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Tech.: Sospensioni: Koni? No Bose!


Guest frallog

Domanda

Guest frallog

Un paio di anni fa, sul forum di QuattroRuote, incontrai uno studioso di ingegneria molto in gamba che si firmava con il nome di _mark il quale che mi presento' un'idea davvero geniale: un carrellino davanti alle ruote anteriori per "leggere" il terreno che le ruote avrebbero incontrato. Io rifini' l'idea con un magnete ed una bobina mobile che avrebbero generato il segnale di base, poi un ritardatore ed un amplificatore elettrico di segnale ed infine degli attuatori collegati alle ruote. Un po' come la puntina di un giradischi che, producendo il segnale con un piccolo magnete, lo manda poi all'amplificatore e dunque alle casse.

Bene, a parte il carrellino anteriore, questa idea e' oggi realta', l'ha sviluppata la Bose e si ripromette di commercializzarla nel prossimo futuro.

Opinioni in merito sono gradite.

Regards,

Francesco :cool:

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Messi da parte i tipi tradizionali, gli ammortizzatori ideati dalla celebre azienda di casse acustiche hanno un motore elettromagnetico lineare con amplificatore di energia montato su ogni ruota e un'unità di controllo centralizzata e computerizzata, nel bagagliaio. Funzionano?

Più di un'azienda farebbe carte false per avere i suoi prodotti in bella vista nella Basilica di San Pietro o al Madison Square Garden di New York. Aspirazione che per la statunitense Bose, specializzata nella produzione di sistemi hi-fi e impianti di diffusione audio e fondata nel 1964 da Amar Bose, allora giovane docente di ingegneria elettrica al Massachusetts Institute of Technology di Boston, è già realtà.

Ma il marchio Bose potrebbe presto trovarsi anche in un luogo più a portata di mano, come la propria automobile, e nella veste che meno ci si aspetterebbe: quella delle sospensioni, che oltre a collegare le ruote al corpo del veicolo, ne assicurano l'aderenza al manto stradale e la corretta reazione alle sue imperfezioni. L'idea del Bose suspension system deve qualcosa agli approfonditi studi di psicoacustica grazie ai quali Amar Bose notò che, quando si assiste a un concerto dal vivo, le orecchie sono deliziate da onde sonore che per lo più sono riflesse dall'ambiente in cui i musicisti si esibiscono.

La sensazione di spazialità che viene così generata si disperde però nel caso in cui si ascolti musica proveniente da comuni casse acustiche, il cui suono raggiunge direttamente l'ascoltatore, destando in lui la sensazione che la musica sia racchiusa nella cassa. Le casse direct reflecting, progettate dalla Bose e introdotte nel 1968, eliminarono invece questo problema, perché furono realizzate per riprodurre perfettamente l'insieme di suono diretto e suono riflesso percepito durante un concerto dal vivo.

PRINCIPIO SIMILE

Un principio simile è stato applicato alle sospensioni Bose, il cui progetto di ricerca prese il via nel 1980 e ha appena condotto alla soluzione del conflitto tra il comfort dei passeggeri e il controllo della vettura. Le auto con sospensioni tradizionali, dotate di molle e ammortizzatori, presentano fenomeni di rollio, il movimento che si verifica in curva, quando il lato esterno dell'auto si abbassa mentre quello interno si alza, e di beccheggio, ovvero l'abbassamento della coda e l'innalzamento del muso dell'auto che ha luogo quando si accelera e, in modo opposto, quando si frena.

Messi da parte i vecchi ammortizzatori, le sospensioni Bose consistono in un motore elettromagnetico lineare con amplificatore di energia montato su ogni ruota, e in un'unità di controllo centralizzata e computerizzata, situata all'altezza del bagagliaio dell'auto. Quando l'energia elettrica percorre le bobine di filo metallico del motore lineare, quest'ultimo si muove tra la ruota e il corpo della vettura, espandendosi e ritraendosi. L'amplificatore di energia, basato sulle tecnologie sviluppate da Amar Bose negli anni Sessanta, fornisce elettricità al motore lineare in base agli algoritmi impostati nell'unità di controllo, che hanno richiesto 24 anni di ricerche e inviano i loro comandi alle sospensioni man mano che analizzano i dati provenienti da ogni ruota, in modo da eliminare il rollio e il beccheggio.

MECCANISMO DI RIFLESSIONE

Secondo Neil Lackritz, responsabile del progetto, le sospensioni Bose, a differenza di quelle tradizionali, non incontrano alcun limite al numero di oscillazioni al secondo alle quali possono reagire. Ma soprattutto, anche il motore lineare presenta un meccanismo di riflessione, in questo caso non del suono, ma dell'energia: quando si finisce in una buca, l'energia elettrica espande la sospensione, per attenuare l'effetto dell'urto, ma nello stesso tempo il motore lineare agisce da generatore elettrico restituendo energia attraverso l'amplificatore. Si riduce così una quantità di energia pari a solo un terzo di quella richiesta da un normale condizionatore d'aria.

TEST INCORAGGIANTI

Dopo i primi test incoraggianti, il prossimo passo sarà rendere appetibile sul mercato il nuovo sistema, il cui costo per l'automobilista secondo le stime attuali non sarebbe comunque inferiore ai mille euro. Amar Bose in persona è fiducioso e non teme battute d'arresto del progetto.

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3 risposte a questa domanda

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spero solo che queste sospensioni non siano come i sistemi hi fi proposti da bose, ovvero a costi spropositati rispetto al reale valore (e se bose fa una cosa economica, allora vuol dire che è una emerita cagata, almeno così è nell' hi fi)

Se possiedi una Seat Ibiza è ora che vieni QUI

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Guest frallog

Io ho delle casse Bose, pagate relativamente poco e davvero eccellenti per la musica pop e Jazz (sono a due vie).

Regards,

Francesco 8)

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