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Stai visualizzando i contenuti con il più alto punteggio, pubblicati in data 09/07/2024 e localizzati Tutte le aree/sezioni
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Avete presente la Lotus Omega? Domanda retorica, ovvio che sì. Altrimenti... ...fuori dal Forum! Bannati a vita, là dove sarà pianto e stridore di denti. Tornando alla Lotus Omega... ecco, non è sempre stata un'Omega! L'altro giorno mi sono imbattuto in un disegno che mi ha spiazzato e non conoscevo. Da qui sono andato a ricercare notizie e ho individuato che il disegno viene dal libro "Lotus Carlton" di Ian Adcock, mentre altre informazioni le ho riprese dal sito lotusomega.info Bene, la storia racconta che nel lontano 1986, quando GM prese le redini di Lotus, subito si rumoreggiò di possibili Lotus Kadett o Lotus Ascona, i due modelli con aspirazioni o storie sportive più affermate, forse un po' alla stregua di precedenti come la Lotus Sunbeam... ma no, non erano loro le elette! Poco dopo, nel 1987, si incontrarono a Zurigo i vertici di Lotus e GM Europe per stabilire i piani di possibili sinergie, ed effettivamente si parlò per la prima volta di una Lotus... Senator! L'ammiraglia Opel era proprio in uscita quell'anno con la nuova serie derivata dall'Omega e quindi poteva aver senso pensare ad una versione di punta con tale blasone. Nel frattempo, già dentro Opel c'erano programmi di sviluppo di nuove motorizzazioni potenziate per le ammiraglie del marchio, cioè Omega e Senator, appunto. E quando nel 1988 Bob Eaton divenne presidente di GME, subito dette a Wayne Cherry, il capo del design Opel, l'incarico per lo sviluppo di una "super-ammiraglia", una versione ad alte prestazioni e dallo stile molto caratterizzato. Cosa su cui si misero a lavorare subito, ma ancora senza alcun coinvolgimento di Lotus. Ecco alcuni schizzi di queste idee, chiaramente basate su Senator: Lotus però aveva preso sul serio la proposta fatta al vertice dell'anno prima e nel 1988 stava anch'essa lavorando sulla proposta per una Lotus Senator e i disegni che ho postato per primi in alto, sono probabilmente tra quelli presentati da Mike Kimberley (capo di Lotus) durante una prima esposizione ai vertici GM. Come si intuisce, l'idea del designer Lotus Julian Thomson (oggi responsabile del Design Centre GM Europa...) era piuttosto contenuta dal punto di vista della caratterizzazione estetica, di sicuro molto più discreta delle idee che stavano pensando in Opel. Assai più profondo era il lavoro che Lotus stava pensando per la meccanica invece... un progetto da 2 anni per una produzione di 2000 pezzi. I vertici di entrambe le organizzazioni - GM e Lotus - avevano piani diversi però: l'idea era uscire molto prima! Quindi misero insieme le teste dell'Engineering Opel e Lotus per collaborare, sempre pensando alla ammiraglia. Opel pensava ad un modello di immagine, Lotus non poteva uscire dalla sua cultura fatta di sportività, tecnica, guidabilità. A cavallo fra '88 e '89 arrivò la decisione chiave: non più Senator, bensì Omega. In sostanza si realizzò che lo spirito con cui nasceva questa vettura ad alte prestazioni, non era tanto nelle corde di un modello formale come Senator, quanto piuttosto in quelle di Omega, che già aveva la sua versione sportiva e soprattutto sembrava essere assai più rappresentativa e di successo nella gamma Opel. Un modello Lotus di Omega, avrebbe avuto un impatto sull'immagine dell'intera gamma Opel assai più significativo della semi-sconosciuta Senator. E così fu.8 punti
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Auguro al simpaticissimo Stroll senior una lunga serie di SF23 in british racing green.4 punti
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Anche secondo me olandesi. Rare, ma ogni tanto capita ancora di incrociare vecchie auto dei Paesi Bassi con le targhe con lettere bianche e fondo nero. Va detto inoltre che proprio i Paesi Bassi furono tra i primi Stati europei ad apprezzare modelli e marchi giapponesi.4 punti
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Attendo con ansia la nuova DS cross sedan elettrica, con annessa benedizione di Tavares ai nastri di partenza e con tanto di comunicati trionfali che parleranno di impegno e rinascita di Melfi e dell’Italia 🥰😂4 punti
