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Sono nelle tue stesse condizioni. La mia è una Uno CS dell'88 con la quale percorro meno di 5000 km l'anno. Ad aprile avrà 22 anni e non intendo disfarmene perchè va bene e svolge egregiamente il suo (poco) lavoro. Ero a conoscenza del fatto che si voleva portare l'età minima per la storicità a quota 25, ma ignoravo che fosse già a gennaio!!! Comunque confidiamo nell'aiuto di qualche amico più informato (soprattutto dariodb) che possa aiutarci a saperne di più.
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Polo auto dell'anno 2010??? ....Mah!!!
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Anche io ricordo di aver visto qualche 127 coi molloni. Confermo tutto quanto detto da Sarge. In più aggiungo che alcune avevano il gancio per il traino, quindi è probabile che servissero anche per non fare affondare troppo il posteriore quando si trainava un rimorchio.
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Solo un ultimo OT per dire che, evidentemente, quegli anni dovevano essere molto prolifici per FIAT circa le serie speciali. Ricordate le 126 Black, Brown, Red, Silver? La filosofia era sempre quella: caratterizzazione estetica, colori specifici, interni più ricchi. Una mia collega la usa ancora quotidianamente per andare al lavoro. E' una Silver del '79, conservata benino. Carina (la 126, non la mia collega).
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Me la ricordo la Targa Oro, anche se un po' meno della 127 Top. Era su base Ritmo I serie (se non erro la S75). A grandi linee ricordo che, come per 127 Top, era caratterizzata da interni lussuosi, cerchi in lega specifici ed un colore marroncino. Inoltre ricordo che in corrispondenza delle scritte identificative sul portellone e sui parafanghi, vicino agli indicatori di direzione, c'era una specie di quadratino su base dorata, mi sembra, che stava ad indicare la versione Targa Oro.
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Sì, sì.....ti quoto. Oggi, se fossi intenzionato all'acquisto di una 127, mi orienterei tra quelle due. Credo che siano due versioni molto interessanti. Comunque la Top aveva gli interni in velluto, ricordavi bene. Magari averne una in ottime condizioni.... Tuttavia, in un angolino del mio cuore, sopravvive ancora una esile speranza di salvare la 900/C del mio papà.
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Anch'io condivido pienamente tutte le vostre perplessità, pur non condannando a priori questo nuovo marchio. Certo che se i prezzi sono quelli, metteteci pure tutti gli accessori che volete, ma non mi sembra per niente competitiva. Però Regazzoni mi ha messo la pulce nell'orecchio....potrebbe effettivamente trattarsi di un errore riportato sul giornale. Magari quei prezzi e quei dati tecnici si riferiscono alla dr 2, che è più grande. Detto questo, vorrei sapere, la dr 1 arriva già bell'e fatta dalla Cina o anche questa, come dr 5, viene assemblata in Molise?
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Che bella che era la Top!!! Io la ricordo molto bene, era una versione molto elegante, disponibile anche in un colore bronzo, mi pare. Era spinta dal 1050, che era appunto di origine brasiliana. Chiediamo agli altri amici se ci forniscono qualche informazione in più.....
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Intanto è notizia di oggi (fonte Auto Oggi n° 48) che in casa dr debutta il secondo modello della gamma, la dr 1. Si tratta di una utilitaria dalle forme tondeggianti che richiama un po' le forme della Matiz. Probabilmente dovrebbe, grosso modo, ricalcarne anche le dimensioni. L'auto è disponibile in due versioni, Ecopower e Bifuel, entrambe spinte da un 1.3 Euro 4 da 83cv (79cv per la Bifuel). La bifuel, grazie alla doppia alimentazione, è anche ecoincentivabile (€ 2000). I prezzi sono rispettivamente di € 9481,00 e 11481,00. Mmm:pen:....per essere una low cost di derivazione cinese non sono troppo altini i prezzi? A quelle cifre si compra anche europeo, o no?
