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Mazinga76

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  1. Secondo me era un'auto onesta o poco più, certamente nell'82 non mi pareva introducesse concetti talmente innovativi da meritarsi il titolo di Auto dell'anno. Soprattutto non ho mai capito perchè Renault, all'inizio degli anni '80, lanciò nel segmento C una berlina a 3 volumi quando già allora questa formula di carrozzeria iniziava via via a scemare in favore delle più moderne e pratiche berline medie a 2 volumi e 5 porte. Non a caso, due anni dopo la 9, Renault dovette lanciare la 11 forse proprio per tentare di riguadagnare terreno in un segmento in cui i numeri si facevano soprattutto con le 5 porte. E pensare che anni prima, nel segmento delle medie, Renault aveva lanciato la 14 che, al di là della sfortuna commerciale, fu un modello concettualmente e stilisticamente all'avanguardia per l'epoca, forse anche troppo. Insomma, contrariamente alla tradizione di originalità ed avanguardia stilistica a cui ci ha sempre abituati Renault, la 9 appariva come una soluzione molto cauta e conservatrice che il pubblico ha mostrato di gradire più tiepidamente rispetto alle aspettative della casa. Comunque la versione cabriolet mi sembra molto interessante e credo sia stato uno sbaglio non importarla, probabilmente ne avrebbe giovato come immagine anche la berlina. D'altra parte, negli anni '80, le cabriolet derivate dalle medie erano una nicchia di mercato in cui erano impegnate diverse case, basti pensare a Ford con l'Escort, a FIAT con la Ritmo, ad Opel con la Kadett ed a Volkswagen con la Golf.
  2. Hai ragione, se la memoria non mi inganna, dovrebbe essere stata presente nei listini di QR intorno al '91/'92 e mi pare che fosse addirittura proposta anche nella versione familiare il cui nome forse era Kombi o qualcosa del genere, ma su quest'ultimo particolare potrei sbagliarmi. In ogni caso deve essere stata distribuita veramente col contagocce ed in un arco temporale ridottissimo perchè io non ricordo di averne mai vista una in giro.
  3. La strada non ho idea di dove si trovi, sembra però di stare all'est viste le due auto. Una è la Lada Samara, come già detto da el Nino, e confermo che veniva regolarmente importata anche in Italia; l'altra è la Lada 2104, ovvero la 124 sovietica per l'appunto. Non ricordo se fosse mai arrivata dalle nostre parti più o meno ufficialmente.
  4. Vi mostro l'ultima tranche di foto scattate in vacanza. Nulla di trascendentale però sono tutte ultraventenni ed in qualche caso quasi trentenni. Renault 4 TL '87 Renault 5 GTR Prima '90 Renault Clio RT '91 SEAT Marbella Toyota Land Cruiser '86 Volkswagen Golf GL '89 Volkswagen Golf GTD '84 Volkswagen Jetta '87 Volkswagen Passat Familcar '82 Volkswagen Passat Variant
  5. Beh, quanto sarebbe folle non saprei, però sarebbe un peccato di sicuro. Trovare delle auto ventennali nuove da immatricolare è un po' come vincere una lotteria, è una cosa che nella vita capita una volta se capita e poi non ricapita più. Per cui io lo intenderei più come un acquisto d'affezione che non da stressare nell'uso quotidiano. E' lo stesso ragionamento che farei io per quella Delta. Se non fosse che in famiglia ne abbiamo una assolutamente identica sarei più che tentato di prenderla; poi però la terrei come un gingillo, altro che usarla tutti i giorni...
  6. Oh Dio mio......la Delta LX è esattamente gemella a quella di mio padre, non c'è un centimetro quadrato dentro e fuori che non sia uguale.....sembra un salto indietro di vent'anni nella macchina del tempo, mi fa ricordare nitidamente la mattina di fine settembre in cui la ritirammo, sembra ieri....
  7. Mmmm:pen:...mi sa che avete ragione voi, ragazzi. Siccome la foto l'ho scattata in fretta col cellulare la targa è venuta poco leggibile, non escludo quindi che quando ho fatto la verifica del bollo abbia potuto inserire una lettera sbagliata. Purtroppo la foto originale l'ho cancellata e non posso verificare ma credo proprio che sia come dite voi.
