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Questo è quello che pochi giorni fa si autodefiniva “pilota sui cordoli” intendendo che “lui si prende dei rischi”; Sì, il rischio di distruggere l’identità di una decina di marchi storici appiattendo i contenuti al ribasso, e uniformando tutto il possibile, sempre al risparmio, alla ricerca del maggior margine anche a fronte di numeri di vendita scarsi. Strano che la pedata nelle terga non sia arrivata molto prima…8 punti
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Il che darebbe una conferma implicita ma ovvia, al fatto che per sostituire le hatchback di segmento C attuali(308, Astra, Tipo, Giulietta, Delta ecc...) per forza di cose dovranno farle su Small. Bene ma non benissimo...4 punti
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In genere la "famiglia" è a senso unico. Quando c'è da lavorare si lavora tutti insieme, quando c'è da intascare intascano solo i proprietari.4 punti
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Penso che questa sia fra le parti più aberranti, cioè Carletto avrebbe venduto pari pari la C3 indiana/sudamericana, dunque senza fare revisionare Smart dai tecnici di Torino... Ci saremmo trovati con questa bara da terzo mondo in vendita: E conseguente gemella GPanda sarebbe stata altrettanto pessima.3 punti
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La plate-forme STLA Medium inaugurée par le Peugeot 3008 pâtit de cette approche. Cette base multi-énergie, native électrique, se distingue par un poids élevé. Selon nos informations, l'emploi de matériaux plus légers a pourtant été envisagé. Mais le dirigeant a balayé ces alternatives d'un revers de la main pour des raisons financières. Sa modularité limitée est également le fruit de cette stratégie d'économies. Alors qu'elle a vocation à équiper des modèles mesurant entre 4,30 et 4,90 m de long, seuls son empattement et sa garde au sol sont variables. Charge aux designers d'être créatifs pour habiller une base technique identique. En réduisant ainsi la diversité des pièces, le groupe améliore le prix de revient fabrication de chaque véhicule. https://www.largus.fr/actualite-automobile/modeles-moteurs-reduction-des-couts-les-mauvais-choix-de-carlos-tavares-pour-stellantis-30037781.html In un lungo articolo di L'Argus sugli errori di Tavares c'è anche la Medium, la piattaforma è pesante ma il portoghese avrebbe impedito l'uso di materiali più leggeri per via dei costi. Inoltre sebbene la piattaforma debba servire diversi modelli gli unici parametri che si possono toccare sono altezza da terra e passo.3 punti
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La Lancia Ypsilon HF Rally4 sta facendo impazzire mezzo mondo. Alla fine dello scorso mese di novembre gli ordini arrivati da tutto il mondo per la nuova vettura da rally prodotta dalla Lancia hanno fatto segnare un totale di 60 auto circa. A metà dicembre, gli ordini erano schizzati a 70 vetture. A giugno 2025 potrebbero essere oltre 150 le Lancia da corsa vendute… La Lancia Ypsilon HF Rally4 si sta affermando come una delle protagoniste più interessanti nel mondo del rally, confermando la capacità del marchio italiano di rispondere alle esigenze di un mercato competitivo e in costante evoluzione. Con circa 70 ordini registrati a metà dicembre 2024, la vettura sta ottenendo un successo travolgente, superiore alle aspettative iniziali. La strategia dietro il lancio di questa vettura è stata chiaramente orientata a capitalizzare su un segmento di mercato, quello delle Rally4, già dominato da modelli affermati come la Peugeot 208 Rally4, la Opel Corsa Rally4 e la Renault Clio Rally4. […] https://www.rallyeslalom.com/lancia-ypsilon-hf-rally4-rubacuori-mezzo-mondo-la-vuole/3 punti
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Basta che arrivi prima la 500i a salvare la situazione, poi si pensa a 500e restyling3 punti
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Confermato che il monocolore interno e il poverume vale solo per i marchi italiani di Stellantis, qualora servissero conferme.3 punti
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La Ghibli a 148k suona come una Pandina a 35.000€, sono impazziti veramente, contando che non è nemmeno un modello nuovo.3 punti
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I'auto di per se non la trovo inequivocabilmente disprezzabile. Ma, considerando tutto il contesto riguardante marchio, la sua appetibilità e la sua diffusione nei mercati, non riesco a non vedere il tutto come una presa in giro nei confronti dell'impianto di Melfi.3 punti
