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I miei die cents: Abbiamo perso Binotto Abbiamo perso Sanchez Abbiamo perso Makies Abbiamo perso Cardile Abbiamo perso Rueda Abbiamo perso Mission Winnow Abbiamo perso Estrella Galicia Abbiamo perso Santander Abbiamo perso Sainz!!! Ci ritroviamo con un pilota di quarant’anni che sembra un rapper di Harlem e il raccomandato della Ferrari driver Academy che ieri, nonostante partisse da una posizione in griglia di tutto rispetto, non è riuscito ad andare oltre un misero terzo posto. Si prospetta un 2025 da incubo, per fortuna abbiamo ancora Elkann! Sono sicuro che Sainz mostrerà tutto il suo talento, finalmente approdato in un team di vertice dopo essere transitato in questi anni in squadre di seconda fascia come Red Bull, McLaren e, appunto, Ferrari.7 punti
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Io conosco tanta gente con Panda, nessuno di questi l'ha comprata perché voleva una panda, ma perché il rapporto prezzo/auto era corretto. Ergo era l'auto con street price più basso per la categoria di riferimento non proveniente da marchi dubbi o semplicemente perché la volevano a metano, per abbassare ulteriormente i costi di percorrenza, e non c'erano alternative. Tutti questi Panda fanatici non li ho mai visti. Se allo stesso prezzo avessero potuto portare a casa altro di più grande e confortevole lo avrebbero fatto. A 17k mi sembra che manchino le condizioni per avere senso per una macchina di progetto più che maggiorenne. Se lo street price è in realtà molto inferiore è un'altra questione. Per le flotte con altre dinamiche ed altri prezzi può avere senso, ma non credo che ci riesci a tenere aperta una fabbrica. Poi se comunque la Grande Panda ICE è ancora ad un anno dalle consegne intanto tappa il buco.6 punti
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Ecco il primo SUV completamente elettrico della Xiaomi prodotto a Pechino. Lungo 4.999 mm, largo 1.996 mm e alto 1.600 mm, con un passo di 3.000 mm e con un peso a vuoto di 2.405 kg. Dotato di due motori elettrici, uno anteriore da 220 kW e uno posteriore da 288 kW che forniscono una potenza totale di 508 kW (681 CV) per una velocità massima di 253 km/h. La batteria è NMC di CATL. Lancio previsto in Cina per l'estate. Topic Spy -> qui5 punti
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Ora manca solamente che l'azienda venga rinominata FCA tornando così al 2019. Ah ovviamente tra 6 mesi tocca riprendersi Big Mike eh. 😆5 punti
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Tra qualche mese quando Sandero e Yaris supereranno Panda inizieremo a vedere magicamente prezzi più bassi e meno cassa integrazione a Pomigliano5 punti
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Ohilà, buongiorno! Eccomi qua, dopo alcuni secoli, ad aprire un topic nuovo nuovo. Protagonista, come da titolo, l'I.De.A. Institute, o meglio, le sue “mai nate”. Tempo fa avevo proposto l'argomento, chiedendo lumi su come fosse meglio agire, e mi venne suggerito da più parti che la maniera migliore sarebbe stata quella di aprire un topic dedicato, dato che l'argomento di apertura è abbastanza vasto e dato anche che in seguito potrebbe servire per riportate alla luce altri progetti che non arrivarono sulle strade. Il sipario si apre sulla tematica monovolume, o monocorpo che dir si voglia... anzi, per dirla usando le parole dei responsabili che presentarono questa serie di proposte nel 1994, “unispazio”. I.De.A aveva presentato da poco la concept “Lampo”, basata su pianale e meccanica della freschissima Fiat Punto e che veniva presentata come una “coupè monovolume”. La “Lampo” tuttavia era solo un esempio del concetto che I.De.A intendeva proporre alle Case. Ci si interrogava infatti se la forma monocorpo avrebbe avuto sempre un ruolo di nicchia nel mercato dell'automobile, cioè quello di vettura multiuso per famiglie e tempo libero, oppure avrebbe potuto allargarsi a tutte le tipologie di automobile: dalla micro-utilitaria 2 posti per la città fino alla supersportiva. Fino a quel momento gli esempi di forma monocorpo erano sempre stati del primo tipo (un veicolo di nicchia). Era arrivata da poco Renault a