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Stai visualizzando i contenuti con il più alto punteggio, pubblicati in data 13/11/2023 e localizzati Tutte le aree/sezioni

  1. Chiedo che si scriva subito a Luca Napolitano per chiedere una variazione del nome del futuro modello in YPSILONKA.
    4 punti
  2. OPEL GT - 1968/1973 Negli anni 60 in Opel si decise di proporre una coupe sportiva con carrozzeria a se stante e no derivata da berline in produzione, con tetto abbassato e 2 sole porte. In breve, dopo un piccolo assaggio con la Opel Expermental GT si ebbe al Salone di Francoforte nel 1965 e ottenne un discreto successo di pubblico. Così con pochi affinamenti, venne posto in vendita in concomitanza con i saloni autunnale del 1968 OPEL TIGRA - 1994/2001 (NOME DI FABBRICA ADAM OPEL S83 COUPE) Prodotta sul pianale della Opel Corsa nello stabilimento di Saragoza in Spagna. Prodotta in poco più di 250mila esemplari, adottava 2 motori, un 1,4 litri e un 1,6 litri.
    4 punti
  3. Faccio pubblica ammenda per gli anni di maledizioni e imprecazioni scagliate all'indirizzo di Herr Tilke e dei suoi tilkodromi tristi, insapori e anti sorpassi, al grido di "le vecchie piste non erano altro che strade preesistenti unite a casaccio con balle di fieno, eppure... spettacolo a non finire!". Giudicando a posteriori le new entry del calendario (da Baku in poi), e tutti i grattacapi che hanno creato i circuiti più o meno improvvisati, riconosco che sto rimpiangendo piste come la Malesia o la Cina (due delle creazioni meglio riuscite del pistaiolo teutonico), con zero problemi di sicurezza e spettacolo garantito. Niente... abbiamo voltato pagina, e siamo riusciti a fare ancora peggio.
    4 punti
  4. ALFA ROMEO GIULIA GT JUNIOR - 1966 Con la definitiva uscita di scena della vecchia Sprint 1,3, l'Alfa copiò pari pari il ragionamento effettuato con la berlina e che aveva avuto un discreto successo: motore più iccolo e finiture e accessori meno curati e anqche questa volta ebbe ragione. ALFA ROMEO GIULIA SPIDER 1600 "DUETTO" Prodotta per ben 28 anni consecutivi in 4 serie e quasi 130000 esemplari, la Duetto fu sicuramente un grande successo commerciale. Quella che vediamo illustrata oggi è la seconda serie del 1968 che abbandona una delle caratteristiche saliente della prima serie, la coda a osso di seppia, per adottarne una a coda tronca. A distanza di anni non so se sia stato meglio o peggio
    4 punti
  5. This is not classic DCT. Actually this is a single clutch transmissio. And that's all folks Usual PSA way of doing things. Cheap as possible Not very advanced Performance is not imortant Engineering is outsourced Production is done by PSA
    3 punti
  6. Alla fine, la Sandero è una Clio impoverita, ma con ancora tutti gli aggeggi necessari per la sicurezza. L'avrei preferita perché: - più moderna - poco più grande - decisamente più potente - 6 marce disponibili sulla Stepway - da parcheggiarsi "nei peggiori parcheggi dell'ospedale" e qualcosa di meno "apribile" di un'utilitaria Fiat fa sempre comodo. PS: Avevo dimenticato la capacità del Fire d'avviarsi anche con mezzo giro di motore.
    3 punti
  7. Ci credo che l'han vinto erano sempre fermi ai box
    3 punti
  8. Un delitto non aver prodotto la 5 Terre.
    3 punti
  9. Ricordo che era già vecchia esteticamente con quel muso scialbo e anonimo. Mentre Musa era molto più moderna. Motori inadeguati al debutto, troppo grande il 1.9 e troppo piccolo il 1.3. Di fatto due anni dopo la Grande Punto rivoluzionò lo stile e la percezione del marchio Fiat. Mi sembrava la sorella sfigata di Musa che invece era sempre pompata con delle belle campagne marketing.
    3 punti
  10. ALFA ROMEO GIULIA SPRINT E SPIDER All'inizio, se ricordo bene quasi in contemporanea, le Giulietta Sprint e Spider divennero Giulia Sprint e Spider conservando le classiche carrozzerie di Bertone per la Sprint e Pininfarina per la Spider. ALFA ROMEO GIULIA GT (Sprint GT, GT Junior, GTC, GTA, e GT Veloce) - 1963/1975 Nel 1963 il capolavoro di Giugiaro a nome di Bertone, quella GT che diventerà un ambito sogno con il suo abitacolo 2+2 e quell'aria cattiva
    3 punti
  11. What's so good with this new 1.2 PureTech. From that I've seen based on aperformance level it can't hold a candle for 1.5 FireFly. It's sad to see abandonment of a superior engine.
