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Mazinga76

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  1. E' una Special 900 dell''81. Quella della foto, comunque, è un azzurro pastello.
  2. Non è il primo caso che vedo ai raduni, e negli ultimi tempi ne sto beccando anche regolarmente in circolazione. Esistono delle aziende che riproducono fedelmente le targhe per veicoli storici, di qualsiasi epoca. Teoricamente tali targhe sarebbero da utilizzarsi esclusivamente per scopo espositivo: raduni, manifestazioni ecc.. Quindi, chi non ha più le targhe originali dell'epoca, ma ha un'immatricolazione recente sulla sua storica, ha la possibilità durante un raduno di coprire l'immatricolazione reale con quella che aveva in origine. Ultimamente, però, vedo in giro molte vetture storiche che hanno immatricolazioni successive all'epoca di appartenenza, ad esempio targhe successive all''85 che dovrebbero essere a fondo bianco, le quali sono state riprodotte a fondo nero, in formato quadro oppure rettangolari con provincia arancione, pur di avere le targhe della stessa tipologia che si aveva in origine. Credo che anche questa pratica, teoricamente, sarebbe non regolamentare ai fini della circolazione, oltre che stupida a mio modo di vedere, perchè si tratta comunque di un fake e non di un qualcosa di strettamente originale dell'epoca.
  3. Ma non mi pare che nessuno ti avesse rimproverato alcunchè. Il riferimento era a chi un po' superficialmente aveva scritto pubblicamente la targa, tutto qua.
  4. Amico mio, non perdiamo di vista un concetto basilare: qui nessuno ci ha messo una pistola in fronte obbligandoci ad avere la storica. Nè a te, nè a me, nè a nessuno. La storica è una scelta che si fa in base a un proprio piacere, una passione, un fatto emotivo. Non è un diritto assoluto possederla, nè un dovere. Anzi, qui si misura il vero grado di passionalità verso il mezzo storico che si possiede: se ce l'hai per passione, amen. Ti sobbarcherai tutte le difficoltà di questo mondo e te la condurrai fino alla sua età naturale di storicità. Se era solo uno sfizio a buon mercato, che oggi è diventato improvvisamente oneroso e poco conveniente, la dai via. Lo dico con cognizione di causa perchè sono nelle tue stesse condizioni, so di cosa stiamo parlando. Anche a me sono girati gli zebedei non poco quando all'improvviso mi sono trovato a dover pagare il bollo da 31,24 a 159,12 (l'assicurazione storica è ancora salva benchè alle tariffe più alte d'Italia, sia chiaro). Nessuno mi obbligava a tenermela, potevo scegliere di rottamarla, come mi consigliavano di fare praticamente tutti, qualcuno prendendomi anche in giro, trattandosi "solo" di una modesta Uno CS dallo scarsissimo valore collezionistico. Però ho fatto le mie valutazioni, me la son tenuta in barba a qualsiasi valutazione oggettiva. Il significato e il valore affettivo è quello che do io al mio mezzo, è un fatto puramente emotivo e soggettivo. Per cui diventerà trentennale in mano mia, questo è poco ma sicuro. Questo, ovviamente, senza voler assolutamente difendere una legge emanata, come al solito, in fretta e furia, senza avere nessuna cognizione della materia e in maniera iniqua e demagogica.
  5. Mi sa che ti hanno detto giusto. Evidentemente dev'essere una regola che le regioni applicano omogeneamente su tutto il territorio nazionale, perchè, nel 2010, quando fece mio padre le pratiche per la certificazione ASI sulla Delta, con scadenza del bollo in autunno, successe anche a lui la stessa cosa: la regione Campania si accontentava della richiesta pervenuta in tempo utile. Pure io c'ho l'Allianz sulla Uno, solo che con 43 kw di macchina pago 210€! Papà invece, sulla Delta 55 kw, con Unipol SAI paga 344€!! Fa' 'na cosa, Paolo, trovami qualcosa da fare e un alloggio dove stare che mi trasferisco da te.
