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Photoshop realizzato malissimo si noti ad esempio l'antenna a pinna "affogata" nel tetto6 punti
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Ma abbiamo veramente una memoria così debole? Non posso nemmeno cominciare ad elencare tutte le cose che sono cambiate in positivo grazie all'UE, non ne ho proprio il tempo....5 punti
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Ho pensato a come sarebbe oggi un'ammiraglia Fiat. L'ho basata sulle proporzioni e dimensioni della Passat usando gli ultimi stilemi Fiat di Tipo e 124 ed anche un po' di fantasia. https://www.facebook.com/indavdesign Qui un mio articolo sul render e un po' di storia del nome Croma: http://www.autoitaliaevolution.it/fiat-rifacesse-la-croma-render/4 punti
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Ma che male c'è a dire che gli anziani pensano più alla sanità e la gente meno istruita è più incline ad abboccare a menzogne populiste? Di contro la gente più istruita è più incline a farsi infinocchiare dal finto buonismo o dalle supercazzole. Il dato obiettivo è che c'è gente che sta male, ci sono cose da sistemare, e ci sono populismi che propongono soluzioni acchiappavoti e non efficaci, anzi... In questo momento credo che anche i promotori del Leave siano un po' nel panico. La faccia di Johnson non è che esprimeva felicità. E considerando anche il fatto che la strategia dei vincitori è quella di posticipare il più possibile l'inizio dei negoziati... A me sembra che molti non è che volessero veramente vincere... ☏ LG-H440n ☏4 punti
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Questo può essere stato in parte vero negli anni '70-'80, oggi la posizione è ribaltata. Dal 1999 si hanno statistiche ufficiali sui voti dei rappresentanti dei singoli Stati nelle deliberazioni del Consiglio: almeno in quest'ambito, l'UK è sì tra i Paesi che registrano il maggior numero di voti contrari (e in minoranza), ma... dal 1999 ad oggi ciò è successo nel 5% dei casi. Vero che negli ultimissimi anni si è registrato un aumento dei "no". Chiaro che: 1) la statistica è trasversale e non permette di distinguere la distribuzione del voto per aree tematiche, e 2) gran parte di questi voti è stata data su legislazione di tipo tecnico e politicamente poco "compromettente". Però comunque ce ne passa a definire l'UK un bastian contrario per natura. Poca solerzia con le banche avrebbe significato che prestiti e circolazione di liquidità non sarebbero stati solo difficili, ma quasi impossibili, ma transeat. Io penso che l'Europa abbia parecchio da farsi perdonare in particolare su due aspetti: - l'architettura istituzionale per far fronte alle crisi: non abbastanza ben pensata, troppo debole e incline al . Non dimentichiamo che la famosa austerity è il risultato, in ultima analisi, di una crisi extra-europea che ha colpito un meccanismo giovane, impreparato, disomogeneo; infatti: - la troppa foga con cui si è deliberato l'allargamento, sia dell'Unione che dell'Eurozona. Sull'altra sponda, però, anche per una incapacità stavolta dell'istituzioni comunitarie stesse - che io metto spesso in luce - ossia di INFORMARE adeguatamente e con voglia le singole comunità, troppo spesso si tralasciano fattori positivi. Ad esempio, la legislazione lavoristica comunitaria mi sembra abbia incrementato, non svilito, le condizioni del lavoro dipendente almeno per le competenze di cui è investita (due caveat: primo, l'allargamento vi pesa e non poco per la differenza di costo del lavoro; secondo, questa è ancora in gran parte materia di competenza statale); inoltre, vi invito a far visita al sito della Commissione per rendervi conto di quante opportunità di co-finanziamento esistano per PMI e non, per regioni scarsamente sviluppate, ecc. Esempio calzante (ma paradossale), la Polonia: inizia ad avere un'economia capitalistica dopo l'ingresso nell'Unione, in gran parte grazie a fondi comunitari e a trasformazioni strutturali promosse da governi pro-comunitari e riformisti. Adesso, sono tra i Paesi che vantano governi euroscettici e pronti al referendum per uscire peraltro in un frangente di almeno minima crescita e dopo aver patito meno di altri Stati l'impatto della crisi. L'immigrazione è il classico caso in cui la situazione negativa attuale 1) non è analizzata per capirne le vere cause e 2) la soluzione proposta da linee di pensiero come quelle dietro al "leave" soprattutto dietro a movimenti presenti altrove è peggio dell'attualità. Sul primo punto, è palese ed esplicito che il blocco "burocratico" dell'Unione è tutto meno che contrario a soluzioni comuni, mentre il veto arriva sempre dalle esitazioni campanilistiche di pochi membri; sul secondo punto, la soluzione spesso decantata prevederebbe di... esasperare queste esitazioni tornando ad una gestione ognuno per sè.4 punti
