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Mazinga76

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  1. Non è compito del cittadino sostituirsi alle FF.O. perchè non ne ha l'autorità. E' invece buona norma che un cittadino segnali, anche in forma anonima, qualcosa di non legale se ne è a conoscenza. Perchè se non lo fa, in un certo senso, ne è complice e non ha diritto di lamentarsene. Ah ecco. Allora, se temi di essere in errore, limitati a pubblicare i tuoi avvistamenti evitando di divagare in ipotesi che potrebbero essere tanto esatte quanto azzardate. Perchè poi, chi ti legge, non puoi pretendere che non ti faccia domande in merito e non ti chieda perchè pubblichi e ne parli qui se sei a conoscenza di fatti illeciti. Siamo appassionati, è vero, ma siamo anche degli esseri pensanti. Se ci dai degli spunti di discussione non possiamo abdicare al ben dell'intelletto.
  2. L'Appia II serie la ebbe mio padre; la III serie mio nonno. Automobili dal fascino, dall'eleganza e dotate di quel gusto raffinato e signorile tipicamente Lancia, inimitabili.
  3. Mariano, io non so quanto di quello che scrivi sia veritiero, sia in generale, sia nello specifico di quella Panda. Lo sottolineo perchè, forse sarò io un'anima candida, ma non ho mai conosciuto in prima persona di queste situazioni. In più, credo che certe dichiarazioni, fatte in maniera così circostanziata e con una certa nonchalance, debbano essere dimostrabili, altrimenti io non mi azzarderei a farle (il "banale" trapianto di targhe di cui parlavi, il taglia e cuci delle punzonature ecc, sono reati penali, non delle banalità). Tanto meno in un gruppo pubblico, in cui chiunque potrebbe leggerti e chiunque potrebbe chiamarti a dare conto in base a quali elementi concreti asserisci certi fatti con tanta sicurezza.
  4. Mi sembra un'assurdità. Onestamente non conosco di queste "pratiche", ma non ci vuole molto a capire che siamo completamente al di fuori del lecito. Stiamo parlando di falsificazione dell'identità di un'automobile. E giustamente, come dice @v13, col libretto che fai, falsifichi pure quello? E alle revisioni che fai, presenti un'auto con le targhe di un'altra e un libretto falsificato? Senza contare che, prima o poi, incapperai in un controllo stradale...
  5. Sulle Panda credo di sì; sulle Ritmo per niente. Mio zio aveva una 70 CL automatica II serie, avuta per dieci anni tra l'85 e il '95, e i paraurti erano virati verso un grigiastro molto chiaro in men che non si dica già a pochi anni dall'acquisto.
  6. Ma tu cosa intendi per "banale trapianto di targa"?
  7. L'immatricolazione non mente: E' del 1986. Propenderei per una 1000 S aggiornata a m.y. '91. Tra l'altro è stata fatta un'operazione anche abbastanza radicale, senza tralasciare i particolari. Del resto questo tipo di operazioni di aggiornamento al m.y. successivo erano molto diffuse ai tempi sulle auto del gruppo FIAT. Lo stesso avveniva con le Y10, con le Uno, con le 126 ecc..
  8. Lo stesso problema della Lancia Y 1.2 LE di mia zia. Solo con la pompa della benzina, con annesso galleggiante, originale di fabbrica è andata sempre bene. Quando, circa quattro anni fa, si rese necessaria la sostituzione, si manifestò questo problema. Un paio di mesi fa è stata sostituita nuovamente la pompa per una perdita, ma il problema resta il medesimo.
  9. La plancia della Delta LX del '90 di mio padre è identica a questa. Il check control, con orologio digitale "Vegliaflash", era optional. Mio padre lo chiese; il costo all'epoca era sulle 120/130 mila Lire. Negli anni si è rivelato molto utile nella segnalazione di porte chiuse male, lampadine bruciate (molto raramente) ecc.. Molto precisa anche la segnalazione dell'insufficiente livello del liquido di raffreddamento, dell'olio motore e dell'usura delle pasticche. L'unico inconveniente che abbiamo riscontrato è che, talvolta, con la macchina in pendenza, anche se i livelli sono in ordine, quando si riparte qualche spia dei liquidi resta accesa. Bisogna spegnere il quadro, rimettere in moto e tutto va a posto.
  10. Non da meno la Delta. Sterzo granitico da girare in manovra, soprattutto a ruote ferme, che si aggiunge alla poca sterzata. Motivo per il quale mio padre, 82 anni, la prende ormai molto raramente. Un paio di giorni ogni 2 o 3 mesi per puro piacere, quando è bel tempo. Per tutti i giorni c'è la praticità e la facilità della Panda.
