla tomba” (vedi box Metodologia a fine comunicato).

Per raggiungere quest’obiettivo, sono stati studiati molteplici abbinamenti intelligenti, credibili e fattibili: materiali riciclati di origine naturale o con carbon footprint ridotta, produzione al 100% con energie rinnovabili, pratica diffusa della seconda vita e della circolarità, ecc. Questo discorso vale anche per molte scelte tecniche, tra cui la motorizzazione.

L’efficienza al centro del nuovo linguaggio stilistico di Renault

Renault Emblème segna un cambiamento nell’approccio olistico al design dei veicoli. Il design esterno fonde sportività, eleganza ed emozione tramite curve sensuali e linee grafiche e tecniche che creano un oggetto molto desiderabile. Il design è frutto anche di una meticolosa ottimizzazione dell’aerodinamica, studiata per esaltare l’efficienza con un approccio più sostenibile, ma senza compromettere l’estetica. Renault Emblème è, ad esempio, priva di retrovisori che sono sostituiti da due telecamere incorporate nei passaruota, mentre i tergicristalli anteriori si nascondono sotto al cofano e le maniglie delle porte sono incassate nella carrozzeria. Le due alette sul cofano e le due prese d’aria del paraurti canalizzano i flussi d’aria, rispettivamente verso il parabrezza e dietro le ruote. Queste ultime sono dotate di cerchi pieni che convogliano l’aria su tutta la lunghezza del veicolo. Il fondo piatto, che trae ispirazione dalla Formula 1, è arricchito da un diffusore attivo che si inclina verso il basso e all’indietro per equilibrare i flussi d’aria e ridurre al minimo la resistenza aerodinamica.

Il design è stato perfezionato usando la tecnologia digital twin e i sistemi di simulazione digitale all’avanguardia resi disponibili dalla scuderia BWT Alpine F1 Team nell’ambito di una fruttuosa collaborazione con i team Renault e Ampere. Questa condivisione di competenze ha consentito, in particolare, di ottimizzare l’aerodinamica passiva e attiva conferendo al veicolo un’efficiente capacità di penetrazione dell’aria. Renault Emblème vanta un ottimo Cx di 0,25.

Tutta l’eleganza di una shooting brake per le famiglie senza compromettere l’efficienza

Lo stile sinuoso da shooting brake di Renault Emblème è esaltato dalla tinta carrozzeria verde dicroico, colore che assume sfumature diverse in funzione dell’angolazione da cui si guarda. Le linee associano con eleganza le caratteristiche di una familiare dal passo lungo (2,90 metri) con quelle di una coupé di altezza ridotta (1,52 metri) e tetto molto spiovente.

La lunghezza di 4,80 metri permette di sognare comodi viaggi in famiglia con passeggeri e bagagli, ed è anche espressione della reiterata volontà della Marca Renault di continuare a fare innovazione nei segmenti C e superiori, in linea con la sua strategia orientata al valore. La firma luminosa, frutto di ricerche stilistiche ispirate al nuovo logo emblematico di Renault, è al tempo stesso tecnologica e fortemente distintiva.

La massa del veicolo, in parte legata alle dimensioni, ha un impatto sulle emissioni a più livelli: estrazione delle materie, produzione, trasporto, peso del veicolo in movimento con conseguenze sui consumi energetici ed, infine, riciclo. Perseguendo la politica dell’eco-design, i designer e gli ingegneri sono andati a caccia di tutti i chili superflui per puntare ad  una massa di 1.750 kg, batterie comprese. Renault Emblème vanta, così, una massa minore rispetto alla maggior parte dei SUV ibridi e veicoli elettrici di simili dimensioni.

Una motorizzazione per abbinare versatilità e decarbonizzazione

Renault Emblème è dotata di una motorizzazione elettrica bi-energy, ossia alimentata in due modi: da una batteria ricaricabile “classica”, sufficiente per gli spostamenti quotidiani, e da una cella a combustibile a idrogeno per i lunghi viaggi. L’architettura di propulsione, basata sulla piattaforma AmpR Medium, accoglie i vari elementi del gruppo motopropulsore (motore elettrico, batteria, cella a combustibile e serbatoio per l’idrogeno) mantenendo un centro di gravità basso e una distribuzione del peso ideale per promuovere prestazioni ed efficienza.

