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Stai visualizzando i contenuti con il più alto punteggio, pubblicati in data 19/08/2024 e localizzati Tutte le aree/sezioni
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Buongiorno a tutti, Come anticipato vi riporto le mie impressioni riguardanti la mia nuova Giulia. Ho acquistato la vettura dopo averne visionate e provate molte,poi scartate perché presentavano danni e usura o dubbia cronologia (Carfax ecc). A giugno sono finalmente riuscito a trovare un esemplare nelle condizioni e nell'allestimento che desideravo. ESTETICA: Fin dalla presentazione mi è sempre piaciuta la linea. Forse conservativa nei dettagli ma con proporzioni e trattamento delle superfici che soprattutto dal vivo, la rendono davvero muscolare ed elegante! Ero partito dall'idea di prenderla verde Visconti (rarissima) o Blu Montecarlo ma poi visionandone qualcuna mi sono innamorato del Bianco Lunare che oltre a dissimulare un po' lo sporco e a riscaldarsi meno al sole , presenta dei giochi di luce che esaltano le forme della vettura. I dettagli in nero lucido delle cornici scudo e degli emblemi completano una configurazione sportiva e non troppo luccicante (non mi piacciono le cromature). Per quanto riguarda i cerchi bruniti (68P) non erano la mia prima scelta ma devo dire che ho cominciato ad apprezzarli sia per l'impatto estetico canale largo ben visibile sia per l'esaltazione che conferiscono alle pinze rosse (e per la loro agevole pulizia 😅) INTERNI: Avevo, sin dal principio, un pallino fisso per gli interni del pack veloce e sono fortemente riuscito a trovarne una equipaggiata. Per me l'unico colore papabile è sempre stato il nero. I sedili sono molto comodi e molto contenitivi (giorno e notte rispetto a quelli "base"). Essendo 187cm apprezzo sia il supporto femorale allungabile sia l'ergonomia generale dei comandi perfettamente regolabili. Il resto degli interni per me è il massimo del compromesso tra bellezza estetica e funzionalità. Il cannocchiale analogico per gli strumenti,completato dai 2 schermi LCD su cruscotto e plancia, per me rimangono tra i design più riusciti del segmento. (e con strumenti leggibili a differenza di Peugeot 508🤐) MOTORE: Il 2.2 mjt da 190cv è sempre pronto e mai in difficoltà in nessuna condizione nemmeno a pieno carico (in dynamic perché nelle altre 2 modalità l'erogazione soffre di qualche lag ). Rispetto a BMW (G26) che ho guidato di recente è più rumoroso ma mai fastidioso. DINAMICA: Che dire, sicuramente sil suo punto forte! Lo sterzo è un rasoio, preciso e direttissimo. Con LSD Q2 e sospensioni elettroniche la Giulia " po' esse piuma",nei trasferimenti casa lavoro, e "po' esse fero" quando si vuole spingere un' po'. INFOTAINMENT : nel complesso per le mie esigenze e più che sufficiente: gestione chiamate funziona bene e grazie ad Android auto si ha tutto il meglio della tecnologia sempre aggiornata. Navigatore alfa voto 5 (come del resto molti OEM) : fatica a riconoscere gli imput vocali e macchinoso nella selezione manuale. ELETTRONICA: La mia crociata verso la ricerca di una diagnostica integrata nel veicolo continua anche con Giulia. Con tutti sti processori e schermi trovo ridicolo che io non posa avere il codice di un errore esposto esplicitamente e non con una spia dal molteplice significato. Qualche giorno fa mi è capitato, dopo aver lasciato l'auto ferma 24 ore, che comparissero tutti i messaggi di avaria dei sistemi elettronici dalle sospensioni al freno di stazionamento alle modalità di guida. Il giorno dopo 5 restart tutto sparito compresa la spia controllare motore. Dopo 4 gg di nuovo albero di natale. Alla fine il problema,non indicato dall'auto, era una batteria troppo scarica. Ricaricata per una notte col mio fedele Ctek Mxs 5.0 T&C,il problema non si è più ripresentato. CONCLUSIONI: Sono molto soddisfatto dell'acquisto, la cosa più difficile è scendere una volta arrivati a destinazione😄5 punti
