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Vero vero, confermo anche questo. Usati che solo qualche anno fa erano ritenuti invendibili oggi si piazzano.
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Ho visto le foto, che dire...è un'auto eccezionale, con una linea seducente ancora oggi. Credo che le caratteristiche salienti di una Lancia siano perfettamente sintetizzate: eleganza, grinta, originalità, il tutto in un concetto veramente fuori dal comune. Ti dirò: secondo me conserva anche una certa attualità nel suo insieme che non sospettavo, tanto è vero che le targhe attuali credo che non stonino neanche più di tanto, o perlomeno non come su altre vetture storiche.
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La cosa non mi stupisce. Qui la crisi si vede e parecchio, il mercato del nuovo non è neanche pallidamente più quello di alcuni anni fa e la gente inizia a tenersi stretto quello che ha. Se qualche tempo fa, davanti alla prima riparazione di un certo conto, si dava dentro l'auto vecchia e se ne prendeva un'altra nuova con una certa disinvoltura, oggi noto che questa tendenza va calmierandosi parecchio. Insomma, se prima si buttava via anche solo per il gusto di cambiare ogni 2/3 anni, oggi ci si fa molto di più i conti in tasca e, ove possibile ed economicamente ragionevole, si ripara.
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Anche io confermo lo stesso problema. Mi compare la stessa dicitura.
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Oggi, se ti capitasse con la Ypsilon, lo rifaresti?
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Ebbravo il nostro architetto, magari però rovini quella degli altri. Fossi uno dei proprietari delle auto che ti stanno davanti e dietro, e ti cogliessi sul fatto, te le assesterei io un paio di spinte...nel deretano con un paio di calcioni.
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Sembra che stia messa anche abbastanza bene quella Ritmo. Anche la 124 Special T, che piacevole visione...cos'è un 1400 o un 1600?
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Ultimi recenti avvistamenti. Citroen AX 11 TZX. La vettura non risulta negli elenchi dell'Agenzia delle Entrate, ma grazie all'ottimo sito propostoci da Nick for Speed, possiamo collocare questa AX quasi certamente a gennaio del '91. Ben tenuta, ma coppe ruota non originali. Piaggio Apecar. La foto parla da sola: condizioni ai limiti del possibile, sembra quasi che debba impennare. Anche qui, consultando il sito delle targhe, possiamo collocare questo catorcio ambulante nel corso del '79. Piaggio Vespa PX 200. Un po' occultata dai rami dell'albero, sembra un po' scatto rubato, ma più che sufficiente ad immortalare la targa, che ci dice che questa Vespa romana è stata immatricolata nell''82.
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Che peccato per quell'Alfa, doveva essere molto bella. Ed a giudicare dai tre decenni circa in cui si trova lì non direi neanche che sia stata divorata tantissimo dalla ruggine. Dalle foto la vernice sembra ancora integra in alcuni punti, ed anche piuttosto riconoscibile. Forse un verdino metallizzato? Boh... Comunque, dalla calandra a quattro fari, escluderei che si tratti di una Junior; piuttosto dovrebbe essere una Veloce, forse 2000. La Campagnola, invece, è senz'altro una ex CC smilitarizzata e reimmatricolata come civile; anche la capote in colore verde militare dovrebbe essere un indizio. E' una pratica spesso adottata anche qui, almeno per il passato. I vecchi lotti di automezzi provenienti dalle FF.AA. e dalle FF.OO, ancora non proprio ridotti all'osso, venivano ceduti all'asta a commercianti che, previa reimmatricolazione, disarmo degli equipaggiamenti specifici, cancellazione dei loghi e delle scritte e, talvolta, riverniciatura, poi le rivendevano a privati.