  8. Bene, passo ora a presentarvi la sconda tranche di foto che ho raccolto. FIAT Panda 45 CL '83 FIAT Tipo FIAT Uno 60 '90 Ford Escort cabriolet '90 Ford Transit autocaravan '83 Isuzu Trooper 2.8 Turbo DI Land Rover Defender 90 Tdi '91 Mercedes Benz CE (W124) Mercedes Benz G Mercedes Benz TE (W124)
  9. Bene, ora è giunto il momento che vi faccia vedere il materiale che ho catturato durante le ferie. Si tratta di una trentina di foto che per ovvi motivi di sovraccarico dividerò in tre tranche. Iniziamo.... ALFA Romeo 75 '85 ALFA Romeo Alfasud SC Audi 80 '88 Audi V8 '91 Citroen 2CV Charleston '82 Citroen Mèhari '79 FIAT 126 Bis '89 FIAT 127 900/L '81 FIAT 600 '58 FIAT Ducato furgone
  10. Eh vabbè, ma così te la vai proprio a cercare....non mi lasci scelta, ti tiro le pietre. Oh, che pensiero carino....ci conto. Te ne ho tirate abbastanza per la Ambassador ma qui no, non te le tiro. Perchè la Fuego, prima che cadesse nel dimenticatoio, fu una sportiva che aveva il suo perchè e a me piaceva. Comunque il piacere è pienamente ricambiato. Su questo argomento con me sfondi una porta aperta. Lungi da me il voler difendere la supremazia della triade e la "tedeschite acuta" che ha colpito la stragrande maggioranza degli utenti dei segmenti alti del mercato, io stesso mi considero un nostalgico orfano delle ammiraglione generaliste degli anni '80.
  11. Quella è l'Austin 1800, vettura tutt'altro che bella ma dal tipico stile inglese anni '60. Lanciata nel '64 fu sostituita dieci anni più tardi, dopo una carriera non certo brillante in termini di vendite, proprio dalla Princess. Quest'ultima, per contenere i costi della già asfittica British Leyland, adottava in pieno la meccanica della vecchia 1800 ma si presentava con una carrozzeria decisamente più innovativa ed al passo coi tempi. La Princess fu dapprima commercializzata coi soli marchi Austin e Morris, successivamente ebbe pure il marchio Leyland. La versione di punta 2200 ebbe il marchio Wolseley per il solo mercato interno. Questo la dovrebbe dire lunga sulla confusione commerciale, strategica e di marketing che regnava a quei tempi alla British Leyland; mi ricorda tanto un caso simile, la vicenda anglo-franco-americana di Chrysler-SIMCA-Sunbeam-Talbot, con tutta la confusione di marchi e modelli che ne conseguì, che guarda caso finì allo stesso modo cioè male. In Italia arrivò come Austin Princess nella sola cilindrata di accesso di 1800 cc per le solite note questioni fiscali. In effetti una certa somiglianza con l'Allegro c'era, anche se questa aveva linee decisamente più arrotondate rispetto alla Princess. La Princess sparì dai mercati europei nell''82 proseguendo la sua carriera ancora per qualche anno nella sola madrepatria. Alla fine totalizzò circa 257.000 esemplari, grosso modo lo stesso risultato non granchè lusinghiero della precedente "1800". Volendo fare una battuta si potrebbe dire che la Princess (principessa) fu molto poco "Princess" sui mercati, ma anche come reputazione qualitativa ed in fondo anche stilistica non è che avesse poi tante motivazioni per fregiarsi di un nome così impegnativo. Cambiando ora discorso....Vel Satis ed Avantime, secondo me, sono state partorite dalla filosofia (a volte direi dalla mania) tutta francese di distinguersi ad ogni costo. Questa filosofia però ha portato alterne fortune: volendo restare in casa Renault, questo smisurato desiderio di distinzione ha portato a delle vere e proprie intuizioni geniali come l'Espace dell'84, che fece conoscere in Europa il concetto di automobile monovolume; come la Megane Scènic del '96, che fece da apripista alle monovolume di segmento C; infine la Twingo del '93, la prima piccola rivoluzionaria monovolume nel segmento A dotata di una linea di una simpatia inarrivata e di contenuti, in termini di spazio, abitabilità e modulabilità dell'abitacolo, forse ancora oggi da considerarsi un riferimento tra le city car. Il rovescio della medaglia è rappresentato da auto come la Vel Satis appunto, con una linea inconcepibile in un segmento in cui l'immagine conta tantissimo. Insomma, un'auto il cui significato è difficile da far capire e da far metabolizzare ad una clientela esigente ed intransigente come quella del seg. E. Il discorso è pressochè lo stesso sull'Avantime, che per inciso a me piaceva a differenza della Vel Satis. L'auto era indubbiamente esclusiva, particolare, insolita, però difficilmente comprensibile per quella clientela elitaria che l'avrebbe dovuta scegliere al posto di una più blasonata tedesca. Infine Safrane: era secondo me una reinterpretazione del concetto "25", di cui ne riprendeva in linea di massima l'impostazione stilistica, pur trattandosi di un modello del tutto nuovo e più in linea con gli anni '90. Però, rispetto alla 25, credo fosse calata come personalità e come appeal generale; ormai cominciavano ad essere tempi duri per i costruttori generalisti nel segmento E.