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beh visto che diamo credito a...... e mi fermo qui per rispettare il regolamento. preò pretendo che anche gli altri lo rispettino. perchè sti toni saccenti hano stufato.3 punti
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"È stato un errore dire che i soldi che non diamo all'Europa li useremo per la sanità nazionale perché non è detto" Ovviamente lo dice il giorno DOPO. Trollata epica a qualche decina di milioni di persone! http://www.itv.com/goodmorningbritain/nigel-farage-labels-350m-nhs-promise-a-mistake3 punti
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Common Statement by the Foreign Ministers of Belgium, France, Germany, Italy, Luxembourg and the Netherlands The Foreign Ministers of Belgium, France, Germany, Italy, Luxembourg and the Netherlands take note with regret of the fact that the British people have spoken out against EU-Membership. The decision of the British people marks a watershed moment in the history of Europe. The European Union is losing not only a member state, but a host of history, tradition and experience.This creates a new situation. As a consequence of the decision of the British people, the agreement the European Council had found on 18/19 February ceases to exist. We now expect the UK government to provide clarity and give effect to this decision as soon as possible. The relevant provisions of the Lisbon Treaty (article 50 TEU) provide for an orderly departure. We stand ready to work with the institutions once the negotiations in order to define and clarify the future relations between the EU and the UK will start.We remain of the firmest belief that the European Union provides a historically unique and indispensable framework for the pursuit of freedom, prosperity and security in Europe, for shaping peaceful and mutually beneficial relationships amongst its people and for contributing to peace and stability in the world.Since its creation in 1957 by the six founding Members, the EU has gone a long and successful way. It has reunited Eastern and Western Europe and it has brought about the longest period of peace on our continent in modern times. Moreover, it has been a driving force to bring the people of Europe together and thereby delivered on its promise that we have committed ourselves to in the treaties: To create an ever closer union among the peoples of Europe. We will continue in our efforts to work for a stronger and more cohesive European Union of 27 based on common values and the rule of law.It is to that end that we shall also recognize different levels of ambition amongst Member States when it comes to the project of European integration. While not stepping back from what we have achieved, we have to find better ways of dealing with these different levels of ambition so as to ensure that Europe delivers better on the expectations of all European citizens.It is in this light that we strongly reaffirm our joint commitment to the European Union. However, we are aware that discontent with the functioning of the EU as it is today is manifest in parts of our societies. We take this very seriously and are determined to make the EU work better for all our citizens. Neither a simple call for more Europe nor a phase of mere reflection can be an adequate answer. We have to focus our common efforts on those challenges which can only be addressed by common European answers, while leaving other tasks to national or regional levels. We must better deliver on those issues that we have chosen to tackle on the European level. And we must accept our responsibility to reinforce solidarity and cohesion within the European Union.Today, Europe is faced with huge challenges in a globalized world that require a better European Union: We must further concentrate the EU’s activities in today’s main challenges: ensuring the security of our citizens in the face of growing external and internal threats; establishing a stable and cooperative framework to deal with migration and refugee flows; boost the European economy through promoting the convergence of our economies, a sustainable and job-creating growth and advancing towards the completion of the European Monetary Union. These challenges take place against a backdrop of growing instability and geopolitical changes at our European borders.We express our confidence in our common European future. esteri.it3 punti