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Anche io ho capito così. Già al momento dell'annuncio si parlava di un quinto marchio da annunciare, oltre ai canonici Citroen, Peugeot, Fiat e Opel/Vauxhall. Ultimamente, spulciando LinkedIn, ho trovato notizie di un fantomatico progetto di Tofas denominato K0 Phoenix per il NAFTA. Sembrerebbe quindi che dagli attuali midvan potrebbe davvero derivare una versione per il mercato nordamericano (abbastanza inatteso, visto che tale segmento in Nordamerica è in forte contrazione e che i van K0 - già avanti nel ciclo di vita - sono stati concepiti con piattaforme e specifiche europee, per non parlare della Chicken Tax). In alternativa, il marchio RAM potrebbe essere usato per alcuni mercati mediorientali. In ogni caso, ne dovremmo sapere di più quando Tofas completerà l'acquisto del ramo locale di Stellantis exPSA. Tale acquisizione è però in ritardo rispetto a quanto annunciato (manca qualche tipo di approvazione che non ho ben capito, c'è fermento tra gli shareholder).4 punti
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Certo.. ma se la casa trova la causa e fior di officine non ci capiscono niente causando enormi disagi quando la soluzione si ottiene con una email e una spesa di 6 euro (tanto costano i relais) capisci che la cosa fa imbestialire? E parlo di ufficiali e non di gente improvvisata (che è sempre troppa ancora ad operare su AR)3 punti
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Mi sembra la solita e sterile polemica. la X3 all'epoca non c'era o era appena appena uscita nel 2003 non era così.. si era in piena epoca d'oro per la gamma Alfa trainata da 156 e 147 e non erano tanto a km 0.. me lo ricordo abbastanza bene. Kamal sarebbe stata davvero lo sliding door dell'Alfa.. peccato3 punti
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Il problema dei relais è noto fin dal 2018.. le officine che fanno tribolare i clienti sono male informate (o non informate proprio). E sono davvero tante e troppe. Nel 2019 aspettai 1 mese per la risoluzione, con vari tentativi andati sempre male. Alla fine, dopo essermi incazz, l'officina ha aperto un tiket e ha risolto in un giorno. Certo che una macchina che si spegne in marcia non fa piacere, ma il problema è di semplicissima risoluzione e la differenza ancora una volta la fa la rete di assistenza.. Ad altri saltano le turbine non dimentichiamolo2 punti
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Ne ho fatta più di una con questo problema: trattasi di un lotto di relais difettosi che col tempo impazzivano..leggendo la data di produzione sul relais si poteva sapere se erano quelli “sfortunati” o meno e bastava sostituirli tutti per risolvere il problema.2 punti
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Giusto un paio di fotine da aggiungere a due argomenti. Progetto 118 (1969) - poi 119 per Alfa 6 @PaoloGTC ci ha fornito varie immagini di un modello assai interessante: Come ha scritto Paolo, la foto a colori si riferisce allo stesso modello delle foto BN, con poche modifiche ma soprattutto invertita. Ecco allora la foto ribaltata dal lato corretto: Ma per qualcosa di più interessante, andiamo al progetto 116. Nei post sotto @PaoloGTC e il sottoscritto avevamo postato alcune foto della proposta Bertone per la futura Alfetta: Bene, di questa proposta ho trovato semplicemente una ulteriore foto, non ancora postata qui:2 punti