  12. Sarà fatto quanto prima. Nei giorni scorsi, mentre io ero ancora in vacanza, mio padre l'ha usata in una giornata in cui è piovuto e si è tutta infangata. Sai, le strade d'estate sono molto polverose perchè non piove da molto tempo; poi arriva lo scroscio improvviso e la fanghiglia che si forma sull'asfalto è più abbondante e ti imbratta tutto. Il telo ce l'ha ma non lo usa perchè la 127 in garage ci resta in genere non più di 4/5 giorni, poi la va a prendere e ci esce, sarebbe quindi un togliere e mettere di continuo.
  13. No, non è lui. Il diametro è più o meno uguale ma non c'è la staffa; l'angolatura del finale è grossomodo quella ma l'ultimo tratto è più dritto e lungo. In ogni caso non è un tubo più piccolo "foderato" da uno più grande ed il rombo è tutt'altra cosa rispetto al terminale della 1050. Ora è in garage che riposa, appena l'avrò a tiro faccio una foto chiarificatrice e la posto. Effettivamente esisteva una Ritmo con le feritoie della calandra a tutta larghezza e tutte della stessa lunghezza. Non vorrei dire una baggianata:pen: ma mi pare di ricordare che si tratti della Ritmo Diesel. In effetti la 128 in questione è una "familiare", la denominazione "Panorama" arrivò, se non erro, nel '76 con la 128 II serie. Comunque non fu una denominazione adottata solo dai commerciali. Anche altre autovetture di casa FIAT l'adottarono, come la 131 e la 127.
  14. I cerchi sono originali solo che il loro grigio alluminio d'origine è coperto da una coltre di sporcizia che li fa nero opaco. Le borchie invece sono quelle della 127 III serie perchè all'epoca a mio padre le originali non piacevano, diceva che erano un po' troppo misere. Stessa cosa per il volante, lo specchietto retrovisore e la marmitta, tutti pezzi che in ogni caso tiene conservati gelosamente. Quella è appunto la mia CS, infatti quella mattina l'avevo accompagnato in garage che è distante dalla nostra abitazione. Il camioncino di cui intravedi la cabina è un Falcon con cassone ribaltabile ed appartiene ad una ditta di lavori edili per il trasporto dei materiali.
  15. Ma no accul, guarda che ti sbagli....non c'è proprio dubbio questa è una 124, vero Nick? Ed ora ecco a voi un piccolo contributo raccolto nei giorni scorsi. Peugeot 104 GL del '79. Le modanature in gomma sono posticce. FIAT Ducato autocaravan Centauro dell''86. Citroen BX TGE del '90, tenuta in ottime condizioni. Questo è il mio babbo in garage mentre è intento a spolverare il cofano della sua adorata dopo qualche settimana di inutilizzo.
  16. Verso la fine degli anni '80 qui da me la Magnum non è che poi fosse rarissima da vedere. Bella non lo era di certo, non era certo una Range Rover, però un piccolo ritaglio nella considerazione della sua clientela-tipo lo ebbe. Qui ne circola ancora una, è una ex Polizia riverniciata di bianco e reimmatricolata, alla quale sono stati lasciati i paraurti tubolari, le protezioni in metallo per i fari e quei cerchi tipo IVECO Daily.
  17. Forse sì, potrebbe anche essere una Quadrifoglio Oro. E' vero, quest'ultima serie era effettivamente un po' sovraccarica, come del resto tutte le vetture dei primi anni '70 che agli inizi degli '80 furono adeguate ai tempi. Forse il restyling precedente a questo era più sobrio, anche se l'Alfetta originale resta quella che mi fa più sangue.
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