    3 punti
  12. Quindi l' unica ICE ( ibrida) sarà la Ypsilon che dal 2028 sarà venduta solo in versione elettrica... giusto?
    2 punti
  13. Parabrezza, finestrini anteriori e posteriori, specchietti, maniglie, tutte e 4 le portiere condivisi con la 3008. Altro che 600/Avenger, qui si che Tavares ci è andato pesante. Per fare ordine: Peugeot 5008 (P74), Peugeot 3008 (P64) e Opel Grandland (OV64) in Francia. Lancia Gamma (L74), DS7 (D74), DS8 (D85), Opel Manta (OV85), Jeep Compass (J4U) a Melfi. Corretto?
    2 punti
  14. Secondo me, il vero problema di Idea (e Musa) stava nell'aver preso il pianale di Punto II (vettura che stava diventando rapidissimamente vecchia) ed averla semplicemente "gonfiata". Sembrava più alta che larga. Musa si salvava per la fighettosità e gli allestimenti decisamente chic che la facevano preferire anche rispetto alla Mercedes classe A, laddove Idea dava tutta l'idea (pun intended) d'essere la gemella sfigata. La concorrenza: Renault Modus e Gran Modus erano secondo me orribilmente realizzate (qualità e materiali) laddove Opel Meriva era forse la migliore del gruppetto ma scontava una linea depressiva, condivisa dalla Corsa dell'epoca. Avesse Fiat avuto la possibilità di fare Idea (e Musa) già su base GPunto (impossibile, lo so) avremmo avuto una 500L ante litteram e forse avremmo visto prima la fine di Multipla (magari senza restyling). Ricordiamoci però anche dov'era economicamente Fiat all'epoca: con le pezze al OO.
    2 punti
  15. no, ha detto proprio una cagata totale. poi oh, magari essendo un gommista "di mare" ci sta che non ne sappia mezza. ma insomma. se sei del mestiere magari astieniti dall'emettere certe sentenze.
    2 punti
  16. Ragiono ad alto voce e magari è una boiata, non mi insultino i guru del tecnicismo: non è che la seconda frizione serve solo a scollegare il tutto quando va in elettrico puro (ho capito che riesce a farlo per 1Km circa)? [EDIT] mi rispondo da solo: Dual Clutch principle - reinvented Punch Powertrain conceived a new way of realizing the dual clutch principle. It linked a planetary gear set to one of the clutches, resulting in a mechanical “pre-reduction” in front of the existing ratios in the gearbox. By doing so, Punch Powertrain developed a gearbox which, as opposed to most other dual clutch systems, does not use single ratio per gear, but rather makes various of the gears available for 2 distinct ratios. This enables a drastic reduction in the number of internal parts, leaving enough space for a 48V or HV electric machine. The smart controls of the hybrid gearbox are established by a state-of-the-art Transmission Control Unit featuring ISO26262 classification, Flexray and High Speed Can Bus.
    2 punti
  17. catene e calze son per levarsi di impaccio in situazioni limite (abbondante neve fresca e/o fondo compatto di neve pestata e dura). diversamente non te ne fai nulla delle une o delle altre: ghiaccio, fondo scivoloso, nevischio... o hai gommatura idonea o sei nei guai. quindi? quindi valuta tu, ma io andrei solo con gomme invernali o 4S. e se ti serviranno solo quella volta davvero valuterei di noleggiare l'auto, piuttosto che andare con gomme estive e catene - comprate - che probabilmente non ti serviranno. (io le catene le ho, perché non si sa mai. però mai montate in 7 anni con l'auto attuale. con la precedente auto montate una volta in 12 anni. sempre andato ovunque con gomme invernali e tanta attenzione nella guida. e di montagna ne faccio eh? tanta).
