-
Numero contenuti pubblicati
11197 -
Iscritto il
-
Ultima visita
-
Giorni Massima Popolarità
14
Tipo di contenuto
Forum
Galleria
Calendario
Download
Articoli del sito
Store
Blog
Tutti i contenuti di Mazinga76
-
Quella della suddivisione dei segmenti apre una diatriba che non se ne esce più: secondo questa teoria dalla Regata in poi in casa FIAT non ci sarebbe mai stata una segmento D perché erano tutte delle C allungate (Ritmo/Regata; TIpo/Tempra; Brava/Marea), e quindi si saltava direttamente dal segmento C al segmento E. Potremmo allargare il discorso anche in casa Lancia con Delta/Prisma. Alla fine sono correnti di pensiero e credo che nessuno abbia la verità in tasca. Certo è che io, da cliente, se mettevo la Rover 400 nel mio possibile ventaglio di scelte per una berlina media a 3 volumi, mi sarebbe venuto più logico, per classe dimensionale, confrontarla con una Mondeo, una Primera o una Vectra piuttosto che con una Escort, una Almera o un'Astra. Questo a prescindere da chi derivasse. La Rover 600 rientrava in quei casi un po' atipici di vetture che stavano a cavallo tra due segmenti: era palesemente più di una D ma non era neanche una E.
-
In verità, per dimensioni, motorizzazioni e carrozzerie disponibili non mi sembrava molto diversa dalle concorrenti generaliste del segmento D dell'epoca, tipo Ford Mondeo, Opel Vectra et similia.
-
Ignoravo che esistesse anche a tre volumi e che fosse stata importata in Italia; sempre conosciuta e vista a cinque porte.
-
Vi propongo una piccola divagazione motociclistica con queste due vecchie glorie anni '50 di Mandello del Lario, esposte in un supermercato a una dozzina di km da casa mia, che frequento sporadicamente. Anni di immatricolazione non riscontrabili in quanto le targhe erano coperte. Moto Guzzi Galletto (mio padre ne possedette una, da giovane, per un breve periodo), prodotto dal 1950 al 1966 Moto Guzzi Zigolo, prodotta dal 1953 al 1965
-
Era l'unica versione delle tre a "non essere una Polo", nel senso che dal punto di vista commerciale si tendeva a staccarla dalle altre due, forse per non intaccarne l'immagine giovanile e alquanto modaiola. Infatti, diversamente dalle altre, si chiamava Derby. Esisteva anche nella I serie.
- 11 risposte
-
- car story
- volkswagen
-
(e 4 altri in più)
Taggato come:
-
Tutto giusto, tranne il colore che è blu scuro. Probabilmente la foto presa un po' in controluce inganna.
-
Io ci sono stato stamattina per ritirare un pacco; era la prima volta che mi recavo lì e mi è balzato alla vista immediatamente, anche perché non è lontano dal cancello di entrata nel piazzale. Lo puoi vedere anche su Google Maps; anche per le condizioni buone in cui si trova non dovrebbe essere lì da molto tempo. E' di proprietà dei titolari del club da meno di un anno. Sono tre cugini appassionati di auto d'epoca che acquistano auto da restaurare per aggiungerle alla loro collezione personale, oppure per rivenderle. Anche questa Ritmo credo avrà l'una o l'altra sorte.
-
Tra ieri mattina e stamattina, tre foto scattate al volo: Presso la sede Napoli Nord del corriere GLS, in un angolo del piazzale, c'è una sorta di monumento a un veterano, sistemato su una piattaforma metallica rialzata e adornato con vasi di piante tutt'intorno: è un FIAT 615 N1, radiato ma in condizioni ancora più che decorose. Temo però che le notti all'addiaccio e l'azione dell'esposizione all'aperto, non gli gioveranno. Questa FIAT Ritmo Diesel CL, del novembre '82, era parcheggiata davanti alla sede del club per auto storiche dove io e mio padre siamo iscritti. Condizioni conservate; in uno stato non eccellente, ma ancora accettabile. Poco più in là, in una piazzetta, questa Ford Fiesta 1.1 Ghia, in condizioni molto vissute e in stato d'uso palesemente quotidiano.
-
Mai avuto conoscenza della presenza di quest'accessorio sulla Thema s.w., nè all'epoca nè oggi; è la prima volta in assoluto, con stupore, che lo apprendo. Però, a occhio e croce, guardando quella esile panchettina contromarcia mi viene da pensare quanto possa essere stata scomoda occuparla e nondimeno accedervi. Praticamente un qualcosa di virtuale o poco più. Ben diversa era la terza fila (in senso di marcia) della 21 Nevada, sulla quale ebbi modo di viaggiare due volte, su quella di un amico e su un taxi. Beninteso, non che fosse comodissima, ma se non si era troppo alti e grossi di corporatura (come me) ci si stava, e vi si accedeva semplicemente ribaltando in avanti lo schienale della seconda fila, come su una normale vettura a due porte.
