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Ebbene sì, l’ho fatto 😶 Ho preso una LX elettrica, grigio grafite, portata via con quasi 10k di sconto e wallbox in omaggio. Colore un po’ meh ma alle suddette condizioni ci si chiede un occhio 😅 L’auto era in pronta consegna, settimana prossima la ritiro.41 punti
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Ciao amici, volevo condividere con voi il mio ultimo lavoro. Il mio virtual concept vuole essere un omaggio, un tributo, all’immenso e visionario lavoro e talento del indimenticabile Maestro Marcello Gandini. Tanti sono i progetti di Gandini alla guida della Bertone che sono rimasti scolpiti come pietre miliari nel mondo dell’automotive, basta citare la Lancia Stratos Zero, l’Alfa Romeo Carabo, la Lamborghini Miura e Countach… e molte altre ancora, altre invece sono finite nel dimenticatoio, non perché brutte o perché scartate, semplicemente perché i piani delle case automobilistiche andavano in altre direzioni. Ed è proprio in quel dimenticatoio che ho trovato l’ispirazione per disegnare un concept che possa omaggiare così tanto talento. La Lamborghini Bravo. Un concept che ha visto la luce nel 1974 e ha poi dovuto abbandonare i sogni di gloria in favore della più esotica Countach. Ma la Bravo resta un esempio di arte brutalista, con proporzioni futuriste, una silhouette affascinante, tagliente. Questi sono gli elementi che mi hanno ispirato nella realizzazione di questo virtual concept. Basato sulla piattaforma della Aventador di cui mantiene il passo ma con sbalzi accorciati ho voluto riportare in chiave moderna tutti quegli elementi tipici della Bravo del 74: I cofani grigliati, l’insolita finestratura laterale ed il particolare parabrezza, i fari anteriori a scomparsa e quelli posteriori rettangolari. Nella fiancata sono presenti alcuni elementi tipici del design di Gandini come la linea mediana che taglia in due il corpo vettura ed il passaruota posteriore di forma trapezoidale che su questo concept ospita una presa d’aria. Il design è volutamente distante dall’attuale linguaggio stilistico Lamborghini, vuole essere di rottura, come negli interni che abbandonano l’ispirazione aeronautica per trovare spunti nei colori e nelle forme in uso negli anni 70 ma in chiave moderna, come i sedili fissi ricavati da un guscio in carbonio di ispirazione countach, con volante, pedaliera e tablet centrale regolabili in base alla propria statura. Il cruscotto abbandona le forme complesse per diventare estremamente semplice con pochi comandi fisici tutti raggruppati sul volante a 3 razze a calice ed il resto delle funzioni comandati dal grosso schermo centrale. I gruppi ottici adottano una tecnologia tutto vetro con illuminazione Led indiretta e riflessa sulla superficie mentre i gruppi principali anteriori richiamano i famosi pop-up in voga dagli anni 70 ma con un funzionamento più adatto ai regolamenti odierni ovvero con la palpebra che si abbassa. Inoltre per mantenere la vettura al suolo,nel posteriore, è ricavata un’ala deportante a scomparsa.36 punti
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Tiro su questo topic per dire che dopo quasi 10 anni (è l'auto che ho tenuto più a lungo!!) ma soli 66 mila km. Ho iniziato a scrivere la parola fine. Prima di estinguermi. Prima che mi facciano estinguere. Prima che si estingua. There's no time for us There's no place for us What is this thing that builds our dreams Yet tips 'em 'way from us Who wants to live forever? Who wants to live forever? There's no chance for us It's all decided for us This world has only one sweet moment Set aside for us Who wants to live forever? Who wants to live forever? Ovviamente la risposta come sostituta poteva essere solo una. E così è stata. Giulia Veloce 280cv m.y.24 Blu Misano Nessun optional perchè tanto ha già tutto (gli unici pacchetti sono quelli pelle estesa + harmann&Kardonn, quello tech di guida assistita e il tetto apribile)34 punti