  6. Esiste. Non più efficace ai fini fiscali ma continua ad esserlo per quelli assicurativi. Non so, ad oggi, quante siano le compagnie assicuratrici che confermano il trattamento economico agevolato, e se siano diminuite o meno con l'entrata in vigore della nuova giurisprudenza fiscale. Quel che è certo è che ci sono, tanto è vero che le due ultraventennali di famiglia, con polizze della Allianz e della Unipol SAI (con aumento), in scadenza nel mese di maggio, ci sono state rinnovate senza nessun problema.
  7. Guarda, non prenderlo per oro colato, potrei dirti anch'io una fregnaccia. Ma credo che, se riuscissi ad ottenere la certificazione prima della scadenza del bollo, potresti starci dentro. Varrebbe la pena che ti informassi bene, perchè sarebbe un peccato pagare un bollo pieno, immagino abbastanza salato, potendo aver diritto a rientrare nella storicità già da quest'anno.
  8. Un po' di materiale accumulato nell'ultima quindicina di giorni, in prevalenza di uso e visibilità quotidiana. Alfa Romeo 33 1.3 VL, del febbraio '91. Autobianchi A112 Abarth, dell'aprile '84. Credo che non sia originale, anche perchè dal calcolo del bollo risulta essere una 965 cc. Autobianchi Y10, del giugno '94. FIAT 500 L, del maggio '72, abbandonata. FIAT Uno 55 S, del gennaio '85 ma l'immatricolazione dice novembre '86. Ford Escort Van, del maggio '90, in condizioni che non t'aspetti per un veicolo commerciale. Dubito che i copricerchi e gli specchi in tinta possano essere originali. Ford Orion 1.4 Ghia, del gennaio '91, in condizioni trascurate. Mercedes Benz 190 D, del maggio '91, fa specie vederla usata come umile mezzo da lavoro. Volkswagen Transporter pick-up, del giugno '90. Per chiudere, Volvo 760 GLE Turbodiesel S.W., del novembre '88.
  9. Veramente tutta un'altra storia, la Lybra, se l'avessero fatta come andava fatta. Così come è illustrata nelle foto, avrebbe avuto tutta un'altra fisionomia, più audace, più coraggiosa, più innovativa. Il frontale Y le avrebbe donato, a mio parere, infinitamente di più rispetto alla fanaleria tonda con cornici cromate: un'inutile richiamo a stilemi del passato, che oltre tutto avevano una scarsa coerenza con il family feeling di quel momento. Magari ci sarebbe stata la necessità di lavorarci un po' su, per renderlo un tantino più importante rispetto alla scelta minimalista di trasferire tout court il frontale Y sulla Lybra, però la strada maestra credo sarebbe stata quella. Per quel che mi riguarda, avrei trovato molto più interessante anche il posteriore (berlina) con la fanaleria inserita in quella sorta di incavo. Sarebbe potuto piacere o no, ma generava, secondo me, una certa movimentazione a tutto l'insieme, un tocco di ricercatezza in più, sicuramente più originalità rispetto alla coda un po' gonfia e anticheggiante, un po' incompiuta, se vogliamo, che ha poi caratterizzato il modello che andò in produzione. Insomma, nel complesso direi che fu un peccato, le idee c'erano, erano valide, e si finì per perdere un'occasione per bissare il successo che era stata Dedra.
  10. A partire dal 3 dicembre 1955 (NA-100000, assegnata a una FIAT 1100/103), le targhe Napoletane raggiunsero la sesta cifra. L'alfabeto invece, ancora a targa quadra, senza provincia arancione, partì il 22 agosto 1975. La prima alfanumerica fu assegnata a un autobus, un FIAT 418, targato appunto NA-A00000. (Fonte: Targhe Italiane)
  11. La serie fu prodotta in cinque stagioni. Quella che ho linkato, sinceramente, non saprei dire a quale stagione appartiene. Ma di sicuro ce ne sono state altre, questo lo ricordo con certezza, sempre con la stessa colonna sonora ma con immagini diverse. E aggiungerei: una due porte ultima serie! Che, almeno qui da me, era inesistente pure da nuova (al pari di 131 2 porte II serie).
