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Stai visualizzando i contenuti con il più alto punteggio, pubblicati in data 15/10/2024 e localizzati Tutte le aree/sezioni
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Con il nuovo comando del cambio può iniziare anche la beatificazione del Tonale. "Ragazzi, ma vi ricordate quando il Tonale aveva la leva del cambio? Quello si che era una vera Alfa, non come quello di adesso dove non sai neanche più dove appoggiare la mano destra"15 punti
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Voglio il SUV con tutti i difetti di un SUV perchè vuoi mettere la guida alta? Però poi ribasso l'assetto... 😃10 punti
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Sono in malafede, perchè la situazione è questa: Durante la pandemia del 2020, FCA ha beneficiato di un prestito di 6,3 miliardi di euro dalle banche garantito dallo Stato italiano per sostenere salari, fornitori e investimenti in Italia. (come il resto delle aziende, ovviamente era parametrato al fatturato). Attenzione: non erano a fondo perso, ma soldi prestati da banche che tutte le aziende stanno restituendo a un anno dalla erogazione, quindi non è aiuto di stato, anzi le banche ci guadagnano pure gli interessi. Stellantis ha beneficiato della Cassa Integrazione e di Industria 4.0 per macchinari e strumentazione, pari a circa 900 milioni di euro. anche qua sono leggi dello Stato che vanno a beneficio di tutte le aziende dalla PMI con 15 dipendenti a Stellantis. Ecoincentivi: non riguardano ovviamente solo Stellantis o le auto prodotte in Italia perchè contrario alle regole UE ma a tutti i produttori che commercializzano BEV in Italia, con determinati vincoli (ad esempio il prezzo dei prodotti). Quindi la polemica sui "Finanziamenti Pubblici a Stellantis" non ha senso, sono state applicate le leggi dello stato, trasversali a settori e dimensioni aziendali. Forse per trovare soldi erogati alla vecchia Fiat bisogna andare agli anni 90 per gli aiuti alla costruzione di Melfi e ancora prima per Pomigliano, ma anche qua, non è che i tedeschi e francesi hanno fatto di meno, oppure basti vedere oggi la Spagno o l'Est Europa i benefici e fonde che elargisce alle case favorire impianti e occupazione. In realtà l'ultimo gruppo a beneficiare di aiuti dello stato per produrre in Italia è stato VAG... Nel 2015, sotto il governo Renzi, Lamborghini ha ricevuto significativi aiuti economici per incentivare la produzione in Italia, piuttosto che all'estero. L'azienda stava valutando la possibilità di produrre il SUV Urus a Bratislava, ma il governo italiano ha negoziato per mantenere la produzione nello stabilimento di Sant'Agata Bolognese. L'accordo prevedeva un investimento complessivo di 700 milioni di euro, di cui circa 80 milioni provenivano da fondi pubblici. Questi fondi erano destinati principalmente a ricerca e sviluppo, sgravi fiscali, e agevolazioni per le assunzioni, grazie al Jobs Act introdotto durante il governo Renzi. Questo intervento ha creato 500 nuovi posti di lavoro e ha raddoppiato l'area produttiva dello stabilimento, portando notevoli benefici all'economia locale (indotto). anche qua IHMO non sono soldi buttati, meglio contribuire per il 10% dell'investimento della casa madre raddoppiare lo stablimento di Sant'agata che vedersi le Urus prodotte in Slovacchia. e sempre IHMO è quello che dovrebbero fare i politici oggi con Tavares al posto di fare gazzarra... quando ti costa produrre la Panda in Serbia o le nuove Fiat? la differenza ce la mettiamo noi (sto esagerando) ma mi porti tutte le nuove Fiat tra pomigliano e melfi... Così come hanno fatto gli spagnoli10 punti