  11. Doveva nascere come "Talbot Arizona", prendendo il posto della ormai anziana "Horizon". Poi si decise di sopprimere il marchio Talbot e la nuova media, che ormai era a uno stadio avanzatissimo, emigrò sotto le insegne del Leone.
  12. Sparì col restyling del 1986. La LX di mio padre infatti, che è del 1990, non le ha. Neanche io. Mai. Del resto non riuscirei a immaginarmi come potesse sembrare una Delta, anche base, con i 145... Meglio non averla mai vista.
  13. Posso solo che confermare in toto. Qui da me, ancora nella prima metà degli anni '80, di Kadett B e C era pieno, perlomeno per quanto riguarda le berline, sia a 2 che 4 porte. Decisamente rare invece le versioni coupè e familiari di entrambe le serie; poche anche le City. L'Olympia, poi, era una vera e propria meteora. Per quanto riguarda l'Escort, vale lo stesso discorso delle Kadett berlina. Ma solo relativamente alla I serie; la II serie ebbe una diffusione solo discreta, comunque non paragonabile alla I. Anche qui le familiari erano veramente delle mosche bianche, persino più della Kadett.
  14. E' quasi certamente un "Panorama". La certezza potrebbero darcela le scritte laterali sui parafanghi, davanti alle frecce. Ma siccome sono assenti quelle posteriori, molto probabile che manchino anche quelle laterali. Forse rimosse in seguito a una riverniciatura e non più applicate. Il portellone è l'indizio più sicuro (tra l'altro sembrerebbe esserci il perno del tergilunotto), come pure tutti i vetri posteriori apribili a scorrimento. Anche la modanatura in plastica laterale, a protezione del binario di scorrimento della porta, anzichè il binario nudo, dovrebbe essere un indizio del Panorama, ma qui non vorrei sbagliare. L'assenza dei sedili posteriori credo sia unicamente per sfruttare il mezzo per trasporto.
  15. Esattamente. E' quello che ho sempre pensato anche io. Nel 1991 Panda era sul mercato da 11 anni, quindi un modello alquanto anziano nonostante sia stato riveduto e corretto profondamente nel 1986, per poter fronteggiare ad armi pari la concorrenza più qualificata del momento. Per non parlare dell'anacronistica 126, ininterrottamente nei listini FIAT da 19 anni. Per logica sarebbe stato il caso di sostituire in una volta sola entrambi i modelli con una nuova Panda sui tre metri e mezzo, che entrasse in concorrenza diretta con le rivali del segmento A del tempo. Invece si scelse ancora una volta di sdoppiare il segmento A con due modelli, di cui uno un po' più piccolo che affiancasse la Panda. E così fu fino al 2003 quando, con la Panda II, finalmente in FIAT si comprese la necessità di offrire un prodotto utilitaristico, ma versatile, non povero e con un occhio di riguardo alla gradevolezza estetica. Quella sì, ancor oggi, gradevole da guardare e valida da usare.
  16. Hai ragione, pensavo se ne fosse parlato qui. Invece no, il discorso Cinquecento fu esaurientemente sviscerato in un'altra discussione che ora non ricordo. Per quanto riguarda il restyling "fatto alla bene e meglio" io la penso diversamente: Fu fatto un ottimo lavoro tenendo conto che la base di partenza era quello che era. Miracoli non se ne potevano fare, ma considerando che c'era da friggere il pesce con l'acqua, chapeau! Il risultato fu una vetturetta che, con tutti i suoi limiti del caso, fu quantomeno svecchiata di una decina d'anni, conferendole un aspetto più fresco e sbarazzino rispetto all'anonimato della Cinquecento. Osservazione giusta. Ma il problema non erano le altre che, centimetro più centimetro meno, stavano tutte intorno ai tre metri e mezzo, che era un po' lo standard di categoria in quegli anni. L'anomalia stava nel proporre ancora negli anni '90 una utilitarietta troppo piccola e molto meno versatile e sfruttabile rispetto a quello che offriva la concorrenza. FIAT era ancora legata a doppio filo al concetto di minimalismo tout court, strategia che si rivelò vincente nell'Italia del boom e nei decenni a seguire, fino agli anni '80. Nei '90 la clientela era già molto più esigente, più matura, e cercava qualcosa in più in termini di confort, spaziosità, sfruttabilità ecc.. Queste sono considerazioni personali, dicasi "a membro di segugio", di nessun fondamento tecnico o di altra natura. Per me, una Cinquecento e una Twingo, non solo come design, ma come macchine a tutto tondo, restano mondi distinti e separati. Ma il discorso è più o meno lo stesso per quasi tutte le concorrenti contemporanee. A parte il glorioso 903 che ancora se la cavava egregiamente nonostante la sua veneranda età, vogliamo parlare della versione base della Cinquecento col "mitico" 704 cc a sogliola? Ma per favore, siamo seri. E la rigidità della Cinquecento (ereditata anche dalla Seicento, purtroppo) ne vogliamo parlare? Dai, su, diamoci un taglio.
