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Però credo che tra Arna ed Uno ci ballasse non poco in termini di dimensioni. Nel senso che Uno, coi suoi 3,64 m era una seg. B classica per quell'epoca. Nella stessa epoca i 4,00 m dell'Arna erano decisamente fuori quota per il seg. B. Credo che puntassero decisamente di più al seg. C, quindi nel caso dell'Arna 1.2 come rivale d'elezione all'epoca ci vedrei più una Ritmo 60, le cui dimensioni erano praticamente equivalenti, che non una Uno 60. L'equivoco dell'Arna secondo me fu anche questo, cioè una collocazione incerta sul mercato, troppo grossa per essere considerata dagli habituè del seg. B, ma al contempo un'immagine troppo cheap per rivaleggiare nel seg. C.. Senza contare che nel seg. C Alfa Romeo aveva lanciato l'anno prima la 33 che aveva un'immagine forte, che poche chance lasciava all'Arna.
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Sì sì, assolutamente d'accordo. Sono convinto anch'io che la chiave di lettura più giusta sia indubbiamente quella che hai spiegato. Diciamo che mi sono voluto sforzare di vedere le cose da un'altro punto di vista, prendendo in considerazione dei parametri inconsueti per questa tipologia d'auto, ma effettivamente il ragionamento regge fino ad un certo punto se non proprio per niente.
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Mmmm... sai che non ci avevo pensato subito? Però mi convince questa tua osservazione, pur trovandomi d'accordo sostanzialmente anche con le considerazioni di Lanciaboxer. Ma secondo me non è neanche tanto una questione di somiglianza, più che altro ci sono delle caratteristiche della HPE che la avvicinano alla Gt/Gtv molto di più della coupè. Prendiamo ad esempio la categoria dimensionale: Gt/Gtv era lunga 4,19/4,21 m, che diventeranno 4,26 col restyling, contro i 4,29 della HPE; mentre la coupè sfiorava a malapena i 4,00 m. Come si vede, all'esordio la Gtv dal punto di vista dimensionale non era tanto distante dalla HPE fino a diventare quasi sovrapponibile dopo il restyling. Ma non è soltanto una mera questione di centimetri: la Gt/Gtv credo avesse un'abitabilità sensibilmente superiore viste la particolare forma allungata della carrozzeria ed il vero e proprio divanetto posteriore; la Beta coupè, diversamente, aveva un'abitabilità inferiore, con una configurazione 2+2 più tipicamente da auto sportiva. Anche da questo aspetto si evince un'analogia della Gt/Gtv con la HPE più che con la coupè. Non da ultima c'è da annotare l'analogia dei bagagliai dotati di portellone, altro punto di contatto tra Gt/Gtv e HPE. Questa particolarità rendeva certamente più pratici e flessibili i vani di carico rispetto al classico baule separato della coupè. Certo, è pur vero che quelle che ho appena elencato forse non sono le caratteristiche peculiari a cui si bada in una sportiva però, sotto questo aspetto, l'Alfetta Gt/Gtv e la Beta HPE appaiono più vicine. Sotto l'aspetto più squisitamente dinamico, invece, non c'è dubbio che l'antagonista d'elezione di casa Lancia all'Alfetta Gt/Gtv era la Beta coupè.
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Che bello quando un tempo Alfa e Lancia si potevano confrontare a tutto campo. Nello specifico Alfetta Gt e Beta coupè erano due gran belle sportive, ciascuna rispecchiante lo spirito e la tradizione della propria casa. Mi lascia solo un po' perplesso il giudizio inferiore ottenuto dall'Alfetta alle voci Esterno e bagagliaio. Secondo me la linea dell'Alfa Romeo non è che fosse meno seducente della Lancia, semplicemente le due case credo seguissero giustamente due filosofie differenti: Più impostata sulla classe e sull'eleganza la Beta, più sulla grinta l'Alfetta. Circa il bagagliaio c'avrei giurato che l'Alfetta prendesse un voto migliore, non fosse altro che per il fatto di avere il portellone quindi una migliore flessibilità di utilizzo.
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Se per esotiche ci riferiamo a Mitsubishi, Nissan e similari d'accordo, ma su Opel Calibra e Peugeot 406 coupè forse è un aggettivo che non calza molto. Due belle coupè in ogni caso.