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Ma veramente ancora date retta al Falso Quotidiano? Che pensano che con due mesi da un accordo la produzione è pronta?4 punti
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per me nemmeno ci doveva entrare sotto il c-suv.4 punti
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Per tenere la Giulietta la deve sistemare, se la sistema usa quella.4 punti
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la filosofia è sempre la stessa"facciamo in Italia roba fighetta da vendere nei paesi ricchi perchè il Made in Italy tira" e, come in tanti altri settori, è una filosofia fallimentare già solo a pensarla. Faccio un esempio: l'abbigliamento. Sono stato quasi 10 anni con una ragazza che aveva un piccolo brand di abbigliamento femminile. Come in tutti i settori, anche quello della produzione di abiti è fatta di tantissime figure diverse specializzate nel far qualcosa (produzione e distribuzione tessuti/ modellisti/tagliatori/conciatori/confezionatori etc...). Già dagli anni 90 si iniziarono a spostare le produzioni in est Europa e poi Cina e paesi rigorosamente poveri. Cosa è rimasta da noi? L'alta moda. Figo vero? NO. Ho seguito di persona questo settore e gran parte della filiera dell'abbigliamento è stata disintegrata in piccolissime realtà che non riescono ad assicurare produzioni a prezzi accettabili. Non c'è stato ricambio generazionale, spesso questi terzisti avevano grossi capannoni con costi di gestione altissimi che hanno ridimensionato ma soprattutto chiuso. Si sono perse maestrie e capacità: sta di fatto che non è possibile approntare una produzione concorrenziale in questo paese. Nelle auto sta capitando la medesima cosa: lasciare in Italia la produzione fighetta di modelli costosi è una cosa che non funziona più anche perché questo concetto della capacità e dell'estro italiano ha un po' rotto le balle. Io, personalmente, la vedo nerissima e anche se si fanno interventi last minute serviranno a poco o nulla. E' un settore dove la programmazione segue lustri di lavoro e non mesi e per me siamo belli che fottuti.4 punti
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Non ho bisogno di aspettare gli sviluppi del chiacchierone perché li conosco, purtroppo.4 punti
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Leggendo la pagina media di Volvo Italia , si scopre che il progetto 850 e' addirittura nato nel 1978. In piu di 10 anni di sviluppo hanno avuto modo di presentare mille varianti tra sedan-hatchback-sw-coupe' ( poi magari visto che non riuscivano a prendere una decisione , avranno delegato Bertone per la 780...🙄 ) https://www.media.volvocars.com/it/it-it/media/pressreleases/191851/lautomobile-che-puntava-alle-stelle-la-volvo-850-celebra-il-suo-25-anniversario In effetti ad inizio anni 90..volvo aveva 3 modelli molto uguali tra di loro 740/760 - 850 - 940/960 anzi aggiungo anche la vecchissima 240 Polar. Era la tempesta perfetta per la inevitabile cannibalizzazione interna al marchio. Hanno messo un po di ordine nella loro gamma , solo verso la meta degli anni 90. Al museo WORLD OF VOLVO a Goteborg e' esposta anche una versione chiamata G4 ... che non ho capito bene se era un idea di una variante corta oppure un muletto per la successiva S40...3 punti
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Hanno detto loro: "estende a un numero maggiore" e parla di 2026, quando doveva essere tutto all-electric.3 punti
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Beh è il resoconto di produzione, che si aspettavano se non lanciano nuove produzioni? L’ultima auto da volumi medi lanciata è stata Tonale/Hornet ed è già in calo… ed in futuro l’unico modello da volumi discreti sarà Compass nuova 😅3 punti
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Eh, apposta. Tra spendere 5k per tenere qualcosa che mi piace e aspettare cosa succede, e spendere 30k per prendere qualcosa che mi devo far piacere, io andrei sulla prima.3 punti