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torniamo sempre al punto de: "forse sarebbe meglio se certi brand trovassero un proprietario migliore che sappia valorizzarli". Ciò che mi stupisce è che non ci siano arrivati da mò, quando tutti gli indicatori erano comunque per una crescita molto contenuta delle BEV, specialmente in Europa! Stesso errore fatto da VAG, comunque. Infatti, anche loro ormai, all'odore di sterco nei loro corridoi si sono pure abituati..... Ma c'è anche chi ha fatto peggio, come JLR. Qualcosa mi dice che, comunque, un po' di dilazione l'Europa la darà, alla fine. secondo me un'orizzonte realistico è il 2042/2045 per avere una tecnologia matura a prezzi decenti. Ma oggi come oggi, è oltre l'idiozia credere che l'elettrico sia il futuro, anche perché chi oggi crede che lo sia sine qua non, deve anche arrivarci al 2035; non dimentichiamoci che i cinesi stanno prendendo piede in modo prepotente nella fascia sub 40 mila euro, lasciata sguarnita dagli europei. Per riassumere, la condizione delle case europee generaliste (Vag inclusa, come detto) è la seguente: troppo generaliste per reggere prezzi premium, troppo costose ed impreparate per fronteggiare l'offensiva cinese, che fanno si il "monopolio" della tecnologia BEV, ma stanno inondando il mercato di ibride a prezzi popolari, che è quello che la gente, ad oggi, vuole e si può permettere.7 punti
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14 marchi senza nessuno sforzo per differenziarli, pura follia senza attenuanti.6 punti
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Gli interni di Renault 25 Baccara non avevano eguali, nemmeno Audi 100 e Bmw E34 la battevano, forse con W124 se la contendeva. Certo si può discutere sulla qualità delle plastiche, ma per il resto era un salotto viaggiante, come scrive 4R stesso nell'articolo. A me poi faceva impazzire la radio della Philips con equalizzatore6 punti
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quel giorno, se succede, prendo un giorno di ferie, i pop corn 🍿 e mi metto davanti a al forum di AP 🥤6 punti
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Non l'ho mai nascosto A Modena fino a inizio 2024 c'erano tutti i muli/proto di Giulia/Stelvio mai andati in produzione Sia il 2.0 mhev da 330cv Sia la Q mhev con il motore integrato nel cambio e bsg Sia primordiali Giulia laboratorio Phev. Ma tanto sono state rottamate tutte dopo aver recuperato il recuperabile. Ergo... Chiudiamo la parentesi e torniamo al presente.5 punti
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Che poi bastava aprire i garage di Modena... Ed invece le ho viste rottamare tutte. Lasciamo stare va, altrimenti mi arrabbio solamente.5 punti
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Ah perché le alfa si comprano? Non le fanno per farle commentare a noi su autopareri?5 punti
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Ora non ricordo le normative, ma le EV non dovrebbero contare come 2 o 3 macchine ai fini del calcolo della media ponderata? Comunque sarebbe una bella strategia per rilanciare Mirafiori, regali una 500e per ogni Maserati V6, e dallo stabilimento escono addirittura 2 macchine anziché 1. (Tra l'altro operazione fatta e rifatta con Lancia Thesis, Phedra, Thema 2011 + Ypsilon...)5 punti
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Conoscendo fiat e il loro "non si butta via mai nulla" Ve lo dico io com'è andata! Decidono di trasformare Panda in Pandina iniziano la produzione dei nuovi dettagli specifici (interni ecc) anche per testare i "muli" su strada, in procinto di metterla in commercio scoppia il panico ai piani alti 😂 si accorgono che tale scelta è una caz*ata immane, a quel punto un Certo "Boris" fa notare che ormai hanno già stock di interni con scritto Pandina, oltre tutte le altre specifiche e quindi che facciamo li buttiamo? Assolutamente no! Intanto iniziamo la produzione di Pandina poi appena finiti gli stock delle nuove caratterizzazioni, la normale la facciamo tornare Panda e Pandina diventa solo il nome dell' allestimento Ex Cross e li in sala riunione scoppia l'applauso collettivo. Tant'è che il maniglione dietro è tornato ad avere la nomenclatura Panda e non è più liscio.... Fatto sta che sta macchina l hanno fatto diventare una poverata immane rispetto a cosa era appena uscita, sembrano due vetture differenti, oltre il fatto di non poter avere un che minimo di personalizzazione! Fino al MY22 era un bel prodotto da lì in poi è stata assemblata solo con rimasugli di magazzino, addirittura nelle my24 hanno eliminato il cablaggio per la luce nel portabagagli....5 punti
