-
Numero contenuti pubblicati
11113 -
Iscritto il
-
Ultima visita
-
Giorni Massima Popolarità
13
Tipo di contenuto
Forum
Galleria
Calendario
Download
Articoli del sito
Store
Blog
Tutti i contenuti di Mazinga76
-
Complimenti! Auto a mio avviso dalla linea piacevole e pulita. Anche di una certa eleganza. Complimenti anche per la cura con cui è tenuta.
-
Il numero ufficiale di Marbella vendute in Italia non lo conosco, però possiamo dire che non devono essere state poche. La Marbella in Italia fu tutt'altro che una meteora, se ne vedevano un bel po' in giro. Io qualcuna la incrocio ancor oggi. Certamente tra le SEAT che in qualche modo si ricollegavano a FIAT la Marbella fu la più diffusa.
-
Credo che fosse così, perlomeno fino all'allestimento CL della Ritmo. Del resto la politica di SEAT era quella: offrire qualcosa in più in termini di finiture e accessori, anche a un prezzo più concorrenziale, per sopperire allo scarso appeal del marchio. Anche la Fura ad esempio offriva qualcosa in più in termini di accessori rispetto alla corrispondente 127.
-
Ma a parte questa, che era solo una versione specifica e anche un po' di nicchia, Ritmo II serie portava in dote importanti modifiche strutturali: un pianale riprogettato che migliorò la rigidità, lo spostamento del serbatoio in posizione centrale che aumentò il livello di sicurezza in caso di urti; lo spostamento della ruota di scorta al di sotto del vano bagagli, liberando spazio nel vano motore per una migliore accessibilità alle parti meccaniche; duomi sospensione più robusti e con diversi attacchi ecc. ecc.. Meccanicamente furono riviste le sospensioni, più efficaci e che garantivano una tenuta più precisa; fu adottata la quinta marcia; ci fu una diversa messa a punto dei motori in ottica consumi. Insomma, quello che alla vista poteva sembrare solamente un restyling di mezza vita era in realtà qualcosa di molto più profondo e sostanziale. Va da sè che nel 1982 scegliere una Ronda piuttosto che una Ritmo II, pur non considerandolo propriamente un ripiego tout court, era certamente una scelta più economica e tecnicamente più vetusta. Dal punto di vista estetico, ma questa è solo una mia opinione personale, la Ronda non sfigurava e si presentava piuttosto bene, piacevole nel suo insieme.
-
Come è stato già sottolineato in altri post la Ronda era sostanzialmente una Ritmo I serie. Se la si confronta con la nostra Ritmo I serie ci sta che vada considerata un'evoluzione riveduta e corretta, secondo me anche riuscita esteticamente e superiore nella percezione che dava degli interni. Non mi scandalizza che sia stata complessivamente migliore. Ma siccome la Ronda uscì nell''82, quindi in contemporanea alla nostra Ritmo II serie, onestamente non l'avrei mai preferita a quest'ultima. Ritmo II serie portava in dote numerose migliorie, non tanto nella qualità della componentistica degli interni che rimaneva a mio avviso economica, quanto per la già citata miglioria nel trattamento delle lamiere, ma anche, e direi soprattutto, per le importanti innovazioni telaistiche, che Ronda non poteva vantare.
-
Sì, tutto sommato non stona. Tutto il resto invece, meglio lasciar perdere.
-
Credo sia stato fatto già presente, ma la Thema in questione o è una 2.0 i.e. 16v o una 6V 2.8 i.e. (molto meno probabile). L'abbinata tra 2.0 i.e. e 6V non è possibile. Al di là dell'incongruenza dell'abbinamento cromatico, credo che le forme squadrate degli anni '70 mal si adattassero esteticamente a questo tipo di operazioni. Tutt'al più il colore a contrasto dovrebbe essere limitato al solo padiglione, come sulle versioni Elegant delle prime A112. Io non ne ricordo in verità così pochi di Renault Express con mascherina nera...🤔 Oddio, con tutto il rispetto, ma quell'alettone mi pare apprezzabile come una puntura di calabrone sugli zebedei... Diciamo che fa molto Rom-Style, come un po' le condizioni generali della macchina. Molto interessante e soprattutto rara, meriterebbe ancora dei ritocchi per essere al top. Oltre alla targhetta identificativa mancano le strips adesive marroni che correvano lungo la fiancata, subito al di sopra dei fascioni e in corrispondenza del punto d'incontro tra i paraurti e il lamierato anteriore e posteriore. Inoltre le plastiche dei fanali posteriori non sono le sue: quelle originali hanno le frecce arancioni; le frecce bianche apparvero sul face lifting di fine '86.
