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DIARIO OLIMPICO (6)


tomhagen

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Marco Galiazzo (Tiro con l’arco – individuale uomini) – ORO: La forza dell’incoscienza: questa è la frase che i commentatori usavano maggiormente per descrivere questa vittoria. Mai frase è stata meno azzeccata di questa: il fatto che uno abbia 21 anni e sia all’esordio olimpico non vuol dire essere incoscienti. È stato la dimostrazione perfetta del detto “Calma e sangue freddo”, non ha mai perso la testa durante tutti gli incontri affrontati ma l’ha fatta perdere a noi. Da segnalare il suo avversario in finale, il giapponese Yamamoto, già bronzo a Los Angeles 1984 quando il nostro Galiazzo aveva un anno e non sapeva neanche pronunciare la parola “arco”.

Italia (Scherma – sciabola a squadre uomini) - ARGENTO: Melodrammatico, pieno di sé, arrogante e montato: credo di avere fatto capire anche nei giorni precedenti la mia antipatia nei confronti di Montano. Stavolta però non ho tifato Francia, perché l’Italia non è solo Montano e perché con questa vittoria i transalpini ci hanno nuovamente raggiunti a quota quattro ori nel medagliere. Ogni volta che intervistano i nostri schermidori la domanda ricorrente è “Come mai la scherma non è importante come il calcio?”. Vi sono molti fattori, uno su tutti i soldi; a differenza del calcio la scherma non è uno sport che puoi praticare su un prato organizzando tutto all’ultimo momento utilizzando mezzi di fortuna.

Lucia Morico (Judo – 78 kg donne) – BRONZO: Una medaglia arrivata di soppiatto, senza clamori né attese; nella finale per il terzo posto vince nel modo migliore, per ippon, detta in parole povere ha ribaltato l’avversaria. Una medaglia silenziosa per un momento di gloria che durerà meno di una notizia di calciomercato estivo.

ALTRE DI B: Continua, nostro malgrado, la telenovela Kenteris – Thanou: il loro incidente in moto era del tutto inventato. Secondo un recente sondaggio il 98% delle persone informate della notizia ha risposto “Ma va?”. Profonda delusione dal nuoto, nessuno dei 4 italiani in gara si qualifica per le gare della sera. Le azzurre del softball continuano a perdere offrendo però buone prestazioni (1-0 contro le fortissime giapponesi) mentre dopo 6 giorni perdiamo definitivamente tutte le speranze nel tennis senza aver mai visto tra l’altro un singolo spezzone di questo sport. Premio sfiga per l’australiana Leisel Jones: primatista del mondo nei 100 rana, è da due Olimpiadi che non riesce a vincere una gara: a Sydney conquistò due argenti (100 rana e staffetta 4x100 misti), ad Atene un bronzo nei 100 e un argento nella doppia distanza. Gli rimane ancora la staffetta, ci sono poche probabilità ma io tiferò comunque per lei.

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