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“Puro piacere di guida”, “guido al 90% in città” e “B manuale 100cv” a mio parere stanno nella stessa frase a fatica, lo trovo bondage automobilistico. Per il resto non ho dubbi su cosa sia più divertente da guidare tra una Stelvio ed una GPanda.22 punti
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Io invece ci vedo quella famosa Giulia stuprata malamente che gira sul forum ogni tanto. Realizzazione troppo barocca secondo me16 punti
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Credo di aver finito, dettaglio da sistemare più o meno. Non sono soddisfatto del posteriore, ma l'ho creato in base ai rumors: nel dettaglio abbiamo - cofano a punta come 33 - Fari divisi come da Junior ma soprattutto PS Autocar - Posteriore doppio faro ad ellisse con richiamo interno triangolare della 33 - Lettering al posteriore - proporzioni iso-Avatr 07 e derivati - Scudo personalizzato iso-Junior - Targa centrale Certi dettagli provengono dai rurmors, altri li ho estrapolati dagli ultimi modelli Alfa dato che c'è comunque la mano di Mesonero nei dettagli. Chi sa qualcosa parli ora o taccia fino al lancio che poi non la modifico più! EDIT ah beh si ci sono gli scarichi ma stava meglio così16 punti
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Ieri, per andare alla fiera di Bologna, ho fatto 200 km di autostrada con la Giulia del babbo, al ritorno ho dovuto fare la panoramica a causa di code sulla direttissima ed ho avuto l’ennesima conferma che sia un’auto incredibile, ha uno sterzo perfetto (pur essendo una 2021) e tra le curve diventa una piccola coupè senza essere mai rigida. Purtroppo bisogna guidare sempre stando attenti a non superare i limiti perché permette di andare molto forte tra le curve con una facilità estrema. Chi può se la compri e chi ce l’ha la conservi per sempre.16 punti
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Vi svelo io di cosa parla. Parla principalmente della batteria/BMS/componenti HV. Ho visto diversi studi in tal senso, per effettivamente rendere meno costosa e poi competitiva al 500e senza intaccare le prestazioni di autonomia/ricarica. È tutta roba che era in calendario e spero non sia scomparsa.16 punti
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Certo che preferire un manuale a un automatico ibrido a pari prezzo è una bella perversione, sarò molto limitato io nel non comprenderlo...15 punti
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Raga ho guidato per 15 anni una smart CDI prima serie, limitata anch'essa a 135 km/h, con frequenti puntate in A4/A22. Chi dice che gli servono più di 135 km/h su una city car dovrebbe avere la patente stracciata15 punti
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Buona domenica a tutti! Nei giorni scorsi ho finito di unire alcuni “frammenti” ritrovati qui e là in passato, riguardo la “formaggino” Fiat X1/23, e quindi stamane li pubblico qui. Molte, moltissime info sono già ben conosciute da chi frequenta il mondo (virtuale e non) dell'auto – e delle concept – d'epoca, ma essendo assai difficile scegliere dal testo quali potessero essere le notizie inedite e di conseguenza più interessanti, beh ho deciso di proporvi il testo intero. Sia perché un ripassino fa sempre bene, sia perché le storie – come le barzellette – son sempre nuove per qualcuno, sia perché a corredo potrebbero esserci delle immagini meno conosciute di altre. LA FIAT X1/23 Questo progetto di carrozzeria sperimentale – studiato e realizzato del Centro Stile Fiat per ricevere qualsiasi tipo di motorizzazione (anche non convenzionale) – venne presentato al Salone dell'Automobile di Torino del 1972. Pur trattandosi di una ricerca di natura essenzialmente stilistica, la forma caratteristica di questa concept rispondeva ai requisiti di funzionalità e sicurezza che – in base alle conoscenze dei tempi – un veicolo d'impiego specificatamente urbano avrebbe dovuto possedere: nell'interpretazione datagli dallo Stile Fiat il criterio base fu quello della massima compattezza. Quindi abitabilità limitata a due posti secchi, con capacità di trasporto bagagli inversamente proporzionale agli ingombri