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Nuovo record del greggio.


Guest frallog

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Guest frallog

Siamo a 55 dollari al barile. Con questi prezzi anche il gasolio ha sfondato stabilmente la soglia dell'euro. In Italia c'e' il crollo del mercato delle auto nuove.

Eppure la gente continua ad uscire in auto.

Perche'?

Semplice, perche' in realta' delle duemila e rotte lire che paghiamo per un litro di combustibile l'80% sono tasse, il che significa che se il prezzo del barile raddoppiasse ancora, diciamo a 100 dollari al barile il prezzo di un litro di benzina non andrebbe a due euro e mezzo ma piu' o meno a 2900 lire, cioe' solo 1.49 euro.

Cio' non di meno esiste un limite al di la' del quale gia' oggi inizia a diventare economicamente conveniente produrre idrogeno. Il primo limite si incontra a 4 euro al litro. Al di la' di questa soglia la produzione di idrogeno con il processo di fuel reforming dal metano diventa economicamente vantaggiosa. Il problema di questo procedimento e' che esso e' del tutto inquinante, producendo una quantita' di CO2 proporzionale a quella dell'idrogeno prodotto. Il secondo limite si incontra pressappoco a 7-10 euro al litro. Al di la' di questa soglia la produzione di idrogeno dall'acqua a mezzo di potenti centrali nucleari o di immensi sistemi ad energia solare inizia a diventare economicamente vantaggiosa. E qui ci sara' la vera svolta epocale, quella che ci introdurra' in un mondo diverso, un mondo in cui gli uomini inizieranno finalmente a fabbricare i propri carburanti.

Al momento il prezzo del petrolio che va alle stelle significa una sola cosa: recessione. In questo modo il mondo industrializzato finisce per consumare una minore quantita' di petrolio. In altre parole questo e' il modo in cui molto semplicemente il mondo economico trova un nuovo equilibrio nella legge della domanda e dell'offerta. Ma, allo stato attuale non e' prevedibile una successiva espansione. Ci sono i paesi emergenti che sono sempre piu' assetati di energia e di petrolio, ed anche la loro iperbolica crescita e' frenata dal caro petrolio. Dunque questa e' una recessione senza prospettive future, e' un tunnel senza un'uscita. L'uscita, quando alla fine ci sara', verra' dal tanto agognato cambio di tecnologia: nucleare/solare per produrre idrogeno. Ma stiamo parlando di una tecnologia che verra' di qui a 50-100 anni.....

Opinioni in merito sono gradite.

Regards,

Francesco

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Nuovo record del greggio a New York, 55 dollari al barile (e chiusura a 54,93), e gli esperti ormai lanciano l'allarme rosso. Gli effetti del caro petrolio atterrano infatti oltre che nelle tasche degli italiani anche sulle previsioni di crescita di Eurolandia. La Commissione di Bruxelles si appresta infatti a tagliare le stime di espansione per il 2005 portandole dal 2,3\% fissato in aprile al 2,1\%. Un documento ancora solo in bozza, ma che l'esecutivo europeo guidato da Romano Prodi si appresta a pubblicare entro la fine del mese. Tuttavia, il dossier presenta delle sorprese: rialzo per il 2004 e incremento nel 2006.

Nel dettaglio, la Commissione ha rivisto la prospettiva per quest'anno dall'1,7\% al 2,1\% mentre per il 2006 la previsione di Bruxelles è del 2,2\%, quindi leggermente migliore di quanto ora indicato per il prossimo anno.

Il taglio delle previsioni è il riflesso di quanto da tempo si temeva in seno alla Banca centrale europea. Da alcuni giorni all'Eurotower di Francoforte il nervosismo è in lievitazione e ieri il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet ha ribadito che che il forte aumento dei prezzi petroliferi ha accresciuto i rischi sul fronte della ripresa economica dei Dodici. Per Trichet la «ripresa è in corso» ma «i rischi siano aumentati di pari passo all'incertezza che circonda i prezzi del petrolio». L'attuale livello dei prezzi petroliferi è «troppo elevato», ha detto Trichet, sottolineando che «probabilmente oggi stiamo assistendo a un rialzo particolarmente elevato» e di «sperare che tutti i partner si facciano carico delle loro responsabilità», in modo da permettere «una migliore evoluzione» della situazione.

Con l'oro nero che macina record -ieri con in chiusura 54,90 dollari a New York, nonostante un avvio in leggera discesa, -0,4\% sulla- cresce la preoccupazione anche al di là dell'Atlantico. Alan Greenspan, presidente della Federal Reserve, ha ammesso che il caro-greggio sta avendo un «effetto notevole» sull'economia. Il fatto che l'impatto sia, al momento, inferiore a quanto accaduto in concomitanza con il primo shock petrolifero degli anni '70 non ha impedito ad oggi di vaporizzare circa lo 0,75\% della crescita economica americana.