    2 punti
  18. Si ma pure che fosse se non è doppia frizione Clutch C1 e Clutch C2 cosa sarebbero?
    2 punti
  19. OT Poco più di un anno e siamo al ventennale della 159/Brera/Spider.
    2 punti
  20. L'auto è completamente funzionante, solo che per muoversi deve essere attaccato il vero cambio
    2 punti
  21. https://www.mase.gov.it/sites/default/files/Archivio_Energia/LA RELAZIONE SULLA SITUAZIONE ENERGETICA NAZIONALE NEL 2022_MASE Luglio 2023.pdf Cito (pag.24 e 26): "Nel 2022 è diminuita la disponibilità energetica lorda del Paese che si è attestata a 149.175 migliaia di tonnellate equivalenti (ktep) di petrolio.[...] Le importazioni nette di energia sono aumentate: sono passate da 114.849 ktep nel 2021 a 118.858 ktep nel 2022 (+3,5%).In particolare si è registrato un forte aumento nelle importazioni nette di combustibili solidi (+41,6%), di petrolio e prodotti petroliferi (+10,5%) e, in maniera molto contenuta, di energia elettrica (+0,5%). Sono diminuite le importazioni nette relative alle energie rinnovabili e bioliquidi (-5,9%) e al gas naturale (-4,9%). La quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda, un indicatore del grado di dipendenza del Paese dall’estero, è aumentata: dal 73,5% del 2021 al 79,7% del 2022." Se parliamo solo di energia elettrica: "Nel 2022, il fabbisogno di energia elettrica è stato soddisfatto per l’86,4% dalla produzione nazionale che,[...]e per il restante 13,6% dalle importazioni nette dall’estero [...] Il maggior apporto alla produzione è stato ancora rappresentato dal termoelettrico non rinnovabile che [...] ha rappresentato circa il 64,8% del totale dell’energia prodotta, con il 9,1% da impianti alimentati con combustibili solidi[...], il 6,9% con prodotti petroliferi ed altri combustibili [...] e il 48,8% da impianti alimentati con gas naturale" Da notate che il 64,8% della produzione tramite termoelettrico corrisponde al 75% del consumo di energia elettrica
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  22. Aggiungo che STLA Frame fa riferimento alla piattaforma tecnologica, non al pianale meccanico. La piattaforma di gestione di batteria, ricariche, motori, e attacchi alla struttura è parte del blocco "Frame".
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  23. Stai fondendo uno stile con una necessità tecnica. MC20 ha la disposizione del pack batterie a T perché il pianale è multienergia. Questo di Precept O2 o Polestar 6 è uno skateboard piatto. Ma tanto Volvo le batterie a T nel vano dove passa l'albero di trasmissione lo ha fatto da prima di Maserati XC40 PHEV
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  24. ricordo due cose ; il primo è che fu forse il primo modello presentato nelle concessionarie senza aver fatto una campagna pubblicitaria, primo segno di decadenza del marchio il secondo, dal punto di vista costruttivo, che fu la prima vettura con la parte interna della portiera montata su un carter di alluminio preassemblato fuori linea e poi fissato successivamente col risultato di produrre un bel clang metallico ogni volta che chiudevi la porta a già... anche che uscì nel breve periodo di regno del ceo austriaco ex Steyr...come si chiamava già ?
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  25. si effettivamente dietro dovranno per forza scalare la dimensione dei fanali altrimenti l' effetto pesce palla è dietro l' angolo comunque a me la coda della mito piaceva
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  26. ALFA ROMEO GIULIA 1300 - 1600 SUPER Nella lunga storia delle varie Giulia offerte, non riesco a datare questa versione. La versione Super unificata risale al 1972 e proponeva le stesse carrozzerie e interni sia per le 1300 che per le 1600, quindi frontale a 4 fari, ruote con borchie cromate e 4 bulloni a vista. Questa invece con frontali diversi e borchie alle ruote è sicuramente precedente e credo risalga al 1970 ALFA ROMEO 1300 - 1600 SUPER 1974 Gli anni sembrano non passare mai per questa splendida berlina che viene ammodernata e dotata anche di motore Diesel. Sulle riviste specializzate si continua a leggere " la berlina 1300 più veloce del mondo"
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  27. ALFA ROMEO GIULIA 1300 L'intento di allargare il bacino di utenza portò la Casa a proporre questa versione semplificata ed economica che, pur con accessori e finiture ridotte all'osso, ottenne comunque un buon successo. Era il 1964
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  28. ___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ALFA ROMEO GIULIA - 1962/1977 Una delle vetture di maggior successo dell'amato Biscione. Non credo abbia necessità di presentazioni. Opuscolo del 1962, credo il primo. La carissima professoressa di inglese, Nicoletta Seganti, ci trasportava dalla succursale fuori mano della nostra scuola, dopo 8 ore di 1 ora l'una, stanchi ed esausti, in 10/12 seduti alla meno peggio su quei sedili ancora incellofanati che coprivano un tessuto damascato a mio avviso terribile ma sulla panca anteriore col maniglione davanti si accettava tutto e così Ponte Milvio si raggiungeva in 10 minuti anziché 40 con l'autobus 346. Era l'anno scolastico 63/64. ALFA ROMEO GIULIA T.I. In tutte e sue versioni la Giulia ha contato quasi un milione di esemplari, uno dei modelli maggiormente prodotti. La sola berlina ha toccato quasi quota 600mila esemplari.