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Quello avverà anche quando si avrà la coscienza che l'UE offre anche grandi opportunità (che ci sono). Solo che se si continua a dare PIÙ ascolto a chi non si è mai spostato e vede solo minacce rispetto a chi grazie alla facilità di circolazione e scambio ne ha tratto beneficio....quello non avverrà mai. Non significa che i primi debbano morire male e patire sofferenze. È giusto che vengano aiutati a risolvere i problemi. Ma come dice giustamente Wilhem, si fatica a capire come il limitare libertà altrui possa migliorare le loro condizioni. Visto che i loro problemi non nascono dalle libertà che vogliono ingabbiare.3 punti
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La reductio ad hitlerum è una delle più patetiche tecniche delle (cattive) argomentazioni.3 punti
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Ci hanno comunque messo ANNI per giungere al sistema di vigilanza europeo e alla normativa sulle ristrutturazioni (bail-in). Proprio perché alcuni paesi si mettevano di traverso (Olanda e Germania su tutti). Idem sulla mutualizzazione del debito. Se ne parla dal 2011 ma alcuni paesi (anche qua Germania, Olanda, Finlandia e c'era pure UK) han sempre osteggiato la cosa. Osteggiano già le misure attuali perché troppo generose...figuriamoci. Un modo per velocizzare le decisioni in sede UE c'è. E si tratta appunto di cedere sovranità su alcuni aspetti all'europarlamento. Ma non tutti i governi locali sono disposti...3 punti
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Si ma secondo me non possiamo dire "la colpa è di Cameron che ha chiesto il referendum". Anche Napolitano ha detto questa cosa. E io non sono affatto d'accordo. Tutte le volte che il popolo si esprime va rispettata la sua opinione. Non è che "non facciamo i referendum perché la gente è stupida e non capisce". Piuttosto il problema è che in questi anni l'europa non ha fatto niente per farsi benvolere. Ha saputo solo spingere sui tagli al welfare, sulla negazione dei diritti dei lavoratori e non ha dato alcun aiuto per l'immigrazione. Però sulle banche si è dimostrata solerte. Allora bisogna chiedersi: il problema è il refendum oppure è come funziona questa europa? Napolitano dice che il problema è il refendum. Ed è un ex presidente della repubblica. Che tristezza.3 punti
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Trovo, francamente, decisamente stucchevole la questione che ruota intorno agli aspetti antropologici di chi ha votato LEAVE. Cioè, si può facilmente riassumere la posizione dei media, dei politici europeisti e di molta gente di questo forum: hai votato Leave? Allora sei ignorante, decisamente poveraccio e vieni dalla campagna. Come se tutti i bifolchi avessero votato leave, ed anche se così fosse, come se il voto dei bifolchi fosse meno importante del loro. Non mi spiego come molta gente in Europa continui ad avere questi atteggiamenti di superiore distacco, lo stesso atteggiamento che ha già causato un disaffezionamento verso l'unione. Nonostante il segnale mandato all'Europa, si continua a parlare da un piedistallo, senza neanche rendersi conto che è proprio questo erigersi su posizioni di superiorità che sta facendo incrinare sempre di più i meccanismi europeisti. Sarebbe meglio smettere di accusare di populismo e ignoranza chi tiene certe posizioni, ed ammettere che quest'Europa, per come sta messa adesso, proprio bene non va......3 punti
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Nel breve di sicuro perdiamo tutti. Nel lungo dipenderà da chi saprà muoversi meglio, che poi è il motivo per cui la governance dell'unione deve fare un passo avanti (o indietro): non si possono continuare a vedere riunioni con 28 ministri di paesi differenti seduti su un tavolo di 50 metri, che si incontrano ogni settimana per decidere la data del prossimo incontro. E' ora di fare alcune valutazioni per capire se abbiamo raggiunto un livello culturale tale da essere in grado di cominciare a fidarci gli uni degli altri e quindi aumentare le deleghe date all'unione o se sia il caso di fare un passo indietro.3 punti
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rimanendo nell' ambito dell' analisi sociologica, questo articolo esprime bene un punto di vista vista dall'interno di un paese in cui una minoranza elitaria si accorge ora che la massa ingrassata a botta di sussidi, calcio, tabloids, una volta perse delle certezze, ha trovato (anche giustamente) nell'immigrazione e nelle UE un capro espiatorio da attaccare con violenza... http://www.theguardian.com/politics/commentisfree/2016/jun/24/divided-britain-brexit-money-class-inequality-westminster3 punti