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...QUINTA PARTE Progetto VBG Ora che abbiamo parlato di Gandini, eccoci ad uno dei capitoli le cui tempistiche sono meno chiare, o quanto meno in cui ho trovato qua e là alcune incongruenze. Si tratta di una fase in cui compaiono e si confrontano un'altra serie di modelli, generalmente riferiti alla sigla di progetto X45, su cui Renault avrebbe lavorato a cavallo tra il 1984 e 1985. Il programma prevede ora un veicolo di dimensioni superiori ai precedenti (3,54m di lunghezza per 1,57m di larghezza e 1,48m di altezza), con una linea quasi da piccola multispazio, in configurazione sia a 3 che a 5 porte. Comunque una cittadina di segmento A più piccola della Supercinque, sebbene di pochi cm... E qui rientra Gandini, dicevo. A marzo del 1985 si confrontano le maquettes del progetto e questa è la sua proposta (asimmetrica, come le altre): - lato guida, 5 porte: - lato passeggero, 3 porte: Nella prima foto abbiamo intravisto altre maquettes, tra cui questa del designer Alain Jan: ...qui ripresa in quello che sembra un clinic test al chiuso, priva del marchio sulla calandra e idendificata dalla letttera "J." Dovrebbe far parte dello stesso confronto anche questa proposta "M", proveniente da Matra: ...che compare in altre foto (databili al luglio '84) in una maquette differente, invertita nell'asimmetria - le 3 porte sono stavolta sul lato guida - e con vari dettagli leggermente diversi: finestrini a scorrimento laterale R4 style, cerchi, passaruota anteriore con arco lievemente ribassato, allestimento interno... Infine, si trovano foto di un'ulteriore maquette "E", che sembra fotografata nell'ambito del medesimo clinic test al chiuso: Non è noto il designer, ma è forse quella più sorprendente, per via del palese "omaggio" che rende alla nostra amata FIAT Panda. L'ispirazione è clamorosa persino nelle feritoie asimmetriche della calandra! Purtroppo mi manca un'immagine del lato guida, quello a 3 porte, ma vi dirò la mia: con quel terzo finestrino trapezoidale e le 5 porte, questa sarebbe stata la Panda definitiva! Cioè la fusione perfetta di Panda e R4... Ma a giugno del 1985, in piena crisi finanziaria della Régie, anche questo programma X45 viene chiuso, poiché ritenuto non profittevole. Ritornando alla confusione di questa fase del programma, forse avrete notato che le targhe dei modelli "E" e "J" sono identiche: "0000 XX 44", che sembrano riportare a "X44", cioè la sigla della fase precedente, che abbiamo visto svilupparsi attorno al 1983 (le piccole 3 porte, per intendersi). Non solo. In alcuni articoli da cui ho ripreso queste informazioni e immagini, ci sono riferimenti ad anni o codici a volte in contrasto con altri, ad esempio chi riporta la proposta di Gandini in alto al 1982, o anche questa iso-Panda sempre al 1982 come X49... Insomma, come al solito rimangono incertezze e dubbi su alcuni aspetti di queste storie ormai vecchie di decenni, inclusa per esempio l'esistenza di un ulteriore programma siglato X55, che un articolo sul sito lautomobileancienne.com indica come successivo al X45 e che riferisce al 1985, ma di cui non ho trovato informazioni, immagini o notizie in alcuna altra fonte. Bonus track: maquette alternativa attribuita al designer Alain Jan, frutto dei primi lavori di progettazione e disegno completamente realizzati su calcolatore, dando l'opportunità di creare molto più rapidamente modifiche e nuove soluzioni su progetti di base già impostati (questa, ad esempio, sembra una rielaborazione della maquette di Gandini)... (Fonti: LIGNES/auto; Patrick Le Quément - Driven To Write; lautomobileancienne.com) FINE Quinta parte (ma non è ancora la vera fine, ce n'è ancora per almeno due post...)2 punti
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...QUARTA PARTE Progetto VBG A quanto abbiamo visto sino ad ora, non abbiamo sentito ancora parlare di Marcello Gandini. Questo almeno da quanto ho letto nelle numerose fonti che ho trovato. Ed è strano, visto che in quegli anni è il consulente privilegiato (e con un contratto in esclusiva...) di Renault. Nel 1984 si inserisce però in questa storia un oggetto alquanto curioso, che dirazza in modo eclatante dal resto delle proposte, e in effetti non sembra neppure far parte di una fase o un progetto specifico di questo enorme contenitore di idee che si cela dietro la anonima sigla di