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  29. So che siamo già molto più avanti con le idee. Ho provato alcuni schizzi della Ypsilon qualche tempo fa. Ora ho provato a inserirli nell'intelligenza artificiale e il risultato è qualcosa del genere. Scusate se ho offeso qualcuno, stavo solo provando una tecnica. Non vedo l'ora che arrivi la nuova Ypsilon. (Google translate)
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  30. e la Turchia, forse i miglior "Tilkodromo" in circolazione
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  31. con tutta l'ammirazione possibile per gli autori, spero vivamente che il modello finale non ci si avvicini manco per sbaglio. Mi riferisco solo al posteriore.
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  32. La mia sta a emissioni zero, dato che da un mese uso gasolio paraffinico rinnovabile. Tra l'altro ricorda che assorbendo energia dalla rete aumenti solo la produzione a gas, perché la rinnovabile è indipendente dal carico, quindi le emissioni per l'energia elettrica assorbita sono di più.
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  33. La 3-4 dalle simulazioni dovrebbe essere fatta in pieno, quindi non è una curva neppure quella.
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  34. Ecco a cosa puntavano in Peugeot a vincere!!
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  35. Purtroppo era troppo anonima, la Musa, seppur con soli fari diversi ed interni più chic le dava 10 giri di pista. Venne lanciata praticamente insieme a Punto 199 restyling, new Ypsilon e Alfa Gt praticamente con unico lancio stampa, inoltre già al lancio si sapeva che sarebbe uscita in pochi mesi una versione Lancia. Inoltre gli interni erano troppo plasticosi, e l'intero stile era nel solco "finto tedesco" che già aveva azzoppato la Stilo.
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  36. Complimenti al Predestinato Pedro Acosta ! Mi sembra che nessuno abbia fatto come lui. Adesso arriverà il difficile in MotoGP
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  37. Pubblico qualche storica. Iniziamo con quest'ormai poco comune Nissan Primera 1.6 5p II Serie '97 in una bella tinta Verde Inglese che era abbastanza diffusa su questo modello, vettura a mio gusto ancora oggi molto gradevole (come anche la prima serie). Questo esemplare è in eccellenti condizioni, praticamente come appena uscito di concessionaria. Tenuta un po' peggio questa coetanea Renault Clio 1.2 RT 5p I Serie Ph.3 '97, anche lei in unta tinta tipica e molto bella. Purtroppo è stata demolita, ma considerando la zona è quasi un miracolo sia arrivata ai giorni nostri in ottica "non storica". La abbino a questa Renault Clio 1.4 Fidji 5p I Serie Ph.2 '94, versione speciale molto nota e tipica delle Clio di quel periodo, questa però presenta alcune particolarità come la tinta (erano tutte verdi di solito), l'anno (è una delle prime aggiornate), il fatto che sia 1.4 e le targhe provinciali Riminesi. Necessita di una rinfrescata ai paraurti, per il resto è molto decente. Altre targhe Riminesi le presenta questa Volkswagen Polo 1.3 CL 5p III Serie '95, anche in questo caso siamo difronte ad un esemplare discretamente anziano (è di Aprile '95), ruggine e scolorimento fanno da padroni alla carrozzeria. Condizioni disastrate ma ve lo propongo lo stesso questo Renault Master 2.8 DTi II Serie '98, fotografato perché a targhe bianche, caratteristica molto poco comune sul Master di questa serie nonostante sia uscito due anni prima dell'arrivo delle targhe europee (probabilmente le consegne andarono a rilento). Da questo scatto secondo me si nota veramente tanto la parentela con il Daily terza serie! Questo Suzuki Vitara 1.6 JLX 3p I Serie '89 è letteralmente la versione reale della riproduzione di Bburago in scala 1:43 in mio possesso (colore e adesivi sono gli stessi), interessante anche il fatto che si tratta di un esemplare immatricolato prima del '90, quelli rimasti sono quasi tutti successivi. Sempre in tema fuoristrada giapponesi ecco un più recente Honda CR-V 2.0 I Serie '98 a targhe bianche e in una curiosa versione base priva addirittura di copricerchi mai vista prima! Andrebbe un po' sistemata di carrozzeria, soprattutto all'anteriore. Altra vettura in gamma Honda all'epoca, ma decisamente più difficile da beccare da noi, questa Honda Accord 1.8i LS V Serie '98, serie a me molto gradita e ancora oggi modernissima, peccato che questo esemplare versi in condizioni tutt'altro che buone, con addirittura alcune infiorescenze di muschio al posteriore. Molto inglese questa Jaguar XJ6 3.2 V Serie '96 in verde inglese e con interni color crema, condizioni da vera ammiraglia. Ormai veramente poco diffusa questa Peugeot 205 950 Look 5p Ph.3 '92 ripresa al volo (e purtroppo parzialmente coperta nello scatto dalla Golf in sosta), condizioni eccellenti, era guidata da una signora abbastanza anziana che mi dava l'idea di essere anche l'unica proprietaria. Nello scorso reportage ve ne ho proposta una in un anonimo grigio, oggi invece vi propongo una Subaru Impreza 2.0 GT 4WD 4p I Serie '98 in un decisamente più tipico Blu con i cerchi color oro, configurazione tipica delle Subaru sportive dell'epoca, questa inoltre è italiana da sempre. Interpretazione di sportiva diversa e, a mio gusto, molto più gradevole quest'Alfa Romeo GTV 916 2.0 TS I Serie '97 nel suo bel bordeaux metallizzato, tenuta discretamente bene anche se il nastro sulla porta credo indichi delle infiltrazioni dal montante della stessa. E concludo con questa bellissima Alfa Romeo Alfetta 2.0 Q.Oro III Serie '82 ripresa anch'essa al volo ma in uno scatto riuscito benissimo, poco comuni le targhe di Pordenone, tra l'altro a bassissima numerazione. Eccellenti le condizioni, d'altronde è di un appassionato iscritto anche al Club Alfa Sport.