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Muahahhahh "ci sono due categorie si piloti: io guido sui cordoli" (cioè "assumo rischi", intendeva) Ma se non ha fatto che strozzare i fornitori, ridurre i costi, e fare piattaforme multienergia (che sono il contrario del prendersi un rischio, al di là di cosa si pensi su questo rischio, se sia giusto o sbagliato)3 punti
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Se @nucarote trova una 4p diesel lounge non me la lascerei scappare. A 20.650€ magari limando ancora qualcosa è forse il miglior acquisto che puoi fare. E chettefrega se rimane nei piazzali, te la devi comprare, mica vendere.2 punti
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Un dirigente illuminato le farebbe debuttare insieme, anche perché altrimenti puoi chiudere la produzione della 500e attuale. E quasi un anno che si parla di sostituire batterie con altre più economiche, e ora si va al 2027? Questo immobilismo nel mondo attuale che va alla velocità della luce porta all'estinzione, nel 2027 sarà obsoleta, che lascino perdere.2 punti
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No, istanza di fallito hanno presentato KTM AG, KTM Components e KTM F&E, non Pierer Mobility.2 punti
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Quel viola lo trovo molto "Lamborghini" e non mi dispiace. Peccato che sta su la macchina sbagliata2 punti
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Il maggior problema di questa DS 8 è il muso troppo alto e verticale di 3008, una cosa che trovo orribile sul suv Peugeot in questa berlina a ruote alte diventa orribile all’ennesima potenza oltre che completamente slegato dalla bella citazione del lunotto Oproniano di SM. Se la base è questa ho molta paura per Gamma ed ancora più paura per Melfi.2 punti
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Per citare Razzi, questo io non creto…….o meglio, può darsi Tavares ma non avrebbe senso per Stellantis. Tant’è che Tavares lo hanno mandato a casa, in amicizia come dice lui..2 punti
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Calandra orribile. Non è che si può legalmente usare i LED per le calandre che lo si deve... Sa solo di assenze di idee. Interni belli, sopratutto i sedili. Mi chiedo con che coraggio i costruttori automobili continuano a fornici interfacce senza tasti fisici, quando esse vengono stroncati da anni dalla stampa. Inspiegabile. Però sarebbe comunque ora di finirla con questo marchio senza senso. Era nato come un disperato tentativo dell'ex-PSA di vendere delle Citroën Glamour ai Cinesi; ora è solo un marchio privo di qualunque sostanza in mezzo agli altri nomi che ci sono in Stellantis.2 punti
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Quindi l'Italia è "centrale" per Stellantis perché qui possono campare di cassa integrazione... ☏ Redmi Note 7 ☏2 punti
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Tavares ha drenato 40G€ da Stellantis, soldi che avrebbero potuto gettare solide basi tecniche per tutto il mondo Stellantis, pari a 20 progetti Giorgio tutti insieme. Oggi, abbiamo un gruppo monomotore 1.2, che non è in grado di produrre una Panda. Lo ha fatto in favore dei soci, che ovviamente non sono scemi e quindi perfettamente in accordo sull'azione e sulle conseguenze. Questa è una politica ben precisa e si chiama disinvestire. Ora che il fieno è in cascina, serve il mendicante che vada a grattare il fondo del vaso per guidare i resti finché c'è possibilità. A questo è servito Tavares, a questo è servito Stellantis.2 punti
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Des problèmes moteurs traités à l'économie En 2012, PSA a lancé le moteur 1.2 PureTech (nom de code EB2) sur la 208, d'abord en version atmosphérique puis suralimenté, avant d'en équiper les nombreuses Peugeot et Citroën puis DS. Élu moteur de l'année dans sa catégorie de 2015 à 2018, ce trois-cylindres essence s'est par la suite révélé un nid à problèmes en termes de fiabilité. La surconsommation d'huile et la détérioration prématurée de sa courroie de distribution ont causé pléthore de casses moteur, conduisant le constructeur à effectuer plusieurs campagnes de rappel à partir du mois de janvier 2021. Depuis 2023, la grogne des clients est montée crescendo au point d'impacter la réputation des marques et, par voie de conséquence, la vente des voitures neuves et d'occasion. Le groupe Stellantis tente d'éteindre le feu en proposant depuis le printemps 2024 une extension de garantie de 10 ans ou 175 000 km. Cette mesure, il aurait dû la prendre plus tôt puisque les problèmes de conception sont connus depuis 2016. Selon des sources internes, les ingénieurs PSA ont même envisagé à la fin des années 2010 de remplacer la courroie par une chaîne de distribution. Une solution palliative retoquée par le grand patron alors qu'il venait