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Comunque indipendentemente da chi decida, credo sia abbastanza una castroneria questa storia della fusione, notizia portata in auge dagli stessi giornali che dopo la fusione dicevano che Elkann aveva venduto la baracca e che i Peugeot erano i capi di tutto.5 punti
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A quanto ho capito è cambiato il "carattere" della vettura rispetto ad F12/812, che dovevano stare al top di gamma anche a livello prestazionale. Ora questo compito in casa Ferrari è affidato ad SF90, quindi la 12 Cilindri l'hanno un po' ammorbidita come assetto e hanno ritarato lo sterzo, affinando il lato GT rispetto a quello sportivo. Le recensioni paiono molto positive.5 punti
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Mi sanguinano gli occhi. Hai sullo stesso piatto il peso di una massa sospesa con quella di un elemento in rotazione. 1kg in un'auto non è sempre 1kg. Dipende dove è piazzato. Se in alto, in basso, se è sospeso, se non sospeso (ruote etc.) se è elemento rotante (volano, alberi, manovellismi....)4 punti
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Immagino l’ennesima inutile show car come la Oli che non anticipa una mazza4 punti
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Va bene, ma stiamo parlando del meno del 10% di differenza per una componente che tutto sommato è vero che ti rompe le palle in manovra ma specie su fondi non perfetti permette di scaricare meglio a terra la coppia. Su una berlina da famiglia, non su uno spiderino leggero.4 punti
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Scusami ma a me la storia delle Punto 188 e 199 che erano indistruttibili e che duravano anche con tagliandi "lunghi", sembra una bella favola, ma che nella realtà dei fatti è assolutamente infondata... L'affidabilissima Punto 188 fire ha fatto stragi di centraline d'accensione (costosissime), piantoni sterzo (costosissimi) e testate (la revisione del motore, seppur trattasi di un Fire, porta via parecchi quattrini) ...e mi fermo qui... L'affidabilissima Grande Punto Fire ha avuto gli stessi problemi della pogenitrice, limitando un pò i danni, ma, parlando strettamente di motore, ha visto alzare notevolmente i costi di riparazioni straordinarie (appunto la testata) e ha divorato devioluci a volontà... Su entrambe non parliamo neanche dei problemi ai reggispinta della frizione... Parliamo di utilitarie bistrattate anche giustamente all'epoca, ma che adesso stanno vivendo una nuova giovinezza, anche se, come ogni vettura, anche la più blasonata o la più "esotica", hanno sofferto di problemi di affidabilità. Poi io, ultimamente e per mia fortuna ,, sto assistendo ad un vero e proprio delirio dei possessori dei Puretech, che ad ogni tagliando esigono oli costosissimi (inutili) e che vorrebbero fare la distribuzione ogni 30/40,000km...un delirio che sta coinvolgendo anchi molti dei possessori di auto con cinghie a bagno d'olio solo per gli alberi a camme, che vorrebbero sostituirla ad intervalli ridotti per una "presunta" precauzione (un paio di casi oggi per una Tucson 1.6 crdi '19...) Follia pura, credetemi...3 punti
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Non sono sicuro che queste immagini non siano mai passate per questi lidi, ma a memoria non sono mai state oggetto di discussione, almeno negli ultimi tempi. Tempo fa ho salvato in archivio queste tre immagini, reperite sul web senza alcuna fonte riportata, che ritraggono una proposta di coupé Bertone su base 124, datata 1972. Non ci è dato sapere se si trattasse di un concept o di una proposta pensata per la produzione in serie, ma ad occhio verrebbe da pensare la seconda. L'anno è particolare, perché se corretto coincide con il terzo - ed ultimo - restyling subìto dalla 124 coupé prima di uscire definitivamente di produzione nel '75, e porterebbe a pensare ad una proposta di profondo restyling per prolungare ancora di qualche anno la vita commerciale del modello (che non ebbe effettivamente eredi nel breve periodo). Le modifiche al corpo vettura sono importanti e ben tradiscono la derivazione dalla 124 coupé che conosciamo. Tante sono le analogie con la produzione Bertone degli anni '70, in particolare con vetture come Lamborghini Jarama o ISO Rivolta Lele, che presentavano il medesimo trattamento del padiglione o della coda. In sostanza, seppur non vi sia una paternità ufficiale, non è certo difficile attribuirla alla figura di Marcello Gandini. Molto innovativa, per il periodo, l'idea