meccanici (comunque trascurabili) e misure esterne contenute entro valori minimi: il modello esposto aveva una lunghezza di 2642 mm, una larghezza di 1510 mm ed un'altezza di 1340 mm. L'idea iniziale di questo studio di forma – come vedete nella foto del primo modello in clay in scala 1:10 qui sotto – prevedeva un ingombro longitudinale, a parità di passo, ancor più ridotto poiché le ruote sia anteriori che posteriori sporgevano dalla carrozzeria. La prima proposta infatti lasciava ai pneumatici il compito di ammortizzare gli urti minori. Si studiarono poi vari sistemi di accesso all'interno: oltre ad una soluzione tradizionale, vennero prese in considerazione l'apertura verso l'alto ed un incernieramento longitudinale. mentre forma e stile venivano affinati nei modelli in clay in scala 1:5, che come possiamo vedere qui sotto nella fase iniziale traducevano in... 3D il concetto zero sbalzi/pneumatici-paraurti. Fine prima parte... a fra poco, solo un breve stacco pubblicitario... Plin plun plan... "Per i vostri panni, usate Crash! E' sbiancante, luccicante, tira lustro anche il poppante!" Seconda parte. Qui vediamo invece lo sviluppo del tema in grandezza naturale: l'idea iniziale di estrema compattezza passò attraverso una fase evolutiva caratterizzata dall'applicazione di criteri di maggior sicurezza protettiva, a salvaguardia sia della carrozzeria (per quanto possibile) sia dell'incolumità dei pedoni eventualmente urtati dalla stessa. Gli sbalzi, prima inesistenti, furono gradatamente allungati a ricoprire interamente le ruote, mentre i paraurti in materiale espanso divennero sempre più voluminosi, fino a comparire anche sui fianchi, costituendo alla fine uno dei principali motivi stilistici della carrozzeria. La carrozzeria in scala al naturale fu dapprima modellata in plastilina, ripresa in seguito in resina epossidica ed infine il modello espositivo fu realizzato in fibro-resina. A quel punto la fascia decorativa che sottolineava tutt'intorno la linea di cintura e aveva caratterizzato lo studio di forma all'inizio del progetto, divenne superflua e fu abbandonata. Una delle ultime modifiche apportate fu l'avanzamento del parabrezza rispetto alla posizione dei sedili, per allontanarlo dalla proiezione in avanti del passeggero – allacciato con la sola cintura di sicurezza addominale – in caso di urto frontale. Fine seconda parte... altro breve stacco pubblicitario (sapete che devo farlo perchè non posso caricare tutte le foto insieme, vero?) Plin plun plan.... "Patatine Patatò, da tenere sul comò!" Nel rivestimento dell'interno il Centro Stile Fiat fece largo uso di materiali morbidi, imbottendo abbondantemente tutte le superfici non vetrate, la cui estensione rappresentava, secondo i tecnici, il miglior compromesso possibile fra le esigenze di indeformabilità della sovrastruttura e il più ampio campo visibile in ogni direzione, anche lateralmente verso il basso. Il tutto ovviamente nei limiti della forma della carrozzeria e dell'assetto di guida prescelti. Sin dai figurini preliminari – che vediamo qui sotto – l'impostazione del posto di guida era basata sul concetto di raggruppare tutti gli strumenti ed i comandi in un quadro montato sulla colonna dello sterzo, orientato verso il guidatore ed “impaginato” in modo che la corona del volante non interferisse nella loro integrale leggibilità. Questa soluzione aveva consentito di ricavare un'ampia mensola porta-oggetti sull'intera larghezza della plancia, sfruttando così convenientemente la notevole inclinazione del parabrezza. Il bozzetto qui sotto evidenzia come la strumentazione del modello statico esposto prevedesse un'eventuale motorizzazione elettrica. A parte ogni considerazione di natura economico-commerciale, l'analisi fatta dagli esperti dei tempi sottolineava il fatto che questa proposta di carrozzeria per auto da città – così come era stata progettata e realizzata dal CS Fiat – non avrebbe avuto alcuna difficoltà ad essere prodotta su scala industriale con le metodologie costruttive dell'epoca. Ciò che accadde in seguito, lo sappiamo. Fine (info ed immagini tratte da “Style Auto”)15 punti