d'accepter (sans de nombreuses réticences) que le futur EB2 Génération 3 soit équipé d'une chaîne. Sauf que ce dernier n'est apparu qu'en 2023 date à laquelle Stellantis a corrigé le problème de surconsommation d'huile ! Que l'on se le dise, les défauts de conception existent dans toute l'industrie automobile mais c'est par sa qualité après-vente que l'on juge un grand constructeur. Ce n'est ainsi pas un hasard si Toyota est pris en référence par les services qualité des marques européennes. https://www.largus.fr/actualite-automobile/modeles-moteurs-reduction-des-couts-les-mauvais-choix-de-carlos-tavares-pour-stellantis-30037781.html L'Argus svela come i problemi del 1.2 Puretech erano noti in PSA già dal 2016 e gli ingegneri avevano subito proposto di sostituire la cinghia con una catena di distribuzione. Soluzione che fu bocciata da Tavares in ottica di risparmio.1 punto
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La plafoniera Highlander c'è sulla Panda mk3 di mia mamma, e onestamente fa il suo lavoro in modo egregio. Tre posizioni, tre funzioni, la puoi maltrattare e non fa una piega, e soprattutto, è INTUITIVA. Premi e accendi, premi e spegni. Sulla mia Q2 la plafoniera è accompagnata dal tasto SOS, da quello del service (non ci metto la mano sul fuoco perchè non li ho mai guardati con troppa attenzione...) dal pulsante per l'accensione della plafoniera stessa e da due spot di lettura a LED a sfioramento. Bellissimo tutto, ma ogni volta devo guardare con attenzione in su per accendere la luce così da evitare casini. Gli spot di lettura a spegnimento programmato poi sono molto fighi, ma devi "sfiorarli" delicatamente per accenderli e spegnerli altrimenti non funzionano... Sarà che sono troppo grezzo io? 😁 el Nino1 punto
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Beh oddio sulla Ypsilon spagnola ci si sono sbattuti(la cassina vista dal vivo fa abbastanza scena). Sicuramente quello che dici vale per i progetti exFCA e per le Smart Car(Frontera/C3/G.Panda ecc...)... Vedremo comunque con le prossime uscite, auto che partono da 40k o più come le prossime Medium STLA o peggio le Large non possono uscire con finiture sottotono e 0 personalizzazioni, non se lo possono permettere.1 punto
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Beh la 911 si vende a secchiate, certo di suo ha un potere del brand fortissimo e dei prezzi minori, se magari in Maserati fossero capaci di creare una buona reputazione e fidelizzare i clienti qualche risultato avrebbero. Invece hanno buttato nel cesso ciò che si era creato con il trio di Chryslerati che comunque alla fine avevano dato buoni risultati per quanto criticate, e con GT vecchia che è stata sostituita da qualcosa totalmente diverso come filosofia e concetto. Penso che con l'elettrico poiché le prestazioni delle vetture si eguaglieranno, l'unica cosa che potrebbe distinguere i vari modelli potrebbe essere (oltre al piacere di guida su certi modelli come nuova 718), proprio il Brand Power, una ix3 probabilmente sarà veloce come nuova Macan (è un esempio, non ho dati alla mano), ma la seconda potrà comunque usare il blasone Porsche per differenziarsi. Praticamente tecnicamente uguali, differenziate solo per estetica e brand. Poi se l'elettrico alla fine si rivela un flop, allora questo ragionamento non vale.1 punto
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Penso che l'unica maniera per salvare Maserati sia una nuova era Montezuma: nuovo corso stilistico, nuova dirigenza, tanti soldi da investirci, nuove tecnologie e tanto marketing. A quei tempi c'era Ferrari come partner, oggi hanno invece Alfa Romeo che è ideale per le condivisioni.1 punto
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Questo di sicuro, fin dalla prima volta che cercai lavoro ho sempre pensato "di famiglia ne ho già una e non ne voglio altre".1 punto
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Tavares comunque ha fatto quello che chiedeva l'Europa, ovvero puntare sull'elettrico. Per seguire tale strategia ha creato inevitabilmente malcontento un po' dappertutto, tra fornitori, concessionari, operai e governi. Ora che siamo arrivati al dunque, dato che dal 2025 dovrebbero scattare le multe, e ci sono segnali di cambiamento spinti dal governo italiano, e anche in Europa si parla di bloccare le multe allora bisognava inevitabilmente cambiare strategia. Idem in America con il nuovo presidente. Per cambiare strategia ha senso farlo con uno che tra un anno sarebbe andato in pensione oppure con un nuovo CEO? A quel punto dimissioni e avranno mediato sulla buonuscita...1 punto