sdoppiare l'offerta nel segmento B, affiancando la Twingo alla “classica” Clio e mettendo di fatto in gamma due tipologie formali concorrenti (berlina tradizionale e monovolume). Si iniziava quindi a pensare che il concetto monocorpo potesse rappresentare un vero e proprio passo evolutivo nella storia dell'automobile. A Moncalieri iniziarono quindi a studiare una gamma di modelli che coprivano tutti i segmenti, e la prima proposta che andiamo a vedere è quella che veniva definita come “unispazio” e che oggi possiamo definire come una monovolume del segmento B (come concetto, chè le forme qui erano più futuristiche) di quelle che in seguito arrivarono sul mercato. Le Fiat Idea/Lancia Musa, la Opel Meriva, per citarne alcune. Ma non si trattava soltanto di un'estetica molto moderna (e che onestamente, parere personale, potrebbe esserlo ancora oggi). Tutto il packaging era riprogettato da capo e molto “dedicato”, per rivoluzionare l'utilizzo degli spazi e la maniera in cui la meccanica era ad essi abbinata. Le monovolume in circolazione in quel periodo infatti non erano altro che dei pianali (presi in prestito da berline o da van) vestiti in un altro modo. In questa maniera, salvo rare eccezioni, questo tipo di vettura confermava l'uso di disegnare prima l'esterno e poi l'interno, l'abitudine a pianali convenzionali, a certe posizioni di guida di tipo furgonistico nonché la contraddizione di offrire 7 posti solo sacrificando quasi completamente lo spazio per i bagagli con doti di abitabilità spesso subdole (alla fine, in cinque con le valigie per una vacanza si aveva più spazio su molte berline a 4 porte...) In un certo senso il monovolume era arrivato in un momento in cui il marketing si adoperava per anticipare le necessità, cercando di imporre un'esigenza di consumo, un bisogno che ancora non esisteva. Il concetto proposto da I.De.A riguardava le cose necessarie per fare del monovolume una reale evoluzione dell'oggetto automobile: -impostare le nuove forme su nuovi packaging ed allocazioni della meccanica; -partire con il disegno degli interni per promuovere funzionalità nuove; -immaginare nuove disposizioni dei sedili allontanandosi magari dallo schema rigido derivato dall'automobile e dai pulmini, che poteva apparire inutile in certe situazioni; -reinterpretare alcuni elementi estetico-funzionali (ad esempio la plancia) in funzione di quanto essi realmente servivano sul veicolo. L'analisi del traffico portava inoltre a pensare che il vero problema da risolvere fosse la riduzione della lunghezza fuori tutto dei veicoli, non tanto la larghezza o l'altezza (e qui si andava un po' verso il pensiero-Giugiaro). Quindi, perchè non sviluppare le nuove forme verso l'alto ridando in altezza e un po' in larghezza quanto veniva sottratto nei cofani anteriori e posteriori? Altro pensiero interessante (e che alla fine, tranne rari casi non credo sia mai stato sviluppato) era che tutti i passeggeri meritassero un trattamento paritario. Su qualunque genere di vettura, erano ancora quelli seduti sui posti anteriori a godersi veramente il viaggio, mentre quelli che stavano dietro erano sempre oppressi da poggiatesta e montanti. Sui veri e propri monovolume la storia cambiava, ma spesso la sensazione era quella sgradevole del “pulmino”. Nasceva così la proposta “unispazio”, che vedremo fra poco in diversi bozzetti e in uno schema che ci mostra la sua struttura "a due piani". (lo spazio per le foto in questo post è finito, per cui lo "lancio" e vado a preparare il secondo... solo una breve attesa. Se sarò veloce il server li unirà, altrimenti... to be continued ) Ed eccoci con alcuni figurini della "Unispazio". Il vantaggio di un packaging di questo tipo, secondo I.De.A, era quello di offrire sensazioni spaziali decisamente inconsuete per un veicolo lungo 3,8 metri (16 cm più corto dell'allora segmento C Fiat, la Tipo): chi sedeva dietro seguiva la strada ed il viaggio attraverso una parte di parabrezza che era solo per lui, aveva lo stesso angolo di visibilitàd di chi sedeva davanti, forse un punto di osservazione addirittura migliore e, grazie alla notevole altezza della vettura (1.75 metri) tutte le manovre di salita e discesa evitavano strani contorsionismi, risultando molto più agevoli.5 punti