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Da buon ultimo sono riuscito a provarla. 2.2 150cv manuale. Su linea e interni si è già detto tutto e il contrario di tutto, quindi non mi dilungo. Idem sull'infontrainement che come mia abitudine relego tra gli impegni dopo "guardare la vernice asciugare". Quindi parlerò solo di guida. Partiamo dal posto guida, basso con gambe distese e volante orizzontale. Spazio ce ne è grazie anche alla ampie regolazioni ma manca quella lombare. Nella versione normale i sedili non sono molto contenitivi ma paiono comodi anche nei lunghi tragitti. Visibilità anteriore buona, dietro critica. Meno male che c'è sensoristica varia anche per l'angolo cieco. Al minimo il motore si fa notare poco per essere un diesel. Qualche vibrazione sulla leva del cambio ma normale per la disposizione meccanica e il tipo di comando. Frizione non troppo pesante e facilmente modulabile e si parte. La prima impressione è "leggerezza". La macchina sembra più piccola di quello che è e si muove con naturalezza. Il motore spinge molto bene e regolare dai regimi più bassi (provato da poco più di 1000 rpm) e permette una guida disinvolta. Fa sentire la sua voce sopra i 3500 giri, dove allunga fino a 4-4500 ma senza troppa convinzione. Il meglio lo dà sicuramente ai regimi più bassi (poi, io sono abituato a quello della Giulietta QV che è arroganza allo stato puro quando schiacci) Il manuale è un buon manuale. Innesti buoni, buona manovrabilità. Non è quello Mazda ma non ti fa rimpiangere di non aver preso lo ZF automatico. Grazie alla disposizione della pedaliera vien bene anche il punta-tacco. Questo grazie anche ai freni. Che sono molto potenti ma anche molto modulabili e progressivi durante tutta la corsa del pedale del freno. E passiamo allo sterzo, componente che ha destato odio/amore. Zero angolo morto, progressivo, chirurgico, diretto. Metti le ruote dove il pensiero vuole. Si, è leggero anche in movimento e più di Giulietta e 159. Ma per un semplice motivo. Perchè la disposizione meccanica di Giulia fa gravare meno peso..... Giulia - da prove 4R - ha 820kg sull'asse anteriore. Giulietta QV, 985kg 159, saremmo ben oltre alla tonnellata. E' OVVIO che con 150-200kg di peso in meno lo sterzo sarà più leggero. E per questo, a riprova, invito a provare auto DAVVERO leggere senza servosterzo giusto per capire come stanno un po' le cose. Passiamo alla dinamica. La dinamica c'è. E' nata per avere 510cv e si vede. Ben piazzata, composta. Anche provocandola reagisce bene. Sempre controllabile anche in situazioni difficili (tipo frenata in curva perchè escono in sorpasso senza guardare). Tantissima trazione. Se si spinge la macchina tende o a allargare neutra o allargare di muso. E questo - sebbene crei scoramento tra gli aspiranti Keichi Tsuchiya - è indice di bontà. Significa che puoi essere molto veloce perchè puoi aprire in anticipo il gas. Il tutto garantendo un ottimo comfort. Perde solo per qualche fruscio di troppo a velocità autostradale in zona retrovisori. Conclusioni. Hanno lavorato bene, la macchina c'è e si sente. Han lavorato talmente bene sulla dinamica che il punto dolente è.....il motore. Non che sia cattivo. Anzi. E' un motore eccellente. Ma quella linea e quella dinamica MERITANO un motore....più sanguigno, più arrogante, più protervo. Qualcosa che non si limiti a far salire (anche velocemente) il tachimetro ma che lo faccia con cattiveria. Cosa che manca al 2.2 In poche parole, merita un buon benzina.3 punti
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E' una dissociazione che sta peggiorando sempre di più e mette a rischio soprattutto quelli che, non avendo il grano, non hanno altro potere che quello del voto. E' l'equivalente politico di: sono incazzato con una specifica persona ==> prendo a sprangate la prima cosa che mi capita davanti. Danni: sicuri. Utilità: non pervenuta. A me farebbe un immenso piacere: sarebbe l'arma degli antieuropeisti rivoltata direttamente contro di loro. Nel caso UK è un processo più netto, perché ci sono sentimenti storici e forti delle nazioni costituenti; mentre in altri posti il processo richiederà più tempo (una regione italiana X non ha il sentimento nazionale di una Scozia o di una Catalogna). La dimostrazione netta che sono gli Stati attuali ad essere degli agglomerati inefficienti ed estemporanei. Io vorrei che si ragionasse molto più a fondo sulle responsabilità nazionali dei problemi dell'Unione. Perché