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«Presi due sequestratori delle italiane»


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Lo dice Al Arabya: forze Usa hanno catturato due carcerieri dopo uno scontro a fuoco. La Farnesina: in corso verifiche

BAGDAD - Il flash dell'agenzia arriva alle 20.24 ora italiana. La notizia, riportata dalla tv del Dubai Al Arabya, è tutta da confermare ma apre insperati scenari sulla vicenda delle due italiane rapite in Iraq il 7 settembre scorso. Secondo Al Arabya infatti sarebbero stati presi due presunti sequestratori coinvolti nel rapimento di Simona Pari e Simona Torretta.

IN PRIGIONE - Il blitz sarebbe stato compiuto dalle forze di coalizione. A finire catturati sarebbero un capo tribù, che di nome farebbe Hatim Awad, e suo figlio Uday: appartengonoalla tribù degli Al Boethenota per i suoi antichi legami con il deposto regime di Saddam Hussein. Secondo l'emittente, l'operazione delle forze Usa è avvenuta dopo un violento scontro armato «in un villaggio» nei pressi della città di Ramadi, nella turbolenta provincia di Al Anbar, a ovest di Bagdad. Nel suo ultimo notiziario Al Arabya ha fornito ulteriori dettagli: i due iracheni coinvolti sono «detenuti nel Palazzo del Nord (Qasr el Shameli), prigione della città di El Anbar», in una base militare Usa, ha detto la tv.

L'operazione fa seguito alle parole del segretario di Stato americano Colin Powell che giovedì aveva detto che l'esercito Usa stava facendo «di tutto per localizzare» i carcerieri delle due Simone.

IL MINISTERO - Dalla Farnesina filtra un solo commento: stiamo verificando la veridicità della notizia. Da New York il ministro degli Esteri Frattini è tenuto costantemente informato sull'evolversi della situazione, mentre è impegnato in incontri bilaterali a margine dell'assemblea generale dell'Onu. Il governo per bocca del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti sceglie la linea della cautela: «Di fronte ad una notizia di questo tipo il silenzio è d'obbligo», dichiara Bonaiuti ai giornalisti che lo interpellano all'ingresso di Palazzo Chigi. Riscontri sono in corso anche da parte dell’ambasciata italiana a Bagdad.

LE FAMIGLIE - «Passiamo dal pianto alla gioia nel giro di pochi secondi». A parlare è la mamma di Simona Torretta, Annamaria, che, con la voce rotta dall'emozione, commenta il presunto arresto di due dei rapitori delle ragazze in Iraq. «È una buona notizia - dice - Mi ha chiamato qualche minuto fa mia sorella, adesso stiamo ascoltando i telegiornali. Ma ancora non ci sono i particolari di questa cattura. Adesso - ha concluso - aspettiamo di avere conferma dalla Farnesina». Luciano Pari, il padre dell'altra Simona che vive a Rimini, si limita a un «stiamo aspettando delle

informazioni».

I DUBBI DI AL JAZIRA - Grande incertezza sulla vicenda riferita da Al Arabya viene espressa dal giornalista Samir al Karyouti, dell'emittente concorrente Al Jazira: «Il corrispondente da Ramadi di Al-Arabiya - ha detto al Karyouti - non ha mai parlato di carcerieri». La cattura del capo tribù Hakim Awhad e di suo figlio, ha

proseguito il giornalista, è stata annunciata solo in coda ad una cronaca su uno dei combattimenti avvenuti giovedì nelle vicinanze di Ramadi. Insomma, resta tutto da chiarire quale sia il rapporto dei

due catturati con il sequestro delle due italiane.

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