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Mazinga76

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  1. Delta I = Ritmo è una semplificazione frettolosa di una realtà che era molto più complessa. Giustissima la tua osservazione. Per un quadro approfondito e preciso rimando a @roberto.c, che delle Lancia del tempo è la nostra memoria storica assoluta.
  2. Diciamo pure senza mezzi termini che quegli inserti sanno talmente di posticcio e di inutile da essere un pugno nello stomaco. Abbruttimento è forse il termine più appropriato, almeno secondo il mio personalissimo parere.
  3. Oooh perfetto, adesso è tutto chiaro. Dunque, la 70 CL dei miei zii rientra a tutti gli effetti tra quelle del periodo '84-'85. Era una quattro fari, con poggiatesta e tergilunotto di serie. Non era quindi l'ultima serie, quella coi paraurti modificati, i fascioni laterali e le maniglie della Regata. In definitiva, era una seconda serie pre restyling.
  4. Può darsi che stiamo dicendo la stessa cosa senza rendercene conto, oppure no.... Mi sto perdendo tra il restyling e la seconda serie...tu da cosa le identifichi?
  5. Prendiamo ad esempio la Ritmo dei miei zii: una macchina che viene ritirata in concessionaria con l'ago del tachimetro che non funziona e con una scheggiatura sul bordo del vetro discendente della portiera posteriore sinistra, non credo dipenda dall'area geografica di utilizzo. Poi, via via sono apparsi l'opacità della vernice (azzurro carta da zucchero) già verso i due anni di vita, i soliti pannelli porta che non stavano in posizione, cappelliera piegata ad arco fino a spaccarsi, rivestimento del cielo completamente scollato, paraurti talmente scoloriti da diventare quasi bianchi, noie di origine elettrica, falsi contatti e via così... Era una seconda serie, non restyling. Cioè era ancora quella che non aveva il vano targa nel paraurti ma tra i due fanali. Comunque sì, aveva quattro fari, tergilunotto e poggiatesta.
  6. La Ritmo 70 CL (automatica) era dell'aprile '85. Forse ti riferisci agli anni '70 come epoca progettuale, ma mi pare che stiamo spaccando il capello.
  7. La rottamò intorno al '99/00, quindi sui 14/15 anni. Che poi quasi tutte invecchiassero così....e dai... Vogliamo tutti bene all'auto nostrana, io per primo, però gli anni '80 di FIAT sono stati assai (troppo) critici dal punto di vista della qualità dei materiali, degli assemblaggi ecc.. La Y10 del mio collega è solo uno degli esempi, ma sono testimone diretto di altri casi, come la Ritmo 70 CL dei miei zii (rubata a 10 anni quando aveva gli interni già ai limiti della decenza) e della Regata 70 S del padre di miei amici, rottamata a 13 anni con gli interni in condizioni simili (fianchetti porta che si staccavano, velluto della selleria a brandelli, impianto elettrico bizzoso, plastiche della plancia tendenti a spaccarsi ecc. ecc..
  8. Vabbè ma la Ego non mi pare il termine di paragone più adatto con la Panda. Un mio collega aveva una fire base dell''85, una delle poche ancora a targhe nere. Beh, al di là di un colpo d'occhio indiscutibilmente più ricco e curato come plancia e strumentazione, la qualità era quella che era, cioè quella tipica della FIAT del periodo: plastiche rigide, un concerto di rumori e rumorini da plancia e pannelli, scricchiolii diffusi, noie all'impianto elettrico, vernice completamente opaca, ruggine passante anche sui fianchetti interni... Insomma, spiace dirlo, perchè a me l'Y10 è sempre piaciuta, però la qualità era made in FIAT anni '80.
  9. Ecco una foto del 79 Ruggeri che mi ricordavo io.... I marchi sono ancora FIAT, quindi credo che si tratti della base meccanica del 79 F13, più anziano del successivo IVECO 79-14. Ma qui è ritratto solo di muso e non saprei stabilire se si tratta di quello postato da Roy de Rome.
  10. Non so se sia proprio lo stesso modello (bisognerebbe guardare il frontale) ma, quando andavo alle elementari, il comune di Casoria aveva degli scuolabus come questi o molto ma molto simili. Erano targati tutti NA-K, (ancora a targhe nere) quindi immatricolati tra l''83 e l''84. La base meccanica era quella dell'IVECO 79-F13 oppure 79-14, non ricordo bene. Quel che è certo è che si tratta di un 79. L'allestimento era della Ruggeri. Tutto da prendere ovviamente con le molle perchè non ho la certezza al 100% che si tratti dello stesso modello.