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mamma mia povera Alfa… inguardabile, brutta, cerchi orribili, cannocchiale con display rettangolare, 136 cv TA con il pure tech a 3 cilindri… l’unica cosa positiva è che non hanno scritto Alfa Romeo sul cofano del Puretech, mi piacerebbe pensare sia un sussulto di dignità ma più probabilmente è stata una mossa al risparmio riciclando la copertura motore da una PSA5 punti
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Giusto per curiosita'. Ma tra tutti quelli che dicono "pover Alfa" "PureTech" "CMP" ecc... chi di questi ha comprato Giulia o Stelvio? Anzi possiamo fare anche 147 e 156?4 punti
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Allora mettiamola così Stellantis non ha preso soldi dallo stato ma Fiati e poi FCA direi che ne abbiano presi parecchi per cui il presidente di Stellantis si dovrebbe vergognare di far chiedere anche aiuti o cose simili da torinese dico solo che hanno AZZERATO il settore ormai è il deserto dei tartari e ci si scanna per portare a casa piccoli lavori in tutto questo hanno , anche , penato bene di chiudere i rubinetti allungando il collo sui pagamenti per cui a cascata tutti stiamo andando in sofferenza finanziaria perchè gli insoluti fioccano criticare tavares ? beh mi sembra il minimo ma soprattutto non ne sopporto la spocchia e l'arroganza la faccia di razzo con cui si presenta davanti alla commissione parlamentare o ai media ed "attacca" dicendo date sovvenzioni perchè la vostra gente possa comprare e che se è in questa situazione non sono colpe sue ( saranno mie ) avesse , almeno , l'umiltà di dire che i numeri non sono belli ( eufemismo ) e che farà il massimo per portare a casa risultati ( per domo sua di certo visto lo stipendio che ha ) ed invece minaccia SEMPRE di chiudere solo stabilimenti italiani ed ha creato macchine di merda perchè siamo onesti i mille cloni di vetture francesi non sono questo spettacolari e ricordiamoci che tutto l'indotto auto torinese è stato azzerato perchè la componentistica è solo francese e JE manco ha mosso un dito per facilitare prodotti italiani tanti a lui frega solo il profitto il nonno non era uno stinco di santo ma per questa città ed anche per l'italia qualcosa ha fatto questo ha solo ed esclusivamente pensato a monetizzare4 punti
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Non avevo notato la mancanza del sedile, allora è un mezzo da Slalom/Salita. Categoria E1 eccola qua: p.s. la foto è del 2022 quindi qualche differenza con l'originale c'è, ma fondamentalmente mi sembra la vettura della "Fiche"4 punti
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A me incuriosisce davvero la storia della strumentazione ridisegnata. Cioè, da comunicato stampa dovrebbe essere così, ma alla vista trovo sia impercettibile. Idem per il tunnel centrale (ma di quello mi sono già lamentato abbastanza). Il punto è che mi sembra la sublimazione della presa per i fondelli...mi chiedo a cosa serva includere certi passaggi nei comunicati stampa, se poi vieni pubblicamente sbugiardato pochi giorni dopo. Facevano davvero una migliore figura parlando soltanto ddi aggiornamento della leva del cambio.4 punti
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XM ed R25 avevano degli interni che oggi non trovi nemmeno su auto da 100k €.....4 punti