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La Beta coupè, altra sportiva di rango, affascinante, di classe, degna rappresentante anch'essa di un'epoca felice ma mestamente lontana.
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Beh, insomma...io non l'ho letto il servizio di RC, ma è chiaro che detto così assume un'altra valenza. Alla fine mi par di capire che le stoccatine (giuste) gliel'hanno date ma pur sempre con una certa riverenza verso il marchio Lancia. Nick, mi sa che ti sei offeso per niente....
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Guarda, non fosse altro che per rifarci un po' gli occhi, io direi che questa Beta coupè merita un servizio fotografico approfondito, poi se a qualcuno interesserà magari ti contatterà in MP. Tu intanto, se ne hai possibilità, posta pure che ci fai contenti di sicuro.
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Anche Macerata, che invece è MC. Ma casi del genere ce ne sono veramente da perdersi: prendi Latina, poteva essere LA ed invece è LT. E' ovvio quindi che i motivi per cui certe sigle non sono state prese in considerazione ci sono, ma chissà quali sono.
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Mah, l'avevo letta anch'io questa cosa della provincia di Pordenone che rinunciò a PO su invito dei pratesi, ma non mi convince molto. Allora perchè la provincia di Potenza, che pure avrebbe potuto avere come sigla PO, ha avuto invece PZ? Non credo che i pratesi siano andati a perorare la loro causa anche a Potenza:pen:. Forse chissà che i motivi non siano altri, magari per motivi che ora non saprei spiegare la sigla PO non si poteva assegnare...
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Io infatti ho fatto riferimento particolarmente alla coupè, non alla berlina. Quest'ultima infatti era effettivamente pesante come linea, oltre che sottodimensionata come motore almeno fino all'arrivo del 3235 cc. Però, linea pesante o meno, probabilmente era l'auto adatta alla nomenklatura dell'epoca, quello era il suo ruolo e non c'era da rimproverarle granchè. Guarda, c'è poco di cui urtarsi, ma non travisare le mie parole. Non ho detto che mi piaccia, ho semplicemente detto che tutto sommato non era nemmeno tanto disdicevole come linea, nonostante fosse di concezione piuttosto datata. Ma una cosa è certa, alla 90 si poteva rimproverare una linea già piuttosto invecchiata all'epoca del suo esordio ma non certo tozza e goffa. La K coupè, da questo punto di vista, lasciava decisamente più perplessi, direi quasi interdetti. Certo, ti ribadisco il concetto, L'Arna in sè e per sè non era così tremenda come la si è percepita. Mi spiego: se la valuti come Nissan Cherry non sarà chissà che ma ti apare come un'onestissima macchina. Il fatto è che se tenti di propinarla come Alfa Romeo il giudizio precipita in basso, perchè un'Alfa non basta che sia soltanto un'onesta macchina ma ci si aspetta decisamente di più. La gestazione della 6 fu certamente troppo lunga, questo ne compromise indubbiamente il successo, ma non era certo sbagliata la macchina. Prova ad immaginarla sul mercato nel '70/'72 anzichè nel '79 e magari ne riparliamo. Anch'io sono convinto sulle valutazioni prima o poi in crescita per la K coupè, perchè è pur sempre un oggetto particolare ed il suo pubblico è probabile che l'avrà. Ma questo non inficia nulla sulle valutazioni giuste nella sostanza che Ruoteclassiche ha fatto. Quanto alle espressioni "forti" usate mi ripeto: se possono essere discutibili nella forma non lo sono nella sostanza, almeno secondo me.
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Che si tratti di insuccessi non c'è dubbio, perchè di insuccessi si tratta. Onestamente però non mi sembrano casi da portare ad esempio con la K coupè. La 130, almeno la coupè, era una signora coupè e se non ebbe successo non fu certo per valutazioni errate del management dell'epoca o per motivi politici, ma perchè fu affossata dal particolare momento di tensioni sociali, crisi petrolifera ecc.. L'Alfa 90 toppò, non ci piove, ma da qui a paragonarla ad un'aborto stilistico come la K coupè ce ne passa. Almeno a mio modo di vedere non era affatto inguardabile come linea, e le peculiarità Alfa Romeo in fatto di grinta e dinamicità anche soltanto guardandola da ferma non mi pare fossero tradite. Diverso è il discorso Arna, quello sì veramente clamoroso, ma non tanto per la macchina in sè, che forse non era neanche così tremenda, quanto per l'operazione molto poco assennata di appiccicare lo scudetto Alfa sul muso di una macchina che con Alfa Romeo non c'azzeccava niente.