  12. Ecco, il punto credo che sia proprio questo: Dedra, come spiegava giustamente anche Paolo, si lasciava percepire come un salto stilistico notevole rispetto a Prisma. Appariva chiarissimo il cambio di rotta anni '80 ---> anni '90, ne risultava che Dedra fosse perfettamente al passo con la sua epoca. Tutto questo con Lybra non si percepì, sotto l'aspetto stilistico, con particolare riferimento alla berlina. Per carità, automobile inappuntabile nella sostanza e nei contenuti, però troppo timida nello stile, conservatrice fino all'eccesso che poi diventa difetto. Non dimentichiamo che la gestazione di Lybra, tra annunci, rinvii, ripensamenti, fu travagliatissimo. Questo finì per accrescere molto le aspettative, l'attesa a un certo punto divenne quasi spasmodica. Una lunga attesa non ripagata fino in fondo, ripeto, non per una questione di qualità e di sostanza generale del mezzo, che tuttavia manteneva fede alla sua immagine e al suo status di berlina elegante, ma perchè obiettivamente ci si aspettava di più sotto il profilo dello stile. In buona sostanza non si verificò tra Dedra e Lybra ciò che si era verificato un paio d'anni prima tra 155 e 156.
  13. Se non ricordo male lessi già una volta da parte tua questo "Vespa Cosa"...Si chiama COSA e basta!
  14. Anche io, esattamente per il tuo stesso motivo. Forse un po' meno caratterizzata esteticamente rispetto alle serie precedenti, però quel frontale dalla calandra un po' sottile, quei quattro faretti piccoli e dall'aria un po' accigliata, le conferivano quel giusto grado di "incazzatura". E poi era l'auto di Bodie e Doyle, i mitici Professionals, serie crime di cui andavo matto. Non me ne perdevo un episodio, insieme a mio padre.
  15. C'è da lavorare sicuramente parecchio vicino a quella Sprint, dalla foto si intravedono fioriture evidenti intorno alla cornice del parabrezza e chissà quante ancora ne avrà. Però, cacchio, è già rara di per sè oramai, figuriamoci una QV! Non va lasciata morire.
  16. Forse perchè chi oggi sceglie un 900 anzichè un Porter non lo fa (o suppongo non dovrebbe farlo) per uso utilitaristico/commerciale, ma esclusivamente per il gusto del vintage, per questioni nostalgiche personali o per qualsivoglia motivo storico/passionale/rievocativo. Il caso di Lospe (benchè mi sembri d'aver capito che l'aspetto nostalgia non è granchè rilevante), il cui 900 era appartenuto al nonno per l'attività che svolgeva, potrebbe essere uno di quelli in cui il fattore nostalgico personale può avere un peso in questo senso. Dal punto di vista dell'appeal vintage un Porter ha ben poco oggi di interessante, magari tra una ventina d'anni se ne riparlerà.
  17. Diciamo 2/3 di anni '90 e 1/3 di anni '70. Io vedo due Golf a 5 porte. Tre considerazioni su questa 126: 1) i cerchi non sono della prima serie. O potrebbero esser stati cambiati oppure potrebbe essere una 650 base. 2) L'anno della macchina non lo conosci, ma sai che la coppietta è ultra-novantenne. Che hai fatto, li hai fermati e glielo hai chiesto? Potevi chiedergli pure l'anno della macchina, allora... 3) Non credo che i due vecchietti stessero guidando in coppia. Dalla foto sembrerebbe che uno è alla guida e l'altra è seduta accanto.