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A proposito di conservazione e valorizzazione del passato storico dell'auto italica, stamattina leggevo di sfuggita su Ruoteclassiche del c.m., pagg. 124/9, approfondirò poi meglio la lettura, un servizio intitolato "5000 metri di storia". Il titolo fa riferimento ai documenti accumulati in 110 anni di storia FIAT i cui scaffali, se allineati, formerebbero un muro lungo 5 km. Dovrebbe essere, si legge, soltanto il primo passo verso un progetto molto più ampio che consentirebbe a FIAT ed agli altri marchi del gruppo la valorizzazione del proprio passato. I responsabili della casa hanno risposto alle domande dei giornalisti di RC, che hanno riguardato anche l'Alfa Romeo, la Lancia e la partecipazione alle manifestazioni. Che qualcosa si stia muovendo? Vale la pena leggere.
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Acquistato stamane il Ruoteclassiche e letto immediatamente l'articolo sulla Prisma, tutto d'un fiato. Ebbene, ti faccio i miei complimenti perchè è proprio un bell'esemplare, messo proprio bene. Sulla Prisma in generale non posso che dare giudizi positivi. Io ho sempre preferito la Delta, anche se il mio giudizio è di parte, ma è chiaro che era la classica berlina Lancia equilibrata, non urlata, elegante ma con misura. In poche parole: come deve essere una Lancia. Ne parlavamo proprio pochi giorno orsono con GTC in un suo topic dedicato. Il quadro strumenti, al quale mi consentirete un grande... per la completezza delle indicazioni e la chiarezza della consultabilità, insieme all'utilissimo check control, sono pari pari quelli della Delta di famiglia. Altro che le cazzatine elettroniche degli strumenti di oggi, che un giorno non vanno e l'altro pure. Belli e ben conservati anche gli interni. Anche qui ci sono elementi (sterzo, manopole, tasti sulla console leva cambio ed altro...) identici alla nostra Delta. Ti invidio una cosa: i tasti degli alzacristalli lì dove è normale che stiano, sui braccioli. Sulla Delta, per chissà quale sega mentale, li hanno piazzati ai lati della leva del freno a mano, scomodissimi da azionare e praticamente irraggiungibili col freno a mano tirato. In bocca al lupo per le tue vecchiette e buona caccia alla Giulietta.
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Beh, comunque...ovunque oggi viva credo non lo faccia da indigente, anzi, sarà certamente un uomo agiato. Se avesse voluto, avrebbe potuto lui comprare i luoghi della memoria storica, valorizzarli, farne dei musei da poter visitare, e così preservarli a beneficio delle future generazioni. Una sorta di missione in nome di una passione che pure avrà avuto nel passato.
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Tanto di cappello, Giacomo...non fosse altro che per l'alto coefficiente di difficoltà nell'immortalare questi relitti. Sullo stato purtroppo c'è poco da dire, sono appunto dei relitti irrecuperabili. Quella 600 poi pare veramente destinata ad essere seppellita definitivamente. Qui però mi viene una riflessione: se questa è la cura che si ha per i letti dei torrenti e fiumi italiani, c'è poco da meravigliarsi per esondazioni alluvioni e disastri idrogeologici.
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Insomma Roy, ora hai creato un caso. Questo VW con le tette ce lo devi spiegare meglio.
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Complimenti, è veramente un gran bel lavoro. Una curiosità: i finti deflettori delle portiere posteriori come mai sono opachi? Forse si tratta di elementi provvisori in attesa dei vetri veri e propri?
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Ah, ecco svelato l'intoppo. Sennò si sarebbe trattato di una 33 monstre!!!
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L'Appia è una II serie, identica a quella che aveva mio padre da giovanotto, anche come anno di immatricolazione. La sua era però grigio chiaro, purtroppo finita male a causa di un incidente e poi demolita. L'Appia coupè (bellissima) tra il '67 ed il '68? Siamo sicuri che non si tratti pure qui di seconda immatricolazione?