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Mamma mia, che schifo posticcio indifendibile. Sembra una roba che si potrebbe trovare sui quadricicli EV cinesi, neanche autovetture che sono fatte molto meglio. Neanche DR oserebbe tanto.14 punti
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Io peró come concetto generale la vedo ritornata alla Ypsilon prima e seconda serie, una segmento B di lusso fatta bene, non una segmento A allungata o meglio B low cost. Poi ovvio costa di più rispetto a quanto ci ha abituato la vecchia Fiat ma alla fine viene quanto una 208 ben messa.14 punti
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No, criticherà pure quella perché i suoi concetti saranno stati travisati trasponendoli pedissequamente in modo sesquipodalmente acritico...14 punti
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Appena vista a Palermo, dal vivo fa un’ottima impressione nonostante le finiture dell’esemplare pre serie Mi è sembrata una mini Renegade, il pavimento é molto alto, l’esemplare aveva le guarnizioni lato porta solo su quelle posteriori Non molto lontana c’era una Spring nuovo modello, sembrava lontana anni luce (indietro)14 punti
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Le cose che fa Tesla le fanno altri da prima e non ha nessuna leadership tecnologica rispetto ad altri. Sono semplicemente bravi e tanto a vendersi. Tutto qui.13 punti
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Il punto più alto della discussione deve ancora arrivare, quando si farà il minimo comune multiplo tra: - fattore beta tester (Ypsilon) - fattore GPL (Clio) - Fattore full hybrid (Corolla) Per fondere tutto insieme nella... fantasmagorica Kia Niro tri-fuel13 punti
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Praticamente è molto più grave dire una parolaccia dopo la gara (10.000 $ di multa) che commettere gravi infrazioni al regolamento (5.000 $ di multa). Sono dei pagliacci.13 punti
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e dopo l' Aymaro che rispondeva a faccine ora abbiamo il _P che fa il criptico è un forum di sfingi13 punti
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Ripasso A del 01/11/2024 Titolo del topic ⬇️ Scelte strategiche gruppo Stellantis NV Ripasso B del 01/11/2024 1 - Prima regola del www: "CIÒ CHE INSERISCI NEL WEB RESTA PER SEMPRE" Non scrivere cose di cui potrai pentirti: anche dovessimo cancellare un tuo messaggio in Autopareri, esso rimarrà nei siti di web caching Art. 1 - Argomenti 1.2 Recanti offese a utente ed a terzi, anche se personaggi pubblici; 1.4 A carattere diffamatorio, di odio, minatorio, o terroristico; 1.6 A carattere politico e/o religioso; Art. 2 - Comportamento 2.1 Sono vietati insulti verso altri utenti, o verso terzi, anche se personaggi pubblici. 2.2 Sono vietati estremizzazioni di idee politiche, religiose o razziali. 2.3 Sono vietati atteggiamenti di aggressività, superiorità o tali da minare l'equilibrio e la serenità nelle discussioni. Nota al ripasso B, a scopo informativo, la Polizia Postale ha bussato a casa di un utente di Autopareri chiedendo lumi relativamente ad un contenuto postato. Ricordatevi la prima regola. Uomo avvisato, mezzo salvato13 punti
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Buongiorno a tutti e un imponente grazie ad Angelo, perchè quando si tratta di analizzare dettagli e differenze tra i vari modelli nati durante lo sviluppo di un progetto, pochi sanno andare in profondità come lui!! Col passare del tempo, man mano che le immagini delle varie "formaggine" si aggiungevano all'archivio digitale (avendo costruito la biblioteca negli anni, tramite i mercatini, una delle costanti è stata quella di tornare più volte ad aggiungere materiale, dopo aver recuperato "cartaccia" del tal periodo) mi feci l'idea che in Fiat dovevano averne costruite diverse, forse anche di più di quelle che abbiamo visto tra esposizioni e collaudi. Notai che la "formaggina" aveva subìto delle modifiche, e pensai ciò fosse