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Ritornando sul tema De Tomaso, è apparso sull'ultimo numero di Auto Oggi un servizio sull'imminente ritorno sulla scena del marchio modenese. Per la verità le notizie non sono molte. Si legge che l'imprenditore Gian Mario Rossignolo, avendo rilevato gli stabilimenti Pininfarina di Grugliasco e Delphi di Livorno, intende sviluppare e produrvi quelle che saranno le De Tomaso del futuro. Il piano industriale prevede un investimento di €116 mln nei prossimi quattro anni ed una gamma articolata su tre modelli: crossover, limousine e coupè. Il primo dei tre (non è specificato quale) debutterebbe a Ginevra 2011. La produzione, una volta a regime, prevede 3000 crossover, 3000 berline e 2000 coupè per un totale di 8000 pezzi l'anno. Questo è quanto, nè più nè meno di ciò che si era già detto al riguardo in questo topic. Sarà vero? Sarà la solita bufala che di tanto in tanto ritorna in auge? Chi lo sa. Certo che se De Tomaso ritornasse, da appassionato, ne sarei molto felice. Per me la Pantera resta un mito mai dimenticato:D
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Ragazzi, fugatemi un dubbio. Il motore 1.3 75 HP ha debuttato su 127 III serie?
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Caro Duetto80, ho notato che la mia affermazione sul target meno proletario della 127 rispetto alle 500/600/850 ha acceso una interessante discussione dalla quale, come considerazione finale, si evince una certa unanimità nel non considerare affatto proletarie queste ultime. D'altro canto, considerando il momento storico e sociale che tu egregiamente hai descritto, il ragionamento è ineccepibile. Ho letto con interesse ed attenzione il tuo post e sottoscrivo tutto quanto, parola per parola. Attenzione però, proprio il momento storico da te citato credo che sia la chiave di volta di tutto il discorso e credo che possa influire nel fuorviare o quanto meno focalizzare la discussione da una prospettiva tanto giusta quanto parziale. Se 600, 500 e più tardi 850 sono state auto borghesi, quindi in uso a gente che aveva ruoli non umili nella società, lo si deve evidentemente al contesto socio-economico ancora precario in quel momento storico e non perchè lo fossero dal punto di vista concettuale. Mi spiego: se a cavallo tra i '50 e i '60 il medico, l'ingegnere, il funzionario, comprano la 600 piuttosto che la 1100, che per immagine sarebbe più idonea ad un professionista, è perchè il contesto sociale in quel periodo era difficile ed ancora non rendeva congruità economica alle suddette figure. Ma resta il fatto che 600, ancor più 500 e forse un po' meno 850, se estrapolate dal loro contesto storico (e credo che sia questa la valutazione più logica), vanno considerate per quelle che sono le loro caratteristiche intrinseche, ovvero automobili a vocazione popolare, nè più e nè meno che utilitarie. Naturalmente il senso del mio discorso non è quello di sminuire il ruolo ed i grandi meriti che queste vetture hanno avuto nell'accompagnare la crescita del nostro Paese, anzi, vanno senz'altro considerate come pietre miliari della nostra motorizzazione. Da questi presupposti nasceva il mio parallelo tra 500/600/850 e 127, quest'ultima sì popolare ma concettualmente avanti anni luce rispetto alle altre, più orientata alle mutate esigenze dell'utente anni '70, più generosa, per certi aspetti una svolta epocale rispetto alle utilitarie che l'hanno preceduta, vuoi per le innovazioni meccaniche, vuoi per lo stile assolutamente di rottura col passato ecc. ecc. Insomma, una spanna più su.
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Ma questa simil-Abarth per il mercato tedesco aveva una motorizzazione specifica o era ua semplice caratterizzazione estetica? ad occhio e croce sembra una Special a cui sono stati montati degli accessori sportivi....