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Mirafiori si deve appellare mani e piedi alla 500 332 ibrida, sperando che veramente arrivi entro la fine del 2025 sulla linea produttiva... Melfi invece ho molta paura, se le prossime DS/Gamma/Delta saranno BEV only, il fiasco è asssicurato, urge dare commesse mhev/phev a quell'impianto.3 punti
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La prima in grigio è uno studio antesignano alla coeva 850 sedan 4 porte da realizzare, con più affinità alla Sorella 900 (a sua volta evoluta dalla 700), cosa che poi ha portato alla versione in rosso della 850. C'è da dire che poi abbiamo avuto quel capolavoro della C70 MKI che è qualcosa di straordinario ancora oggi per pulizie e raffinatezza di linee esterne.3 punti
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Pubblico anche io qualche storica. Oggi iniziamo con questa Fiat Cinquecento 900 '92 che monta targhe piacentine, le prime di questa provincia ad entrare nel mio archivio. L'esemplare invece è la classica Cinquecento dei primi anni di produzione in tipiche condizioni di utilizzo cittadino. Altra utilitaria degli anni '90 questa Kia Pride 1.3 GLXi 3p '97 che risultava essere ancora bella lucida seppur non in ottime condizioni (ma comunque migliori rispetto la media delle poche superstiti di questo modello), apparteneva ad una signora anziana ed è stata recentemente demolita. Design particolare quello di questa Daewoo Lanos 3p proveniente dalla Romania, molto curioso il formato quadrato della targa posteriore, avevo addirittura pensato fosse una clamorosa Lanos per il mercato americano ma il portatarga di dimensioni classiche lo ha smentito. Personalizzata con gusto, è un'auto che comprerei volentieri per utilizzarla tutti i giorni. Credo di non aver mai visto altre Fiat Punto 6Speed I Serie '94 di colore rosso, di solito erano quasi tutte grigie quelle dotate di cambio a sei marce, è stata ritargata nei primi anni del nuovo millennio ma essendo stata immatricolata per la prima volta a Gennaio 1994 è sicuramente nata a targhe provinciali. Fotografata il giorno della mia laurea questa Peugeot 106 950 Palm Beach 3p Ph.1 '94, anche in questo caso molto curioso il colore bianco, le Palm Beach me le ricordo quasi esclusivamente blu, ma in questa tinta sta veramente bene anche considerando che gli adesivi laterali spiccano particolarmente. Condizioni molto sfruttate. Buonissime invece le condizioni di questa Volkswagen Golf 1.6 GL 5p III Serie '96, una Golf di questa particolare tinta blu con riflessi viola è stata l'auto di famiglia dal 2003 al 2009, la nostra era però una ben più rara GTI 3p del 1993. Ancora dotata di portatarga originale del concessionario Fidauto di Fidenza (PR) questa bella Fiat Tipo 1.4 DGT I Serie '89 in condizioni sfruttate ma recuperabili, credo che il concessionario non esista più da molti anni. Rimanendo nell'ambito dello stesso progetto "tipo" (ma in questo caso siamo nella versione "tipo tre") abbiamo questa rara Lancia Dedra 2.0 TurboDS I Serie '92, erano anni che non vedevo una Dedra prima serie motorizzata col turbo diesel, quelle rimaste sono quasi tutte a benzina. Molto buone le condizioni generali. Posteggiata poco lontano dalla Dedra questa Volvo 850 2.0 GLE SW '96 che invece versa in condizioni alquanto cattive, curioso il modo in cui i fari posteriori sono scoloriti, sembrano provenire da due esemplari diversi. Probabilmente questa Mercedes 200D W124 MY89 è un ex TAXI tedesco dato il colore e il portatarga tedesco, è stata però importata in Albania e successivamente si è trasferita in Italia conservando le targhe albanesi. Non ho la certezza sulla motorizzazione ma la 200D mi sembra quella più probabile. Fotografata al volo invece questa Fiat Panda 30 L '85, ultimo MY della prima Panda che vide una razionalizzazione della gamma con la ridenominazione della versione base in "L"; Esteticamente dovrebbe essere sostanzialmente invariata rispetto al modello precedente, adottava la mascherina a cinque barre già adottata sulla Super (e mi pare anche sulla base dal 1984). Concludo con un'altra Fiat a targhe nere, questa Fiat Uno 55 S I Serie '85 è un concentrato di rarità, già di per se le Uno a targhe nere sono ormai notevoli, ancora di più se si tratta di 55 in versione Super, ma qui il massimo della particolarità lo si tocca con la tinta che è il Nero 601 a richiesta, molto molto raro da trovare. Questo esemplare l'ho fotografato in due momenti diversi a svariati mesi di distanza, le condizioni non sono eccezionali ma credo appartenga tipo ad un meccanico. Nel 2011 ricordo una Uno nera molto simile a questa, anche quella cinque porte e targhe nere, ma non riesco a ricordare la provincia della targa per dire se si tratta dello stesso esemplare visto tredici anni fa.2 punti