  11. La qualità incerta e l'affidabilità precaria credo che Abarth03 le riferisse alla SD1.
  12. Qui a Casoria ce n'era una fino a poco tempo fa sul piazzale di un ex concessionario Honda. Era in condizioni perfette ed era utilizzata come auto da esposizione all'interno del salone. Era di colore bianco e le targhe (Napoli) erano le sue originali del 1971. Credo di averne postato una foto qualche tempo fa.
  13. Il cui padrone meriterebbe una sonora schiaffeggiata (anche qui sono molto di parte...), come quello della Delta che hai postato in precedenza. Rara e fascinosa senz'altro, ma la SD1 per me resta inarrivata.
  14. Sempre trovata un'auto di un'eleganza e di un gusto raffinati e inappuntabili, sia esternamente che internamente, che interpretava in maniera perfetta quel fascino tipico delle berline d'oltremanica. Ma le mie considerazioni si limitano esclusivamente alla prima serie; il restyling, a mio personale modo di vedere, la rovinò. Mia personale versione preferita, in una eventuale ottica classic/historic, sarebbe una 2.5 V6.
  15. Non solo tu sei di parte, ti assicuro...
  16. Che pena quella Delta... Non lo merita.
  17. Mi sa che gli annetti siano 53...
  18. La 33 Sport Wagon era un concetto diverso di giardinetta: in un'epoca in cui le familiari, soprattutto di medie e piccole dimensioni, erano ancora la macchina da lavoro dell'imbianchino e dell'idraulico, la 33 si inseriva a pieno titolo in quel filone di giardinette dall'immagine curata e modaiola che tanto successo avrebbe avuto di lì a qualche anno.
  19. Anche da queste parti, molto poco diffuso ma comunque presente. Oggi praticamente inesistente, nonostante una certa presenza residua di Uno I serie ancora circolanti.
  20. Condivido. Teniamo ben presente che Ritmo I esordì nel '78, la bellezza di quasi 40 anni fa, con un'impostazione estetica assolutamente nuova per il pubblico FIAT e comunque con soluzioni molto originali in assoluto. Almeno come linea era un bel po' avanti sui tempi.
  21. E' lo stesso dubbio che avevo anche io, perchè Ritmo I serie con il logo blu mi pare non ci siano mai state. Tuttalpiù il logo circolare rosso.
  22. Nessuna malignità, è storia. Lo sanno anche le pietre che ci fu un sostanziosissimo finanziamento pubblico. Il pretesto era favorire la ripresa economica dell'area irpina, messa in ginocchio dalla devastazione del terremoto dell''80.
  23. Stando a quanto riportato su Wikipedia, gli esemplari prodotti dovrebbero essere stati appena 182 tra il '90, anno del lancio, e il '93, anno del fallimento della società. Tra le cause del naufragio i costi di produzione elevatissimi e conseguentemente prezzi di listino pazzeschi. Praticamente una IATO costava esattamente il doppio di una concorrente di medio/piccole dimensioni, tipo la Suzuki SJ.
  24. Tempo e impegni vari sono molto tiranni ultimamente, ecco che ho accumulato parecchio materiale di diverse settimane. E allora, allacciate le cinture che si parte... Iniziamo con un'Audi 80 avant del giugno '94. BMW 318i del novembre '91. FIAT 600, la cui prima immatricolazione risale al febbraio '57. Altra FIAT 600, del novembre '69. FIAT 127 900/C del novembre '77. FIAT Ritmo 60 CL del gennaio '80. FIAT Panda 750 Young del luglio '87. FIAT Punto ELX 75 del settembre '94. FIAT Punto 60 cabrio del marzo '96. FIAT Cinquecento Young del febbraio '97. Ford Escort TD dell'ottobre 97. Hyundai Pony GLS del settembre '92. Signori, qui ci vuole il rullo di tamburi e la standing ovation!! Ecco a voi il fuoristrada italiano di "demitiana" memoria: IATO 1.9 turbodiesel dell'aprile '92. Per di più immortalata in Irpinia, sua terra d'origine. UN IVECO Daily 35-10, del giugno '87, immortalato nel suo ultimo viaggio verso la demolizione. Lancia Dedra 1.6 del maggio '91. Altra Lancia Dedra 1.6 del settembre '91. Chiudo con questa Subaru Impreza sport wagon automedica del maggio '97.
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