Enipower, sospetto di tangenti a partiti: peggio del 1992?

[Guest DESMO16]

A Milano arrestati due professionisti

Mazzette per milioni di euro all'azienda: «Pagate, a giugno ci sono le Europee». Il gip: «Da far impallidire Tangentopoli»

MILANO - Dietro l'arresto di due professionisti venerdì mattina a Milano c'è il sospetto di tangenti ai partiti. Luigi Cozzi, 64 anni, e Mauro Cartei, 59, sono stati arrestati dalla polizia tributaria del nucleo provinciale della Guardia di finanza di Milano con l'accusa di corruzione nell'inchiesta aperta dalla procura di Milano su presunte tangenti. Secondo l'accusa sarebbero complici di un manager di Enipower, iscritto a sua volta nel registro degli indagati per corruzione.

«PAGATE, A GIUGNO CI SONO LE EUROPEE» - Nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari Guido Salvini cita un'email inviata il 5 aprile da Cartei a Cozzi, in cui si fa riferimento «alla necessità di sollecitare il pagamento della tangente con il gruppo Tamini e di sistemare il pagamento da parte dell’ingegner Perego, in quanto a giugno abbiamo importanti scadenze... per le Europee». Per il giudice si tratta di «accenno assai preoccupante e che attende ancora una compiuta spiegazione». Cartei e Cozzi sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. E il loro arresto è dovuto secondo il gip alla necessità di salvaguardare le indagini e di «individuare il ruolo di tutti i partecipanti all’associazione per delinquere sia dentro Enipower sia all’interno di altre società. Si pensi al Grande Capo evocato nel documenti di Cozzi sequestrato a Lorenzino Marzocchi».

Questi è un ex manager di Enipower, che sta collaborando ma secondo gli inquirenti non lo avrebbe fatto fino in fondo. A Cartei e Cozzi comunque le indagini sono arrivate dalle dichiarazioni dello stesso Marzocchi, di Carlo Parmeggiani e Pierantonio Prior ex manager di Abb Italia. Tangenti per alcuni milioni di euro, dice l’accusa, pagate da una dozzina di società italiane, belghe e svizzere (Tamini Group, Gruppo Vatech, Fagioli, Hamon, Necct, Cgt, Sitie, Consorzio Italwork, Comce, Ati Bottoli-Bosco, Fiorentini, ma sono in corso indagini per altre) a Enipower che si occupa delle attività elettriche della società statale. Di queste ingenti somme bisognerà individuare l’impiego. Per ora l'unica tangente accertata è di 400 mila euro versati da Abb T&D, denuncia presentata dalla stessa casa madre Abb contro la sua filiale italiana.

«PRIMO CASO DI CORRUZIONE DOCUMENTALE» - «Raramente la prova della corruzione ha avuto un supporto documentale così forte ed esplicito tanto che tali documenti possono essere considerati, anche indipendentemente dalle dichiarazioni confessorie acquisite, una solida e difficilmente constestabile base di prova», scrive Salvini nell’ordinanza di arresto di Cartei e Cozzi. Salvini fa riferimento alla montagna di carte sequestrate nel corso delle perquisizioni ordinate dalla procura della Repubblica di Milano. Secondo il giudice che ha emesso i provvedimenti, accogliendo le richieste del pubblico ministero Francesco Greco, «si tratta di una vicenda ancora da chiarire nella sua esatta dimensione che tuttavia già appare di eccezionale gravità perché dimostra un sistema di corruzione vasto ed esteso che rischia di far impallidire» la Tangentopoli dei primi anni Novanta.

Cozzi è accusato di aver messo a disposizione «varie strutture societarie off-shore e relativi conti bancari insieme agli uffici di Lugano della Potz». Cartei invece avrebbe messo a disposizione le società Seteco e Icar 2000. Le tangenti andavano dall’uno al 5% del valore degli appalti.