dei paraurti in plastica sporgenti che avvolgono il muso e la coda, che ritroveremo nella produzione in serie solo verso la fine del decennio. L'esito delle mie ricerche in merito si ferma qua, e chiedo dunque ai veterani del forum se e dove siano presenti ulteriori informazioni sul progetto. Aggiungiamo però un altro tassello. Che il "riciclo" di alcune idee fosse pratica comune negli atelier carrozzieri torinesi (e non solo) è cosa risaputa, e sono diversi gli esempi che potremmo portare. Si tendeva infatti spesso a propinare determinate intuizioni a più clienti finché qualcuno di questi non si convincesse della bontà delle stesse, e il caso in esempio ne è una dimostrazione. Leggendo uno dei preziosissimi post di Car Design Archives, in particolare quello relativo alla gestazione stilistica dell'Audi 50, troviamo le immagini della proposta originaria presentata della Stile Bertone per il progetto A0, attribuita anche questa al Maestro Gandini, e successivamente rielaborata dal centro stile Audi sotto la guida di Claus Luthe. Le analogie con la proposta Fiat sono lampanti: i paraurti avvolgenti l'intero frontale e la coda sono gli stessi, come uguale è il brancardo verniciato in nero a congiungere visivamente i paraurti, o ancora inconfondibile è il taglio dei vetri in corrispondenza del montante C. Leggermente diversa la forma dei gruppi ottici posteriori, ma analoga l'idea dei due elementi di forma geometrica definita. Seppur già le forme siano quelle definitive le soluzioni stilistiche in oggetto furono considerate forse troppo innovative, e la vettura finale presentava un muso e una coda decisamente più convenzionali e in linea con la produzione Audi del periodo (fermo qua l'OT). L'anno di questa seconda proposta è incerto e ipotizzato da Car Design Archives nel 1972, ovvero lo stesso anno della proposta Fiat (ammesso che anche questo sia corretto). Addirittura anche la location e la luce (poca 😄) delle foto sembra la medesima, e trattasi probabilmente del Centro Stile Bertone. Non ci è dunque dato sapere se sia nato prima l'uovo o la gallina, ma curioso è come le due vetture potrebbero far parte dello stesso identico family feeling, seppur relative e due brand completamente diversi.3 punti
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The project started in 1980 during the preparation of the 10 years Master Plan. Alfa Romeo reviewed Giugiaro's market review from the 70's where he pointed that people are no longer interested in sports cars but in the cars that allow to explore. Basically future SUV's. Alfa Romeo reviewed Talbot Rancho, Citroen Mehari, Land Rover 90/110, Range Rover, VW Iltis, Mercedes-Steyer G 240-280. This is what AR presented to IRI, in 1980. It was planned for production in 19863 punti
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Scusate se torno a un vecchio argomento, cioè i fuoristrada mai nati di Alfa Romeo per gli anni Ottanta. Nel forum, su questa discussione in particolare, sono passate varie immagini e informazioni di entrambi i progetti, il più grande AR146 e il piccolo AR148, noti da tempo con i nomignoli di Magnagona e Magnaghina rispettivamente, con numerose varianti civili e militari. Ecco qualche post: Tutto ciò perché mi sono imbattuto in un'immagine nuova per me, di un ulteriore prototipo della versione civile della piccola AR148. Non differisce troppo da quelle sopra postate da @max_pershin, ma è chiaramente un'altra variante, la cui foto proviene dal libro "Alfa Romeo 33" di Giorgio Nada editore. Studio dei primi anni Ottanta, con un'ispirazione ancora molto "Campagnola" (la FIAT intendo...), con un misto di Panda e di Suzukino (il Samurai SJ410/413). Non so che ne pensate voi, ma per l'eventuale data di uscita sul mercato (seconda metà anni Ottanta, a far presto 1986?), a me sarebbe parsa già un pochetto datata. I giapponesi sembravano un passo avanti; forse in una classe più grande, ma il Pajero del 1982 o il Nissan Patrol del 1980 erano già più moderni di questo. E comunque nel 1988 sarebbe uscita la Vitara, tanto per dire. Paradossalmente, persino quest'altro "accrocchio" altrettanto oscuro e misterioso della progettazione fuoristradistica italiana di quel periodo, sembra quasi più moderno: Non ho molte informazioni in merito (eufemismo, non ne so sostanzialmente nulla! 😆) . Dovrebbe essere un prototipo della Repetti-Montiglio, la carrozzeria di Casale Monferrato specializzata in blindature, che forse (ma forse e basta... ché sta cosa non è mi affatto chiara) aveva costruito anche la più nota Magnaghina AR148 militare presentata all'esercito nel 1985. Comunque, questa qui non sembra ovviamente abbia che fare con Alfa, quanto piuttosto con FIAT. La calandra con le barre inclinate è un chiaro indizio, ma anche la componentistica sembra riportare alla produzione torinese del periodo: maniglie Ritmo; sedili, parabrezza e prese d'aria per bocchette laterali della Panda; cerchi tipo Y10 4WD (anche se non sembrano uguali uguali...). Secondo l'unica fonte che ho individuato ("The complete encyclopedia of four wheel drive vehicles"), è indicata come "Panda 4x4 soft-top", ma non è dato sapere molto di più.3 punti
