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Marchionne: un vero tagliatore di costi e di teste...


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Da Affari Italiani (www.affaritaliani.it)

Il repulisti di Sergio Marchionne dentro Fiat è incominciato e sta provocando vittime illustri. L'a.d. arrivato dalla Ifil per rimetterre in piedi il gruppo dopo il traumatico allontanamento di Giuseppe Morchio sta rimuovendo uno dopo l'altro i manager che non hanno rispettato la tabella di marcia del piano di rilancio e non sembra voler guardare in faccia nessuno nemmeno chi si chiama Valletta di cognome. Secondo alcune indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi dal Lingotto, un nipote dello storico presidente Vittorio Valletta che occupava un posto da manager di medio rango sarebbe stato invitato a farsi da parte.

Marchionne starebbe dimostrando nelle ultime settimane di meritare la fama da tagliatore di costi e di teste che lo ha accompagnato. L'ultima prova della sua determinazione nel perseguire gli obiettivi di efficienza si sarebbe avuta al Salone dell'automobile di Parigi. L'amministratore delegato del gruppo avrebbe convocato il responsabile degli stand fieristici dei marchi del gruppo e non avendo ricevuto risposte soddisfacenti su alcune obiezioni poste avrebbe provveduto a rimuoverlo dall'incarico nel giro di un pomeriggio.

Nessuno può considerarsi intoccabile, posizioni di potere che sembravano santuari inviolabili sono in pericolo e tutti sono chiamati a rispondere del loro operato in relazione agli obiettivi che erano stati richiesti. Anche l'a.d. della divisione auto Herbert Demel sarebbe stato convocato da Marchionne ed esortato a procedere senza indugi nelle rimozioni.

Il manager tedesco secondo indiscrezioni non gradirebbe i modi rudi del suo superiore e nei giorni scorsi ci sarebbe stato anche qualche screzio tra i due. Ieri nelle sale operative si spiegava la flessione del titolo anche con la possibilità di dimissioni di Demel.

Negli ambienti industriali prossimi al vertice del gruppo l'ipotesi viene ritenuta altamente improbabile: Luca Cordero di Montezemolo e John Elkann appoggiano Marchionne ma non perdono l'occasione per mostrare di avere piena fiducia nelle capacità del manager tedesco chiamato da Giuseppe Morchio a rimettere in piedi la più disastrata delle divisioni Fiat.

Dagospia 28 Settembre 2004

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