dovuto al fatto che era passato parecchio tempo dalla prima presentazione ai giorni in cui diverse riviste l'avevano "pizzicata" sulla strada. Ammetto però che a quel punto, preso da altri misteri, non le dedicai molto tempo. Oggi riparto proprio da questa parola: tempo. Sì, perchè così come ai tempi non mi misi a studiare le varie differenze - ragion per cui ringrazio ancora Angelo di averlo fatto ora - nemmeno feci caso a QUANTO tempo era passato. Davvero tanto... Per fare un esempio, noi sappiamo che la vetturetta viene presentata per la prima volta al Salone di Torino del 1972. Bene: tanto per dirne una, la foto-spia con "dida" che ho caricato l'altro giorno in chiusura del post fu pubblicata il 13 gennaio del 1976, ed in base a ciò che vado a scrivere posso dire che non era nemmeno una delle ultime. Riassumendo ciò che ho ritrovato ieri, torniamo al 1972: la "formaggina" viene presentata e - altra cosa che non avevo notato ai tempi - in quel momento non ha nemmeno un nome. Non si chiama "X1/23", anzi... non si chiama e basta. Nata da uno studio del CS Fiat focalizzato su design e sicurezza (gli stessi uomini si erano cimentati da poco sul grande progetto ESV, di cui a breve parleremo in maniera così prolungata che... riuscirò a farvi addormentare davanti allo schermo ) rappresentava la possibile riduzione in scala "minima" del concetto di vettura ANCHE sicura, come la si immaginava ai tempi. Le grosse fasce protettive ed il massiccio... come chiamarlo, sopracciglio? sul frontale si rifacevano infatti ad alcuni dettagli tipici delle tre ESV gialle, così come varie soluzioni adottate all'interno, che non sto a citare ancora perchè già descritte nel post precedente, erano tutte studiate per proteggere i passeggeri. Ma torniamo al nome: in quel momento ancora non ne aveva uno. La vetturetta parve interessante a molti, ma una volta spente le luci della ribaltà tornò da dove era venuta e fu in quel momento che venne, non dico "archiviata" ma almeno inserita fra i progetti di cui Fiat si stava occupando o che comunque "aveva lì". Fu in quel momento che le venne affibbiato il suo bel "23". Risalgono a quei giorni anche le prime info certe su quella che era la sua propulsione: al di là di quanto era stato lasciato intendere attraverso studi come quello della plancia dotata di strumentazione per una vettura elettrica, nulla di preciso era stato dichiarato. A quel punto invece trapela la notizia che dopo il Salone la piccolina viene impostata come una elettrica con motore anteriore da 13,5 cavalli. Poi... anni di silenzio, o quasi.... perchè là dentro ogni tanto a questa "formaggina" buttano un occhio. Abbiamo infatti visto che all'inizio del 1976 gironzola sulle strade torinesi. Nel 1978 il neonato Centro Ricerche Fiat la prende in carico, continuando a chiamarla "23" e trasformandola in maniera percettibile per chi - come noi - ha buon occhio. In mano al CRF il progetto progredisce in maniera più rapida: gli studi più recenti sulle batterie e sulle nuove tecnologie forniscono al giocattolino nuovi accumulatori al nichel-zinco con una capacità 1,75 volte superiore di quelli al piombo-acido adottati in precedenza. Arrivano addirittura alcuni dati sulle performances: velocità massima di 75 km/h, autonomia di 70 km alla velocità costante di 50 km/h. Inoltre - e qui arriviamo forse al "nocciolo" dell'interessante questione proposta da Angelo - il CRF la modifica in varie parti della carrozzeria. Il motivo? Eh... in quel momento si sta veramente pensando di metterla in produzione ad un costo ragionevole, e tutte le modifiche relative alla carrozzeria sono studiate - secondo quanto dichiarato - per poter produrre le varie parti tramite il classico stampaggio utilizzato per i modelli di normale produzione. In definitiva, l'esistenza di due diverse X1/23 (o magari anche più di due...) dovrebbe essere dovuta questo. Da una parte il classico concept, dall'altra il risultato di un'evoluzione messa in atto da qualcuno che per un momento ci aveva creduto davvero. La fine della storia la conosciamo... fu la stessa