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[I leggendari della F1] Lotus 72


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Inviato
Lotus 72

Nata nel 1969 dal genio di Colin Chapman e Maurice Philippe, venne presentata nel 1970, suscitando subito grande interesse ma anche qualche dubbio. L'estrema pulizia e semplicità delle sospensioni, e quel braccetto per il freno, lasciavano perplessi sulla solidità del sistema. Subito però si sospetta che quel cuneo possa essere un'arma imbattibile. Dice Stewart:

"Siamo sinceri, se sarà molto, molto veloce, io non potrò farci nulla". Sarà buon profeta.

Alla fine degli anni sessanta molti progettisti si erano concentrati nello sviluppo di F1 a trazione integrale. Anche Chapman e Philippe si erano cimentati su questa strada con la 63 ma i risultati non furono soddisfacenti. Con la 72 si tentò di ottenere gli stessi risultati di una vettura che avesse minime variazioni di assetto ma che mantenesse le caratteristiche di semplicità e sensibilità di guida di una vettura con trazione su 2 ruote.

Così ricorda Maurice Philippe:

"L'uso di radiatori laterali che consentisse una parte frontale continua e liscia era una mossa ovvia,anche se la loro area doveva essere maggiore rispetto a quella di uno unico anteriore. Freni entrobordo erano un'altra mossa ovvia per dare un basso peso non sospeso e sollevare la sospensione da coppie frenanti. Inoltre le sospensioni erano progettate per ridurre al massimo il rollio e l' "affondabilità" di muso in frenata."

Gli ultimi due obiettivi non vengono però raggiunti e i primi passi della 72 sono difficili. la vettura è poco maneggevole e in curva tende a sollevare la ruota interna. Si cerca di ovviare togliendo l'anti-beccheggio Di ritorno dal Gran Premio del Sud Africa, Rindt la prova a Snetterton ma la messa a punto è problematica, tanto che, dopo averla portata all' esordio in Spagna, il pilota austriaco le preferisce la 49, con la quale vince a Monaco.

Proprio a Jarama si erano manifestati i primi problemi ai freni legati al difficile smaltimento del calore. Durante le prove del Gran Premio di Spagna cede il materiale isolante che circonda i dischi anteriori provocando l'allentamento di sei bulloni di un lato, che poi si tranciano. Dopo un testacoda Rindt si era arrestato con un solo freno anteriore integro.

Nelle prove del Gran premio d' Olanda Rindt, dopo aver provato la versione "C" opta per la "B", priva del sistema antibeccheggio che tendeva a irrigidire la sospensione e a rendere insensibile lo sterzo, già di per sé molto leggero.

Con questa nuova soluzione, che diventerà la scelta definitiva, Rindt vince a Zandvoort il 21 giugno1970. A questa seguiranno le vittorie importanti di Clermont-Ferrand, dopo il ritiro di Ickx e Beltoise, di Brands Hatch, beffando ancora una volta Brabham all'ultimo giro (e con il sospetto di avere l'alettone posteriore più alto del consentito) e infine a Hockenheim, dopo uno splendido duello con la Ferrari di Ickx.

Il 5 settembre, a Monza, la marcia di Jochen Rindt si arresta tragicamente. Durante le prove del sabato, alle ore 15.25 la Lotus 72 dell' Austriaco esce improvvisamente di pista all' imbocco della Parabolica schiantandosi contro il Guard-rail. L'inchiesta sull' incidente, avviata immediatamente dalla procura, identificherà la probabile causa nella rottura del braccetto del freno anteriore.

La morte di Rindt, oltre a scatenare le solite polemiche sui pericoli delle corse, pone anche seri dubbi sull' affidabilità della "filiforme" Lotus 72 Lo stesso Chapman viene messo sotto accusa dai tecnici e dalla stampa per l' ardita filosofia costruttiva che da sempre lo contraddistingue. Tutto l' ambiente, pur ammirandolo ritiene ormai poco sicure le sue creazioni. Helen, moglie di Stewart, rivelerà dopo il ritiro del marito dalle competizioni, di non aver mai fatto pressioni su Jackie perchè smettesse di correre ma di avergli solo chiesto di non guidare mai una Lotus. La cattiva fama delle vetture inglesi è ingenerosa ma sicuramente la ricerca dell' estrema semplicità e leggerezza ha pericolosamente spinto più volte Colin Chapman verso i limiti estremi.

Il 1971 è per la 72 un anno di transizione. Dopo la scomparsa di Rindt, Chapman punta sul giovanissimo Fittipaldi, ancora acerbo ma destinato a maturare rapidamente. La Lotus 72 è sicuramente competitiva ma i tecnici sono distratti dal progetto della 56 B azionata dal motore a turbina Pratt & Whithney , che verrà presto abbandonato dopo alcune fugaci apparizioni e un ottavo posto a Monza con Fittipaldi come miglior risultato. In questa occasione Chapman non venne in Italia, perché incriminato dalla magistratura per l' incidente che aveva causato la morte di Rindt e il team ufficiale Lotus non s' iscrisse alla corsa. La vettura a turbina corse così con i colori giallo-neri del team World Wide Racing.