VBG. Fatto sta che le cronache raccontano che un giorno del 1984, Gandini si presenta alla Régie con una cassa di legno con dentro una sorta di kit che lui stesso si mette a montare e in meno di un'ora appare davanti agli occhi degli astanti questa vettura, fatta e finita! A quanto riportano libri e siti internet che ne raccontano i particolari, la "Piccola" (questo il nomignolo del progetto di Gandini) è totalmente innovativa in una serie innumerevole di aspetti. Qui il link al post di Cardesignearchives che ne parla in modo abbastanza esaustivo. La questione più curiosa fu ovviamente la reazione dei responsabili Renault, che di fronte all'eventualità di un'automobile che si montava in meno di un'ora, con tutte le conseguenze industriali, sociali ed economiche che ne potevano scaturire, pensò bene di non dar seguito all'idea del designer italiano, non prima però di aver comprato il prototipo per metterlo letteralmente in cantina (dove ancora si trova, debitamente riportato nel libro "Renault La Collection" del 2008 di Antoine Pascal, già citato): Non solo, la Régie si premurò anche di "neutralizzare" il progetto di Gandini registrando una serie di brevetti ad esso legati, per impedirne l'applicazione da parte di altri soggetti, cui ovviamente il designer presentò l'idea che Renault non aveva voluto realizzare. (Fonti: CarDesignArchives, LIGNES/auto, Renault Histoire, Antoine Pascal - Renault La Collection) FINE Quarta Parte (continua...)2 punti
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Guarda da parte del meccanico ti dico “dipende chi ti trovi dall’altra parte della mail”: io penso di essere stato uno dei primi ad avere avuto una di queste problematiche e avevo la fortuna di avere un contatto diretto con un tecnico che lavorava in alfa e che conosceva il problema, perché chi rispondeva non sapeva che pesci pigliare. E fun fact: ordinando i relays per sostituirli con il codice ricambio nuovo ti inviavano quelli vecchi e difettosi perché quelli nuovi non erano ancora disponibili per la distribuzione, e sono dovuto andare dal ricambista generico a comprarli non originali, ma che incredibilmente erano marchiati mopar con il codice nuovo ma semplicemente in scatole anonime. E questo mi è pure toccato segnalarlo in Alfaromeo con l’’incredulità di chi mi ascoltava.1 punto
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È una questione di sound, le versioni V6 infatti si deprezzano molto di più sull'usato perché non le cerca nessuno, le V8 invece mantengono prezzi molto più alti. Dove la benzina costa poco e non ci sono problemi di bolli e superbolli vari frega un tubo dei consumi. Che abbia anche 800cv, per sgasare a 30 all'ora sulle corniche direi che la potenza sia decisamente secondaria.1 punto
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Se pero` fai troppo danno nel frattempo, quando la tua nuova offerta e` pronta i clienti sono gia persi alla concorrenza. E se si trovano bene, non tornano piu. Ancora di piu se nel frattempo ti sei fatto la nomea di avere prodotti vecchi, sovraprezzati e poco affidabili.1 punto
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Va beh ma loro davano per certo il 2.9 Termoli (o il Nettuno, non ricordo) sulla Ferrari 296, cosa puoi mai aspettarti...1 punto
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Ah, ma questi son quelli che quando, argomentando con giudizio, gli fai capire sui social che sono delle “deiezioni”, si offendono pure…1 punto
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La Škoda vanno benissimo, sono comode, hanno bei sedili, ottima insonorizzazione. Ma se le guidi troppo a lungo ti trasformi in Furio Zoccano. Allacci il primo bottone della camicia anche senza cravatta, compri il borsello, ti iscrivi a un corso per Sommelier1 punto
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È arrivato pure a me solo che non faccio la foto perché vedo che è stata già pubblicata.1 punto