l'Unione come entità governativa avrà certo i suoi bei pezzi da affinare (è comunque giovane), ma soprattutto negli ultimi anni è stata usata o come capro espiatorio da parte dei politici nazionali di un po' tutti i Paesi ("L'economia fa schifo" "E' colpa dell'austerity di Brussel, non dei nostri 40 anni di politiche fuori dal tempo") o neanche le è stata data l'occasione di esprimersi, vedi immigrazione. Mi sembra che gran parte delle accuse di inefficacia e inazione rivolte all'UE siano basate su processi in cui l'UE stessa è stata fortemente ostacolata da interessi locali opposti. Non abbiamo nessuna garanzia che senza questi ostacoli l'azione comunitaria sarebbe stata esemplare ed immacolata, ma abbiamo la certezza che queste palle al piede stanno facendo del male. [mi ricorda molto il problema de "i danni del liberismo in Italia": in alcuni campi, a metà della transizione tra sistema corporativo e sistema liberista siamo rimasti impantanati per resistenze politica, beccandoci la coesistenza del peggio dei due sistemi. Poi arriva gente che mi dice che le cose fanno schifo per "colpa del Neoliberismo", ma Signur, se mi lasci un sistema a metà non ti puoi lamentare che funzioni male! Che diavolo di strumenti puoi avere per giudicare un sistema, se non l'hai mai visto funzionare davvero? ] Se c'è una cosa che negli ultimissimi anni ho visto di ostacolo al funzionamento dell'Unione, è il fatto che continuino ad esistere in parallelo sistemi politici nazionali in competizione. Non parlo di amministrazioni con competenze condivise, parlo proprio di sistemi politici, con personaggi che hanno incentivo a farsi votare per l'istituzione A sostenendo che contrasteranno le decisioni dell'istituzione B. Come dire, aiutami a vincere la partita di calcio così facciamo saltare il banco della partita di basket Come cribbio può l'EU essere efficace nella gestione immigrazione finché deve combattere con governi nazionali ostaggio ogununo del proprio singolo antagonsita populista? Sono sempre più convinto che gli Stati siano l'intermediario di troppo in questa situazione. Unione, regioni, comuni. Fine. Il Triveneto è grande come una Svizzera o un'Olanda. Perché non può interfacciarsi direttamente con il livello comunitario ma ha bisogno di un intermediario?2 punti
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Palle. Fuori è fuori. Non un piede dentro ed uno fuori, faccio come voglio io perché sono più bello. Sei fuori dall'UE, perdi tutti i tuoi rapporti privilegiati e via andare. Devono essere trattati come un corpo estraneo all'UE. E' quello che hanno voluto. Adesso se lo prendano. P.S.: ahahahaha, l'Italia che esce dall'euro/UE fallisce nel giro di un secondo, altro che esempio per altri paesi, l'Est Europa senza i soldi di Germania, Francia, e Italia ritorna ad essere una terra di disperati come prima dell'89... meglio essere realisti piuttosto che farneticare dell'impero britannico che non esiste più.2 punti
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Come cambio ho imparato a domare quello delle Alfa Transaxle. Tutto il resto é in discesa al confronto2 punti
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Il problema non sono gli inglesi della Gran Bretagna, ma i protestanti nordirlandesi. Più o meno metà della popolazione dell'Irlanda del nord è protestante, e tendenzialmente si sente britannica, metà è cattolica e tendenzialmente si sente irlandese. Adesso la situazione è tranquilla, ma una problematica del genere potrebbe far risorgere cose che sarebbe meglio non vedere più.2 punti
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ad oggi non lo puoi sapere con precisione. è probabile che vada male ,ma non è certo. io ho letto che la loro strategia adesso è tirarla per le lunghe e negoziare condizioni migliori (ovviamente restando fuori) . per me sono pazzi, però ho imparato a non stupirmi più di nulla.2 punti
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Il punto è proprio qui. Noi parliamo delle colpe della UE, che ci stanno tutte, della cattiva informazione e via dicendo ma... Io mi sono andato a guardare sul sito della bbc cosa dicevano i sostenitori del leave sul mercato unico durante la campagna referendaria. Esplicitamente dicevano che la loro intenzione era di restare nel mercato unico, ma in virtù del loro essere quinta economia mondiale, avrebbero negoziato un'adesione migliore di quella ottenuta dalla Norvegia e dalla Svizzera, sarebbero rimasti nel mercato unico senza applicare la libera circolazione delle persone e i regolamenti europei. Seriously? Questi hanno di gran lunga preso