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  38. certo che una lieve rinfrescata ai fari o alle plastiche del paraurti potevano anche darla. Che si possa dire ad Ypsilon almeno sulla calandra e sulle ottiche ci hanno lavorato negli anni.
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  39. beh era ora! L'anno scorso da quando è rientrato è andato tutto a pxxtane! Meno male che ce lo siamo tolti dalle balle!
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  40. Un altro aggiornamento, su un tema già accennato in alcuni post precedenti: la semi-ignota SEAT Rose. Qualche mese fa - sul sito periodismodelmotor.com - sono venute fuori informazioni più dettagliate su questo prototipo e sul progetto che ci stava dietro. Pur confermando la collaborazione con Suzuki, sull'effettivo contributo dei giapponesi poche notizie sono disponibili. Solo si menziona la firma del protocollo tra le due aziende il 24 Luglio del 1992, per lo sviluppo di un modello comune da produrre in Spagna in circa 150.000 unità l'anno, oltre al probabile utilizzo di un motore a 3 cilindri da 1 litro e circa 60 CV, da produrre in Spagna anch'esso (come l'auto), ma nella fabbrica Santana di Linares in Andalucia, con la quale notoriamente Suzuki già aveva accordi per la produzione in loco dei suoi fuoristrada. Dettaglio che assieme all'architettura del motore (ai tempi i piccoli tricilindrici erano quasi esclusiva dei marchi giapponesi) ci fa ipotizzare che il motore dovesse essere sviluppato da Suzuki. Comunque, oltre a queste scarne informazioni, è stata pubblicata una bella carrellata di foto sullo sviluppo di questo prototipo, oggi presente nella cosiddetta Nave A122, il deposito di veicoli storici di SEAT a Barcellona. Partiamo allora da qualche disegno, di cui purtroppo non riesco a capire né l'anno, né l'autore (Pilsbury?? non trovo nessuna notizia/collegamento con un simile cognome). Nonostante mostrino la sola versione 3 porte, sono disegni interessanti perché di una fase già sufficientemente realistica, e con una qualche vaga somiglianza con il concept Volkswagen Chico del 1991. Ma anche per i loghi sulla targhe... Il primo disegno recita "ROSE" ed è il nome con cui oggi viene identificato il prototipo, ma a me suscita qualche domanda: SEAT in quegli anni aveva già stabilito la regola di denominare i propri modelli secondo note località spagnole, ma non esiste alcun luogo in Spagna esattamente con questo nome. Era quindi solo un nomignolo interno? Stranamente, la piccola che poi prese il posto di questo progetto, la Arosa (località della Galizia), ha una certa assonanza. Ma è altrettanto curioso l'altro disegno che riporta "600": semplice riproposizione del nome della storica utilitaria FIAT/SEAT, come aveva appena fatto FIAT con la Cinquecento? O magari proprio un'ipotesi di cilindrata da un piccolo motore nipponico? Infine l'accoppiata di bandiere che indica inequivocabilmente la collaborazione ispano-giapponese (o nippo-spagnola?). Andando avanti, in un periodo imprecisato, ecco l'inizio della fase di modellazione delle maquette: ...che via via prende forma... ...aggiungendo sempre più dettagli... ...ed eccola qua bella e finita! E dall'altro lato, eccola anche a 5 porte! Maquette ovviamente asimmetrica, di cui possiamo apprezzare la coda in quest'altra vista: Si passa anche attraverso le classiche prove con l'applicazione di semplici fogli disegnati per differenti soluzioni del frontale: Per passare poi ad una seconda maquette che sviluppa un tema leggermente diverso, non solo nel frontale, ma anche nelle linee della fiancata, con passaruota bombati: ...e coda più verticale: Qui ormai semifinita, con passaruota decisamente meno accentuati: E finalmente completa e verniciata, ancora una volta asimmetrica, mostrando qui la fiancata della soluzione a 3 porte: Mentre si lavorava agli esterni, anche l'abitacolo seguiva i suoi sviluppi, con uno stile che mi sembra più di impronta giapponese che europea, soprattutto se si pensa agli abitacoli delle SEAT coeve, decisamente teutoniche nell'impostazione e nella componentistica: Il prototipo finale tuttora conservato da SEAT, pare comunque avere una plancia diversa, che per l'aspetto della componentistica e per l'adozione di questo cambio automatico, potrebbe confermare ancor più l'origine sostanzialmente giapponese della meccanica: E finalmente torniamo al prototipo conservato da SEAT, con queste nuove foto più ravvicinate, prese nei depositi: Non sono certo che si tratti di maquette marciante (ne dubito, sia perché asimmetrica, sia per dettagli come i vari fanali che non sembrano veri, oltre ad essere - quelli posteriori - attaccati "con lo sputo" ), probabilmente è statica anche questa, ma è chiaramente un altro oggetto rispetto alle maquettes "piene" viste prima. Questa sembra un'evoluzione della seconda, ma con frontale chiaramente diverso, così come come altri dettagli. Forse questo è il momento di partenza della realizzazione di questa maquette see-through: Qui sotto eccola ancora nella sua attuale collocazione della "Nave A122" di SEAT; - ancora dal lato 5 porte: - e infine di coda, dal lato 3 porte: Da capire, da queste ultime due immagini (da Motorpasion.com), il senso di quella scritta sotto al nome "ROSE", in cui mi pare di leggere "S003"... Come mai allora questa Rose non vide mai la luce? Suzuki intorno al 1995 si ritirò dall'intesa, per i problemi economici suoi e dello stesso gruppo Volkswagen di quel periodo. Il progetto ovviamente fu chiuso e SEAT vide nascere la sua nuova piccola quasi omonima (la Arosa) solo un paio di anni dopo, dal progetto comune con Volkswagen Lupo.
