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Mazinga76

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  1. Alfa Romeo 33 1.3 S Boxer 4C del marzo '85. Alle soglie dei 40 anni, in uso quotidiano, ma ancora tutta originale. Molto rare ormai le prime serie; praticamente estinte a targhe nere.
  2. Stando a quanto si vede dalla foto il copricerchio sbagliato dovrebbe essere quello posteriore; quello anteriore pare sia giusto.
  3. Questa la vedo in giro ogni tanto. Qualche anno fa la incontrai all'autolavaggio, la fotografai e la pubblicai qui. Il proprietario disse al titolare che l'aveva comprata usata molti anni prima e da allora non se ne era più separato, ne era molto soddisfatto perché la macchina andava bene e non gli aveva dato mai nessun problema. A guardarla in foto mi sembra che la macchina versi in condizioni ancora più che dignitose a dispetto dell'età e dell'uso pressoché quotidiano. I fari non sono della II serie.
  4. Più che altro sembrerebbe in uso semi-quotidiano, senza troppe cure e troppi riguardi a dispetto della rarità e della particolarità della vettura. Uno stato di conservazione che sicuramente non merita.
  5. Tranne per la mancanza della Stella sul muso, probabilmente trafugata.
  6. Peccato le fioriture di ruggine sulla parte bassa della portiera. E' una costante, purtroppo; non so quante ne vedo in giro con corrosione in quei punti. Anche la Young di un mio vicino di casa è marcia esattamente lì.
  7. Sì, evidentemente l'istituzione della base di Aviano è antecedente al '68, quando ancora era in provincia di Udine, e da quel momento la lettera identificativa è rimasta sempre la U.
  8. Beh, non proprio. Sono targhe di copertura iscritte nell'apposito registro dei veicoli delle forze alleate operanti sul nostro territorio nazionale. Tale registro si trova presso l'ufficio amministrativo veicolare che è sito presso la base napoletana e opera per conto di tutte le basi alleate operanti sul territorio italiano. Del resto i veicoli AFI privati, di proprietà degli appartenenti alle forze alleate, sono obbligati per legge alla copertura assicurativa come qualsiasi veicolo e sono soggetti a qualsiasi multa per contravvenzione al codice della strada. Sono invece esentati, mi pare, dal versamento della tassa di possesso e dalle tasse di immatricolazione.
  9. Il termine più corretto è "di copertura", cioè targhe che per motivi di sicurezza servono a dissimulare l'identità del proprietario o dell'ente di appartenenza.
  10. Ipotesi che non scarterei.
  11. Credo che non ci sia nessun nesso tra auto americane o commercializzate in America e auto esclusivamente europee. I militari alleati di stanza in Italia possono avere sia le proprie auto private fatte arrivare dal loro paese, sia auto acquistate qui in Italia. In ogni caso l'immatricolazione era sempre AFI. Da piccolo ne ricordo tantissime in giro, soprattutto in Tangenziale, quando la base era a Bagnoli. Si vedevano sia qualche catafalco USA degli anni '70/'80, sia le vetture nostrane di ogni marca e genere. Ricordo che una volta ero in tangenziale con i miei genitori, eravamo diretti a Pozzuoli, e a un certo punto incontrammo una FIAT 126 verde targata AFI, con a bordo un americano di colore che guidava a tavoletta come un pazzo, facendo la gimcana tra una corsia e l'altra. Per quanto riguarda le lettere che identificano le basi: B (Brindisi); C (Catania); H (Cagliari); L (Livorno); N (Napoli); S (La Spezia); U (Udine); V (Vicenza); W (Verona); X (La Maddalena); Y (Comiso). Fonte: Wikipedia
  12. Effettivamente pare strano anche a me che potessero aversi i lavafari su un allestimento intermedio come l'SX. Sinceramente, ma potrei sbagliarmi, non mi convince del tutto nemmeno la verniciatura integrale dei paraurti, delle modanature, delle maniglie e degli stessi lavafari. Azzarderei una riverniciatura senza badare troppo al sottile. Quanto alle targhe AFI sono sorpreso, perché da qualche tempo anche nella mia zona gira una donna alla guida di una Peugeot 206 con targhe AFI - N, quindi appartenente alla base napoletana. Sapevo che per motivi di sicurezza del personale delle basi militari americane le AFI fossero state ritirate e sostituite con targhe italiane. Adesso rispuntano fuori dopo qualche decennio che non ne vedevo.
  13. Curioso fino a un certo punto. Fin dal lancio della Senator A avvenuto nel 1978, la collocazione era un gradino più su del seg. E vero e proprio, a quei tempi occupato dalla Rekord E. Col lancio della Senator B, avvenuto nel 1988, il seg. E di Opel era presidiato dalla Omega A. La verità è che Senator è stata sempre un'ammiraglia un po' trasversale tra due segmenti; diciamo una sorta di F "povera" oppure una E più lussuosa delle Rekord/Omega e altre generaliste del periodo. Sta di fatto che, in qualunque segmento la si volesse considerare, in termini d'immagine non se la giocava con nessuna dei marchi più prestigiosi.
  14. Anche io. La 127 900/C di mio padre non le aveva; poi però in determinate situazioni di marcia, come i frequenti improvvisi rallentamenti del traffico in Tangenziale di Napoli nelle ore di punta, se ne sentiva terribilmente la mancanza. Fu così che le facemmo montare quando la macchina aveva ormai una ventina d'anni. Ma, essendo introvabile il tasto originale da montare al posto del tasto libero, dovemmo ripiegare su un interruttore universale montato sotto la plancia, un po' posticcio, alla sinistra del lato guida. Brutto da vedere, in posizione certamente poco ergonomica, ma con tasto rosso a luce intermittente che illuminava a giorno e un ticchettio che pungeva i timpani. 😂
  15. Sì, me lo ricordo anch'io. E non era l'unica cosa che avevano semplificato: Io ricordo anche la cuffia del cambio in pelle sintetica e non più naturale, e tante altre piccole cose qua e là.