  17. Perchè, semplicemente, Y10 quei temi stilistici li propose nel 1985, quando quei concetti erano nuovi e di rottura. E infatti la piccola di Desio la si ricorda ancora oggi come un qualcosa di originale e fuori dagli schemi per l'epoca. Nel 1991, cioè all'alba del nuovo millennio, quegli stessi concetti stilistici erano già stantii e superati. Tanto per dire, nel corso del decennio, i modelli entry level delle case concorrenti si chiamavano Ford Ka, Peugeot 106, Renault Twingo... Altri pianeti. D'altra parte l'argomento è stato ampiamente sviscerato nelle pagine precedenti, non credo ci sia molto altro da scrivere che non sia stato già scritto. Con tutto il bene che si può volere alla pur onesta Cinquecento, non c'era storia. Oggi la si può ricordare con affetto perchè magari era la macchinetta tuttofare di famiglia, del nonno, della mamma, del neopatentato ecc. ed è più che legittimo, eh, ci mancherebbe. Ma non certo perchè abbia lasciato qualcosa d'indelebile da ricordare nel panorama automobilistico di quel decennio.
  18. Diciamo che la Seicento tolse alla Cinquecento anche un bel po' di banalità.
  19. Onestamente, la differenza di prezzo mi sembra abbastanza ovvia e più che giustificata. Erano due auto che, a parte la cilindrata più piccola della Citroen, avevano un'immagine, una filosofia di marca, sofisticazione meccanica e contenuti generali completamente opposti. Come già accennato sopra, non si può nemmeno non considerare che la 128, con i suoi 3,85 m di lunghezza era quasi 30 cm più corta della GS. Praticamente un segmento, per i canoni di allora.
  20. Il cofano bagagli (come pure il paraurti) è della III serie, riconoscibile per l'assenza delle scanalature orizzontali che correvano sopra e sotto il vano targa per tutta la larghezza del lamierato. Su questo cofano non erano previste targhette identificative. I fanali invece sono della I serie. Quindi si presume che questa Thema sia un accrocchio di pezzi di tutte e tre le serie. La riverniciatura la darei per scontata.
  21. Se per curata intendiamo meglio realizzata e meglio finita, soprattutto per quanto riguarda gli interni, lo ritengo tutt'altro che improbabile. Sull'estetica, oddio... Ronda mi ha dato sempre l'impressione di una Ritmo più insipida, lontana anni luce dall'originalità della I serie, ma anche dalla "maturità" della II serie, anche una certa importanza grazie al frontale a quattro fari. Poi, ovvio, il gusto è personale.
  22. Mi è già capitato altre volte di leggere in giro la "Special" associata all'ultima serie della 128. Probabilmente traggono in inganno i fari rettangolari, come l'ultima serie, invece che tondi. Sicuramente quello era uno scopo. Anche se, bisogna dire, la 128 sopravvisse alla Ritmo addirittura fino all''84, mi sembra. Cioè quando Ritmo era giunta già abbondantemente alla II serie. La politica era quella ben nota di FIAT a quei tempi: Avere in gamma il classico pezzo di ferro nuovo, magari tecnicamente ed esteticamente non all'ultimo grido, ma a prezzo più contenuto del modello corrispondente "moderno". E poi, secondo me, anche perchè a quei tempi ancora era vivo e vegeto quello zoccolo duro di aficionados dello stile classico a tre volumi, che magari ancora non metabolizzava del tutto il più attuale stile a due volumi col portellone. Tanto è vero che, ancora alla fine degli anni '80, in ossequio al partito della medio/piccola a tre volumi, anche se ormai residuale, venne proposta la Duna. Tre mondi assolutamente incomparabili e non sovrapponibili in nessun caso, per carità.
  23. A livello di estetica erano pressochè identici. Il Thunder, per quel pochissimo che ne so, aveva qualche differenza a livello meccanico, tipo sospensioni più generose e dischi freno di diametro maggiorato. Ma non saprei dire nulla di più.
  24. Vero è che, al tempo, di Tipo ex FF.O. dismesse e reimmatricolate come civili se ne vedevano tante. Ma questa potrebbe rientrare in quei casi, non rari dalle nostre parti, di vetture rientrate dall'estero. Magari il proprietario è stato per anni a lavorare fuori Patria, il più delle volte in Svizzera o Germania.
  25. Io trovo difficile stabilire, probabilmente a causa della modesta qualità della foto e dal probabile scolorimento della vernice, se si tratti o meno del blu scuro dei CC. In ogni caso, vista la reimmatricolazione, molto probabile che si tratti di un mezzo dismesso da un ente pubblico.
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