-
Due comparse di stamane sotto casa ... Una Lancia Phedra 2.2 JTD del dicembre, '05, ventennale quest'anno, che ha visto certamente giorni migliori, ma che conserva ancora quel certo allure che le conferisce l'abito Lancia. Vettura ormai in rapida estinzione. Peugeot 106 del febbraio '97, 950 cc, più che buone condizioni generali, soprattutto vernice rossa in condizioni smaglianti che è un fatto assai raro per una vettura di questa età e in uso presumibilmente quotidiano. I copricerchi, ahimè, vanno via come niente quando si passa molto tempo parcheggiati in strada.
-
Fin dal '78 il logo IVECO è stato sempre presente in combinazione con tutti i marchi con cui è stato venduto questo commerciale (FIAT, Magirus Deutz, OM e UNIC) in quanto tutti i marchi, di proprietà FIAT, erano confluiti nel '75 nella neonata IVECO. L'unico a non averlo era, ovviamente, l'Alfa Romeo AR8, prodotto su licenza, che era ancora appartenente all'IRI e dunque indipendente dal resto del gruppo. Per quanto riguarda la maschera, hai ragione: i primi Grinta avevano la cornice cromata che contornava la parte centrale della griglia.
-
Esatto. Mia personalissima opinione: ho sempre pensato che il rimedio fosse peggiore del male. L'integrazione stilistica con il resto della linea mi sembra comunque poco armoniosa nel suo insieme. Vada per le HF e HPE, ma sulle versioni tranquille mai piaciuto. Naturalmente si è nel campo del gusto e delle opinioni meramente personali.
-
La butto lì: che sia appartenuta ad una flotta aziendale del tempo? Magari l'hanno restaurata in quello che era il suo stato di utilizzo dell'epoca. Anche se quei numeri sarebbero fin troppo vistosi. Sì, sembrerebbe proprio di sì. Uscì nel 2004; se si trattasse di uno dei primi esemplare potrebbe già essere come minimo ventennale. In ogni caso pezzo molto raro e particolare.
-
Leggevo il tuo post ridendo, perché rivedo pari pari mio padre e il suo rapporto con gli specchietti destri.😂 Ricordo quando nel settembre del '90 compro la Delta LX priva di serie dello specchietto dx, con suo sommo piacere e con mio grande disappunto. Sempre vista quella mancanza come un pugno nell'occhio, ancor più quattro mesi dopo, nel gennaio '91, quando mio zio comprò una Clio 1.1 RN 5 porte, una base che più base non si poteva, con tanto di specchio dx rigorosamente di serie. Inutile dire che gli anni non hanno scalfito la sua granitica avversione allo specchio dx: oggi che ce l'ha di serie, lo specchio sta sempre così: 😆
- 26 risposte
-
- 10
-
-
-
-
Vi lascio i miei auguri di un buon 2025 con questa Nissan Micra 1.0 del giugno '01: buonissime condizioni, ma con la pecca dei copricerchi di tipo universale, molto dozzinali.
-
Ah, pure la tua Tipo va a 1,9 di pressione; come la mia Uno. 😉 Gomme 165-70 R 13?
-
No, dico... ma sei serio?
-
E' un Volkswagen Caddy pick-up I serie. Sviluppato specificamente per gli USA, dove il genere è molto in voga, venne esportato oltreoceano dal 1980 col nome di Rabbit pick-up. Successivamente venne distribuito anche sui mercati europei a partire dal 1982. La maschera a cinque barre inclinate fu adottata tra la fine del 1982 e l'inizio del 1983 sulle 45 S e successivamente 30 S. Dal 1984 fu estesa a tutti gli allestimenti.
-
Erano pur sempre due segmenti di mercato differenti che dovevano essere giustificati in qualche modo. Che senso avrebbe avuto una Delta II con gli stessi allestimenti e i medesimi arredi di Dedra, che era pur sempre un segmento superiore? Per come la vedo io il quattro razze e gli inserti in legno cadevano a pennello su una berlina dalla personalità classica ed elegante come Dedra; gli stessi interni su Delta II avrebbero dato probabilmente il senso di una leziosità eccessiva. In linea generale, pur convenendo sul fatto che Delta II sotto diversi aspetti non sia stata un prodotto riuscitissimo, mi sembra che soffra di una critica eccessivamente avversa, finanche ingenerosa. Non l'ho mai avuta né mi ha fatto mai impazzire, ma avendo avuto modo di guidarla e di viaggiarci tante volte, l'ho sempre trovata una vettura più che onesta.
-
La butto lì: vuoi vedere che le frecce arancio montate su alcuni prototipi sono quelle della Uno, scotchate in maniera tale da lasciarne visibile una piccola porzione?