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Buona serata a tutti. Scarico anch'io un po' di vecchiume dal telefonino. Queste me le mandò mio fratello dal suo viaggio in Giappone a Maggio. Sicuramente questo non vecchio, ma dal design volutamente retrò, come spesso fanno Loro. Nel cortile di un palazzo, che comunque dava in zona di pubblico accesso. Se non è un carrozziere, sicuramente qualche patito di VW. Sempre per restare in tema VW : due T4 vacanzieri. Il rosso messo maluccio a dire il vero Per le strade di Monteverde, targa tedesca, qualche avventuroso turista. Un Cinquino Station in pieno centro. Infine questa meraviglia ripresa al volo dal solito Amico : acchittata da gran sportiva, senza nemmeno i paraurti.1 punto
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Gli Americani sono decisamente tradizionalisti su certe cose.1 punto
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Piu che un restomood, mi ricorda di piu' le operazioni di restyling pesante per le auto anni 90 "ammodernizzate " per certi mercati emergenti. Praticamente un Ferrari per l'Argentina !!😁😁 .1 punto
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Non a quei livelli, però da un lato abbiamo una macchina di oltre 50 quindi ormai iconica ma disegnata con AutoCAD (senza offesa eh 😅) dall'altro una macchina che w stata so disegnata, ma é ancora troppo presto per un'operazione del genere1 punto
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Che poi, diamine, portano il marchio di Touring Superleggera, che una volta aveva fama di grande creatività, eleganza e innovazione e che tuttora nei concorsi di eleganza vince a mani basse con le proprie fuoriserie del passato. Non si rendono conto che con operazioni da tuner improvvisato sviliscono tutto un patrimonio di immagine che si portano dietro?1 punto
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...SESTA PARTE Progetto VBG (gli interni) Settimana ferragostana per portare avanti questo argomento infinito. 😅 E in questo messaggio si parla esclusivamente di interni, abitacoli etc, attraversando gran parte di questo programma, su fasi e periodi differenti. Si parte con un disegno del lontano 1975, in cui si ipotizza una versione da 3,40m circa, di cui si tracciano le volumetrie fondamentali dell'abitacolo e in cui si nota una particolare figura semisdraiata e contromarcia... Lo sfruttamento dello spazio, la modularità e la sua vivibilità erano tra i concetti fondamentali attorno a cui ha ruotato per anni questo programma di piccola cittadina Renault. Vediamo adesso cosa voleva significare un po' più in concreto quella figura semisdraiata... Ecco, l'idea era avere dei sedili anteriori che si potessero sistemare anche contromarcia, per dare nuove e più originali "soluzioni abitative" a questo modello, che - ricordiamolo - oltre a essere una piccola ed economica cittadina, doveva anche ereditare la praticità della mitica R4, con lo spirito di libertà che si portava dietro. Ecco quindi che la modularità del sedile anteriore serviva anche ad aumentare la capacità di trasporto: Queste maquette di abitabilità qui sopra sono datate al 1977, quando si presenta anche questo modello che abbiamo già visto e che ci propone una "situazione realistica" di utilizzo dell'auto, con gli interni e i manichini e i colli ingombranti... e notare come è sistemata la donna sul sedile passeggero! Molto casual L'abitacolo che si intravede in quella foto, si fa notare anche per il disegno di alcuni particolari (volante) e i suoi colori sgargianti. Ecco allora una coeva maquette di interni con quello stesso volante, i medesimi toni sull'arancione, ma anche tutto un design mooolto anni Sessanta-Settanta, con ovali, sfere etc... Uno stile moderno e ardito, sfoggiato anche da altre coeve maquette del programma, pur in altre modalità: D'impronta più utilitaristica gli interni del prototipo marciante del 1979 visto su strada per vari test: Mentre ritornano proposte più moderne e intriganti con la fase X44 del 1983, quella delle piccole 3 porte: Infine, dalla fase X45 delle piccole multispazio 3-5 porte del 1985, ecco altre realizzazioni, in cui lo "stile Panda" a volte traspare in modo chiaro, altre in modo rivisitato alquanto curiosamente (vedi la sacca rimovibile della seconda foto): (Fonti: LIGNES/auto; Patrick Le Quément - Driven To Write; largus.fr; lautomobileancienne.fr) FINE Sesta parte1 punto
