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I teenager di oggi


agentsmith

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Tengo a precisare una cosa.

Qui sono stato quotato e sottoscritto per parole che non ho detto e con cui non sono d'accordo.

Preciso che nel mio ragionamento io sono d'accordo con TheDreamer, ovvero che secondo me agent la mette giù in modo troppo moralista.

Poi ho precisato che la dinamica sociale è effettivamente cambiata, più di quanto afferma lui, ma che comunque non è il caso di farsi troppe seghe.

Ogni situazione sociale cerca e trova istintivamente il suo equilibrio.

Ovvero, con i presupposti forniti, esistono un sacco di ipotetici modi per cui sarebbe potuta andare molto peggio.

Il giorno in cui i ragazzi dovranno mettere la testa a posto e dovranno imparare a usare i neuroni non più solo per dare i comandi alle ghiandole che secernono ormoni, ma anche per pensare, arriverà.

Deve arrivare, non fosse altro che è statisticamente impossibile che su 100 ragazzi escano 90 adulti imbecilli.

Per il resto, non farei troppi moralismi: questi che si vedono sono comportamenti frutto di estremizzazioni di cose normalissime, e, come tutte le estremizzazioni, prima o poi ritorneranno nei ranghi.

L'unica cosa che mi sento veramente di far notare è che i 15enni di oggi si divertono molto di più di come mi divertivo io alla loro età.

chiamali scemi.

ciao ciao!

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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E' vero...16 anni fa nn te la dava nessuno...ma le bambine giocavano con le barbie nn con le bratz....guardatele e poi diemi se nn sono una pericolosa fonte di ispirazione...nn rimpiango nulla dell'adolescenza,pero' io duecento euro nn li ho mai visti tutti insieme,salvo quando ho comprato il commodore 64....oggi li hanno in molti in tasca

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Io invece , essendoci ancora dentro , dico che trovare tennager con la testa a posto è diventato difficile ...

Sembra quasi che sia una generazione di fulmitati ...

Concordo con quello che dice agentsmith .

2017 - ALFA ROMEO Giulia 2.2 150cv Super
2012 - RENAULT Megane III Coupè 1.6dci 130cv Gt-Line

2005 - NISSAN Murano 3.5 V6 24V 234cv CVT

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Secondo me agentsmith stai descrivendo solo una piccola e insulsa parte dei giovani....non sono tutti cosi' e credo che sei anche caduto nella retorica e nel pessimismo piu estremo.

Io di anni ne ho 20 e mi danno fastidio le persone che hai descritto ma so benissimo che c'e' anche gente valita...per la maggiorparte...

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Io quello che vedo nei giovani di oggi ,

è una sorta di cinismo necessario.

Un sistema di difesa ,per staccarsi dalla situazione odierna.

Purtroppo non so dargli torto ..la violenza che vediamo in televisione ,la guerra ,lascia poche speranze.

per il resto ogni generazione è al tempo stesso apprentemente diversa ma sostanzialmente uguale.

Ciao belli ...beati voi che avete 20 anni.

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Mi capitano diverse occasioni di osservare i teenager di oggi: mie amiche, quando vado a trovare mia mamma al lavoro alla scuola media, fratelli e sorelle minori di miei amici. Io ho 21 anni, quindi è da poco che non faccio più parte della categoria dei Teens. Eppure in pochi anni sono così cambiati!

Quando avevo 16 anni fa non c'era ancora stato il boom di Internet, nè tantomeno esisteva Napster. I cellulari costavano troppo, in TV c'erano tanti film (più o meno visti e rivisti) e varietà innocui. C'era lo spettro del servizio militare, e alla sera se potevo tornare a mezzanotte era un buon orario. I miei compagni delle medie erano tutti bravi e carini; rispecchiavamo la nostra età, cioè dei bambini che stavano per affrontare quel turbine di emozioni e sconvolgimenti che è l'adolescenza. Solo un tipo, che era un pluriripetente davvero allergico alla scuola, ne faceva di ogni ed è stato espulso. La microcriminalità intesa come nuovo passatempo per i ragazzini bene non era ancora esplosa.

Tutto questo ora è cambiato. I bambini in 5a elementare hanno già il cellulare, ma a 9-10 anni molti non hanno ancora appreso che le telefonate costano e il denaro si guadagna lavorando duro. Gli SMS li obbliga a usare abbreviazioni predefinite che impoveriscono il loro vocabolario e si sostituiscono ai rapporti inter-personali. La cultura mediatica dell'apparire, i reality show hanno fatto si che se non vesti Miss Sixty o Tommy Hilfiger sei considerato un pezzente, anzi, non vieni proprio considerato. Le ragazzine delle medie già a 13 anni sembrano delle donne (si noti bene - sembrano - perchè basta parlarci un attimo per capire la loro vera età), mentre le loro mamme assomigliano sempre più a sorelle. E i ragazzini, incitati dalla sempre maggior presenza di violenza, sono più aggressivi e si sfogano sparando ai compagni di classe, rapinando i coetanei o a buttare i sassi giù dai cavalcavia. Le teenager più grandi, quelle delle superiori, ti guardano se porti gli occhiali da sole tipo mascherine, vesti cool e guidi belle macchine preferibilmente dotate di impianto stereo da almeno 1000W. E poco importa se dietro questa scintillante apparenza ci sia un mare di ignoranza e conformismo. Le ragazze intelligenti, che sanno apprezzare le qualità più nascoste, sono poche e assai desiderate da chi non si vuole conformare al credo dei truzzi. Perchè tutto, dall'amore allo sport, è stato mercificato e spettacolarizzato in nome di uno sfrenato consumo usa e getta.

Io ho provato più volte queste sensazioni, e ne sono rimasto sempre colpito, tant'è vero che è prorpio l'argomento della tesina che sto scrivendo per l'esame di sociologia. Voi che ne pensate?

Alcune di queste considerazioni si facevano già al tempo dei primi anni 80. Quando si parlava di paninari e per definirli si faceva riferimento ovviamente ai segni della moda: timberland e moncler (per alcuni di voi saranno cose sconosciute).Nel campo della moda si avverteì ancora più il gioco dell'appariscenza (ma che dire di quando alla fine dei 60 trionfò la minigonna?), con le adolescenti che mostrano con disinvoltura l'intimo che spunta da pantaloni e gonne a vita bassa.

Personalmente credo che la grande novità di oggi è la tecnologia legata a cellulari e internet che sta cambiando modo di fare comunicazione e abitudini quotidiane.

Cosa c'è dietro questi cambiamenti è la sfida delle analisi sociologiche di oggi.

Ma tu Agent sei iscritto a sociologia? Allora prova a consultare un libro interessante scritto da G. Pecchinenda: "Videogiochi e cultura della simulazione, sottotitolo La nascita dell’homo game (Laterza). Secondo questo autore l’uomo postmoderno è un uomo «tecnologicamente coinvolto» ovvero un «homo game», perché il mondo in cui si immerge è sempre più quello delle realtà virtuali da lui stesso create; un mondo che è tornato a essere, grazie alla stessa tecnologia che lo aveva distrutto, un mondo «re-incantato», magico.

Provengo anch'io dall'ambiente sociologico anche se per alcuni anni me ne sono distaccato per poi, recentemente, rituffarmici dentro...

ciao.

"Vigila sui tuoi pensieri: la tua vita dipende da come pensi".

Libro dei Proverbi

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