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Tu lo conosci questo motivo? Per il semplice motivo che ha spiegato Roberto qualche post fa: é una cronistoria incompleta e all'acqua di rose.
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No Roberto, non ti sbagli per niente. La II serie del '75 fu l'unica ad avere il fanale unito di forma ottagonale. I, III e IV serie ebbero tutte i doppi fanali circolari. Circa le quattro serie di cui dicevo, puoi trovare riscontro sulle quotazioni di Ruoteclassiche oppure sul primo volume della collana Passione auto di Quattroruote, dedicato appunto alla Lancia. In quel volume, tra le pagine dedicate alla Beta Coupè, troverai descritto anche l'ordine cronologico del lancio delle 4 serie della Beta coupè.
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La Gamma coupè è semplicemente sublime.
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I serie: 1.6, 1.8 dal '73 al '75. II serie: 1.6, 2.0 dal '75 al '78 (Dal '76 si aggiungerà la 1.3 senza il nome Beta). III serie 1.3, 1.6, 2.0 dal '78 all''81. IV serie 1.3 (in realtà era 1366 cc), 1.6, 2.0 i.e. dall''81 all''84 (dall''83 si aggiungerà la 2.0 Volumex).
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Eh, caro el Nino, stavolta parli di un'auto che tocca le corde del cuore di molti appassionati Lancia, tra cui il sottoscritto. E' un'auto, la Beta coupè, che non so se definire proprio bella tout court, ma certamente non le difettavano le caratteristiche salienti che sono state i capisaldi della Lancia e del lancismo: orignalità, personalità, classe, eleganza, sportività, tutto mixato in un perfetto equilibrio di sensazioni ed emozioni un po' difficile da spiegare bene a parole, ma che soltanto una Lancia e l'ambiente Lancia sapevano trasmettere. Giusto per sgomberare il campo da qualsiasi equivoco, tengo a sottolineare che tali caratteristiche sono totalmente evaporate, svanite, sulle Lancia o pseudo-tali di oggi, a prescindere dal fatto che siano delle buone auto in relazione al panorama automobilistico piatto ed anonimo di oggi. Tornando alla Beta di tuo zio, sinceramente non saprei dirti con esattezza a quale serie sia appartenuta. Ce ne sono state quattro, spesso le differenze estetiche tra le une e le altre erano minime, e gli elementi che ci fornisci sembrano più che altro un mix di varie serie. Quel che è certo è che si può escludere categoricamente la prima serie del '73 e credo anche l'ultima dell'81. Così, andandomene per intuizione, direi che potrebbe essere una terza. Chiudo esprimendo il mio dispiacere per la vicenda umana di tuo zio e per la vicenda automobilistica che ne è conseguita.
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Sinceramente non sono in grado di dirti se a marzo sia uscita o meno una legge che restringa le tipologie di vettura iscrivibili. Però, è una mia sensazione, mi sembra assurdo ed oltremodo paradossale che una monovolume ultraventenne che è pur sempre un'automobile come le altre, per giunta con delle particolarità tecniche di rilievo, non possa essere iscritta ASI... Cioè, qua stiamo parlando di un'Espace Quadra, non di una versione qualunque, quindi a mio avviso dovresti informarti meglio, magari rivolgendoti ad un altro club, e verificare la veridicità delle informazioni che ti sono state date. Però c'è una cosa che non mi torna: siamo ad ottobre e tu hai detto di aver atteso sette mesi dall'inoltro della pratica di iscrizione, quindi ne deduco che ti sei rivolto a questo club nel mese di marzo. Se fosse vero che a marzo fosse intervenuta una nuova legge in materia di auto storiche, come è possibile che il responsabile del club non ne fosse a conoscenza, o se ancora la legge non era vigente, che di lì a poco sarebbe entrata in vigore? E poi come è possibile che ci abbia impiegato sette mesi per comunicarti di questa restrizione sulle iscrizioni delle monovolume? Sinceramente la situazione non mi è chiara, sarebbe utile ed opportuno che tu indagassi più a fondo presso altre fonti, perchè onestamente non comprendo quale differenza dovrebbe esserci, tale da escluderne l'iscrivibilità, tra una monovolume piuttosto che una berlina, una coupè, una cabriolet, una spider ecc..
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Ecco, questa mi pare molto plausibile come spiegazione. Ricordo quando mio padre andava ancora al lavoro, tutti i giorni percorreva la Tangenziale di Napoli per recarsi a Pozzuoli, la quale era molto percorsa anche dai militari USA di stanza alla base di Bagnoli, quindi i veicoli con targa AFI li incrociava praticamente tutti i giorni. io stesso ricordo di averne visti molti quando a volte accompagnavo o prelevavo mio padre al lavoro. Non dimenticherò mai, una mattina, quando un uomo di colore su una 126 AFI verde, come quella della nonna di Nick, correva all'impazzata sulla tangenziale zigzagando da una corsia all'altra, e mio padre che disse: " Stu strunz vò verè comm' adda ì sott' e 'ncopp" .... che tradotto vuol dire: "Questo stronzo vuol vedere come deve andare sotto sopra". I veicoli che si incontravano erano i più disparati: si andava dalle auto europee con targa AFI alle auto americane vere e proprie, dagli autobus col muso sporgente (tipo gli school bus americani, solo in livrea militare) agli autocarri di vario tipo, sempre "musoni". Ora, visto e considerato che Ford vendeva in USA anche alcuni modelli europei, ad esempio la Fiesta del '76 con le opportune modifiche alla fanaleria, potrebbe anche darsi che venisse importata la Taunus con i gruppi ottici a norme USA. Quel che però mi suona strano è che Ford non avesse trapiantato un motorone di oltre 2 litri lasciando sotto il cofano il piccolo 1.3, totalmente inadeguato per i canoni USA.