Fiat a dichiarare che al di là di tanti buoni propositi e tanti "oooh, interessante!!" espressi dagli spettatori, analisi di mercato compiute dalla Casa stessa sentenziarono che al momento di tirar fuori i soldini e adattarsi ad una nuova mobilità, fatta soprattutto di cambiamenti di abitudine che sempre suonano come fastidi, la macchinetta elettrica non l'avrebbe comprata nessuno. (mi ricorda qualcosa, tutto ciò...) In chiusura, due immagini serie ed un "pasticcino" che si ricollega alle mie interruzioni pubblicitarie disneyane e pure alla definizione "becco da papera" data da Angelo al frontale della versione modificata. Iniziamo dalla tecnica: ho recuperato queste due immagini, la prima penso molto comune perchè ricordo di averla pescata sul web tanto tempo fa. Lo spaccato della "papera". Qui invece, nelle due viste, insieme ad alcune quote vediamo espressi - in maniera più semplice - i "fondamentali", e credo che si tratti della prima versione. Ma ora passiamo dal serio al faceto... devo ammettere di non ricordare su quale social ho già condiviso in passato questo divertente aneddoto, se qui oppure su FB. Nel caso la mia fosse una replica, mi scuso (sto invecchiando, la memoria a volte...) ma visto che in questi giorni ci siamo concentrati sulla "formaggina", mi pare giusto riproporre il contenuto in questa sede. Insieme ad una Montreal guidata "a tutta birra" da un incredibile contadino-pilota che concede un passaggio a Paperino e nipoti e ad una Fiat 850 oggetto di un vero e proprio "spot" con protagonisti i Paperi tutti, la X1-23 è una delle poche italiane ad essere comparsa su Topolino. E' Paperina ad andarla a recuperare, per conto di Zio Paperone che sta completando la sua collezione di automobili di ogni epoca (nascosta sotto il Deposito) nella storia "Zio Paperone e i 100 Anni dell'Automobile". (Topolino n.1614-1615, Novembre 1986 - Disegni di Guido Scala) (nemmeno Zio Paperone voleva l'elettrico )13 punti
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A seguito della presentazione della nuova versione ibrida della Crosstrek, per un attimo ho pensato si trattasse di una leggera evoluzione del precedente sistema ibrido "e-Boxer" di qualche anno fa, aggiornato nella parte endotermica... Beh, mi sono ingannato da solo! Subaru questa volta ha sfruttato l'esperienza Toyota per implementare un sistema full-hybrid serie/parallelo, di tipo "power split". A farla breve, per restare fedele al classico schema tecnico "simmetrico" (disposizione longitudinale di motore endotermico e cambio, il tutto abbinato ad una trazione integrale meccanica), al posto del precedente CVT "a pulegge", Subaru ha integrato longitudinalmente il sistema epicicloidale con 2 moto/generatori elettrici, tipico delle Toyota full-hybrid: un qualcosa di analogo a quanto già visto su alcune Lexus, tipo la IS. Nella precedente generazione e-Boxer, il motore elettrico aveva 13 CV e s'inseriva in cascata al motore ed al cambio cambio CVT. Ora invece, il motore elettrico dedito alla trazione (MG2) può erogare fino a 120 CV / 270 Nm. Il generatore MG1 invece, soppianta totalmente la necessità di un alternatore del tipo BSG, presente ne mild-hybrid precedente. La precedente batteria di trazione da 0,57 kWh, ora passa ad un più consono valore di 1,1 kWh e tensioni più alte (dato non ancora specificato, ma dovremmo essere sopra ai 200 V). Anche questa volta, la batteria si trova in bagagliaio, ed è sempre del tipo agli ioni di litio, raffreddata ad aria. Inoltre, il comparto elettronica di potenza passa dal precedente packaging integrato nella batteria, ad una più consona disposizione nel vano motore, appena sopra all'endotermico, ed in prossimità dei moto/generatori elettrici. Per il motore endotermico, il costruttore nipponico resta fedele ad un Boxer: un 2.5 aspirato da 160 CV / 209 Nm. Subaru non specifica se si tratta di un'unità sviluppata appositamente per ottimizzare i consumi (es. ciclo Miller), ma la bassa potenza specifica lascia spazio ad ipotesi di questo tipo. Inoltre, secondo Subaru, i motori usati nelle loro