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A una lettura veloce, le notizie sono contrastanti, ma è giusto chiarire la situazione soprattutto per evitare speculazioni in borsa, per non aver problemi con i contratti di pancetta di maiale e il succo d'arancia. Spiegazione tecnica: La capofila, "la cassaforte" è una società semplice il cui nome è (Il logo) che controlla la maggioranza delle seguenti società: - Autopareri il forum diretto dal CEO CT, prima occupava la carica in modo anonimo, ma adesso ha la sua poltrona in pelle umana, le piante di ficus e l'acquario dei bannati. - aPmotorcompani diretta dal CEO Un Tizio, Capo designer Cugino di Un tizio, Addetto Stampa Cugino del Cugino di Un Tizio. e le due sopra citate sono note al grande pubblico. Ma una recente inchesta ha scoperto altre due società che sono il core business della 6 Mona: La (Il logo) e la Di queste ultime due non si sa molto, si trovano in una zona grigia della 6 Mona. In conclusione la 6 Mona è una società semplice di M.d.F.1 punto
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L'ho guardata abbastanza bene solo ora..... ma sul serio c'è a chi piace 'sta roba?1 punto
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Medium porta in dote dei grossi problemi di proporzioni. Ciò, unito alla solita profusione di linee e dettagli incoerentemente affiancati gli uni agli altri, produce un inevitabile effetto peperonata. Bocciata senza appello.1 punto
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E ancora una volta, se uno non é padrone, non puo buttare fuori un ceo (per riassumere le cose1 punto
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Ohilà, buongiorno! Eccomi qua, dopo alcuni secoli, ad aprire un topic nuovo nuovo. Protagonista, come da titolo, l'I.De.A. Institute, o meglio, le sue “mai nate”. Tempo fa avevo proposto l'argomento, chiedendo lumi su come fosse meglio agire, e mi venne suggerito da più parti che la maniera migliore sarebbe stata quella di aprire un topic dedicato, dato che l'argomento di apertura è abbastanza vasto e dato anche che in seguito potrebbe servire per riportate alla luce altri progetti che non arrivarono sulle strade. Il sipario si apre sulla tematica monovolume, o monocorpo che dir si voglia... anzi, per dirla usando le parole dei responsabili che presentarono questa serie di proposte nel 1994, “unispazio”. I.De.A aveva presentato da poco la concept “Lampo”, basata su pianale e meccanica della freschissima Fiat Punto e che veniva presentata come una “coupè monovolume”. La “Lampo” tuttavia era solo un esempio del concetto che I.De.A intendeva proporre alle Case. Ci si interrogava infatti se la forma monocorpo avrebbe avuto sempre un ruolo di nicchia nel mercato dell'automobile, cioè quello di vettura multiuso per famiglie e tempo libero, oppure avrebbe potuto allargarsi a tutte le tipologie di automobile: dalla micro-utilitaria 2 posti per la città fino alla supersportiva. Fino a quel momento gli esempi di forma monocorpo erano sempre stati del primo tipo (un veicolo di nicchia). Era arrivata da poco Renault a sdoppiare l'offerta nel segmento B, affiancando la Twingo alla “classica” Clio e mettendo di fatto in gamma due tipologie formali concorrenti (berlina tradizionale e monovolume). Si iniziava quindi a pensare che il concetto monocorpo potesse rappresentare un vero e proprio passo evolutivo nella storia dell'automobile. A Moncalieri iniziarono quindi a studiare una gamma di modelli che coprivano tutti i segmenti, e la prima proposta che andiamo a vedere è quella che veniva definita come “unispazio” e che oggi possiamo definire come una monovolume del segmento B (come concetto, chè le forme qui erano più futuristiche) di quelle che in seguito arrivarono sul mercato. Le Fiat Idea/Lancia Musa, la Opel Meriva, per citarne alcune. Ma non si trattava soltanto di un'estetica molto moderna (e che onestamente, parere personale, potrebbe esserlo ancora oggi). Tutto il packaging era riprogettato da capo e molto “dedicato”, per rivoluzionare l'utilizzo degli spazi e la maniera in cui la meccanica era ad essi abbinata. Le monovolume in circolazione in quel periodo infatti non erano altro che dei pianali (presi in prestito da berline o da van) vestiti in un altro modo. In questa maniera, salvo rare eccezioni, questo tipo di vettura confermava l'uso di disegnare prima l'esterno e poi l'interno, l'abitudine a pianali convenzionali, a certe posizioni di guida di tipo furgonistico nonché la contraddizione di offrire 7 posti solo sacrificando quasi completamente lo spazio per i bagagli con doti di abitabilità spesso subdole (alla fine, in cinque con le valigie per una vacanza si aveva più spazio su molte berline a 4 porte...) In un certo senso il monovolume era arrivato in un momento in cui il marketing si adoperava per anticipare le necessità, cercando