  18. Se propendi per la vendita sii ben consapevole che, non trattandosi di un mezzo di rilevanza storico-collezionistica molto elevata, per di più non marciante, giacente alle intemperie da ben 17 anni e demolito, quindi immagino privo di libretto e targhe originali, la sua quotazione è da considerarsi pressochè nulla. Si tratterebbe di ricavarci una cifra simbolica, per come lo hai descritto qualche centinaio di Euro, non di più. Rimetterlo in strada in condizioni ottimali avrà certamente dei costi tutt'altro che trascurabili, però io rifletterei bene prima di darlo via. Magari prenderei in considerazione un restauro fatto un po' per volta, senza fretta e senza doversi svenare tutto in una volta; inizierei ad esempio ad accaparrarmi quanti più pezzi di ricambio possibili, li metterei da parte in vista di un inizio dei lavori. Ovviamente lo toglierei immediatamente dal cortile, lo pulirei quanto meglio è possibile e lo metterei al chiuso, in un luogo asciutto, coperto con un telo. Naturalmente la mia è solo un'ipotesi, poi dipende chiaramente dalle esigenze/voglia/possibilità che ognuno ha.
  19. E vabbè, io mi ero limitato a tirare in ballo l'Alfa6, non avendo l'ardire di cotanto osare:D...ma se ci butti in mezzo l'auto voluta da Dio non è una deflagrazione convenzionale, questa è un'esplosione atomica!!!
  20. Beh, insomma...è un'opinione, anche comprensibile per certi versi, sicuramente rispettabile. Ma neanche la metterei giù così tragica, però. Da premettere che non mi sono mai lasciato sedurre dalla 132, tanto meno dall'Argenta. Però direi che la prima, datata 1972, nel suo periodo storico ci stava; era una classica berlina 3 volumi, senza infamia e senza lode, dallo stile tutto sommato coerente con i dettami estetici degli anni '70, non così lontana da un'Audi 100, un'Opel Rekord o una Ford Granada dello stesso periodo, giusto per citare qualche esempio. Diciamolo, tutte quante non proprio forti in quanto a bellezza e fascino. Lo schema meccanico a motore longitudinale davanti e trazione dietro era anch'esso un classico del periodo per quella tipologia di automobili. Quindi, se la 132 era già vecchia quando uscì nel '72, l'Alfa6, quando arrivò nei concessionari, nel '79, era già verdognola di muffa. Per quanto riguarda l'Argenta, quella sì, era ormai fuori tempo massimo. Era in fin dei conti una rivisitazione in chiave ottantesca della 132, che tuttavia non ne mascherava la vecchiaia progettuale. C'era da friggere il pesce con l'acqua, in parole povere. E che pretendevi di più? Anzi, se poi andiamo a cernere, il risultato era anche meno malvagio di tante automobili anni '70 che furono sottoposte al processo di "ottantizzazione". Non era bella, certo; non era moderna, neanche a parlarne; serviva semplicemente a turare una falla in maniera quantomeno decorosa, tral''81 e l''85, in attesa di essere degnamente rimpiazzata. In quel momento quello doveva fare e quello ha fatto. Penso, almeno.
  21. Cioè, Mariano....non mi dire che quella Stratos l'hai beccata a Casoria! Io non l'ho mai vista ma se è del luogo DEVO vederla da vicino.
  22. Non me ne parlare. Quelli della nostra 127 sono rossicci, sotto il sole estivo erano ustionanti! Ricoprirli con delle foderine era praticamente una scelta obbligata; in più mio padre, ai sedili anteriori, metteva quelle stesse coperture che si vedono nella 131, da noi comunemente chiamate "pagliette", per evitare d'estate il contatto della camicia zuppa di sudore con lo schienale. Ne avrà cambiati non so quante paia, dopo un tot di tempo finivano tutte per sfibrarsi e il pavimento si riempiva di pagliuzze in tutti gli anfratti.
  23. E' marcio che più non si può, ci puoi infilare un braccio in mezzo. Solo la cabina si salva, almeno a giudicare da fuori.
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