Le strade per fronteggiare questa emergenza legata agli approvvigionamenti di una fonte energetica non rinnovabile e sempre più costosa, come indicato recentemente dal Financial Times ma anche da studi italiani, passano per alternative "rinnovabili", il risparmio energetico oltre che, commenta l'eurocommissario Loyola de Palacio (Energia), il carbone ma anche sul nucleare.

La fonte atomica resta ancora ai margini del dibattito, in Europa, ma sembra destinata ad irrompere -anche nel nostro Paese- con l'aggravarsi del ricatto-petrolio. De Palacio è stata esplicita: «Il nucleare è essenziale per far fronte ai problemi di sicurezza energetica e adempiere anche al protocollo di Kyoto». L'Italia uscì dal club nucleare per effetto di un referendum largamente contrario all'atomo. Ma oggi lo scenario è completamente cambiato e lo stesso Enel partecipa a partnership all'estero per lo sfruttamento dell'energia nucleare sviluppando un know-how che potrebbe tornare utile se il risultato di quel referendum dovesse essere ribaltato dai fatti. Tempi comunque lunghi, certamente superiori a quelli che prevede l'Isae per una discesa del prezzo del petrolio. Seconda metà del 2005, indica l'Istituto di Studi e Analisi Economica con un andamento progressivo verso i 36-38 dollari al barile.

Quello che certamente non scenderà, spiega l'Isae, è il livello di inflazione destinato a rimanere al 2,3\% per quest'anno nonostante gli effetti del picco nei prezzi del crudo saranno più evidenti sul bilancio del 2005. E per il prossimo anno il deficit, proprio a causa dell'onda lunga dell'oro nero, si porterà al 2,8\% contro il precedente 2,7\%. Valore che comunque resta sotto la soglia del Patto di stabilità.

Gli scenari "petroliferi" restano comunque negativi e mentre il traguardo dei 55 dollari è ormai prossimo, gli analisti concordano nell'immaginare un rapido sfondamento anche di questa resistenza anche a causa dell'allarme scorte del gasolio da riscaldamento negli Usa diventato sempre più pressante con l'avvicinarsi dell'inverno.

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Io finkè potrò permettermelo continuerò a girare in auto:odio i mezzi pubblici, li trovo inumani e decisamente troppo cari x il servizio (di infimo livello) ke offrono.

I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte e i passanti li segnano a dito ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno..essi sono altrove..nell'abbagliante splendore del loro primo amore

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Che cazzo ci stiamo a fere in Iraq se poi paghiamo benzina e corrente così care?

Perchè qui in Italia c'è chi vorrebbe anteporre la verifica della nostra tolleranza verso le idee altrui, prima ancora di assicurarsi della loro nei nostri confronti.

(Massimo Tosti, giornalista)

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Che cazzo ci stiamo a fere in Iraq se poi paghiamo benzina e corrente così care?

me lo chiedo ankio....

I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte e i passanti li segnano a dito ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno..essi sono altrove..nell'abbagliante splendore del loro primo amore

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ma chi se ne frega del prezzo del barile, anche se costasse 30 dollari al barile noi pagheremmo oltre 80cent di tasse

fanculo governo ladro

  • Ieri: Fiat Panda 900 Young (1998) - AB Y10 II Avenue (1993) - Fiat Panda 1.2 DynamicClass (2004) - Fiat Punto Evo 1.4 GPL (2010)
  • Oggi: Ford Focus SW 1.6 Tdci 90cv (2009) e Lancia Ypsilon 1.2 (2016)
  • Ieri: Aprilia Rally II L.C. 50cc (1996) - Piaggio Vespa PX 150 (2002) - Honda Hornet 600 II (2006)
  • Oggi: Honda Hornet 600 III (2007) e Piaggio Vespa PX 150 (2000)
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ma chi se ne frega del prezzo del barile, anche se costasse 30 dollari al barile noi pagheremmo oltre 80cent di tasse

fanculo governo ladro

qs è anke vero....purtroppo....

I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte e i passanti li segnano a dito ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno..essi sono altrove..nell'abbagliante splendore del loro primo amore

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in quella merda di A8

bè oddio....poi così merda nn mi sembra anzi.... :wink:

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prima o poi mi stanco e metto lo zucchero in quella merda di A8 del berluska e gli lascio un bigliettino......porca cacca sta cosa delle accise mi da un fastidio

nooooooooooo non lo fare che quello ce la fa pagare per buona.... :lol:

  • Ieri: Fiat Panda 900 Young (1998) - AB Y10 II Avenue (1993) - Fiat Panda 1.2 DynamicClass (2004) - Fiat Punto Evo 1.4 GPL (2010)
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