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Parmacrac, Tanzi libero!!!!


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Inviato
Parmacrac, conto ai risparmiatori?

Tanzi, buco da 14 miliardi di euro

Con Calisto Tanzi che, scaduti i termini per la carcerazione preventiva, è stato rimesso in libertà, e con le polemiche sul ruolo delle banche nel crac Parmalat che sembrano ormai definitivamente archiviate, cresce la sensazione che la brutta storia di Collecchio possa alla fine chiudersi con un sostanziale “colpo di spugna”. Il rischio è che il “conto” lo paghino solo i piccoli risparmiatori rimasti coinvolti, loro malgrado, nella vicenda.

Il più grande crac finanziario della storia d’Occidente, con un buco, o meglio una voragine, da oltre 14 miliardi di euro: questo ha rappresentato il “Parmacrac”, che in valore ha superato pure lo scandalo americano dello sprofondato colosso energetico Enron. Dietro il “miracolo Parmalat”, ovvero dietro una espansione che ha portato negli anni l’azienda dei Tanzi a diventare uno dei leader globali del mercato del latte, sono emerse falsificazioni di bilancio che presumibilmente erano iniziate già dal 1987. Una truffa colossale, con “bond-bidone” per ben 8 miliardi di euro rimasti in mano a oltre 130mila risparmiatori privati (il calcolo è delle associazioni di consumatori, scese subito in campo nella vicenda).

In tutto questo Tanzi e i suoi fedelissimi, a partire dall’ex direttore finanziario Fausto Tonna e dall’avvocato Zini, hanno evidentemente avuto un ruolo centrale. Ma, nei primi mesi seguiti al collasso del gruppo, vi è stato il forte sospetto, giustificato peraltro da diversi fatti riscontrati, che gli uomini di Collecchio non fossero soli nel tessere una trama finanziaria tanto maligna quanto complessa, con enormi giri di soldi tra Europa, Stati Uniti e esotici paradisi fiscali. Enormi ombre si sono alzate sugli istituti di credito, in primis su quelli statunitensi a partire dalla Bank of America. Proprio le banche americane avevano avuto un ruolo pesante nel supportare l’espansione di Tanzi nei suoi anni d’oro e nell’aiutare il patron della Parmalat a piazzare le sue obbligazioni. Possibile che non si fossero accorte di nulla? Da questa domanda, un mare di polemiche contro i banchieri. Non solo quelli d’oltreoceano, ma anche quelli italiani, accusati da associazioni e movimenti di consumatori di aver riempito di bond Parmalat le tasche dei propri correntisti.

Poi, come sempre accade, il tempo è passato, il caso Parmalat è pian piano scivolato via dalle pagine dei giornali e il polverone che è arrivato a sfiorare anche il governatore Antonio Fazio si è dissolto. Qualche risparmiatore ha ottenuto rimborsi dalla banca che lo aveva convinto a comprare i bond, molti altri invece aspettano ancora. Saranno loro appunto gli unici alla fine a rimanere, come si dice, con il cerino in mano?

Spero vivamente che anche questa "storiaccia" non vada a finire a tarallucci e vino :twisted: :twisted: :twisted:

è una VERGOGNA!

Inviato

Mah, dubito. Tra l'altro non è libero, visto che deve restare obbligatoriamente a casa sua dalle 21 alle 8 del mattino.

La decorrenza dei termini per la scarcerazione preventiva non è una assoluzione, semplicemente le indagini sono lunghe e complesse e non si è riuscito a istruire il processo prima della decorrenza di questo termine. Mica è caduta in prescrizione l'accusa!