di imporre un'esigenza di consumo, un bisogno che ancora non esisteva. Il concetto proposto da I.De.A riguardava le cose necessarie per fare del monovolume una reale evoluzione dell'oggetto automobile: -impostare le nuove forme su nuovi packaging ed allocazioni della meccanica; -partire con il disegno degli interni per promuovere funzionalità nuove; -immaginare nuove disposizioni dei sedili allontanandosi magari dallo schema rigido derivato dall'automobile e dai pulmini, che poteva apparire inutile in certe situazioni; -reinterpretare alcuni elementi estetico-funzionali (ad esempio la plancia) in funzione di quanto essi realmente servivano sul veicolo. L'analisi del traffico portava inoltre a pensare che il vero problema da risolvere fosse la riduzione della lunghezza fuori tutto dei veicoli, non tanto la larghezza o l'altezza (e qui si andava un po' verso il pensiero-Giugiaro). Quindi, perchè non sviluppare le nuove forme verso l'alto ridando in altezza e un po' in larghezza quanto veniva sottratto nei cofani anteriori e posteriori? Altro pensiero interessante (e che alla fine, tranne rari casi non credo sia mai stato sviluppato) era che tutti i passeggeri meritassero un trattamento paritario. Su qualunque genere di vettura, erano ancora quelli seduti sui posti anteriori a godersi veramente il viaggio, mentre quelli che stavano dietro erano sempre oppressi da poggiatesta e montanti. Sui veri e propri monovolume la storia cambiava, ma spesso la sensazione era quella sgradevole del “pulmino”. Nasceva così la proposta “unispazio”, che vedremo fra poco in diversi bozzetti e in uno schema che ci mostra la sua struttura "a due piani". (lo spazio per le foto in questo post è finito, per cui lo "lancio" e vado a preparare il secondo... solo una breve attesa. Se sarò veloce il server li unirà, altrimenti... to be continued ) Ed eccoci con alcuni figurini della "Unispazio". Il vantaggio di un packaging di questo tipo, secondo I.De.A, era quello di offrire sensazioni spaziali decisamente inconsuete per un veicolo lungo 3,8 metri (16 cm più corto dell'allora segmento C Fiat, la Tipo): chi sedeva dietro seguiva la strada ed il viaggio attraverso una parte di parabrezza che era solo per lui, aveva lo stesso angolo di visibilitàd di chi sedeva davanti, forse un punto di osservazione addirittura migliore e, grazie alla notevole altezza della vettura (1.75 metri) tutte le manovre di salita e discesa evitavano strani contorsionismi, risultando molto più agevoli.1 punto
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Mi scuso se già viste... Da recenti scansioni ho aggiunto all'archivio quest'immagine della "BX Coupè" proposta da Bertone nel 1983... e una (che avevo già, ma questa è di qualità migliore) della "N2", nata - con evidente ispirazione "XM" nel periodo in cui si studiava quella che poi sarebbe stata la ZX. L'anno dovrebbe essere il 1986.1 punto
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E' facile dire che non dai dividendi agli azionisti se non fai utili, come Tesla per un sacco di tempo. Qualsiasi altra azienda, in qualsiasi settore, con i bilanci di Tesla avrebbe già portato i libri in tribunale da un bel pezzo. Hanno dei meriti, ma gli è stato anche consentito di giocare coi power-up di SuperMario, cosa negata a tutti gli altri.1 punto
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Tesla ? Ma veramente ? L'azienda più sovvenzionata nell'universo come modello d'impresa ? Ma anche no.... P.S.: con il CEO che sta facendo il giro delle sette chiese (leggi tribunali...) per farsi definitivamente accordare uno stipendio da 56 mld di dollari l'anno ? Suvvia....1 punto
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dopo i freni le gomme sono il componente più importante dell'auto. pneumatici vecchi di 5 anni, conservati non si sa come, neanche regalati li monterei. piuttosto cerca una sotto-marca dei brand classici (quindi uniroyal, kleber, barum ecc)1 punto
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tanto ormai le plance sono tutte uguali c'è un pò di qualunquismo nella mia frase ma purtroppo anche tanta verità per questa ds, per cercare di distinguerla un pò hanno disegnato un volante assurdo; e pensare che una volta citroen faceva volanti monorazza1 punto
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Avete letto l'articolo in cui degli ingegneri giapponesi hanno smontato ed analizzato una BYD Atto3? I Jappi si dicevano sorpresi dalla qualità dell'ingegnerizzazione del progetto ma facevano capire, tra le righe, che i costi erano più contenuti perché a livello di qualità generale, c'era una cura inferiore. Se ritrovo l'articolo ve lo posto.1 punto
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