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Purtroppo è difficile reperire numeri del genere per il mercato italiano di quei tempi, anche se ricordo il solito PaoloGTC che un paio di lustri or sono, si stava costruendo un mega tabellone con i dati di QR del tempo. E chissà se ha mai finito questo immane lavoro... Comunque, anche il mio occhiometro direbbe più o meno la stessa cosa, forse in Italia R25 ha venduto anche meglio delle altre, soprattutto nei primi anni, e sì, la 605 sembra anche a me quella meno diffusa. XM e Omega inoltre furono facilitate dalla presenza in gamma della versione station wagon, che certamente ampliava molto la clientela. Ecco, giustissimo stev, in effetti stava proprio qui il punto della questione: il prezzo! (anche se non erano 53, ma 49 milioni e 666 mila lire... ) Omega 3000 era proprio un altro tipo di auto, per un'altra clientela. E il suo prezzo lo diceva chiaramente. Quindi il confronto con le altre aveva un senso ridotto, magari di pura curiosità o al massimo tecnico-prestazionale, ma anche lì si dovevano prendere le cose con le molle... E se il value for money è innegabile, la questione rimaneva che chi avesse pensato di comprarsi un'ammiraglia come XM 3.0 V6 24v (o le altre due francesi), mai e poi mai si sarebbe sognato di prendere minimamente in considerazione l'alternativa di una Omega 3000. Anche per 15 milioni in meno. In realtà, l'alternativa Opel a quelle auto doveva/poteva essere la Senator 3.0i 24v. Non ho il prezzo di Senator 3.0 24v sott'occhio, ma a memoria doveva essere attorno ai 59 milioni, una decina in più di Omega. Anche se sostanzialmente erano uguali sotto il piano tecnico: stessa piattaforma, proprio con lo stesso passo, stessa meccanica e lo stesso motore, appunto. Ma sia fuori che dentro, Senator voleva apparire più elegante e raffinata nelle linee e negli allestimenti, e con una dotazione di accessori più ricca, inclusi gli ammortizzatori a smorzamento variabile. E poi c'erano quei 10 cm in più di lunghezza. Insomma, un livello superiore ad Omega. Solo che non si capiva di quanto... Perché il problema era anche lì: il posizionamento commerciale di Senator. Teoricamente costituiva l'erede di una progenie di vetture Opel di alta gamma, di segmento F diremmo oggi, ma nella realtà delle cose già dalla prima serie del '78 Senator era "scesa" di categoria rispetto alle precedenti "KAD" (Kapitan, Admiral e Diplomat), finendo in una posizione indefinita, a cavallo tra i segmenti E ed F. Anche se tutto (immagine, dimensioni, motori, allestimenti, prezzi) la avvicinava molto più al primo che al secondo. Solo che Rekord prima e Omega poi, "spingevano" Senator apparentemente più in alto. E se quelle erano segmento E, Senator doveva essere di più, quindi segmento F. Però… …c’era un però! In effetti Rekord e Omega erano perfettamente collocate nel segmento E per quanto riguardava la classe "2 litri", ma oltre questa categoria apparivano limitate. Non per loro colpe, sia chiaro, ma semplicemente perché il marketing GM-Opel dei tempi aveva una situazione bella incasinata nell'alto di gamma in Europa, e faticava non poco a sbrogliare la matassa. Fino ai primissimi Ottanta, esisteva anche Commodore... e già con la coppia Rekord-Commodore avevano mantenuto un concetto forse anacronistico di differenziazione tra modelli a quattro cilindri (Rekord) e sei cilindri (Commodore), ma poi lo avevano esteso alla nuova ammiraglia Senator (con la sua coupé Monza), e infine evoluto anche sulla coppia Omega-Senator. Cioè in sostanza la stessa automobile, declinata in modelli distinti per nome, aspetto, motori, finiture e ovviamente prezzi, occupando in definitiva livelli diversi del medesimo segmento. Roba che negli anni Settanta avevano adottato anche Audi (con 100 e 200) o Volvo (con 240/260, poi 740/760 fino a 940/960), ma che anche loro hanno abbandonato nel tempo. Perché ormai tutti preferivano individuare nella gamma di un costruttore un unico modello per segmento, possibilmente con una varietà di allestimenti a coprire le diverse esigenze. A tutto ciò si deve aggiungere che già Opel non era un costruttore “istituzionalmente“ legato alle vetture di lusso, ma poi con Senator non è che avesse fatto questi grandi sforzi per farle meritare tale status. In specifico nello stile, ché sia fuori che - soprattutto - dentro, le linee e l’aspetto della componentistica erano fin troppo anonimi e quasi grossolani, obiettivamente al limite dell’accettabile non solo per un’ammiraglia di segmento F, ma finanche per una berlina del segmento E europeo. Ripeto, parlo di impatto estetico, non di