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Di tutte queste parole rassicuranti francamente la gente inizia ad averne le tasche piene. In Fca sono più di 10 anni che si sentono cose mirabolanti che per un motivo o per un altro non sono mai riuscite. Parlare del 2032 quando ancora la produzione non è neanche avviata e non si sa se e quanto venderà per me è una stupidaggine4 punti
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Tutta questa aria fritta può essere tranquillamente utilizzata per il teleriscaldamento 😂😂4 punti
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Piccola rivoluzione in USA! Tim Kuniskis ritorna dalla pensione per tornare al timone con effetto immediato di RAM. Chris Feuell, che era a capo dei marchi Ram e Chrysler, ora supervisionerà Chrysler e Alfa Romeo USA, Jeff Kommor guiderà esclusivamente le vendite nordamericane e Larry Dominique, che era a capo di Alfa Romeo per il Nord America, se ne andrà. https://www.cnbc.com/2024/12/09/ex-dodge-ram-boss-tim-kuniskis-returning-to-stellantis-.html?__source=androidappshare4 punti
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Mi associo ai ringraziamenti per @AleMcGir per la sua abnegazione nei confronti del sondaggione, dall'apertura delle discussioni per ogni singolo GP ai conteggi finali con tanto di pagella Grazie di cuore. Per quanto mi riguarda, dato che i miei voti combaciano sempre col tifo e non con aspettative realistiche basate su precedenti e andamento della stagione, spero proprio di essere nei primi posti l'anno prossimo, con tutto quello che ciò sottintende (per chi non sa come voto, sto dicendo che spero che l'anno prossimo la Ferrari vada ancora meglio); sempre se dovesse essere rinnovata questa simpatica consuetudine. Bon, e anche questo campionato ce lo siamo tolti dalle palle di Natale!4 punti
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SUPERSPORT GT CONCEPT CAR (qui si va sul pesante, Doc....) Tipologia: supersport Dimensioni: lunghezza 3700 mm, altezza 1020 mm Vettura di confronto: Lamborghini Countach Obbiettivi: avvicinarsi al concetto supersport granturismo con un'interpretazione monovolume che schiacci a poco più di un metro da terra l'altezza complessiva ed il tono aggressivo di questa tipologia di veicolo. (ora, onestamente... pensando a tutto quanto è stato prodotto/immaginato in questo segmento, a partire dalle varie concept come le Manta e Iguana di Giugiaro, per arrivare alla Diablo e a tutte le dream car del genere, non mi pare che qui stessero inventando chissà cosa, ma vabbè...) COMPACT MONOVOLUME COUPE' Tipologia: coupè monovolume Dimensioni: lunghezza 3800 mm, altezza 1330 mm Vettura di confronto: Volvo 480 Obbiettivi: coupè che a fronte di dimensioni totali contenute (inferiori a quelle di una VW Golf) offre un vano bagagli con cubatura decisamente inconsueta per questa categoria di veicoli qualora siano presenti solo due occupanti: oppure, nell'alternativa con 2 adulti ed 1-2 bambini, una buona abitabilità posteriore. Il propulsore ipotizzato è un sei cilindri boxer. In una variante (che non vediamo) viene presentata una versione alternativa aperta impostata sullo stesso concetto e sviluppata sui temi "barchetta" due posti secchi.4 punti
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OFF ROAD MONOVOLUME CAR WITH MIXED PROPULSION MECHANICAL AND HYDRAULIC 4WD Tipologia: fuoristrada di dimensioni contenute Dimensioni: lunghezza 3640 mm, altezza 1730 mm Vettura di confronto: Mercedes "G" Obbiettivi: realizzare un veicolo fuoristrada compatto con dimensioni esterne prossime a quelle di una Suzuki Vitara (ovviamente quella dei tempi, ndGTC ) e con abitabilità paragonabile a quella dei fuoristrada Mercedes. Trazione posteriore con propulsore ciclo Otto. Quattro ruote motrici inseribili con propulsione anteriore idraulica. Lo stesso impianto idraulico viene utilizzato per il controllo delle sospensioni attive, per l'apertura-chiusura del portellone posteriore e delle due porte laterali scorrevoli, per il movimento del modulo rialzato del tetto e di quattro cric idraulici collocati in corrispondenza di ogni semiasse, per