ibride sfiorano il 40% di efficienza termodinamica. Lato "accessori": come anticipato, sparisce l'alternatore, soppiantato dal generatore HV MG1 integrato nella trasmissione, ma permane il trascinamento meccanico a cinghia della pompa acqua. Il compressore del clima è del tipo elettrico HV, posizionato sopra al motore endotermico a sinistra, ed è pilotato dall'elettronica di potenza. La trazione integrale resta del tipo meccanico, non specificano esattamente la tipologia, ma dovrebbe essere sempre del tipo "permanente" con modulazione da parte di un sistema a frizioni multiple. Se da un lato questa soluzione non è il massimo per i consumi, consente al marchio di conservare una peculiarità e di migliorare la stabilità anche durante le fasi di recupero energia nei rallentamenti e frenate. Nello specifico, Subaru stima che sia recuperabile un 30% di energia in più, proprio grazie alla miglior ripartizione della coppia frenante. Insomma, un sistema che rappresenta un bel passo avanti e che non "snatura" le peculiarità del marchio. Fonte delle informazioni: https://www.subaru.co.jp/en/difference/environment/; https://www.subaru.co.jp/news-en/2024_10_17_133138/ Subaru Debuts Next-Generation Hybrid System _ NewsRelease _ Subaru Corporation.pdf Technologies Accentuating “SUBARU’s Distinctions” 2.Environmental Technologies _ Subaru Corporation.pdf13 punti
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"Visto" qualcosa... Il cofano sarebbe a "coperchio" come Junior ma con bordo teso e non curvo che va fino al montante A. Logo, dovrebbe essere sul cofano e subito dietro parrebbe avere una vetta rialzata che crea la "coda della cometa". Forse Terzo finestrino laterale e sopra il tetto che creerebbe uno spigolo con il lunotto nel montante C. Larghezza si dice + 6/7 cm.13 punti
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Tra l'altro sulla destra si può apprezzare il bozzetto precedente, che pare abbia provocato reazioni non molto positive.13 punti
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Infattamentente per essere un’Alfa basta che sia rossa con un triangolo davanti 🤣12 punti
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Non puoi lasciare fuori il tuo prodotto top di vendite. Sarebbe come dire che ciò che hai venduto al cliente per farlo avvicinare ad Alfa Romeo non è valido. Invece, la clientela lo apprezza. Quindi si sente parte di un progetto più grande. un po' come accadeva con MiTo ed avevi la 8C e 4C come riferimento. Ragazzi le case automobilistiche si mantengono vendendo, non vendendo passioni. Il maglionato diceva che doveva sempre cercare di trovare a chi vendere la Panda, anziché la Ferrari.12 punti
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Aggiorno la discussione per dirvi che Arval ha finalmente deciso di chiudermi il contratto e di non riparare la macchina (che ha circa 17000 euro di danni) ma di venderla incidentata a terzi. Ho chiuso questo capitolo, per fortuna, e adesso dovrò ordinare una macchina nuova. Ma questo non è inerente a questa discussione. Finalmente addio Mazda, a mai più!12 punti
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i miei due cents: 1. Sainz ha asfaltato Leclerc in Messico 2. Sainz se avesse avuto tutto l'anno il team e il compagno di squadra gregario a sua disposizione avrebbe vinto il mondiale 3. Sainz, a differenza di Leclerc, non ha avuto un padre che lo portava a girare con i kart, ma un padre sempre assente in giro per il mondo per lavoro, che non poteva certo preoccuparsi del figlio. Si è fatto da solo, non ha avuto nessun aiuto o supporto nè dalla famiglia, nè da munifici sponsor, nè tantomeno dalla stampa spagnola 4. Se Vasseur non si fosse fissato con questa vicenda di epurare la meglio gioventù dei tecnici Ferrari (Cardile, Mekies, Sanchez, Rueda) a quest'ora la Ferrari avrebbe già vinto il costruttori. In particolare, la partenza di Rueda è stato un danno grandissimo per lo spagnolo. Per il resto, Leclerc ha rovinato la festa Ferrari facendoci perdere una doppietta assicurata; mi dispiace soprattutto per il Presidente, che merita ogni soddisfazione possibile considerando anche come si sta comportando con il suo compare portoghese nella gestione di Stellantis in Italia. Per quanto riguarda il mondiale, la vedo comunque dura considerando lo stato di forma della Red Bull e la lucidità di Verstappen, che sta ripetendo in pista molte prodezze che aveva già mostrato nei primi anni di carriera12 punti