per il culo i propri elettori, con delle proposte che praticamente volevano dire sottomettere l'intera europa. Lo slogan referendario, riportato nella fiancata dei bus con cui facevano la campagna era "Diamo 335 milioni di sterline la settimana per restare nella UE, se lasciamo la UE questi soldi li possiamo spendere nel servizio sanitario nazionale". La bbc un articolo di fact checking l'ha fatto su questa affermazione, ma è chiaro che lo slogan vince sempre e comunque. Questo è il populismo becero, dire cazzate per fare presa sulla gente prevenuta e poco informata. Non mi stupisce che con questi slogan abbiano vinto nella categoria over 65... E lo dico, io i dubbi sulla democrazia, soprattutto adesso che in teoria potremmo tutti informarci bene e liberamente su Internet ce li ho, ma condivido quello che diceva Churchill, che è il meno peggio tra i sistemi conosciuti.2 punti
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Praticamente dovrà seguire i regolamenti europei senza poterli discutere. Geniuses.2 punti
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la legge inglese e' chiara prevede il 50% +1 voto per il risultato e il 50% + 1 degli iscritti, chiedere dopo il voto fare una legge retroattiva per i loro interessi non mi sembra un azione democratica, immagino che se la partecipazione fosse al 80,3% chiederebbero invece l'85%, e se il Remain aveva vinto con 60,1% chiederebbero che ne so il 66,6% del voto...ridicoli2 punti
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Praticamente farebbe il ruolo che ha l'Octavia. E non sarebbe male. Ma ci sono gli economisti, Marketing e Marchionne che ne sanno sicuramente più di me.2 punti
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Guardate, per chi sostegne che il pubblico in UK non fosse adeguatamente informato, che il catastrofismo di gran parte della stampa e TV britannica prima del referendum a BBC poco mancasse di dire che ci sarebbe l'invasione aliena e Godjilla nelle strade di Londra se vincesse il Leave, e l'uccisione della parlamentare britannica pro EU, a pochi giorni dal referendum da un neonazista, in un paese dove c'e' un forte sentimento anti-nazista, dimostra che se le elezioni fossero fatte in un clima sereno, con BBC e altri più corretti a mantenere le distanze tra il Remain e il Leave, e senza l'assassinio, il Leave sarebbe ampiamente oltre il 60%... Responsabile del risultato, non sono i britannici, oppure Cameron che ha agito bene, ma l'Unione Europea, le sue istituzioni, l'Austerity, il direttorio tedesco, se UE non cambia rotta non ci sara' più tra 5 anni, e' la sua ultima chance. Regno Unito fuori dall'Unione Europea sara' un paese tipo Efta, come Svizzera,Norvegia o Islanda, dunque avrà accordi simili per commercio,libera circolazione e altro. L'Unione Europea nonostante la sua paura che una crescita' forte del Regno Unito dopo l'abbandono UE farebbe da esempio per molti altri paesi a lasciare l'Unione, ed e' il motivo di tutta questa dialettica della paura usata da politici e stampa dopo il risultato del referendum, non ha alcun vantaggio di non trovare accordi simili a quelli che ci sono con gli paesi Efta con la Gran Bretagna, se UE provasse di punire il Regno Unito sarebbe la fine dell'Unione Europea.2 punti
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Chiarismo sul referendum. Lo ritengo uno strumento MOLTO importante. Ma come tutti gli strumenti importanti e potenti va usato con il giusto buonsenso. Mentre oramai (anche in Italia), viene usato come termometro politico sul governo. Però utilizzando quesiti con impatti sulla vita del paese che vanno aldilà del governo in carica e anche delle opposizioni. E questo mi secca assai.2 punti
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Secondo me si.. ma non nel senso che il referendum non doveva essere fatto perché il popolo "stupido". Ma di certo non chiedi il referendum per andare via dall'Europa, se poi tu sei a favore per restare... è un controsenso.. E' come se Salvini chiedesse un referendum sulla legalizzazione delle droghe leggere e poi magari lo perdesse pure.. Secondo me il suo piano originario era un altro, ed era diabolico... vincere il referendum con scarto non bulgaro tipo 60%/40%.. Dimostrare alla commissione europea che ben 4 cittadini su 10 erano contrari alla UE e quindi continuare a strappare condizioni "eccezionali" ai trattati comunitari e continuare a fare la "prima donna" d'Europa a tempo indefinito... Sfortunatamente per lui, sto giochino gli si è ritorto contro... stava quasi per funzionare, ma invece si è dato la zappa sui piedi da solo2 punti