Auto attuale: VW Passat Variant 4Motion 130cv con Torsen

La tua prossima auto: a trazione posteriore o integrale

Moto: YAMAHA FZ6 FAZER Diamond Black '05 "BLACK MAMBA" [clic], Suzuki GSX750 "Cicciottona" e YZF-R6 solopista 8-)

Inviato

dubito che vada in carcere...intanto lui e' tornato a casa...lo stato italiano,ma in particolarmodo la giustizia e come viene amministrata,fa veramente pena...ha piu' diritti il farabutto che l'onesto...se mi entra un rapinatore in negozio,io nn posso neanche reagire....e poi l'assicurazione nn paga...e io nn posso toccarlo...e se davvero riesce ad andare in carcere,dopo qualche giorno,esce,grazie all avvocato di turno,che gli ha fatto avere i domiciliari,perche' il poverino,nn sta bene di salute....alla fine della fiera,tanzi,anche se nn puo' uscire di casa,i suoi? soldini,se li gode,alla faccia dei risparmiatori,che invece nn si ritrovano piu' nulla tra le mani....

poi uno nn si dovrebbe chiedere se davvero nn deve farsi giustizia da solo....per citarvi un altro esempio....uno,qua da me e' finito agli arresti perche' passava le tracce degli esami di ammissione di medicina,in cambio di favori sessuali....fatto il processo,e' stato prosciolto....lo stesso e' ritornato a lavorare all'uni,pur se l'uni ha aperto un procedimento nei suoi confronti....ed e' lo stesso individuo che anni fa a mio padre disse di nn ricorrere in appello in cassazione,perche' loro potevano arrivare fino a Roma...ovviamente noi abbiamo perso una causa,che avevamo gia' vinto in prima istanza....nn vi dico le enormi cazzate che sono state scritte dal giudice di cassazione....intanto lui gira tranquillo con la sua stationwagon....noi con le pezze al culo....mi rimane solo la speranza che ci pensi dio,a mettere le cose a posto,perche' della giustizia e nella giustizia degli uomini nn ho nessuna fiducia

Inviato

Abito vicino a casa sua.

Deve essere dura, un giorno sei un opinion leaders il giorno dopo..

Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

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Inviato
Mah, dubito. Tra l'altro non è libero, visto che deve restare obbligatoriamente a casa sua dalle 21 alle 8 del mattino.

La decorrenza dei termini per la scarcerazione preventiva non è una assoluzione, semplicemente le indagini sono lunghe e complesse e non si è riuscito a istruire il processo prima della decorrenza di questo termine. Mica è caduta in prescrizione l'accusa!

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Inviato

da tgfin.it

Parmalat, banche trattano con Bondi

Gli istituti vogliono evitare le cause

Mancano solo pochi giorni all'apertura dell'udienza preliminare contro Calisto Tanzi e i suoi coimputati, ma Enrico Bondi, il commissario straordinario della Parmalat, non rinuncia a cercare per l'intera vicenda una soluzione più pacifica. Fitti contatti, infatti, sarebbero in corso tra Bondi e i rappresentanti dei principali istituti coinvolti del crac. A riportare l'indiscrezione è "La Repubblica".

Secondo il quotidiano, gli istituti di credito che negli ultimi anni hanno fatto affari con il gruppo di Collecchio si starebbero muovendo in ordine sparso per trovare un accordo in grado di evitare le cause giudiziarie. Sono le banche che, secondo la procura di Milano, avrebbero svolto un ruolo decisivo nello spingere il gruppo verso la catastrofe, succhiando a Parmalat liquidità vitale per rientrare nelle loro esposizioni.

In prima linea, tra gli istituti più impegnati vi sarebbero Banca Intesa, Morgan Stanley e Ubs. Sul tavolo delle trattative vi sarebbero centinaia di milioni di euro e l'importo varierebbe di banca a banca. Fino a poco tempo fa, invece, gli istituti non volevano scendere a patti, dichiarandosi essi stessi vittime di Tanzi. Ma con l'avvicinarsi delle udienza, pare che la situazione stia cambiando.

Anche il "Sole24Ore" parla di dialogo tra le parti, con contratti tra gli istituti e alcuni dei più stretti collaboratori di Bondi che potrebbero condurre a trattative vere e proprie che verrebbero allora gestite in prima persona dal commissario straordinario.

Ma da nessuna delle parti in causa arrivano conferme ufficiali. Le difese intanto affilano le armi in attesa dell'udienza che si aprirà martedì prossimo 5 ottobre nell'aula magna del Palazzo di giustizia milanese.

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