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Piccola parentesi su Omega Lotus. Premetto che quanto vado a riportare proviene da memorie di una persona, diciamo così, al corrente dei fatti a quei tempi. Cose quindi da prendere col beneficio del dubbio. Altra premessa, potrebbe trattarsi di aneddoto già riportato in passato da altri su queste pagine e magari qualcuno arriverà scrivendomi "ma sì, ne avevamo già parlato..." Se fosse questo il caso, mi scuso, mi sono distratto. Dunque dunque, qualche tempo fa un caro amico d'infanzia ha rilevato, qui in valle, una stazione di servizio con annessa officina. I precedenti proprietari, addetto alla stazione e meccanico, rimasero lì alcune settimane a seguire l'avviamento del nuovo titolare, e una di quelle sere passate tutti insieme dopo la chiusura dell'esercizio venne fuori questa blaterata su Lotus Omega. Il meccanico infatti, non era stato sempre lì alla stazione: negli anni '80/90 era uno dei "capoccia" dell'officina del conce Opel di famiglia (che continua a tirare avanti tra macchine che non si vendono e macchine che NON SI VEDONO ) A quei tempi egli non era solo il meccanico di una tutto sommato piccola realtà Opel di una piccola valle del Nord Italia. Si interessava di corse e faceva parte, in qualche modo, dell'entourage Opel sportivo (rally e bla bla). Partecipava, seguiva, viaggiava, conosceva, faceva assistenze, vedeva gente faceva cose Quella sera, quando arrivammo a parlare di Omega Lotus, egli esordì con due parole: "Che spreco!" "Che spreco in che senso, scusa?..." Così mi raccontò ciò che aveva appreso ai tempi, frequentando i "dietro le quinte" Opel: la nascita di una Omega Lotus non era da immaginare come quella, per fare un esempio, di una Thema 8.32. Cioè, una scocca destinata a diventare una 8.32 che usciva dalla linea standard e veniva trasferita su quella dedicata alla "Thema-Ferrari": insomma un procedimento organizzato in modo da salvare più tempo e risorse possibili nel costruire una variante di un modello "stock". A quanto pare, tutte le Omega Lotus erano già nate una volta, come delle Omega (o Carlton, come preferite) 3000. Vetture finite al 100% che andavano a farsi sventrare e trasformare in tutte le parti necessarie. Usando la logica, verrebbe da pensare che una volta messo giù il piano di battaglia, si fosse arrivati a dire "bene: prendiamo dalla linea della Omega la scocca in un punto in cui è già... sufficientemente costruita e non c'è troppo da cambiare, e la portiamo dove bisogna portarla". Invece sembra che non fosse così... e se queste memorie fossero basate su fatti realmente accaduti beh.... che dire... sarebbero parte della follia di quegli anni meravigliosi.2 punti
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Ok estendere, ma aggiungere anche un cilindro al sistema ibrido sarebbe auspicabile2 punti
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Aggiornamento inatteso. Oggi ho rivisto la mia ex Multipla a metano, parcheggiata lungo una strada della città vicina, strada che non faccio mai ma che oggi per altri motivi ho fatto. Sembra ancora in ottime condizioni. Una lacrimetta di nostalgia m'è scesa.2 punti
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Chissà di quali nuovi modelli su tratta? Stellantis estende il sistema di propulsione ibrido a un numero maggiore di modelli per soddisfare la domanda dei clienti europei via Stellantis2 punti