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  41. Isotta Fraschini correrà ufficialmente nel 2024!
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  42. How much is that used EV worth? Maybe less than you think Electric vehicles trail internal-combustion models in residual value because of purchase incentives, fast-changing technology and battery costs, experts say. The Audi E-tron full-electric SUV (later renamed the Q8 E-tron) has a lower residual value than its combustion-engine equivalent, the Q7, says Fintan Knight of Automotive Equity Management. Residual values for electric vehicles are falling behind those of internal-combustion engine cars, experts say, a trend that could threaten faster EV adoption as well as automakers’ profit margins. Purchase incentives for new electric cars, changing technology and the cost of batteries mean that EVs are less attractive on the used car market, experts say. "This is probably the single biggest economic effect that is going to hit the industry," said Fintan Knight, co-founder and CEO of Automotive Equity Management, a startup that benchmarks mobility assets and indexes. Knight, a former Audi, Rolls-Royce and BMW executive, pointed to studies showing that residual values, expressed as depreciation, are more than 50 percent of the cost of mobility (with the rest being running costs, insurance and energy). "It’s central to the business model of mobility," he said. Automakers can offer attractive lease terms if residual values are strong, an especially important point for EVs, which are more expensive to build and sell. Buyers who balk at high list prices -- and the fear of spending tens of thousands of euros to replace a battery -- can be persuaded to switch to EVs by low-cost monthly leases and low running costs, they say. "The higher the residual value, the more attractive leasing rates can be offered, and the more vehicles can be sold," said Martin Weiss, the head of valuations at DAT, an automotive data provider based in Germany. In an example of how strong residual values can make EVs more affordable, Peugeot is able to offer leases for its e-208 small hatchback starting at 130 euros a month in France (with incentives) because the brand’s resale value is high, CEO Linda Jackson said last month. "This positioning, which includes a high level of technology and brand value, gives us high residual values," she said at the launch of the e-3008 compact SUV, adding that Peugeot had worked for 10 years to price itself in the "upper mainstream" segment. It is critical that residual values accurately reflect the cost of depreciation during a lease, experts say. If the value of a 3-year-old EV is much lower than anticipated, automakers, lease companies and dealers will be facing a financial hit when they resell the car, as will owners who bought the car through traditional financing or an all-cash purchase. "To sell the vehicle at this point, it needs to be discounted to match the current market level," Weiss said. "In addition to the holding costs, there are also costs associated with price reductions, leading to reduced profit margins." Buyers will eventually notice lower prices for used cars, Weiss said, affecting projected residual values for new vehicles -- and eventually leading to higher leasing rates. Cost is a major hurdle for EV adoption. A 2022 survey by DAT found that 53 percent of potential EV owners cited "high initial purchase costs" as a reason they bought an internal combustion car instead, an equal number to those who pointed to range anxiety. Tesla has sharply cut prices on the Model Y, Europe's best-selling car overall, and other cars. That could have an effect on residual values for all EVs. Automakers have been optimistic about the residual values of EVs, Knight said, but with supplies of both new and used cars increasing after pandemic- and semiconductor-related supply constraints eased, it is becoming apparent that used EVs have lower value relative to internal-combustion models. Knight says the gap in residual values for EVs compared with equivalent internal-combustion models is about 10 to 12 percentage points. He said the Audi Q7 SUV, a combustion-engine model, will hold its value 11 percentage points better than a Q8 E-tron, the brand's similarly sized EV. "The market for EVs is changing very quickly," Knight said. When EVs first reached the market in significant numbers around 2020, he said, supply was scarce, fuel costs were rising and there were abundant incentives for buyers. "Automakers were bullish on their expectations for [residual values]," he said. "That has faded completely now." According to figures from the U.S., he said, the average new car will depreciate about 28 percent in the first three years of ownership, but for EVs that figure rises to 41 percent. This disparity in residual values "should have happened from Day 1, but the