alzare la vettura in caso di riparazioni di emergenza (ellamiseria, KITT je fa' 'na p...pa a 'sto mezzo ) MEDIUM SIZE MONOVOLUME 5-SEATER CAR Tipologia: monovolume alto "commuter" Dimensioni: lunghezza 4300 mm, altezza 1690 mm Vettura di confronto: Mercedes 190 Obbiettivi: veicolo monovolume alto finalizzato al massimo sfruttamento dello spazio. I tre posti posteriori non sono allineati ed il sedile centrale è posizionabile in modo speculare per facilitare la conversazione fra i passeggeri nei lunghi viaggi (configurazione "vis-à-vis"). Il bagagliaio è paragonabile a quello di una station wagon di grandi dimensioni. Serbatoio, ruota di scorta ed altre componenti sono allocate sotto il pianale. Il motore è posteriore. I passeggeri siedono su due livelli per migliorare la visibilità e la partecipazione al viaggio di chi siede dietro.4 punti
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SMALL 4-SEATER CAR WITH HYBRID PROPULSION Tipologia: veicolo compatto per mobilità urbana Dimensioni: lunghezza 3085 mm, altezza 1465 mm Vettura di confronto: Volkswagen Polo Obbiettivi: sviluppare una buona abitabilità per 4 persone su dimensioni esterne estremamente contenute. Una variante sulla stessa base può essere utilizzata per ottenere un veicolo "small delivery van" a propulsione elettrica per uso urbano. La parte anteriore si conserva inalterata e su questa si innesta un modulo posteriore deputato al carico che può avere forme diverse. COMPACT MONOVOLUME HYBRID CAR Tipologia: monovolume per percorsi urbani o interurbani a corto raggio Dimensioni: lunghezza 3300 mm, altezza 1480 mm Vettura di confronto: Volkswagen Golf Obbiettivi: su dimensioni molto più compatte di quelle delle vetture del segmento C, esplorare le potenzialità di un veicolo con grandi doti di abitabilità per quattro-cinque persone. I passeggeri non siedono su due piani diversi. Propulsione ibrida (ad esempio motore ciclo Otto alimentato ad alcool abbinato ad uno elettrico)4 punti
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L'impostazione modulare della "Unispazio" e le sue caratteristiche di base potevano renderlo flessibile a configurazioni taxi, per il tempo libero o per veicoli con propulsione ibrida. Altro mito da sfatare, secondo I.De.A., era che la forma monovolume fosse applicabile solo a veicoli di una certa dimensione. Se nell'esempio appena fatto eravamo attorno ai quattro metri, una versione corta (attorno ai 3.5) esprimeva come certi concetti fossero ugualmente validi anche quando applicati ad altre "taglie". Da qui in poi andremo quindi a vedere tutte le "vere" Mai Nate, perchè in fondo quella che abbiamo appena visto un minimo di notorietà la ebbe. Per ribadire l'importanza di nuovi layout di meccanica infatti, I.De.A. elaborò una serie di confronti spaziali applicati a vetture di larga diffusione e clientele profondamente differenti provando ad immaginare il corrispondente monovolume. Vedremo quindi di tutto e di più.... sempre monocorpo Partiamo dalla più piccola. ULTRASMALL CITY CAR Tipologia: piccolo monovolume Dimensioni: lunghezza 2520 mm, altezza 1650 mm Vettura di confronto: Austin Mini Obbiettivi: grandi capacità di trasporto per 4 persone, oppure per 2 persone con tanti bagagli. L'obbiettivo primario è quello di creare una compattazione estrema intorno ai 2500 mm di lunghezza complessiva lasciando salva l'abitabilità ed il concetto di visibilità anteriore dei passeggeri posteriori. (to be continued) SUPER COMPACT 4-SEATER CITY CAR FOR HIGH DENSITY TRAFFIC (spero che le avrebbero trovato un nome più corto in produzione... corta va bene ma con quel nome sarebbe stato necessario farla larga, altrimenti sul sederino non avrebbe trovato posto, a meno di andare a capo ) Tipologia: supercompatta elettrica per uso urbano Dimensioni: lunghezza 2800 mm, altezza 1715 mm Veicolo di confronto: Daihatsu Mira Obbiettivi: realizzare un veicolo ultracompatto con eccellente abitabilità per 4 persone o, in alternativa, per 2 persone più un modulo di trasporto oggetti. Il veicolo di riferimento è una delle più vendute vetture nel segmento K-CAR in Giappone. Propulsione elettrica. Sotto il pavimento è ricavato un contenitore per la ruota di scorta e piccoli oggetti. La porta laterale è scorrevole. (to be continued)4 punti