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Pardòn....ma qual'è il filo conduttore che lega la 127 all'Audi 100 2 porte? Tornando sulla strada maestra:D mi viene da fare una riflessione. Premesso che concordo in toto con le argomentazioni di Duetto80 circa il target di clientela diverso cui si rivolgevano l'A112 e la 127, ciononostante non mi convince fino in fondo che questa possa essere la chiave di lettura riguardo la mancanza di una versione Abarth della 127. Addirittura la I serie completamente mancante di una versione sportiva in gamma. 500, 600, 850 erano forse vetture chic? Anzi, probabilmente in un'ipotetica scala sociale automobilistica, queste tre auto erano decisamente più proletarie della 127, eppure ciascuna delle tre ha avuto le sue declinazioni Abarth. Declinazioni che sono poi proseguite con la 131 ed ancora dopo con la Ritmo (ometto volutamente la 124 Abarth che non era una berlina). L'assenza della 127 sembra proprio un tassello mancante, quasi fosse naturale pensare che l'erede dell'850, che era anni luce più avanti meccanicamente e concettualmente rispetto a quest'ultima, non potesse mancare di una versione Abarth, anche considerando il fatto che il sodalizio FIAT-Abarth era una tradizione ultradecennale proprio sulle utilitarie di casa FIAT. Attenzione però, i cultori dell'A112 Abarth non mi fraintendano. Sono io stesso tra i primi ad avere grande ammirazione per questa berlinetta tutto pepe anni '70, che tutt'oggi riscuote notevole considerazione tra appassionati e collezionisti. E' soltanto che una 127 con una maschera più cattiva, lo scorpione al centro, la calandra o la parte centrale del cofano in nero opaco, cerchi in lega specifici con gomme maggiorate, assetto un po' piu basso, volante, strumentazione ed interni più sportivi, terminale di scarico cromato a doppio tubo e qualche piccola appendice per sottolinearne il carattere, non sarebbe stata male....non credete?
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E' dalla comparsa di questo nuovo marchio nel panorama automobilistico nazionale che lo seguo con curiosità. Da principio, in verità, con scetticismo. Pensavo alla solita scadente cinese che puntava, come unica freccia al suo arco, sul prezzo decisamente abbordabile. Però, pur conservando tutti i miei dubbi su questo marchio emergente, qualcosa in più mi piacerebbe sapere e soprattutto confrontare le mie opinioni con quelle di tutti voi. A distanza di qualche anno dall'uscita sul mercato della dr5, a dispetto di quanto credessi, noto che diventa via via più frequente incrociarne per le strade, segno che l'auto ha conquistato la fiducia di una fetta di clientela. Alla luce di ciò mi chiedo: pur essendo chiaramente un'auto di derivazione cinese, con la scocca e la componentistica prodotta in Cina, ma assemblata in Italia, è lecito aspettarsi una maggior cura nel montaggio rispetto ad una produzione totalmente cinese? I motori, in partiolare quelli a benzina, sono di derivazione cinese? (il diesel mi pare fosse il 1910cc FIAT). Anche il fatto che da principio venivano vendute esclusivamente presso una catena di ipermercati, mentre ora la casa sta via via creando una serie di concessionarie e officine autorizzate, mi pare un segnale positivo, nel senso che c'è da parte della dr una reale volontà di crescita e non rimanere solo una meteora. C'è effettivamente da avere fiducia secondo voi? Quale sarà il futuro di questo marchio nel breve e lungo periodo? Dal punto di vista stilistico non mi sembra niente di rivoluzionario, anzi, la dr5 è anche troppo somigliante alla penultima serie della Toyota RAV4, anche se il frontale, che è il tratto distintivo maggiore, devo dire che trovo piacevole. In definitiva la dr5 può essere considerata un acquisto positivo o è meglio desistere?
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C'è una cosa che mi sono sempre chiesto e che non ho mai compreso fino in fondo. Come mai in FIAT si preferì fregiare l'A112 col marchio Abarth e non la 127? Credo che la I serie, con le stesse cure prestate alla coeva A112, non sarebbe stata niente male;). Poi con la II serie si preferì creare una versione sportiva interna (la Sport) piuttosto che fare una 127 Abarth. Erano solo strategie di mercato, oppure c'erano motivazioni di natura più tecnica? Inoltre, sul piano delle prestazioni, chi era più pepata tra l'A112 Abarth e la 127 Sport?
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Però fa un certo effetto vedere quelle auto, soprettutto la 131, distruggerle in quel modo.