market has not been normal since 2020," said Emmanuel Labi, the president of Autobiz, a French company that provides trade-in and valuation services for automakers. "Every car has been able to sell in recent years. From the moment the market went back to normal, EVs were the first to depreciate." Measuring the gap Data providers use different metrics to compare residual values, but they all point to a clear trend, they say. Among their findings: Autobiz’s research found that the rate of depreciation for EVs is speeding up in Western Europe, especially in the U.K., where EVs two years old or newer are depreciating 1.9 times faster than other powertrains in 2023, compared with 0.7 times faster in 2022. DAT found that residual values for three-year-old EVs began trailing those of gasoline cars in January 2021. As of July 2023, EVs held 60 percent of their value after three years, while for gasoline models that figure was nearly 70 percent, with diesel around 67 percent. A report in May by Glass’s, a unit of Autovista, found that residual values of EVs in the U.K. began falling in September 2022, while those of other fuel types, including plug-in hybrids, continued to rise. By May 2023, EV residual values were down 14 percent, as measured in the percentage of list price for 3-year-old cars. Glass’s found that residual values of EVs, at just 47 percent of the list price, were 25 percentage points lower than the best-performing powertrain, full hybrids. It also takes dealers longer to sell used EVs -- an average of 53 days, according to Glass’s, compared with 36 days for gasoline models. "It’s easy to understand why dealers have become cautious" about stocking them, the report said. In Sweden, where EVs make up about 33 percent of new-car sales, the trend in residual values is similar: EVs have lost 10 percent of their value since February 2020, while all other fuel types have gained. Values of used gasoline cars are 23 percentage points higher than those of EVs, according to a different study by Autovista. Peugeot executives say they can offer the e-208 small EV (shown) at a lease rate as low as 130 euros a month (with incentives) because of the brand's high residual values. Faster obsolescence There are a number of reasons that EVs’ residual values are low, relative to internal combustion cars, experts say. For one, government incentives for EVs both distort the original price and hurt the used EV market. Most incentives are aimed only at new cars, giving used-car buyers "little to no encouragement" to buy an EV, Christof Engelskirchen, chief economist at Autovista, wrote in a report in May. Incentives and tax benefits can reduce high EV list prices, but in the used car market, "it's ultimately the buyer or the market that determines the actual value of a vehicle," Weiss of DAT said. Another reason EVs suffer on the used-car market is that new models become obsolete much faster than other powertrains, experts say. Knight of Automotive Equity Management said that EVs don’t need to follow the traditional pattern of a mid-cycle face-lift. "It used to be a model would be updated every three years, but part of the advantage for new car consumers is that [EVs] are innovating faster -- and at the same time speeding up the obsolescence of the old cars," he said. Those upgrades can take the form of improved or larger batteries, more efficient electric motors or power electronics, or over-the-air software updates. They can increase range and lower charging times. EVs launched in 2020 had an average range of about 330 km; just two years later, that figure had jumped to 496 km, Autovista says. Used EVs "are simply inferior in terms of daily suitability," Engelskirchen said. DEPRECIATING ASSETS According to data providers who study residual values, these are the main reasons that EVs are at a disadvantage after a typical three-year lease: Incentives: Most are aimed at new EVs, creating artificial demand for those models. Used EVs generally are not eligible for them, meaning that buyers do not see those benefits. Technology: New EVs have more range and faster charging times; making older models much less attractive; used internal-combustion engine cars lose very little performance after several years. Batteries: Consumers have no way of knowing how a battery was used, which has an impact on its efficiency. And the prospect of replacing a battery at a potential cost of tens of thousands of euros adds to the risk of buying a used EV. Battery health a risk The main unknown for used EVs is their battery health, Knight and others said, especially with batteries making up about 30 percent of the cost of an EV. Batteries may degrade a few percentage points each year, with 70 percent efficiency generally being the cutoff for factory warranties, but how they have been treated is equally if not more important. Too many fast-charging cycles to 100 percent, repeatedly letting the battery run down to zero or failing to preheat before charging can all shorten a battery’s life significantly, Knight said. "If someone forgets to fill up a tank of gas, the consequences are zero," he said. "If you forget to charge an EV and you go away on holiday, it's likely that that battery condition is significantly different