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Comunque è incredibile come siamo passati in 6 mesi da "io la macchina la chiamo Junior visto che criticate la provenienza di fabbricazione del mezzo" a "l'Italia è fondamentale per le nostre strategie, via a nuove produzioni". Non è che niente niente, a qualcosa gli serviamo? 😅3 punti
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Ho trovato nuovo materiale che riguarda la genesi di IBIZA prima generazione, quella del 1984, da aggiungere a questo post di un paio di anni fa: Cominciamo con questa maquette "piena", che traduceva in scala reale i disegni di Paul Breuer (per Open Design) visti nel post: Calandra asimmetrica di ispirazione Ritmo (e poi Panda...) e cerchioni proprio di Ritmo . Cambiamo studio e proseguiamo con due tavole di chiara origine ItalDesign, che mostrano le viste di 3/4 davanti e dietro di una proposta individuata dalla lettera "E": Noto ancora una volta una resa non riuscitissima delle viste prospettiche dei disegni ItalDesign, vedi la ruota dietro che sembra sterzata . Interessante comunque lo "scavo" sulla fiancata, a cavallo del profilo che separa la fascia inferiore. Mentre il frontale sembra quello di Hyundai Pony '85... Poi delle maquettes in lavorazione di una Ibiza già impostata nelle forme generali, ma ancora con molti dettagli da definire: Infine alcuni prototipi che si confrontavano in vista del restyling che uscì nel 1991, cioè quella che fu chiamata "IBIZA New Style". Questa proposta azzardava cambiamenti anche nei lamierati, per quanto assai contenuti: cofano Marbella-style, ma soprattutto si nota il nuovo passaruota posteriore Kadett-style, che per via anche della nuova forma dei gruppi ottici e della fascia portatarga, nonché della sottile scanalatura sulla fiancata, sembra anticipare l'Astra... Anche questa qui sotto assottigliava i gruppi ottici, cambiando anche i paraurti, però manteneva il passaruota posteriore ad arco: Per poi finire con questa, che ormai è quasi definitiva, a meno di differenze minime nelle prese d'aria della zona calandra:3 punti
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Io tornerei un paio di anni ancora più indietro, e lasciando il venditore di auto usate al suo posto, mi riprenderei qualcun altro 🥲3 punti
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Ha delle lacune ma anche dei punti forti e chicche tecnologiche. Tecnologicamente non stravolge il mercato (salvo alcune cose che sono interessanti) ma è confezionata bene, come da tradizione Porsche. Inoltre avendo già Taycan a listino da fiducia agli eventuali utenti che vogliono fare il salto in una mobilità diversa. Come al solito, chi semina può raccogliere (anche se non è detto lo faccia). Chi semina, ma semina un anno si e cinque no...3 punti
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Arriva "UNO" nella "QUALIFYING" (sabato)... Arriva "UNO" nella "RACE" (Domenica)... L'autore del "FASTEST LAPS" nella "RACE" (Domenica) è... Arriva "DUE" nella Classifica Piloti 2024 Arriva "UNO" nella Classifica Costruttori 2024 Prima della classifica finale alcune considerazioni al termine del Sondaggione 2024: Grazie a tutti gli utenti che hanno partecipato al gioco, quest'anno siete stati in 78 in totale con una presenza media di circa 40, di cui 16 a tutti i sondaggi dal primo del test fino all'ultimo, più altri 15 che hanno "marcato visita" max 1 o 2 volte. GRAZIE! Tre edizioni del "Sondaggione" e tre vincitori diversi, non sembra il campionato di F1 Veniamo al podio del Sondaggione 2024 1° Classificato @Auditore con 153.5 punti 2° Classificato @SoUlSnAkE con 142.0 punti 3° Classificato @Unperdedor con 140.0 punti Classifica completa GRAZIE A TUTTI!3 punti