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Su una (eventuale...) mostruosità del genere ossia STLA+Renault, non è CT (il CEO) a decidere.2 punti
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"no cara, tu e i bambini vi siete scofanati troppa parmigiana di melanzane, quindi andate a piedi". Anche se appensantita, oggi 1600kg per una seg. D sono pur sempre un risultato comunque buono.2 punti
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Si ma devi vedere anche gli optional, piu ne hai e piu pesa. Gia partiamo dal fatto che il 210CV ha un circuito di raffreddamento in piu. Poi i 210CV sono Veloce quindi automaticamente piu optional. Se hai l'Harman Kardon pesa di piu, tettucio altro peso in piu ecc.... e cambia anche tra MY.2 punti
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408 i m h o è un buco nell'acqua perché è monomotore. Per quanto diversa dimensionalmente questa macchina poteva essere la formentor del Leone, ma quando la spagnola ti offre una gamma completa dal benzina al diesel per arrivare al 5 cilindri audi mentre tu offri solo l'infausto 1.2 da 130 cv per un berlinone praticamente di segmento D il risultato è facilmente intuibile.2 punti
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Però il successo di Thema e 164 ha dimostrato che se curavi entrambi i marchi, con le loro peculiarità, facendo auto buone c'era spazio con entrambe, senza dover rinunciare alla sportività su Lancia o alla eleganza su Alfa. Il problema da li in poi, oltre al posizionamento, è che hanno smesso di fare auto all'altezza della concorrenza.2 punti
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La chiusura del cerchio Fiat Brava e Nissan la si ha con i fari posteriori della Nissan Be-1 (1987).2 punti
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Teoricamente il 2027 è LA data. Per revisione motore, hai sia il V8 della SF90, sia il V6 della F250, poi ROMA M, etc da sistemare.1 punto
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...direi troppo banale per lo standard a cui ci ha abituato Manzoni!1 punto
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Il più logico sarebbe nel 2027 per i 40 anni, ma ho visto che qualcuno diceva che facevano nuove turbine per un modello particolare sarebbe per la ICONA?1 punto
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F40 ICONA will be in future...not yet in the 2025. F40 ICONA arriverà in futuro, ma non ancora nel 2025.1 punto
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You are right and wrong at the same time Sei nel giusto e nell'errore allo stesso tempo1 punto
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Sinceramente non la ricordavo, ma sarà stato come per la 250cv (acclamata a gran voce e, una volta a listino, venduta in numero inferiore a quelle delle dita di una mano monca).1 punto
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Entrambi con tettucio? Harman Kardon e pelle su cruscotto e porte? Ecc.... Ma si vede che piu andiamo verso auto simili di allestimento, piu il peso scende quindi i 50kg sono molto probabili. E' vero che per il purista sara' sempre meglio solo RWD, ma vale per tutti i marchi, perche credo che anche un BMW RWD e' leggermente diverso da un xDrive. Pero a sto punto se vogliamo esagerare non sarebbe anche importante ad averla con cambio manuale? Pesa anche di meno poi eh😅 Come sia sia per la maggioranza di clienti il Q4, non pesa tanto, ha praticamente solo il fatto delle manovre a bassa velocita' come vero e un po piu notevole "svantaggio", agisce come un RWD e va avanti solo se serve. Credo che sono compromessi minimi e fattibili per la maggioranza.1 punto
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Mi allargo un attimo. In ottica acquisto casa è meglio finanziare qualcosa prima. Anche poco, anche per solo 36 mesi. Questo ti permette di acquisire "credibilità al credito" (scusate il bisticcio di parole) utile poi per il mutuo. Essendo già iscritto al CRIF come buon pagatore. Non esistere nel CRIF, è un problema.1 punto