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Infatti la W si fermo all'incirca alla metà, poi arrivarono le prime AA. NA A0 dovrebbe essere proprio all'inizio del '76, mi sembra difficile che un autobus di 36 anni possa ancora essere in vita. A meno che l'ANM non l'abbia conservato in asset storico.
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Cosa che ai fini dell'originalità e della storicità del veicolo sarebbe da ritenersi un'assurdità. Ah, allora pure a Milano ci fu questa incongruenza. Pensavo che solo a Napoli si fosse passati direttamente dalla V alla Z e poi X, Y e W in seguito.
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Guardate, da ammiratore e riverente del passato prestigioso di Lancia del quale hanno fatto parte anche coupè di rara bellezza, classe ed eleganza, mi duole veramente tanto dirlo ma Ruoteclassiche, sia pure con toni forti e recrudescenti, credo che tanto lontano dalla verità non ci sia andato. Diciamoci la verità, se un affronto del genere fosse stato fatto all'epoca del lancio avrebbe fatto certamente scalpore e sarebbe suonato effettivamente come irriverente e fuori luogo. Ma oggi, quando ormai la storia di questo modello ha fatto il suo corso e sono chiari a tutti i risultati ottenuti, non mi pare un mistero che fosse un tentativo un po' goffo di entrare in un segmento di mercato in cui l'immagine è praticamente un aspetto fondamentale. Sono assolutamente in sintonia con Abarth03 quando scrive della miopia e dell'arroganza del management nel presentare una coupè di alta gamma in quel modo. Suvvia, siamo sinceri, d'accordo che il gusto è personale, ma quell'accorciamento di 13 cm ha finito soltanto per rovinare l'aspetto estetico della macchina, la linea nel suo insieme non quadra, la vista laterale appare tozza e disomogenea nel suo insieme. Insomma, vedere una K berlina ed una coupè affiancate, appare fin troppo chiaro che sulla coupè si sia operato una specie di taglia e cuci un po' rabberciato, frettoloso e senza costrutto. Senza andare troppo indietro nel tempo, citando l'epoca ed i modelli d'oro di casa Lancia, basta dare uno sguardo alla Gamma berlina ed alla coupè che ne è derivata...beh, direi che la differenza non c'è bisogno di commentarla rispetto a K berlina ----> coupè. In genere è sempre stata la coupè a sedurre più della berlina, con K abbiamo assistito all'esatto opposto benchè la berlina non fosse proprio questo campione di seduzione.
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Quelli ad orecchie di elefante erano orrendi, mai potuti vedere.:vomit:Io sulla Uno ho quelli più piccoli e discreti, della G3, utilissimi dal punto di vista pratico ed a mio parere non brutti esteticamente. Eh, quello lo temo anch'io considerando che deve esserci stato caricato di tutto e di più. Anche qui da me se ne vedevano tante bianche. Perchè per fortuna? Quelli piccoli e discreti non credo alterassero nulla della linea della macchina. Mio padre li ha sulla sua Delta (originali Lancia Lineaccessori) e ci stanno molto bene oltre al fatto, come dicevo, che svolgono egregiamente la loro funzione. I coprisedili a palline in legno invece li ha avuti sia sulla Delta che sulla 127, mai potuti sopportare, nemmeno gli schienali in stoffa o a paglietta, li ho sempre considerati un qualcosa di barbòn. Tanto è vero che in macchina mia non li ho mai voluti. Come pure i catadiottri da apporre sul bordo delle portiere, mai piaciuti.
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Che tristezza vedere le foto dell'oggi e di quel che era ieri. Ma quell'apparato a terra, vicino alla carrozzina, dev'essere per forza ossigeno? Magari dico una madornale fesseria ma l'uomo in carrozzina non potrebbe essere Clay Regazzoni? Magari recatosi in visita in occasione di una ricorrenza. E di fianco ad uno dei prodotti di casa: la grintosa e lussuosa coupè Longchamp. Quella dietro di loro dovrebbe essere l'ultima serie della Pantera, lanciata nel '90, quindi non dovrebbe essere più di 22 anni fa.