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SPORTS CAR MONOVOLUME AND A HALF (qui resto perplesso... ma ci torno dopo) Tipologia: coupè sportivo monovolume e mezzo Dimensioni: lunghezza 4040 mm, altezza 1340 mm Vettura di confronto: Ferrari Mondial Obbiettivi: coupè sportivo ad elevate prestazioni con abitabilità sufficiente per 2 adulti più 2 bambini con ancora spazio per i bagagli; oppure per 2 adulti e una cubatura bagagli incredibile per questa categoria di veicoli. L'accenno di volume posteriore è pensato per eventualmente diventare una base ideale per l'inserimento di uno spoiler-freno aerodinamico. Esiste un'ipotesi (che non vediamo) di variante coupè con capote in tela oppure spider "barchetta" fun car. (la mia perplessità: dove sarebbe questo "accenno di secondo volume"? Il lunotto inclinatissimo? A me pare sempre un monocorpo, però... sarà che non sono un addetto ai lavori ) La rassegna dedicata al progetto "Unispazio" termina qui. Vedremo in seguito altre "Mai Nate" I.De.A., dal carattere decisamente differente e, direi, molto più "cool". GTC Vero, verissimo. La mia X1 è 16 cm più lunga e 3 cm più larga della GTC. Però ha delle forme che in confronto la fanno sembrare un gigante. Poi... quella volta che è successo di percorrere un breve tragitto in cinque mi son sentito chiedere "ma alla Bmw lo sanno che la gente nelle auto ci entra, o pensano che le osserva da fuori e basta?"3 punti
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Come detto già da qualcuno, vedo un "ribilanciamento" verso la parte exFCA, come a dire, via abbiamo lasciato campo libero, ma vista la situazione in cui siamo arrivati, fate fare a noi...2 punti
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Che belle parole, spero però che corrispondano a fatti reali, non solo chiacchiere al vento.2 punti
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Spero di vedere, come prossimo cambiamento della dirigenza Fiat, la cacciata del Franzosa con un calcio in culo attraverso l'uscita d'emergenza dei piani alti del lingotto. Bisogna rimpiazzarlo con uno più competente.2 punti
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Beh no, la Hornet fu imposta dai piani alti perché unico modo per dare il disco verde alla Tonale2 punti
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Mah, forse bisognerebbe smetterla di aumentare le dimensioni delle auto per cui le A diventano B, le B diventano C e via dicendo. Non ha senso o meglio sembra una scusa per aumentare i prezzi delle auto che poi, di conseguenza, non hanno clienti2 punti
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Grazie a te @AleMcGir per aver seguito sempre in maniera puntualissima la classifica. Io mi sono aggregato al sondaggione dall'ottava gara, ma il prossimo anno sarà battaglia dall'inizio.2 punti
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5000 GPB di sconto sono meno che 15.000.- GPB di multa per ogni macchina quando non arriverano alla quota di 22% bev per quest'anno.2 punti
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Dopo gli schiaffi presi in Nord America sembra han capito che devono ridurre i prezzi. 5 mila sterline in meno su Avenger in UK https://www.autoexpress.co.uk/jeep/avenger/365282/new-jeep-avenger-electric-surprise-ps5000-price-cut2 punti
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Un ingrandimento di una foto scattata nel prato antistante la villa settecentesca che sulle colline di Moncalieri in cui era situato l'I.De.A Institute. Vari modelli in scala dei progetti a cui lo studio aveva lavorato nei tempi più recenti. Vediamo sulla destra la coupè Alfa di cui per anni s'era vista una sola immagine, fino a quando - in tempi più recenti - ne sono comparse altre provenienti da articoli vari poco conosciuti. Questo modello, se non vado errato, oggi è conservato nelle "segrete" del Museo. Là dietro invece vediamo l'altro, che compare insieme al primo nelle foto qui sotto (insieme ad ES) La notizia? Beh... nulla di che, mi sono solo reso conto che anche questo secondo modello oggi riposa "là sotto". Ha semplicemente perso un po' di frontale In principio non avevo "abbinato" le immagini... poi ho notato che probabilmente l'assieme scudetto-copertura dei fari andato perso comprendeva anche le frecce sdoppiate, di colore scuro, ed oggi restano sul modello solo le sedi di quelle estremità.2 punti
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AH, pensavo che si dovesse fare una seduta spiritica per riportare Marchionne...1 punto
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