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Ma la famosa "Europa dei popoli" si stava e si sta GIÀ formando. Che è la "generazione Erasmus". Persone che si sentono di casa a Berlino come a Roma come a Helsinki. Che si sposta senza pensieri per studio, lavoro, svago, amore. Solo che - anche a troppi politici - fa comodo ignorarla. Perchè è una cosa che non possono sfruttare a fini elettorali o rivendicare come merito proprio.2 punti
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mi spiace, ma l'opinione del popolo non può essere rispettata "un po'" o "più o meno". ci pensano già i politici (non tutti, ma purtroppo tanti) a far quello che gli pare e si vedono i risultati. PS: né gli ateniesi votavano "a furor di popolo", né HItler è diventato quel che è diventato solo grazie al voto, ma al finanziamento più o meno opaco di grandi gruppi industriali e la connivenza della polizia.2 punti
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Chi lavora a Bruxelles o ovunque ci sia una qualche istituzione europea, dice che gli inglesi rispondono "no" a tutto, a prescindere. Questo atteggiamento è sempre stato considerato parecchio scocciante, ultimamente anche di più.2 punti
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Il punto, però, non è che chi ha votato per l'uscita è bruttosporcoecattivo, chi per rimanere invece è bellobuonofigo, piuttosto che chi ha propugnato il Brexit non ha dato soluzioni concrete ai problemi che, secondo la loro opinione, derivano dallo stare in Europa. Un po' come chi propugna il ritorno alla lira per recuperare PIL: nessuno potrà mai sapere se il ritorno ad una moneta nazionale veramente cancellerà i problemi economici del nostro Paese e, comunque, non si può sapere se non ne creerà di nuovi (e forse peggiori). Su alcune questioni sovranazionali, come il Brexit, fare referendum popolari può essere controproducente, un po' perchè nessuno conosce gli effetti che producono e un po' perchè la UE nella forma attuale (pre-Brexit intendo) è talmente giovane che non si è ancora "assestata" nei meccanismi e nelle regole: se non si ha pazienza e costanza nell"aggiustare il tiro", con la ferma volontà di rimanere uniti e collaborare, si finirà che ogni tot ci sarà chi vuole uscire e allora ogni volta si ricomincia daccapo. In tal caso, l'unica certezza è che si bruceranno PIL, tempo e credibilità agli occhi del resto del mondo.2 punti
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più che rigidità ....sinceramente. gli italiani odiano le "rigidità" e vorrebbero eccezioni per tutto, per me è un nostro problema, non dell'Europa,siamo piene di leggi ITALIANE che non facciamo rispettare. L'Europa ha il problema che NON DECIDE. ci vogliono tempi biblici ed è vittima ancora di egoismi nazionali.2 punti
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Io spero tanto che molti abbiano votato "leave" dopo aver ragionevolmente concluso che fuori dall'UE avrebbero migliorato le proprie condizioni, economiche e non; tuttavia la campagna referendaria pro Brexit si è incentrata essenzialmente sui seguenti punti: - usciamo dall'UE e finalmente saremo capaci di controllare i flussi migratori extracomunitari (falso, lo potevano già fare); - usciamo dall'UE così basta studenti e lavoratori comunitari che si stabiliscono qui automaticamente (falso) e pesano sulla sicurezza sociale nazionale (falso, anzi sono contribuenti netti); - usciamo dall'UE così smettiamo di dare all'Europa più (con dati fasulli) di quanto ci ritorna in termini di fondi (falso, l'UK no è contribuente netto); - tra poco la Turchia entrerà nell'UE e saremo invasi da musulmani (falso). Mi pare ragionevole concludere ALMENO che questa campagna ha avuto un peso; di che entità, non lo si può ancora stabilire. Dall'altro lato invece, se la posizione di chi afferma che l'Europa così com'è oggi è molto migliorabile è da rispettare (io lo credo), allora però vedo una grossa incoerenza con il voto "leave": se sei convinto che ci siano da proporre ed attuare riforme in Europa, allora non opti per una scelta drastica e virtualmente senza alcuna certezza. In questo ad esempio non mi trovo del tutto d'accordo con l'analisi di Guy Verhofstadt - di cui condivido parecchio - quando dice che "gli inglesi non voglio uscire dall'Unione, ma non vogliono stare in QUESTA Unione"; per come la vedo io, se non ti va del tutto a genio come funziona un certo meccanismo, non scegli di abbandonarlo una volta per tutte.2 punti