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Boh...può essere. Mai vista comunque.
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Beh, data l'oscurità e guardando l'immagine molto di sfuggita, secondo me ci può stare a scambiarlo per il posteriore della Beta spider. Quello che non ho capito è quale sarebbe il nesso di questo posteriore con la Taunus...
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Io ricordo benissimo anche i 900 nella livrea delle grandi aziende alimentari, tipo il giallo/verde della Galbani ed il bianco/blu della Invernizzi. Erano usati per le consegne in città ai minimarket, salumerie ecc..
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Erano ovviamente usati in servizio di pattugliamento, per cui non era strettamente necessaria la velocità. Ma, piuttosto, vogliamo parlare dei 900 in dotazione alla CRI e ad alcune misericordie?
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Ok, quindi, almeno teoricamente, in previsione non hai di iscriverla ASI.
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Spettacolo puro! La 2000 HF è semplicemente splendida. Per l'eventuale iscrizione della tua Punto, se i cerchi in lega che hai montato erano previsti all'epoca tra gli optional ufficiali della tua versione, è probabile he non ci siano problemi.
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Sì, anche io l'ho letto da qualche parte, ma sinceramente mi sembra un pò una forzatura considerare la Delta come l'erede della Fulvia. A 'sto punto io ci vedo molto di più la Prisma in quel ruolo, non certo la Delta.
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Beh, ma porsi come obiettivo il confort non esclude il poter avere un motore adeguato sotto il cofano, tanto più che la Fulvia per l'epoca non era certo una piccoletta, anzi, era una berlina di una certa stazza. Poi, come giustamente dice lantanio, il 1600 in casa c'era già, era quello che montava la Fulvia coupè HF. Sul capitolo degli avvicendamenti tra modelli non sono d'accordo nè su Giulia nè su Fulvia. Giulia uscì definitivamente di produzione nel '77, nello stesso anno in cui fu avvicendata da Giulietta. L'Alfetta non c'entra, perchè era più grande e nella gamma ALFA si posizionava subito al di sopra di Giulia, semmai è da considerarsi come erede della 1750/2000. Fulvia uscì di produzione nel '72, avvicendata nello stesso anno dalla Beta. La Delta entrerà in listino solo nel '79, cioè ben 7 anni dopo. Inoltre, come posizionamento nella gamma e per tipologia di vettura, credo che Delta non abbia alcunchè a che spartire con Fulvia, piuttosto è da inquadrare come il debutto vero e proprio di casa Lancia nel segmento C.
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Infatti. Io non l'ho mai capito il motivo per il quale Giulia aveva la versione Super 1600, 124 aveva la Special T 1600 ed una signora macchina come la Fulvia non poteva andare oltre il 1300.....
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Credo che sia un abbinamento originale FIAT, perchè quella 126 650 ce l'aveva uguale il mio prof. di chimica proprio con gli stessi interni. Quello che non mi torna sono i poggiatesta, che non mi pare proprio fossero previsti sulla 650 base e nemmeno sulla Personal 4, almeno non di serie. Fa girare le balle anche a me, credimi, soprattutto perchè sta diventando un malcostume troppo diffuso, quello di iscrivere dei bidoni come storiche, senza che la passione c'entri nulla. Si punta soltanto a circolare con un catorcio godendo dei vantaggi riservati alle auto storiche vere, quelle cioè tenute come si deve da gente appassionata. Ed il guaio è che troppi club compiacenti chiudono non uno ma tutti e due gli occhi pur di ragranellare il maggior numero di quote associative e l'ASI, a sua volta, lascia passare senza fare troppe storie. E' un sistema che temo subirà, prima o poi, un giro di vite che purtroppo si rifletterà negativamente anche sugli appassionati veri, quelli che alla proprio vecchietta dedicano tutte le cure necessarie a suon di soldoni.
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Un po' di vecchiume raccolto negli ultimi giorni. FIAT 126 650 FIAT 127 900/L FIAT Uno II probabilmente iscritta ASI in quanto la tassa risulta non calcolabile. Ford Fiesta dell''84 Ford Fiesta del '91 IVECO Daily cabina lunga cassonato ad uso trasporo materiali edili. E' una prima serie ancora con targhe nere, quindi avrà almeno 26 anni. Non che sia particolarmente raro, anzi, qui è ancora piuttosto diffuso, ma è strano notare un mezzo da lavoro, anziano, tenuto in condizioni molto buone. Renault 5 II