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Senza nessuna polemica... Ma che ci dovete fare con la velocità massima, su compatte di seg.B? Già che trovo la cosa poco utile, giusto ieri ascoltavo la recensione della nuova Grandland e il tizio di HDMotori (mi pare fosse lui), diceva che la V.Max era bassa perché sulle autobahn non ci sono i limiti e che lo 0-100 in 9 secondi non era granché perché la Tesla Model Y faceva molto meglio. E parlavamo di un bestione da viaggio di 4,65 metri. Lo trovo senza senso. Boh... sarà che sto invecchiando...12 punti
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Astra in UK e altri mercati sta andando benino. In Germania benissimo quarta a settembre 37000 vendute in Germania quest'anno Boh è aumentata così tanto? Sul configuratore il benzina manuale parte da 22700. Forse perché è senza ruote? Come capzo si fa a mettere la foto senza ruote nel configuratore?12 punti
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La vecchia Pandina era keyless nel senso che la aprivi anche senza chiave, bastava un cacciavite.12 punti
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i miei due cents: Bella gara, contento per Leclerc che è riuscito a togliersi finalmente la soddisfazione di vincere in America, gara a cui tiene particolarmente visto che ha un cugino di terzo grado americano. Ma il monegasco sicuramente deve ringraziare il compagno di squadra che, dopo le scaramucce della sprint, ha deciso di deporre l'ascia. Sainz già dalla partenza ha protetto il compagno permettendogli di creare il corridoio che l'ha proiettato in prima posizione, ha avuto problemi al motore che l'hanno rallentato all'inizio, è stato danneggiato dalla Safety Car, ha sacrificato la sua gara con l'undercut per rallentare Verstappen, negli ultimi giri nonostante fosse più veloce di Leclerc è stato bloccato dal muretto per congelare le posizioni ed evitare problemi tra i due. Senza tutti questi eventi negativi, oggi lo spagnolo avrebbe vinto con 30 secondi di distacco. Lo spagnolo è indubbiamente il vincitore morale della gara e solo grazie alla sua abnegazione e al suo spirito di sacrificio oggi parliamo di una doppietta rossa, perchè era chiaro che senza il suo apporto decisivo, ieri sarebbe stato un dominio Red Bull. Comunque segnali positivi da un Ferrari in crescita, ma rimangono alcune preoccupazioni per la prossima stagione: - cedere Sainz alla Williams, non solo perchè perdiamo il talento spagnolo, ma soprattutto lo regaliamo al team che dal 2020 al 2023 è stato il reale avversario delle Ferrari. Un team che con un pilota mediocre come Colapinto va a punti e quasi fa il giro più veloce... con Sainz dove arriverà? - Sauber... il team di Hinwil è in costante crescita dopo l'arrivo di Binotto, non vorrei sbagliarmi ma secondo questi entro l'anno fanno pole o vincono una gara. Vorrei ancora sapere chi è quel genio del marketing alfa che ha rinunciato alla sponsorizzazione, come pensano di vendere le Junior e Tonale senza il supporto delle epiche imprese di Bottas e Guangiù? Per il mondiale dopo questo weekend le cose si fanno più interessanti... Norris ha dimostrato di avere non solo il talento ma soprattutto la testa per reggere il confronto con Verstappen, è il favorito per il mondiale piloti anche perchè ha alle spalle un team che non sbaglia una mossa, ma la Red Bull rimangono comunque le migliori monoposto del lotto e probabilmente il mondiale costruttori sarà ancora una volta loro.12 punti
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Due ore che ho utilizzato per correre nudo nei boschi ululando alla luna.12 punti
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