  16. Me lo chiedo anch'io, sinceramente. Credo di averne vista qualcuna (molto rara, per fortuna...) pure io nel corso degli anni; un pugno nell'occhio vero e proprio. Poi la trovata della targhetta spostata... Incommentabile. Vista la disponibilità del formato quadro per vetture dall'alloggiamento di questo tipo, mi chiedo se il formato orizzontale sia dovuto a una mancanza al momento dell'immatricolazione dell'altro tipo di formato o a una scelta vera e propria da parte del proprietario. Nel secondo caso sarebbe sconcertante. Gli anni in cui Citroen si votò all'anonimato.
  17. E' un ASI targa oro; presumibile che si tratti di un restauro ad altissima fedeltà, anche nella livrea commerciale del tempo.
  18. Resto in speranzosa attesa di conoscere la denominazione e il codice del bianco della Uno CS; puoi farci qualcosa? La targhetta adesiva che si trovava all'interno del portellone della mia è andata perduta.
  19. Mah, non saprei... Forse era un'opzione disponibile che non sceglieva quasi nessuno. Comunque tutte le Personal che ho conosciuto da vicino in vita mia me le ricordo così:
  20. La Personal, che io sappia, aveva rivestimenti parzialmente in stoffa. Quelli lì, integralmente in skai, dovrebbero essere della 650 base o della prima serie. A meno che, forse a causa del tessuto consumato, non siano stati fatti rivestire in skai; del resto reperire il tessuto originale non credo sia cosa facile.
  21. Abitiamo nella stessa città, eppure io ricordo una certa preponderanza di Cordoba Vario rispetto a Polo Variant, delle quali invece ne ricordo proprio pochine. Una Vario l'aveva anche un condomino che abita nel mio palazzo.
  22. In realtà la situazione è inversa. Era la Polo Variant, lanciata nel 1997, a derivare in larghissima parte dalla Cordoba Vario, lanciata un anno prima. I posteriori erano le parti più caratterizzanti dei due modelli: Più "stiloso" sulla Cordoba; più concreto sulla Polo. I frontali invece montavano gli stessi lamierati di origine SEAT, con le sole mascherine, i loghi specifici e i paraurti a sottolineare il family feeling con ciascun marchio. La Polo Variant, dunque, anche se ai più poteva passare inosservato, risultava avere un'estetica del tutto diversa rispetto alla corrispondente Polo III serie berlina; la Cordoba Vario invece si proponeva in maniera del tutto coerente esteticamente alle corrispondenti Cordoba berlina e Ibiza II serie.
  23. Sì, esatto. L'entrata ufficiale a listino della W123 fu a gennaio del '76. Quindi questa W115 è stata venduta giusto un paio di mesi prima dell'arrivo dell'erede.
  24. Stasera vi propongo l'ultima parte di materiale che avevo da mesi sul pc. Inizio con questa Mercedes Benz 200 D del novembre '75, ma ritargata nel 1989. Si trovava in riparazione fuori a un'officina; le condizioni di conservazione, data l'età e la motorizzazione, erano molto buone. Giusto qualche particolare era da rivedere, come la mancanza di alcune modanature sulle maschera. Mi scuso per la foto un po' mossa. Restiamo ancora in casa Mercedes con questa 190 E 1.8 del maggio '91. Anche per questa, secondo me, vale il discorso fatto qualche tempo fa per la BMW serie 3 E36: Linea impeccabile, riuscitissima, senza tempo; per me uno dei capolavori di Bruno Sacco, ancora oggi bella da guardare se in ottime condizioni. Questo esemplare era in buone condizioni estetiche, ma con un assetto troppo seduto. L'ultima Stella che vi propongo è questa Mercedes Benz SLK 200 Kompressor. La data d'immatricolazione non è riscontrabile perché la targa è di un paese dell'est. Considerando il look a dir poco vistoso e di gusto non proprio raffinato, non escluderei una vera provenienza estera e non il solito ritargamento opportunistico. Quasi completamente estinte, ecco un discreto esemplare di Nissan Primera 1.6 del maggio '93. Le condizioni sono da utilizzo quotidiano. Avvistamento un po' sui generis questo autonegozio OM S. Giorgio su meccanica OM 50. E' stato completamente restaurato, le condizioni sono eccellenti ed è stabilmente parcheggiato fuori a un ristorante, in Irpinia, come mezzo pubblicitario e di attrattiva. Si tratta di una paninoteca/friggitoria itinerante che cucinava cibi tipici locali; siccome però il sito dell'ACI mi dà come destinazione d'uso "veicolo trasporto persone ad uso privato" mi fa pensare che sia stato storicizzato e quindi non più atto per legge alla sua destinazione d'uso naturale, ma solo come veicolo pubblicitario o da esposizione. Altra chicca sono le targhe originali MI risalenti al febbraio del '75. Una Suzuki Vitara 1.6 in condizioni di utilizzo quotidiano. E' del luglio '90, è piuttosto vissuta ma tutto sommato decente. Chiudo con questa Volkswagen maggiolino 1200 del giugno '85. Condizioni pressoché ottime, è in mano ad un signore appassionato incallito del modello col quale io e mio padre scambiammo quattro chiacchiere nel parcheggio del supermercato dove la incontrammo.
  25. L'anno 1999 però dovrebbe essere sicuramente giusto perché ricorre in entrambe le ricerche. In questi casi sono il giorno e il mese a risultare di default.
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