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Di mio, come ho già scritto, sarei comunque pro AWD, perché preferisco sempre avere auto col maggior arco di utilizzo possibile, e perché pure la guida sportiva ne è facilitata. Dal punto di vista del purista, che più che alla performance assoluta punta all'emozione e alla guida vecchia maniera, la TP ha un fascino irresistibile, c'è poco da fare. ça va sans dire. Dalle mie parti (confino con due regioni a statuto speciale) le strade di collina/montagna sono enormemente migliori di quelle che trovo in città. Poi, anche in condizioni di strada bagnata o viscida, un certo tipo di guidatore può comunque preferire una guida più sporca, farcita di sovrasterzi e pattinamenti superflui ma gratificanti...1 punto
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Io ho scelto la veloce 280cv proprio perché era Q4, come manovrabilità perde qualcosa ma neanche così tanto. come detto da qualcuno dipende dall’uso, per me molto utile facendo spesso strade di montagna. comunque facendo il paragone con la z4 che ho, in certi casi mi sempre ancora più agile la Giulia (come sensazione alla guida) Ps il mese scorso mi è venuta fuori la spia motore ed era la pompa di raffreddamento supplementare che si era bloccata, ma per ora non l hanno sostituita.. non mi ha più dato problemi (ora ha quasi 6 anni e 90’000km)1 punto
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Diciamo che Ford copre con il suo solo brand ciò che Stellantis fa con 3/4 marchi. Ford F150 da solo compone il 90% dei profitti mondiali del marchio (!) e l'equivalente di Stellantis è in RAM C'è la Mustang che corrisponderebbe a Dodge Questi due fiori all'occhiello se li tengono stretti, per il resto vendono SUV a prezzo che beneficerebbero da una condivisione, le elettriche da cui perdono un pozzo di soldi, e tutta la divisione europea che in generale è un cadavere.1 punto
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escluso lo sconto stiamo a 1500€ in più nelle stesse versioni. A me pare davvero un pò troppo ed il listino vola sempre più su..mah!1 punto
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Che dire.. l'ideale sarebbe un diesel, come del resto dici anche tu. Il percorso da te descritto non è proprio l'ideale per i full hybrid ma quali alternative ci sono? Con un benzina credo che consumeresti di sicuro molto di più. In salita "mura" un po' anche la Civic ma credo meno delle Toyota, anche se non ho mai guidato gli ibridi Toyota di ultima generazione che dicono essere molto migliorati. Tu hai avuto modo di provarli nelle tue condizioni di guida? Per quanto ho potuto vedere io, che però non vado molto in montagna, se la salita non è troppo ripida la Civic non è affatto sgradevole. Tiene il motore parecchio su solo su salite molto ripide. In generale in autostrada a 110 credo si possano fare i 5,5 L/100km (media in piano o media tra salite e discese). A 130 saresti sui 6-6.5 L/100km. Altrimenti per mantenere un costo simile al diesel ed una guida più "tradizionale" l'unica è un GPL. Tornando un attimo a Toyota forse la Prius PHEV potrebbe essere una buona scelta perché è in grado di immagazzinare molta energia nelle discese da usare poi successivamente. Certo è un'auto un po' particolare ed è PHEV quindi credo abbia senso solo se puoi ricaricare quotidianamente con semplicità ed a costi modici, anche se consuma molto poco anche a batteria scarica. Se vuoi approfondire:1 punto
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Purtroppo li ho visti dal vivo e fanno schifo lo stesso. P.s. Presi a se stanti, sarebbero anche carini. Una volta montati sull'auto, però, sembrano di una o due taglie più piccoli di quanto non siano, Un cerchio da 18 che l'effetto di uno da 16 pollici. Sono curioso di vedere quelli da 17, magari si salvano.1 punto
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A parte il periodo iniziale, praticamente le Panda in giro cambiavano colore quando cambiava il colore senza sovraprezzo . Il periodo arancione mi è piaciuto parecchio perchè spiccavano nel grigiore del parco auto.1 punto
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opinioni. il tutto ha le sue motivazioni forse più commerciali che tecniche. In ogni caso esternamente che siano ricarrozzamenti non è assolutamente evidente cosi come le plance mantengono comunque una certa differenza. anzi, si contesta spesso che Fiat non dia seguito ai propri modelli. Se 600 sembra l'erede di 500x (anche se non è del tutto cosi) non ci vedo nulla di male.1 punto