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ma infatti. sono SEMPRE stati trattati bene, diciamo come Zona Speciale UE: -a fondi europei ricevono piedi quello che danno -molte più autonomie decisionali -tutti vantaggi come assenza di dazi e circolazione merci. sta ceppa che gli lasciano qualcosa. questi qua prendono una mazzata a livello economico di dimensioni colossali, è che ci perdiamo tutti , anche noi.2 punti
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Guarda io ci spero e non per il discorso di punire per dare l'esempio che pare si voglia far passare. Il punto è che il rapporto del Regno Unito con l'unione Europea già prevedeva di usufruire dei vantaggi di stare nell'UE, rinunciando al minimo sindacale necessario per rimanere dentro. Lasciargli contemporaneamente completa libertà e contemporaneo accesso al mercato unico, per il resto dell'UE nel lungo periodo sarebbe una mazzata negli zebedei di livello cosmico. Qualcuno ha proposto di candidare Milano come prossima sede dell'autorità bancaria ora a Londra, io lavorerei da subito in tal senso.2 punti
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Per me, da ieri, l'UK e' acqua passata. Non e' piu' parte dell'EU. Adesso mi aspetto che chi rimane faccia lo scatto di cui ha parlato Hollande portando (questo e' il mio pensiero) a una vera integrazione. Spero si arrivi alla nascita dell'UE che vogliono le persone lasciando alla storia quella attuale della finanza. Se invece dovesse disgregarsi ulteriormente sarebbero guai grossi, sicuramente per noi2 punti
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Opportunità e eccellenze NON sono due cose che si elidono a vicenda. Su sanità e istruzione tutta la vita l'approccio italico, dove anche appunto l'ultimo dei disperati può ricevere cure e istruzione. Ma soprattutto la seconda può e deve essere di qualità (quindi anche abbastanza impegnativa). Proprio per permettere all'ultimo dei disperati di migliorare. Che se dai solo mediocrità, finisci nel primo caso. Dove contano i soldi che hai.2 punti
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Seguo il tuo ragionamento: se hanno cercato "cosa succede se (Uk esce da UE)" sono i giovani che cercano di capire quanto è grosso il cetriolo che i vecchi hanno sparato nel loro didietro.2 punti
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Buonasera scusate non faccio un intervento costruttivo ma sono abbastanza distrutto dalla nottata passata a seguire i risultati , seguita da 400km in auto a qualche ora di lavoro...ho staccato da tutto quindi da stamattina ho letto poco e niente pero' non mi sono perso i vostri commenti su un tizio che va in giro in AM, con le valide legate sul tetto, con adesivi cozzal style e contromano...grazie per avermi fatto sorridere, davvero per il resto, per evadere, pensate che oggi, con la aston in garage, me ne sono andato in giro molto fantozzianamente alla guida della fiat superbruco...piu' debacle di cosi Li mortacci loro.2 punti
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Vedremo che accordi saranno presi per uscire, se avranno forti accesso al mercato unico o meno, se potranno mantenere la city grazie al passaporto europeo con qualche tipo di deroga, dipende tutto dai negoziati negli anni avvenire. Certo che personalmente io sarei inflessibile e cercherei di imporre delle condizioni sfavorevoli per rendere il regno unito un "esempio".2 punti
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eh allora andiamo avanti così. al 150% finiamo come la Grecia. ce la possiamo fare. in Grecia è successo esattamente quello che scrivi. ma perché non c'erano più soldi de facto. e CASUALMENTE sono ancora nell'euro, quando il contratto di dimissioni Merkel &Co. lo hanno sottoposto a Tsipras. io non capisco perché OGGI la gente ancora non la vuol capire. cazzo, abbiamo gli esempi REALI e non teorici da guardare.2 punti
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Non è che prima NON si potesse viaggiare. È dai tempi dei romani che si circola ampiamente in Europa. È che prima era PIÙ difficile (visti, valute, dazi, limitazioni) e PIÙ costoso (vettori come Ryanair non sarebbero mai potuti nascere, necessità di avere assicurazione sanitaria personale). Cosa che rendeva la cosa possibile solo a una elite ristretta e danarosa. Adesso la cosa é più democratica.* Andare avanti dovrebbe significare rendere le cose più facili. Non più difficili. Le procedure sono troppo farraginose? Bene, snelliamole. Non che distruggiamo anche il buono che si è creato. * a tal proposito basta confrontare l'andare in USA con l'andare in un qualsiasi paese UE. Non è che in USA non ci vai....ma la trafila burocratica e doganale è più lunga e costosa.1 punto