qualità. In Italia poi si dovevano considerare le specificità di un mercato che da sempre non vedeva di buon occhio né le grandi dimensioni (strade strette, parcheggi...) né i grandi motori (consumi, bolli e allora anche l'IVA pesante). Perciò quei 10 cm in più di Senator sembravano tanto, come un salto di categoria. E poi Senator aveva solo motori oltre i due litri, quindi tutti colpiti dall'IVA al 38%, proprio come le grandi berline di lusso (Serie 7, Classe S, XJ…). Insomma, tutto questo per dare una spiegazione al fatto che se già in Europa non era proprio popolarissima, in Italia Senator era totalmente sconosciuta. Tanto da essere ignorata anche da una rivista di settore che mai ha pubblicato una prova su strada di Senator B (quella del 1987), e neppure l'ha presa in considerazione per questo confronto dove sarebbe stata la scelta più logica nella gamma Opel. Per rimediare alle mancanze di QR vi propongo allora quest’altro reperto archeologico, con la prova della Senator 3.0i 24v marchiata Vauxhall (tanto per ribadire i casini del marketing GM in Europa…), sperando che un articolo in inglese sia più gradito di uno in tedesco sulla versione Opel!3 punti
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ZF offre sull'8 marce tutte le tipologie di ibrido possibili e immaginabili, integrate nel cambio, per cui qualora Stellantis decidesse di offrire una motorizzazione termica non sarebbe un'impresa impossibile implementare il tutto sul 2.0 o sul V6. Non è in discussione la fattibilità tecnica della cosa (secondo me), è solo una scelta commerciale di Stellantis.3 punti
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La soluzione migliore sarebbe il divorzio. Si torna alla vecchia FCA con a capo De Meo, che con la sola imposizione delle mani resuscita tutti i brand del gruppo usando la tecnologia di Leapmotor. A Taveres e compagni gli si da la vecchia PSA con Renault così la Marianne è contenta. E forse pure l'antitrust forse è contenta.3 punti
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Mamma mia che mappazzone di banalità. Pare di sentire il discorso del bar dello sport. Ormai politici e CEO rigurgitano lo stesso minestrone di ovvietà scadute l'altro ieri.3 punti
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Notando che dall'ultimo messaggio di questa discussione ad oggi, purtroppo questo signore sopra non c'è più... ecco, mi son detto, c'è bisogno di aggiornarla un po'! E così, avendo ritrovato vecchie riviste in garage, mi è saltata all'occhio una prova di QR che parla di Peugeot 605 - protagonista di questa discussione, come da titolo - e di altre ammiraglie protagoniste dell'epoca. Tra cui quell'Omega 3000 cui si era accennato recentemente in altre discussioni... Si tratta del numero di marzo 1991, in cui da Rozzano ci propinavano un confronto estremamente gustoso tra le versioni di punta di quattro ammiraglie, le ammiraglie tra le ammiraglie, ammiraglie al quadrato... ci siamo capiti insomma. La tendenza del momento erano i motori plurivalvole e, tra le ammiraglie, i motori 6 cilindri 3 litri a 24 valvole stavano diventando una sorta di standard per l'alto di gamma. In Italia, complice ancora l'IVA pesante al 38%, si trattava ancora di modelli di nicchia, ma rappresentavano chiaramente un riferimento e QR volle provare e presentare ai propri lettori lo stato dell'arte! Il target furono quattro ammiraglie di marchi generalisti, e tra queste QR prese i più recenti modelli a 3 litri 24v - Citroen XM 3.0 V6 24v - Peugeot 605 SV 24 - Opel Omega 3000 24v ...e li mise a confronto con un'altra ammiraglia francese a 6 cilindri, che però manteneva alta la bandiera del TURBO, vale a dire rappresentava un po' la filosofia del decennio precedente: - Renault 25 Baccara Ecco qua il reperto (scansioni trovate su eBay): Tante le curiosità su cui si potrebbe disquisire per ore, ma un paio di cose vorrei commentarle subito. La prima è che R25, la meno giovane del gruppo per introduzione sul mercato e per soluzione motoristica (turbo anziché plurivalvole), ai punti esce in realtà