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Per questa Grande Panda ci sarà la possibilità di scegliere il colore grigio? La scelta di eliminare il grigio dalla gamma della 600 (che genialata, Olivier! 🤦♂️) è stata un grande errore.1 punto
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Lo pensavo anche io ma curiosamente risulta soltanto a benzina. Eh no, ha solo la targhetta delle prime Turbodiesel, ma è 1.4 benzina. Aggiungo anche che è una rara Isabella berlina, a quanto so la maggior parte delle poche superstiti sono o coupé o cabriolet, in ordine di diffusione poi ci sono la berlina e infine la quasi sconosciuta familiare. Premesso che non mi è mai capitato di dover targare un'auto alla motorizzazione, so che esiste un modello da compilare in sede e che va consegnato un tot prima dell'assegnazione della targa dove si inserisce il formato richiesto (rettangolare o quadrato), la preferenza numerica (pari o dispari) e/o altre richieste particolari (tre numeri uguali o cose simili), quindi a meno che il proprietario della 500 non sia stato particolarmente sbadato, mi viene da pensare che sia un classico caso di inefficienza della motorizzazione che non tiene minimamente conto delle richieste espresse in quel modello. Oggi alcuni dicono che ottenere una targa quadrata sia particolarmente difficile a causa della scarsità dei lotti, ma onestamente ci credo poco (e poi questa 500 è stata ritargata vent'anni fa quando c'erano ancora alcune auto a listino che chiedevano questa tipologia di targa sin da nuove).1 punto
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E' un ASI targa oro; presumibile che si tratti di un restauro ad altissima fedeltà, anche nella livrea commerciale del tempo.1 punto
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Da quanto ho capito io dalla fonte che ho consultato, durante lo sviluppo dell'auto una delegazione russa fu mandata a Torino per sviluppare il progetto e lavorarono a stretto contatto con gli ingegneri dell'Italdesign - che fu assunta dalla FIAT per lavorare allo stile della macchina - per circa 6 mesi (Aprile 1990-Agosto 1991). Sembra che la decisione di coinvolgere i russi fosse nata dopo le visite preliminari che la delegazione FIAT fece post-firma del contratto : quando gli fu detto che potevano vedere alcune proposte si aspettavano 4 o 5 idee, ma gli furono mostrate decine di soluzioni che spaziavano da modelli più semplici "stile Uno" ad altri più complicati! Questo non solo portò i russi ad essere direttamente coinvolti nello sviluppo della macchina, ma mandò in crisi i nostri connazionali. Sembra infatti che fossero convinti di tenere le redini del progetto, quindi non avevano praticamente nessuna idea pronta quando la prima delegazione russa arrivò nel 1990 e dovettero preparare un modello in fretta e furia per evitare di sfigurare davanti agli ospiti. Se ho capito bene questo modello fu sviluppato direttamente all'interno dell'Italdesign, ai tempi dei famosi 6 mesi di cui parlavo prima. Non mi è chiaro i rapporti che intercorrevano tra i due gruppi di lavoro - non so il russo, Google ha i suoi limiti e si tratta di memorie di varie persone che ho cucito insieme - comunque sembra nonostante una base di diffidenza dovuta agli stereotipi sull'URSS dell'epoca, in verità la delegazione fu trattata molto bene e i nostri connazionali furono molto stupiti dalle capacità degli ingegneri russi nello sviluppo e nella progettazione. All'epoca l'Italdesign non permetteva di scattare foto durante la progettazione, quindi i russi fecero degli schizzi come ricordo. Foto scattata presso gli studi ItalDesign nell'Aprile 1990 . Si parla anche del progetto Panda, sembra volessero usarla come tappabuchi visti che c'erano ritardi con il progetto A-93. Lo stabilimento avrebbe assemblato sia l'auto che i motori Fire, e furono spediti addirittura dei modelli per adattarli alle specifiche russe. Ma alla fine tutto finì per colpa del crollo dell'URSS e il progetto A-93 morì definitivamente. Per tutte le informazioni e foto è stato usato il libro "Книга Высокой мысли пламень" (La fiamma dell'alto pensiero), tre volumi che raccontano la storia del Centro Studi AVTOVAZ dal 1966 al 2006 attraverso le memorie delle persone che ci hanno lavorato. Più precisamente ho consultato il terzo volume che copre il periodo 1986-2006, pagine che vanno dalla 269 alla 290.1 punto