-
Soprattutto la Uno Tubbbbbbbbbbbo era tutto un programma.....🤣🤣🤣
-
Se ben mi ricordo, c'era una sezione apposita qui sul forum per i raduni e gli eventi riguardanti le storiche, solo che credo sia caduto nel dimenticatoio e ciascuno ha continuato a postare qui. Però ricordo che qualcosa di specifico c'era, anche io postai un reportage di un raduno in quella sezione diversi anni fa.
-
Mah, non so... non mi trova poi così concorde questa tua affermazione, eppure viviamo nella stessa città.🤔 E' pacifico che le auto circolanti fino alla direttiva Euro 1 inclusa siano diventate ormai una nettissima minoranza, ma non è che io non veda in giro, eh... Di sicuro la percentuale sul circolante sarà comunque tra le più elevate d'Italia, se non la più elevata. Drasticamente ridotte le Uno prima serie rispetto ad appena un lustro fa, questo sicuramente. Ma dire che sono estinte, dai... Sottoscrivo in pieno. Le zone dell'entroterra campano, sia montane che rurali, sono terreno molto fertile per gli avvistamenti di pezzi da novanta o comunque vetture comuni ma per lo più estinte. Io in particolare posso testimoniare per le zone dell'Irpinia, che frequento abbastanza spesso, e lì di pezzi ultra-quarantennali e anche di più se ne incontrano eccome, anche in uso quotidiano, magari l'anziano che ancora usa la sua vecchia 500 o 600 per brevi commissioni. Da quelle parti hanno una mentalità diversa, sono molto più conservatori. A Mercogliano, dove mi reco spesso, c'è un signore di terza età che ancora gira quotidianamente con la sua 600 del '58, peraltro da poco rinfrescata di carrozzeria. Un altro tizio gira con la IATO, che è tutto dire...
-
Vabbè chi la producesse e dove credo sia poco influente; era in ogni caso ufficialmente presente nei listini FIAT e rappresentava, tra la fine dei '70 e i primi '80, la concorrente italiana nel segmento B alle varie Citroen Visa, Peugeot 104, Renault 5.
-
Dal 1980 anche la 127 aveva 5 porte. Prima era comunque disponibile a 4 porte.
-
La striscia rossa indica che il veicolo è adibito al trasporto merci in conto proprio, magari le merci necessarie alla propria attività commerciale oppure ad una attività propria di artigianato; quando invece il colore della striscia è bianco, l'indicazione del trasporto merci è per conto di attività terze. Una NA-M0 ci fu anche nella cerchia del mio parentado, precisamente NA-M02296; era una Ritmo 70 CL automatica di proprietà di un mio zio oggi defunto. Fu immatricolata il 12 aprile 1985 e rubata, ahimè, nell'ottobre di dieci anni dopo con soli 73 mila km all'attivo. La usava quotidianamente mia zia, che la sostituì con la Uno CS che tutt'oggi possiedo io. Non l'avessero rubata, quella Ritmo oggi l'avrei posseduta io e sarebbe stata una doppia rarità per essere una delle rarissime automatiche e per essere una delle altrettanto rarissime NA-M0.
-
Questa è una rarità assoluta, non tanto perchè le diesel si contano ormai sulle dita di una mano, ma perchè nel Napoletano la lettera M su targhe nere è durata quasi niente: esattamente dal 5 aprile (M00000) al 9 maggio (M10000) 1985, data in cui iniziò l'assegnazione delle targhe bianche. Sarei curioso di sapere di quelle diecimila immatricolazioni quante ne siano sopravvissute, ma non è difficile immaginare che siano quasi del tutto estinte. Più della macchina in se sarebbero da salvare le targhe.😀
-
Anche io le 500 Lombardi me le ricordo sempre col tetto rigido con quella specie di piccolo spoiler integrato sopra il lunotto. Non saprei se erano disponibili anche col tetto normale delle 500.
-
Per fortuna poi le cose per Lamborghini si sono messe bene e possiamo dire oggi di avere un marchio vivo e vegeto. Quanto alle croci, virtualmente possiamo apporne un'altra: Lancia. Ormai è questione davvero di poco.