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no ma perchè dovrebbe arrugginire in concessionaria, con le giuste batterie potrebbe direttamente prenderci fuoco.1 punto
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Voto Grande Panda. Del resto abbiamo il know how dei franzosi considerando che in passato sono stati buoni a vincere con il ciarpame1 punto
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Rule number #2 of Italian car industry: never build two generations in succession. 🤓1 punto
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Quello della carta e dell'inchiostro1 punto
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Sono , ormai , 15 anni che sento la tiritera del Maserati deve fare concorrenza a Porsche ci hanno provato in mille modi ma poi alla fine sono sempre tornati al punto zero e la casa di stoccarda non è stata scalfita da questi attacchi , ogni tot anni ridisegnano piani industriali salvo poi lasciarli nelle intenzioni Bisogna , onestamente , dire che di Ghibli per un certo periodo ne hanno vendute molte , lo stabilimento Bertone lavorava a pieno regime su due turni più i sabati ma al solito non hanno dato una continuità ed ora hanno in mano un pugno di mosche certo che se on la vendono e non fanno il polo del lusso che ci vogliono fare con maserati? questi sono 4 guitti e dovrei usare una definizione poco polically correct e quindi dico dei guitti che vogliono spevculare su tutto e fare straguadagni con visione imprenditoriale pari alla farina doppio 01 punto
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Una rondine non fa primavera, purtroppo Tavares&Co non vogliono investirci seriamente1 punto
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Kamal avrebbe probabilmente cambiato il corso della storia del marchio alfa romeo. Ricordiamoci che erano i tempi della prima Qashqai e del Cayenne.1 punto
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Gli era andata male con l'Avantime, volevano riprovarci ma evidentemente qualcuno in alto ha detto "questa volta no"1 punto
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...TERZA PARTE Progetto VBG Dopo una una breve pausa, proseguiamo con la terza parte di questo corposissimo argomento. Le prime due si trovano qui: Parte 1 : link Parte 2 : link Eravamo rimasti ai prototipi scesi in strada intorno al '79-'80 e realizzati a partire dalle proposte di Jacques Nocher. In questa fase è un po' fumoso il rapporto tra il programma VBG e il progetto 140, avviato un paio di anni prima e destinato a sviluppare la sostituta di R5. In ogni caso i prototipi marcianti sembrano avere caratteristiche da segmento inferiore, sia per dimensioni (attorno ai 3,4 m) che motori (ben sotto il litro), ma anche per stile e allestimento. Comunque sia, ufficialmente il programma VBG sembra aver subito una pausa tra il '78 e i primi anni Ottanta, quando riprendono gli studi con una serie di progetti, la cui codifica e sequenza temporale rimane ad oggi poco chiara... Provando a sintetizzare tra le varie fonti, si trovano informazioni sulle seguenti fasi: - X49, evoluto in Z (1981-82) - X44 (1983-84) - X45 (1984-85) - X55 (1985 ? ) - W60 (1986) Ripartendo quindi dal 1981, forse in risposta al successo della Fiat Panda, ci sarebbe un progetto X49, poi indicato anche con la lettera "Z", di cui si hanno alcuni bozzetti disegnati attorno al 1982, sia per modelli ipercompatti