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..ecco la blindatura che cercava il Presidente Berlusconi..


Guest DESMO16

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Guest DESMO16

..ovvero il veicolo adatto col quale si sente al sicuro..

..quasi quasi andrebbe bene una versione civile anti Hummer

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IVECO M 65°19 WM

Caratterizzato da un peso massimo a pieno carico di circa 6,5 tonnellate, cui corrisponde un carico utile di 2500 chilogrammi, il veicolo realizzato, denominato inizialmente VML – Veicolo Multiruolo Leggero e successivamente LMV – Light Multirole Vehicle, offre un compromesso molto interessante tra pesi e prestazioni. Nella configurazione standard si presenta con una cabina chiusa munita di quattro porte e cassonetto posteriore, in grado di ospitare cinque militari equipaggiati. Sul tetto è presente un’apertura circolare dalla quale può essere azionata un’arma automatica in calibro 7,62 o 12,7 mm.

Il propulsore, un diesel Iveco F1 C a quattro cilindri in linea raffreddato a liquido da 3000 cc, è munito di turbocompressore a geometria variabile azionato dai gas di scarico ed integrato da intercooler. Eroga 136 KW (185 CV) a 3700 giri ed assicura una coppia elevata in tutto il campo di potenze.

Compatto e leggero, il motore soddisfa le specifiche Euro 3 in tema di normative ambientali ed è caratterizzato dall’iniezione diretta del carburante con il sistema “common rail”, che garantisce un’efficienza di combustione ottimale e permette prestazioni superiori. Il veicolo, dotato di un sistema di riscaldamento e di condizionamento della cabina che gli consente di operare in climi estremi, dispone di cambio automatico a sei rapporti più la retromarcia e può raggiungere la velocità massima su strada di 130 km. L’elevata altezza da terra (50 cm) ed un sistema molto efficiente di sospensioni indipendenti con ammortizzatori a molloni permettono notevoli possibilità di marcia fuori strada, grazie anche alle ruote dotate di sistema run-flat (per adeguare la pressione degli pneumatici alle condizioni del terreno), all’inserimento automatico della trazione totale (in base alle necessità del momento), ed al differenziale autobloccante, che garantisce un’aderenza ottimale delle ruote in tutte le condizioni.

Le eccellenti caratteristiche di mobilità sono completate dalla capacità di affrontare senza preparazione un guado di 85 cm, che salgono a 150 con l’impiego di un apposito kit comprensivo di snorkel di rapida installazione.

Le soluzioni adottate garantiscono un elevato confort di marcia, anche su terreni difficili, ed un ridotto affaticamento dell’equipaggio.

LA PROTEZIONE

L’intera progettazione del veicolo è stata portata a termine enfatizzando la necessità di assicurare il massimo livello di protezione contro le mine, sia antiuomo che anticarro, privilegiando la sopravvivenza dell’equipaggio sull’integrità meccanica del mezzo. Per raggiungere questo obiettivo sono stati adottati numerosi accorgimenti costruttivi. Le ruote sono state ubicate fuori dell’area della cabina, in modo che un’eventuale esplosione di un ordigno anticarro sotto un asse non danneggi gli occupanti, ma possa sfogarsi liberamente verso l’alto. A questo contribuiscono la notevole altezza da terra, le forme smussate e l’assenza, sotto il pianale, di organi meccanici di massa rilevante, che potrebbero trasformarsi in pericolosi frammenti metallici in grado di forare il pavimento e ferire l’equipaggio. Per questa ragione il gruppo riduzione è stato posizionato posteriormente, sotto il cassoncino, una struttura a frattura prestabilita realizzata in modo da venire espulsa in caso di esplosione, staccandosi dal resto del telaio per lasciare libero sfogo all’onda d’urto. Per lo stesso motivo anche il serbatoio del carburante è installato sul retro del veicolo, il più lontano possibile dalla cabina. Internamente l’equipaggio dispone di cinque comodi sedili anatomici di tipo aeronautico anti-crash, due anteriori e tre posteriori, sospesi e non fissati al pavimento, per meglio assorbire l’energia provocata dallo scoppio, e muniti di cinture di sicurezza di disegno avanzato. Per ridurre il rischio di ferimenti in caso di ribaltamento il veicolo è dotato inoltre di un robusto roll-bar. Alla sopravvivenza del mezzo contribuisce anche la sua furtività, ossia il basso livello di emissioni termiche e sonore e la ridotta traccia radar. Per limitare la visibilità termica le parti più calde sono state protette da altre strutture, il silenziatore è posto internamente al telaio e la turbina è installata sotto il motore. La rumorosità è particolarmente ridotta e risulta in grado di soddisfare le normative civili della Comunità Europea, particolarmente restrittive.