than others on the market." Used-EV buyers currently have no way of knowing this history, Knight said. Uncertainty in a market generally means lower prices, he said. "You have to look at all [used EVs] with a high degree of suspicion," he said. "Then, it’s about at what price do I take the risk of a bad battery. That’s how residual value falls." Shifting EV market affects values As EVs move from expensive models bought by early adopters to more price-sensitive mainstream offerings, Autovista, Autobiz and other valuation services expect they will continue to lag other fuel types in residual values. "Consistently across Europe, BEVs will suffer more than ICE vehicles as price pressure increases in used-car markets," Engelskirchen of DAT said. That is partly because the used-EV market is highly volatile, but also because the first wave of EVs sold in Europe were mostly premium models or cars needed for compliance that might not have been optimized for efficiency and cost. "Automakers had no choice but to underprice [overestimate] residual values for electric vehicles," Labi said. "They had to sell cars" to meet the EU’s CO2 emissions requirements starting in 2020. New models, especially from Chinese brands, will offer better technology at lower prices, depressing prices for both new and used EVs. Huge price cuts from Tesla this year, in some cases more than 10,000 euros, have had a significant impact on new EV prices, with a knock-on effect for the used market. The extent of that depends on how automakers react, Engelskirchen of Autovista said. A simple price cut will "wash through" quickly to the used-EV market, he said, while other strategies such as offering lower-priced but better equipped entry-level models or reducing leasing rates through captive banks will have less impact on residual values. His advice to automakers that might want to match Tesla cut for cut? "Don’t do it." How to improve residual values Given the importance of EV residual values to automakers’ future financial health, what can be done to improve them? Experts say the market will naturally stabilize as EVs make up a greater percentage of the used-car market and the technology becomes the default. "Hyundai and Toyota had the same issue in their first years in Europe," Labi said. "The market didn't know how to value them. Once they proved themselves, used-car values went up." Citroen executives said they have simplified the option sheet on the New e-E3 with the goal of improving residual values. Citroen is purposely simplifying the option sheet on the New e-C3, a sub-25,000 euro small hatchback, with the goal of making residual values more predictable. There are just two trim levels, You and Max, with only color and a few other choices within each. “In the end, it gives a lot more transparency at the resale point,” said Federico Goyret, head of marketing and communications at Citroen. “When you have vehicles that were configured three years before, customers seeing them for the second time don’t know how much the options are worth. “You don’t get the residual value of the options you choose,” he continued. Altelium, a British engineering company, is launching a platform that it says will accurately evaluate the state of an EV battery. The idea is to offer extended warranties on used EVs. “As the traditional sign of product confidence, extended warranties help drive sales and the absence of them for used BEVs has been a brake on the market,” Altelium said last week in a news release announcing the service. To remove uncertainty and risk from the used-EV market, automakers can move to centralize the ownership model, starting with the direct-sales or “agency” model, Knight said. When cars are returned after a lease, automakers are best placed to accurately evaluate the battery condition, refresh the vehicles in-house -- perhaps even with new batteries -- and then resell them, he said. “If they can refurbish the cars precisely and they don’t have to worry about middlemen [taking] margins, then they can make the whole process more efficient,” he said. (ANE)
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  43. mi piacerebbe vedere una terza macchina con lei, Rovera e magari Shwartzman (che manca un bel po di esperienza a dire il vero, ma a mio avviso è un pilota dall'ottimo potenziale)
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  44. Io ripeto una cosa che ho già detto. Da anni fino a questa acquisizione qua dentro e un po' dappertutto si leggeva che i nuovi marchi elettrici cinesi avrebbero invaso il mercato, che i vecchi produttori erano spacciati perché non potevano competere con la potenza economica cinese e la sua capacità di innovazione e tecnologica. Ora Stellantis prende il 21% de leapmotors ( cioè di uno dei nuovi produttori di auto bev con numeri di vendita e prospettive migliori) + il 51% della jv che si occuperà della crescita di leap fuori dalla Cina+ l'accesso alle sue piattaforme. Improvvisamente le nuove case automobilistiche cinesi sono un pacco, la loro tecnologia al massimo adatte per le low cost, il costo di produzione in Cina e uguale a quello europeo, anzi la Cina è ferma, anzi in recessione, anzi vicino al baratro.
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