a 3 porte, che per altri più vicini al concetto di R4, con 5 porte, pratici e spaziosi. Segue, tra 1983 e '84, una corposa fase identificata dal codice X44 e caratterizzata da studi per una 3 porte dalle dimensioni molto compatte (attorno ai 3,25 m). Ne fa parte questa proposta dallo stile molto avanzato, attribuita a Michel Jardin: La maquette è asimmetrica e da questo lato passeggero mostra una portiera straordinariamente ampia, probabilmente per migliorare l'accesso ai posti dietro, ma la cui cinematica non è chiarissima; forse un'apertura a ali di gabbiano? Mi sovviene adesso che in effetti siamo proprio nello stesso periodo della Renault Gabbiano, il concept che Giugiaro "regala" alla Régie per introdursi al meglio con la casa francese... L'altro lato invece è identico a quello dello scheletro di maquette lì dietro nella foto sopra, con una soluzione standard: Questa immagine, tra l'altro, ci svela ben tre maquettes del progetto X48 per la futura R21, inclusa quella definitiva o quasi di Giugiaro, appunto... !! Tra settembre e ottobre del 1983, questo modello si confronta con una serie di sei ulteriori maquettes in scala reale: Interessante la presenza dell'intrusa in quinta posizione! La Supercinque doveva ancora aspettare un annetto per essere presentata... Comunque, eccole tutte nel dettaglio, in ordine di apparizione nella fila: - in 1a posizione, questo modello di chiara orientazione aerodinamica, che a me riporta vagamente a Citroen, ma anche a qualcosa di studi Fiat e Y10, nonché al prototipo Vesta di Renault: - dietro, la 2a maquette pare una proposta di impronta super-basic: - 3a fila per questo modello dalle linee piuttosto levigate e con gruppi ottici anteriori che ricordano quelli della Supercinque di prossima presentazione: - in 4a posizione, riecco la maquette di Jardin: - in 6a fila, dietro la Supercinque, si trova questa soluzione non particolarmente originale nello stile, bensì orientata al massimo sfruttamento degli spazi: - non particolarmente originale neppure questa in penultima fila, se non per il finestrino anteriore dalla linea inferiore angolata: - infine, chiude la fila questo modello che, al di là del frontale che sembra anticipare linee e caratteri della futura R21, si fa notare soprattutto per la soluzione con portellone e cofano motore a contrasto: FINE Terza Parte (continua...)1 punto
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i privati sicuramente, ma la più parte si fanno catturare l'occhio dall'aspetto superficiale del prodotto ...poi è tutta da vedere che un'auto sia realmente costruita bene ...riguardo la parte meccanica, per esempio, anche se è leggermente OT, nemmeno le riviste di settore possono dire nulla visto che le macchine le provano da nuove ...ed è sempre un grande punto di domanda ...le lucine sono belle ma poi la gente s'incazza perché rompe le turbine basta vedere il caso della Mini perché è proprio lampante di quanto oggi conti l'apparire più che l'essere (ci sono casi di studio su questa macchina) ...oggi è una vettura costruita bene ma la prima versione era fatta veramente in modo mediocre ...quando l'ho vista e toccata mi sono messo a ridere e sono andato a comprare una C30 ...solo che attirava talmente tanto l'attenzione che è stato un successo1 punto
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È un mix di diverse cose, tra cui anche il design. I tedeschi sono molto abili a fare design che mascherano eventuali imperfezioni e disallineamenti (esempio terra terra, cercare di non fare fari posteriori spezzati sul portellone perché sono una spina nel culo, amplificano ogni minimo disallineamento) Bisogna però accettare i loro design, che per auto non tedesche vengono spesso etichettati come anonimi1 punto
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Infatti non esistono più gradi differenze tra un marchio e l'altro, e non esiste neanche la supremazia VAG.1 punto