Dopo un 1971 senza vittorie arriva il pronto riscatto nel 1972, quando Emerson Fittipaldi diventa, a 24 anni, il più giovane campione del mondo della storia. Cinque saranno alla fine i GP vinti dal Brasiliano che esalta il suo paese fino al delirio.

Compare la nuova livrea nero-oro della John Player Special, destinata a diventare "un’icona" della formula uno, sponsor fedele della Lotus per molte stagioni.

Quella che vince il titolo del 1972 è la "D" che aveva esordito a Montecarlo nel'71. Philippe e Chapman avevano operato un passo indietro nello schema delle sospensioni posteriori.

Infatti, i doppi trapezi vengono sostituiti con un semplice piccolo braccio superiore, due biellette inferiori e due puntoni. Tali interventi erano stati dettati da strane e non chiarite anomalie che si erano manifestate e ad esse si giunse per tentativi, correggendo la variazione di curvatura della convergenza.

Con il modello "D" Fittipaldi comincia trionfalmente anche la stagione 1973 vincendo in Argentina e Brasile. Per Chapman sarà un’ annata di grandi vittorie ma alla fine conquisterà solo la coppa costruttori, mentre il titolo di campione del mondo finirà nelle mani di Jackie Stewart. Ben sette saranno i gran premi vinti dalla Lotus nel 1973, quattro dei quali con Ronnie Peterson. Considerato il campione del futuro, Colin Chapman punta decisamente su di lui per la stagione 1974, quando Fittipaldi preferisce firmare per la Mc Laren diretta da Teddy Mayer.

Alla fine del 1973 si ritiene che la 72 abbia ormai terminato il suo ciclo e Chapman cerca di proporre una nuova strada con la 76, battezzata ufficialmente JPS/9 in ossequio allo sponsor, dotata di una rivoluzionaria frizione manuale, comandata da un pulsante posizionato sul cambio che attiva un servocomando idraulico. Il progetto si dimostra fallimentare, tanto che si deve ritornare alla vecchia 72, la quale dimostrerà ancora un buon livello di competitività con la versione "E" disegnata da Ralph Bellamy e Martin Ogilvie,che aveva esordito nella Corsa dei Campioni del 1973 e dimostratasi vincente nel corso di tutta quella stagione. In questa evoluzione si era intervenuti più che altro per adattare la 72 ai nuovi regolamenti del 1973 e a ciò provvide anche Martin Wade. La 72 E appare leggermente più affusolata ed è più pesante per rispettare i nuovi limiti regolamentari. Diversi l' alettone posteriore e la presa d'aria a periscopio e nuovo il serbatoio dell'olio. Nel 1974 arrivano 3 vittorie con Ronnie Peterson: a Monaco dopo una fantastica rimonta, a Digione, con una corsa imperiosa e infine a Monza, dopo il mesto ritiro delle Ferrari. Questa sarà l’ultima vittoria della 72.

SCHEDA TECNICA

Passo 2,54 m

Carreggiata 1.447 m

Peso 533 kg

Telaio monoscocca chiusa.

Motore Ford Cosworth DFV

8 cilindri a V a 90° 2993 cc (85,7x64,6 mm)

440 cv a 10000 giri/min

funzione portante

Cambio Hewland a 5 rapporti.

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Inviato
Tragico il mondiale vinto da Rindt, un amico dei miei genitori.

Personalmente ho sempre pensato che fosse stato il più grande pilota austriaco di tutti i tempi, molto più di Lauda.

Fiat 125 Special '71 "Gommone" con topi di serie

Fiat GPunto 1.3 '07 Biancotaxi "MultiJettamiappenapuoi" rumorini di ultima generazione

Honda Civic 1.6 Vti '93 Spoon Style

Opel Speedster Turbo '06 Drunk car

Vw Bulli '65 "Man'docazzt'hotrovat"

Inviato

Personalmente ho sempre pensato che fosse stato il più grande pilota austriaco di tutti i tempi, molto più di Lauda.

Io sono nato dopo la sua morte, ma più che essendo un grande pilota (si, magari il migliore austriaco) ho capito anche dalle storielle che é stato un vero signore ed una simpatica persona.

XP21.jpg

Oggi sarebbe impossibile che il migliore pilota di F1 prende la sua macchina privata per partecipare a gare di livello nazionale ... non succede piú che lui stesso fa delle elaborazioni su questa macchina lavorando insiemi con altri piloti/amici ... sarebbe un sogno che un anno dopo il mondiale F1 arriva il trionfo a LeMans per la stessa cittá ... impossibile che questi ragazzi si conoscono giá dalla scuola elementare ... insomma un periodo d`oro per l`Austria.

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