La superficie radar riflettente è stata infine contenuta con il ricorso a forme smussate ed adeguatamente inclinate. Anche il lunotto anteriore ed i finestrini laterali non sono verticali, particolarità che tra l’altro migliora la visibilità esterna in condizioni di guida difficili, in montagna ed in ambiente urbano. L’insieme delle caratteristiche di protezione, essenzialmente efficaci contro le mine antiuomo, costituisce il livello base che il costruttore suggerisce per un veicolo destinato ad impieghi generici ed a compiti di collegamento e ricognizione (versione stealth). La modularità del disegno originale consente però di impiegare parte del notevole carico utile disponibile per adottare differenti kit di protezione, in grado di assicurare una risposta adeguata a livelli crescenti di minaccia. Il Light Protection Kit proposto dall’Iveco prevede l’inserimento di piastre in compositi in tutto l’abitacolo e la sostituzione dei finestrini con pannelli corazzati in blindovetro. Queste modifiche, portate a termine in poche ore direttamente presso le unità d’impiego, assicurano la protezione dell’equipaggio contro il munizionamento perforante da 7,62 mm e le mine antiuomo più pesanti, come la DM31. L’aggiunta sotto lo scafo di un’ulteriore pannello di corazzatura fornisce un’adeguata difesa anche contro le mine anticarro, pur riducendo l’altezza da terra del veicolo e quindi la sua mobilità fuori strada. Un Heavy Protection Kit consente infine di garantire la sopravvivenza al fuoco delle mitragliatrici pesanti da 12,7 e 14,5 mm, anche se al prezzo di un certo appesantimento del mezzo e di una notevole riduzione del carico utile residuo.

GLI IMPIEGHI

Molti eserciti occidentali avvertono la necessità di poter disporre di un veicolo leggero, polivalente, aviotrasportabile, progettato secondo standard militari ed in grado di offrire un elevato livello di protezione al personale trasportato.

Le eccellenti caratteristiche dell’LMV non hanno mancato di attirare la loro attenzione. Attualmente l’Iveco partecipa, congiuntamente alla Alvis, alla selezione dell’esercito britannico per il Future Command and Liason Vehicle (FCLV) con un prototipo modificato per rispondere ai severi ai requisiti del Royal Army, che richiede livelli di protezione molto elevati.

I vari test sinora affrontati nell’ambito di questo concorso internazionale si sono rivelati estremamente seri ed impegnativi, rappresentando un banco di prova di grandissimo valore per la casa bolzanina. Le ottime prestazioni fornite, sia nella mobilità fuori strada che in tema di sopravvivenza e protezione, ampiamente documentate e certificate da esaminatori certo non benevoli, rappresentano, indipendentemente dall’esito finale della selezione, una formidabile presentazione per il veicolo dell’Iveco.

Anche l’Esercito Italiano, pur non avendo ancora emesso un requisito formale, avverte la necessità di poter disporre di un mezzo, denominato VTLM – Veicolo Tattico Leggero Multiruolo, in grado di svolgere numerose funzioni nell’ambito dei reparti operativi e di andare a colmare una lacuna esistente tra i mezzi tattici leggeri, di derivazione commerciale e privi di protezione, ed i veicoli blindati e corazzati. La Forza Armata potrebbe assegnare a differenti versioni del VTLM compiti di comando e controllo, collegamento, ricognizione (anche con l’impiego di apparati di sorveglianza installati su traliccio telescopico), movimentazione di sistemi missilistici controcarro e antiaerei leggeri, traino mortai pesanti.

La versione a passo lungo e cabina a due soli posti potrebbe essere utilizzata per il trasporto di shelter delle trasmissioni e per funzioni specialistiche del genio. Le Forze Speciali, inoltre, dovrebbero essere dotate di una versione del mezzo appositamente configurata per le loro specifiche necessità . Ma l’LMV si presta ad un utilizzo più esteso. Le sue doti di leggerezza e aerotrasportabilità, persino con elicotteri CH-47, lo rendono particolarmente adatto anche ad assicurare la mobilità tattica della fanteria leggera, in ragione di due veicoli per ogni squadra, risultando una valida alternativa all’impiego dei VM-90 e delle blindo Puma in versione 4x4 di prossima introduzione in servizio. A nostro parere l’LMV rappresenta per certi aspetti una risposta più moderna ed evoluta, oltre che assai più economica, ad alcuni dei requisiti operativi che hanno determinato l’acquisizione delle Puma, autoblindo concepite oltre quindici anni fa e che rischiano di giungere ai reparti, dopo incertezze e ritardi dovuti alle croniche carenze di bilancio, parzialmente superate. Schiacciate fra un eccellente veicolo leggero polivalente ed un possente APC ruotato (il Centauro VBC), le Puma potrebbero faticare a ritagliarsi un ruolo specifico in una Forza Armata di dimensioni sempre più ridotte, risultando sottodimensionate per fungere da trasporto truppe e troppo costose per impieghi generali. E’ forse giunto il momento di riesaminare le problematiche legate alla mobilità protetta nel nostro esercito e di valutare attentamente la convenienza di convertire parzialmente l’ordine di acquisto delle Puma (200 in versione 4x4 e 360 in configurazione 6x6) nell’acquisizione di un lotto iniziale dei più flessibili

..ora non ci sono più scuse.. :lol: :wink:

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Guest DESMO16
un annetto fa circa avevo postando della foto scoop di tuttotrasporti, avevo fantasticato una versione civile, sempre markiata iveco....
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un annetto fa circa avevo postando della foto scoop di tuttotrasporti, avevo fantasticato una versione civile, sempre markiata iveco....

..si, anche in vista di una eventuale produzione sarebbe megluio se fosse marchiata Fiat (per l'immagine stessa)..comunque il marchio Iveco andrebbe benissimo.

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Mi avevano proposto di lavorare a Bolzano, per la fabbrica che li produce, ma quando mi hanno detto che ai tecnici delle macchine a controllo numerico non è permesso di andare in giro con le versioni dotate di mitragliatori ho rifiutato. :cry: :cry:

se è passione vera diventa GILERA

visitate: www.motociclisti-incolumi.com

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  • 1 mese fa...

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