Il motore elettrico a rotore avvolto – senza terre rare – da 160 kW di Emblème è alimentato da una piccola batteria NMC (40 kWh), meno pesante, meno costosa, meno ingombrante e più virtuosa rispetto a quella dei veicoli elettrici per le famiglie con tanta autonomia. Renault Emblème mantiene un’autonomia di varie centinaia di chilometri, ampiamente sufficiente per gli spostamenti quotidiani. Invece, la cella a combustibile PEMFC da 30 kW, alimentata con idrogeno a basso contenuto di carbonio attraverso un serbatoio con una capacità di 2,8 kg, fornisce al veicolo l’energia necessaria per i lunghi viaggi, con un rendimento massimo del 60% circa.

Questa configurazione ottimizza la versatilità del veicolo che può percorrere fino a 1.000 km in un tempo equivalente a quello delle auto termiche: senza ricarica elettrica, con soli due pieni di idrogeno effettuati in meno di cinque minuti ciascuno, per un’autonomia di 350 chilometri. Ad esempio, per andare da Parigi a Marsiglia, il 75% dell’elettricità consumata dal veicolo è prodotta dalla cella a combustibile, senza emissioni se non lo scarico dell’acqua.

Metodo di lavoro innovativo

Perseguendo un obiettivo di decarbonizzazione tanto ambizioso, la realizzazione della demo-car Emblème ha richiesto l’adozione di nuovi metodi di lavoro. Più di 20 partner, esperti nei rispettivi settori, hanno contribuito al progetto con Renault ed Ampere, ciascuno con la propria specifica competenza tecnologica e know-how per raggiungere l’obiettivo del -90% di CO2 e  per l’intero ciclo di vita del veicolo.

Questo approccio orizzontale e collettivo promuove l’innovazione senza barriere tra il Gruppo e le sue Marche, entità, partner e fornitori. In questo caso, ha permesso di sfruttare i vantaggi di un’inedita diversità e complessità tecnologica per raggiungere obiettivi di decarbonizzazione molto elevati. La demo-car Emblème dimostra quindi che, ancora una volta, il Gruppo Renault è all’avanguardia dell’innovazione per far progredire la mobilità e l’industria automotive, ma anche per coinvolgere tutto il suo ecosistema in un processo di progresso.

 

Ampere svelerà questo veicolo a fine ottobre.

Via Renault.

Modificato da Osv
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La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona.

La pratica è quando tutto funziona ma non si sa come.

Spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

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Il frontale mi rimanda un po’ a quello delle Renault di inizio anni 2000

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My cars...

Autobianchi Y10 1.1 i.e. (1992) - Fiat Bravo 1.4 T-Jet Emotion (2008) - Fiat 500 1.2 Lounge (2017) - Alfa Romeo Mito 1.4 TB GPL Super (2017)

 

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Qui hanno fatto centro. Il design di Scenic era bello ma si sono accorti velocemente che era poco personale. Qui hanno corretto bene il tiro e hanno tirato fuori qualcosa di originale e estremamente caratteristico come Renault, in parte poi mi tornano alla mente Megane 1 e compagnia.

1 minuto fa, nucarote scrive:

Si ho pensato anch'io ai frontali delle Renault di fine anni '90.

Comunque spero che non manda già in soffitta il family feel inaugurato da Rafale.

Io spero di sì, per quanto schizofrenico meglio correggere subito invece che perseverare

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Ci vedo anche un po' di family feeling Lotus (Eletre) a dir la verità. 😅

 

Scherzi a parte, vedo un modello curioso e inaspettato da una Renault che spara idee a raffica, anche se per essere un modello "vision" è un po' troppo carica di linee contrastanti e con un posteriore da far incrociare gli occhi. Mi piacciono anche i cerchi, chiusi ma con personalità.

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Un ritorno agli stilemi anni '90 con un posteriore che ricorda Lotus Eletre/Emeya ed MG Cyberster. 

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"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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