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Bravissimo Paolo, come sempre riesci a fluidificare i nostri comuni pensieri con una proprietà dialettica chiara. Il mio pensiero è lo stesso. Chiarisco meglio: quando io attacco le attuali Thema, Flavia o Voyager non è mia intenzione farlo per partito preso. Prendiamo Thema, senza guardare ai loghi sui cofani, e riflettiamola per quella che è, cioè nè più e nè meno un'auto americana. Bene, riflettendola nella sua natura di auto americana la si ammira, la si apprezza, magari piace perchè da un'americana è quello lo stile che cerchi e va bene così. Senza mettere in dubbio che i contenuti magari saranno pure d'eccellenza. Se però mi ci appiccichi due loghi Lancia e la scritta Thema allora mi inka..., perchè come hai magnificamente spiegato quello non è il DNA Lancia, Lancia non vuol dire un barcone che supera di slancio i 5 metri con una linea massiccia e prepotente, questo lasciamolo ad altri. C'era uno slogan del passato che recitava: "La classe in abito Lancia". Ecco, io, mio padre, la buonanima di nonno, se fosse ancora tra noi, e come noi tanti appassionati dello Scudetto Blu, ci sentiamo orfani di quel modo di intendere la Lancia.
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Veramente molto ma molto interessante! Da qui si può dedurre anche l'anno di molte autovetture che avvistiamo ma che dalla targa non risulta calcolabile il bollo.
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Grazie per l'omaggio deltesco, Paolo, veramente molto gradito perchè qui ormai le Delta della primissima ora non esistono più. Se consideriamo invece tutta la produzione della I serie, si sono salvate la LX di papà (unica nel circondario in condizioni perfette8-)) e poche altre dello stesso periodo ma tutte abbastanza/molto trasandate. L'adesivo mi pare proprio che si sia conservato bene nei suoi 32 anni di vita, forse giusto un filino meno bianco che in origine ma direi più che buono. In genere erano destinati ad ingiallirsi, fino a diventare progressivamente marroni via via sempre più scuri tanto da essere illegibili. Tra l'altro noto le modanature cromate dei vetri di un lucido pazzesco, che se non sono state sostituite vorrei sapere il proprietario quali alchimie si è inventato per mantenerle in quello stato. Anche quelle col tempo diventavano gialle tendenti al marrone. Sul resto della carrellata che dire...si respira un'aria indescrivibile, magica, dorata, una Lancia d'altri tempi che dapprima è stata sbiadita e poi definitivamente cancellata con le ultime "creazioni" Lanchrysler". Voglio risparmiarvi la solita cantilena, ma non posso non soffermarmi un attimo sulla sontuosità, la classe e l'eleganza della Thema, nonostante si tratti dell'ultima serie, da tutti riconosciuta come appesantita rispetto agli step precedenti, eppure, a mio personalissimo avviso, a vent'anni ormai di distanza dà una sostanziosa paga in termini d'immagine alla Lanchrysler Thema/300.
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Mi piacciono le veterane sportive, particolari e rare, ma cosa volete, il fascino delle vecchiette quotidiane mi piace proprio assai. Quindi, l'infornata di oggi da parte del Gitticcì, me gusta proprio. Circa la Duna di cui sopra, le cui condizioni generali mi sembrano in ogni caso ancora decorose, mi sembra di notare anche il paraurti posteriore più vivo rispetto all'anteriore, che pare più scolorito dagli anni. Probabile che sia stato sostituito in tempi più recenti. ...'azzarola, se se li è fatti con le sue ruote saranno più di 1300 km, ad occhio e croce. E' una FSM, considerando che dall''87 c'era già la Bis, dovrebbe essere approssimativamente intorno all''85 o giù di lì. Pare ben tenuta, comunque, a parte lo specchio che sulla FSM mi pare fosse già quello grande montato sulla Bis. Deve essere quasi sicuramente reimmatricolata del '98, anche mio zio ha una Brava targata AW che è appunto del '98. Oh, ma ti ringrazio, mi interessa per davvero. Dopo la Delta ottantesca anche un gruppetto di Brasileire, mi fai contento. Ora però mi aspetto pure qualche immortalamento centoventisettesco.
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Eh, ma tu sei uno spirito libero, un carattere avventuroso, non ti fermerà un po' di natura selvaggia...
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E' vero, giustissima osservazione, l'Estafette era ad apertura scorrevole. Allora direi che forse Roy c'ha visto giusto al primo colpo (bravo, perchè in quelle condizioni non era facile), dovrebbe trattarsi di un Taunus Transit.