vincitrice! A pari merito con l'ultima nata, la 605, ma comunque vincitrice. Un'altra è una riflessione sull'evoluzione dei gusti e delle abitudini delle persone: oggi simili vetture le penseremmo sicuramente con un cambio automatico. Queste invece sono tutte manuali! Non che la trasmissione automatica non esistesse su questi modelli, però il mercato di allora al massimo la dava come opzione (e non per tutti...) e certamente in Italia la scelta primaria sarebbe stata comunque quella manuale! Infine la scelta di una particolare concorrente: l'Opel Omega 3000 24v. Tecnicamente si distingueva dalle altre per essere la sola a trazione posteriore (e motore coi 6 cilindri in linea); ma non è questo il motivo del mio appunto, perché allora esistevano ancora altre ammiraglie a trazione posteriore, dalle tradizionali Mercedes Benz, BMW e Volvo, alla concorrente diretta Ford Scorpio. E' invece lo spirito di questo specifico allestimento "3000 24v" che secondo me stona nel confronto. Le altre concorrenti sono tutte e tre versioni ad alte prestazioni sì, ma votate al lusso e al confort. Omega invece è un modello dallo spirito sportivo e un po' sopra le righe, fuori, dentro, e sotto la pelle... Abbiamo commentato altrove, come dicevo, che al di là delle qualità del modello, Omega in generale - e la "3000" in particolare - era una vettura appena fuori dal coro, una leggera anomalia nel mondo delle ammiraglie europee anni '80-'90. Grande come le altre, sì; con una gamma motori paragonabili, più o meno... ; ma rimaneva intanto di impostazione tradizionale a trazione posteriore quando ormai tutti i generalisti erano passati all'anteriore, eccetto Ford come detto. Soprattutto però, rimaneva concepita con un piazzamento di marketing un po' particolare, non esattamente in linea con il mercato del tempo, per quel suo essere grande e grossa, ma alla fine "sempliciona", priva di quelle raffinatezze estetiche e tecniche che le altre ci tenevano tanto a mostrare. Una linea moderna e aerodinamica, ma dove la funzione è assolutamente prioritaria rispetto alla forma. E un abitacolo che più distante dal concetto di eleganza e raffinatezza è difficile immaginare...3 punti
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"A Mirafiori si produrranno 100.000 auto all’anno" [...] DAL 2026 A PIENO REGIME - La fabbrica di Mirafiori è entrata in difficoltà per colpa della Germania e dell’Italia che da un momento all’altro hanno tolto gli incentivi alle elettriche. Così Carlos Tavares commenta l’attuale stop alla produzione della Fiat 500 elettrica nell’impianto torinese, ma il futuro per tutti coloro che ci lavorano dovrebbe essere molto più roseo: dalla fine del 2025 arriverà sulla linea la nuova 500 ibrida (costruita sulla base della 500 elettrica e mossa dallo stesso propulsore mild hybrid della Panda). E i numeri prospettati dal manager sono elevati: una produzione annuale compresa tra le 80.000 e le 100.000 unità, merito anche di una prossima revisione della Fiat 500 elettrica che grazie a una nuova batteria e ad altri accorgimenti (non ancora noti) costerà meno del modello attualmente in produzione. [...] https://www.alvolante.it/news/mirafiori-si-produrranno-100-000-auto-all-anno-3986713 punti
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mi fa scassare l'atteggiamento da "e va bene, abbiamo messo quei tre accessori SOLO perchè ci hanno obbligato, ma per il resto preferiremmo morire piuttosto che mettere una vite in più"3 punti
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Il casino inutile che sono riusciti a fare con pandina / panda lo sanno solo loro di stellantis e lo youtuber a capo di Fiat…3 punti
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Che fanno bene a fare le Junior. 😂2 punti
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In Stellantis c'è già questo tipo di ibrido, ovvero i Mild Hybrid P2, prima col 1.5 di Tipo, Tonale Jeep ecc. e poi su tutti i modelli col 1.2mhev. Effettivamente sarebbe la cosa più sensata adottarlo, avrebbero dovuto montarlo su Giulia col 1.5FF.2 punti