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Nella cerchia delle mie parentele, amicizie, conoscenze, di 131 ne ho conosciute più di una. Tra l'altro anche la Regata, posseduta da alcuni miei amici (70 S) e parenti (70/100 S Week End) e la Giulietta (di uno zio di Brescia, 1.6 del '78) , ho conosciuto per bene, quindi ho avuto modo di farmi un'idea ben precisa tra queste vetture. Ebbene, la mia opinione, in primis, è che tra la 131 e la Regata non ci sia storia: La 131 è stata una signora macchina. Come immagine, confort, qualità dei materiali era una spanna (e forse qualcosa in più) sopra la Regata. Ricordo benissimo la 131 S Mirafiori 1300 di mio zio, I serie del '77, blu scuro. Già quella era molto confortevole per l'epoca. Poi, ai tempi delle scuole superiori, un mio compagno aveva una III serie Mirafiori CL 1300 ereditata dal padre (dello stesso colore di quella di effe131). Ricordo in particolare la plancia, rivestita in un materiale morbido, che faceva tanto segmento superiore, proprio nulla a che vedere con le plastiche della Regata, di qualità decisamente inferiore. Ricordo che nella Regata 70 S dei miei amici la parte alta dei pannelli porta si staccava, la corona del volante era sbucciata, la selleria (in velluto) appariva di qualità decisamente non eccelsa e tendeva a consumarsi con estrema facilità. Anche nel confronto con la Giulietta, se parliamo di interni, la 131 è ancora sopra come qualità; anche se la Giulietta, in termini di prestazioni e comportamento dinamico si prende la rivincita. E con gli interessi!!
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Grazie, Dario, per il chiarimento.
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Ragazzi, la notizia è davvero interessante. Chiedo solo qualche chiarimento. Circa l'esenzione dalla tassa di possesso per le ventenni: é un beneficio a cui possono accedere solo determinate tipologie di veicoli, magari per prestigio, rarità, particolarità; oppure è aperto a qualunque tipologia purchè in condizioni di conservazione ottimali ed originali? Il riconoscimento del beneficio avviene automaticamente (come per le trentenni) oppure c'è bisogno di una qualche certificazione rilasciata da un ente preposto? Nel mio caso specifico, in famiglia, c'è la Lancia Delta LX di mio padre del '90, quindi prossima ventenne, in condizioni di conservazione impeccabili. Rientrerebbe in questo beneficio? Grazie a chi mi fornirà un aiuto.
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E' bellissima la tua 131, complimenti davvero. Credo sia stato fatto un lavoro degno di nota....ed a quel prezzo poi... Dev'essere un'ottima autocarrozzeria quella dove hai fatto eseguire i lavori. Tra l'altro ho visto anche una 127 in fase di restauro, uguale a quella di mio padre, di cui il mio sogno è restaurarla a regola d'arte. Peccato che siamo troppo lontani, altrimenti ti chiederei di presentarmela:lol:
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Al di là degli aggiornamenti estetici, che tutto sommato mi sembrano di dettaglio, è vero che il 1.2 è Euro 5 e la potenza passa da 60 a 69 CV? Vorrei anche sapere se queste novità meccaniche ed estetiche riguardano anche la 4x4. Grazie a chi mi saprà fornire notizie.
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Se allarghiamo i ricordi anche agli zii ci sono state altre due 127 (I serie), entrambe da parte materna. La prima ad arrivare nel parentado fu nel '72, la comprò mia zia ed era di colore bianco, 2 porte, successivamente riverniciata in giallo champagne. Percorse 154000 km con il primo motore, peraltro senza troppo curarsi della manutenzione (mia zia è un tipo piuttosto superficiale:lol:). Mio padre mi racconta che un anno ci venne a trovare in vacanza a Contursi Terme, io ero piccolo, e sentiva uno strano rumore metallico provenire dal motore. Disse a mia zia di aprire il cofano ed estrasse l'astina del livello olio, la quale era......asciutta!!!. Negli anni a seguire è passò di mano in mano tra cugini e parenti vari, fino ad essere rottamata nel '90 quando era ormai ridotta male tra ammaccature, ruggine diffusa e meccanica ormai logora. L'altra invece, sempre bianca a 2 porte, era di mio zio. Acquistata nel '74 non ebbe lunga vita. Già dopo 5/6 anni la carrozzeria iniziò ad essere aggedita dalla ruggine un po' ovunque: la zona sotto le portiere, il baule, i parafanghi ecc., fin quando nell'81, con la corrosione che aveva ormai perforato le lamiere, la sostituì con una Renault 5 TL 5 porte. Poi nel '79 arriva la 900/C di papà, rosso ossido, di cui già sapete, per la quale ho un vero e proprio debole:idol:. Oggi è una trentenne un po' acciaccatella:) ma è un pezzo della mia vita che non vorrei mai che andasse via.