-
Spero anch'io che la proposta venga approvata, ma soltanto relativamente alla possibilità di re-immatricolare con la targa di prima immatricolazione nel formato originale. Qualsiasi altro tipo di "antichizzazione" di targhe più recenti o rifatte con colori, formato e caratteri di altro tipo o di altre nazioni spero vengano messe definitivamente al bando, perchè quella delle targhe storiche pare diventata una delle tante barzellette all'italiana: praticamente ognuno fa un po' come cavolo gli pare e piace e circola infischiandosene beatamente delle regole.
-
Tranne BMW, le altre lo sono state anche se in tempi remoti. Precisamente Audi è stata insignita due volte, nel '73 e nell''83, rispettivamente con la 80 e la 100; Mercedes nel '74 con la 450 SE. Ad ogni modo concordo sul fatto che il Premio non sia un indicatore di una bontà superiore di un'auto rispetto a un'altra, soprattutto oggigiorno. Piuttosto è un'ottima vetrina commerciale per le case automobilistiche che possono strombazzare il simbolo del concorso nelle campagne pubblicitarie e appiccicare l'adesivo sul lunotto del modello.
- 182 risposte
-
- 147
- alfa romeo
-
(e 3 altri in più)
Taggato come:
-
La provincia sembrerebbe AN (Ancona); il primo numero direi quasi certamente un 5; il secondo potrebbe essere un 8 o un 9, se così fosse si troverebbe più o meno con l'esordio della II serie avvenuto a maggio '93. L'allestimento, estremamente basico, intuibile dai paraurti neri, dai copricerchi non integrali, dall'assenza di modanature sulle fiancate, dalle maniglie e dagli specchi neri, credo fosse il CLXi, molto probabilmente abbinato al vecchio 1043 cc a benzina di origine Volkswagen. Al di là delle condizioni di inesorabile abbandono e del pasticciamento inguardabile, ciò che ha destato la mia attenzione è l'assenza dei fanalini/frecce che la 127 I serie montava al di sotto dei fari, segno tangibile che quando furono montati i paraurti della II serie, che li ha nel paraurti, furono chiusi gli alloggiamenti dei fanalini originari. Una cosa un po' cervellotica, di dubbio gusto e utilità.
-
Il motore era il classico e infaticabile 1.9 diesel aspirato di origine Peugeot: un mulo. Stava messa abbastanza bene, direi nel complesso in ordine e piuttosto curata. I listelli in gomma (adesivi) erano palesemente after market, tra l'altro applicati senza badare troppo alla precisione. I copricerchi sono della Stilo. Sono gli unici due pugni nell'occhio di un esemplare per il resto ben messo.
-
E' da molto tempo che sono assente da questi lidi nella veste di "contribuente". Oggi vi propongo qualcosa di molto variegato, beccato al volo o da lontano essendo sempre di fretta, pertanto vorrete scusare la qualità non eccezionale delle immagini. Qualche tempo fa lessi di questo pick-up di marchio orientale ma di nascita est-europea; forse lo postò @Renault ma non ricordo bene. Ecco dunque il Daewoo-FSO Truck ST 1.9 D (versione standard con cabina corta). La visura del bollo non è possibile, ma l'anno di immatricolazione è sicuramente il '98. Alcuni già l'hanno vista ieri sul mio profilo fb; ieri mattina, di buonora, la mia domenica è iniziata col botto: ecco a voi una FIAT 130 3200 Automatic coupè dell'aprile '73. Condizioni stupende, neanche a dirlo. FIAT Tipo 1.4 i.e. SX del settembre '93. Una pasticciata Ford Fiesta del luglio '77, con reimmatricolazione del 2011. Condizioni trascurate. Un trasandato e molto trascurato Ford Transit autocaravan, di cui non saprei dirvi nulla circa l'allestitore, del maggio '80. Infine chiudo con un'ottima Volkswagen Vento GL del marzo '95.
-
Secondo Ruoteclassiche di gennaio: 170 mila € per un esemplare in ottime condizioni, che diventerebbero 215 mila nel caso si trattasse di una "flat floor".
-
Se il colore della Ritmo è un dorato metallizzato credo sia una delle tinte originali della "S".
-
Evidentemente era molto meno insolito di quanto possa sembrare: la Gamma è stata già citata, ma c'era anche la CX...
-
In realtà credo che la My Car avesse più di qualche dettaglio diverso dalla 500 di base: a parte la mascherina, che era più che altro decorativa, il lamierato del muso era completamente diverso. Come era diverso anche il lamierato del tetto nella parte posteriore, almeno nella versione con tetto rigido, con una sorta di accenno di spoiler. Gli interni, poi, mi pare avessero delle finiture dedicate.