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Potrebbero adottare gli attuali motori di Giulia e Stelvio usando un sistema di elettrificazione a 48 volt che utilizza un motogeneratore da 24 cv e 230 Nm ospitato in una trasmissione automatica a doppia frizione che permette di sfruttare l'unità elettrica per muovere l'auto per brevi tratti anche quando il motore a combustione è spento (stesso powertrain usato per Audi Q5)2 punti
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Un po' lo stesso ragionamento che si dovrebbe utilizzare, con un classico motore a benzina/diesel, della guida in rilascio e ciè sfruttare il più possibile freno motore ed evitare frenate o accelerazioni inutili in questo modo si riducono parzialmente i consumi e l'usura di pneumatici, freni, ecc... Quindi in ogni caso, che si guidi elettrico o no servirebbe prima "studiare" il modo di guidare, certo è che la guida elettrica è una cosa nuova e merita una giusta formazione. Sì, c'è una ventola perchè anche il Berlingo elettrico che abbiamo in azienda quando è in carica (in base al clima esterno e/o temperatura del pacco batteria) si sente una ventola.2 punti
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Per me l'unico vero difetto della Tonale è l'altezza. Ok che è un SUV/crossover, che le berline non le vuole più (quasi) nessuno, ma considerata la vocazione sportiva/sportiveggiante e la silhouette coupeggiante, 10 cm più bassa (per capirsi, come Mazda Cx-30 o al massimo Honda Zrv) sarebbe stata decisamente più digeribile. Ma per qualcun altro probabilmente la scarsa altezza sarebbe stata un difetto, per cui me la metto via .2 punti
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Considerato il rollbar l'anno e i cerchi, secondo me era una possibile versione Kit Car da rally. Non ricordo esattamente il nome della, categoria. Una possibile rivale di Peugeot 106 Maxi. Progetto che pare si ufficiale ma che non è passato dall'Abarth sul libro che elenca i progetti "Le Abarth dopo Carlo Abarth" non mi pare di averne visto traccia.2 punti
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Parlando di 33, mi fa sempre piacere ricordare l'aneddoto del "povero" Auto Oggi che se ne uscì con lo scoop riguardante certe ipotesi che in Alfa stavan facendo riguardo una variante a 3 volumi. "Povero" perchè spesso oggi viene preso in giro sul web quando alcuni ggiovani che fan raccolte di copertine - ma le cose non le conoscono - vedono scoop che poi non si sono trasformati in realtà. La stessa cosa che accade a Gente Motori... peccato però che ai tempi certi "rumours" fossero fondatissimi. Se poi le cose non andarono in quel modo, beh è un altro discorso. Auto Oggi infatti proponeva questo bozzetto, che per carità non ci prendeva moltissimo, ma la notizia non era priva di fondamento. Perchè noi oggi sappiamo che....2 punti
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Sì, in effetti se non si ha tempo non conviene. Ad ogni modo volevo vedere quanto ci metteva a raggiungere il 100% e soprattutto capire quanti kWh sarebbe entrati dall’indicazione del 50% rimanente che era già scattata da un po’. Ho messo dentro 25 kWh, anche se la capacità della batteria è 49 kWh lordi e 47 kWh netti. Ho scelto la base per risparmiare, 5 k in meno, e per avere le batterie LFP, come suggerito da @Maxwell61, come previsto la capacità si è rivelata sufficiente per i mie tragitti abituali, anzi in certi tratti persino meglio del previsto. Sto cercando di tenere traccia con Fuelio delle ricariche, è un po’ più complesso del pieno di carburante, perché c’è differenza tra erogato è consumato, devo capire meglio come gestire i due dati. Inoltre cerco di tenere traccia anche del mix CO2 della ricarica, in questo caso 196 g/kWh, secondo https://app.electricitymaps.com/zone/IT-NO Percorso urbano e extraurbano prima della ricarica al 100% che ha portato l'autonomia a 324 km2 punti
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Gran parte della "fama" con cui campa di rendita ancora oggi, Mercedes la deve a lui...2 punti