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Tipologia di strada Al momento il tragitto casa - lavoro è fatto da circa 20 km di autostrada, 15 km di extraurbano a basse velocità e numerosi rallentamenti (70 km/h) e gli ultimi km di bassa velocità con stop&go. Per il resto nel weekend uso molto l'auto, spesso andiamo fuori regione o comunque facciamo weekend fuori. Motivo per cui sebbene le percorrenze con lo smart siano diventate inferiori, comunque continuo a usare l'auto. Il fare circa 80 km in un giorno mi porta a scartare le plug in nonostante una colonnina 22 kW letteralmente sotto casa sempre vuota. Avevo anche per un breve periodo pensato di sfruttare gli incentivi, ma alla fine non è stato cosi. Gli alfisti sono destinati all'infelicità perpetua ahahahah (scherzo pure io, dai)2 punti
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Ci sono anche sulla E-3008 per regolare la frenata rigenerativa.2 punti
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Solo a me hanno insegnato che andare ad un matrimonio senza cravatta è una figura di m****? 🤔2 punti
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Tracollo ovvio; con il pensionamento di Renegade e 500x, in favore di Avenger e 600 fatte in Polonia, di cosa ci si mervaglia? come mai ho il vago sentore che negli stabilimenti italiani verranno fatti solo modelli che non venderanno un tubo?2 punti
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Per un paio di giorni guiderò una Opel Grandland se riesco farò una mini recensione. Per iniziare bella la strumentazione digitale ...🤡 con il sole non si vede nulla. Chiedo alle case automobilistiche di evitare di voler piazzare cruscotti digitali ovunque per fare i fighi e poi ritrovarsi certe cavolate di ergonomia e schermi di qualità bassa. Mettete pure i cruscotti analogici e lasciate i digitali di qualità a vetture top di gamma.2 punti
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Il FQ ci vià giù pesante Il bluff di Stellantis e il fallimento di Urso certificati dal crollo della produzione: -25,2% sul 2023. A Mirafiori e Melfi è profondo rosso Il bluff di Stellantis e il fallimento di Urso certificati dal crollo della produzione: -25,2% sul 2023. A Mirafiori e Melfi è profondo rosso2 punti
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per @Gengis26 aggiungo un contributo più costruttivo. Quando mi sono trovato nelle condizioni di dover comprare una mezzo “razionale” (causa arrivo secondo figlio) alla fine la scelta fu una Skoda Scala 1.0 DSG. che pagai scontata 23500€. (ed era appunto la scelta più economica tra quelle con i giusti requisiti). il problema é che oggi ci vogliono 4-5000€ in più per la stessa macchina, e non so se li spenderei. e che si, va bene, carica, consuma poco ma piacere di guida non pervenuto…e se uno è abituato dopo un po’ di scazzi.2 punti
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Questo frontale mi ricorda la Hyundai Stellar, che tra l'altro è un'altra opera (contemporanea a queste proposte) del Giugi.2 punti
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Scusami e premetto: niente di personale contro di te. Ma qui non sei sul forum di taglio e cucito e ti professi pure Alfista. Ma quale sarebbero questi extra insormontabili? Devi portare lavatrici in giro tutti i giorni? Sei pronto a staccare 30k€ per una corolla e va benissimo eh, ma allora cerchi un elettrodomestico (Ripeto, va benissimo) Oggi uno che ha almeno 30k in tasca ha un appuntamento con la storia per prendersi una Giulia. Lo spartiacque fra il prima e il dopo.. ora o mai più. Ps per motivarti2 punti
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Questa è la storia del design della Toyota Yaris (XP10), progettata da Toyota EPOC (Ufficio Europeo per la Creazione), precursore di quello che conosciamo come Toyota ED2 Studio. Questa vettura è innovativa non solo per il suo stile audace al momento del lancio, ma anche per le prime auto giapponesi progettate da . Prima di allora, le auto giapponesi venivano progettate internamente con il contributo del marketing europeo. Quindi, erano ancora le auto di progettazione giapponese ad essere modificate nei dettagli per adattarsi al gusto europeo, e questo è stato finora il ruolo degli studi di design europei dei produttori giapponesi. Ad ogni modo, se sei interessato a questo argomento, condividerò schizzi di design mai visti prima della Toyota Yaris. Designer : Sotiris Kovos, John McLeod (1995)2 punti