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Sì, ma quello che mi domando io è questo: vista la eccezionale (direi singolare, praticamente senza riscontro in nessun altro paese) concentrazione di veicoli storici presente in Grecia (stando a quanto vedo dalle foto anche di normale utilizzo quotidiano, non si spiegherebbero altrimenti le numerosissime storiche posteggiate allegramente in strada) mi sembra ovvio che prima o poi vadano incontro alla necessità di pezzi di ricambio. E' così facile reperire i pezzi di ricambio in Grecia, anche dei modelli e marche più remoti? E quanto costano?
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Ma infatti quell'EuroCargo è degli anni '90, forse '94, quindi quel tipo di personalizzazione ci sta. E comunque da queste parti se ne vedono con trattamenti estetici anche più marcati:D, soprattutto quelli degli agricoltori che trasportano frutta ed ortaggi ai mercati oppure l'uva quando è tempo di vendemmia.
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Mah...non direi. Non credo che sia tanto in là con gli anni l'EuroCargo I serie, forse neanche ventenne ancora. Qui da me almeno sono ancora di comunissima visibilità.
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Credo che sia una Merak.
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Da quanto vediamo direi che le strade greche devono essere un raduno quotidiano permanente.
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Mi pare di no. Credo abbia messo una foto trovata sul web solo per agevolare. Vabbè, a quanto è dato di capire quelle lì sono ordinaria amministrazione in Grecia, roba di tutti i giorni.
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Questa qui ai tempi della mia infanzia era diffusissima, tutte o quasi erano ovviamente delle 518 o 520, e se la giocava quasi alla pari con l'Alfetta quanto a diffusione. Addirittura nel mio condominio ce ne furono 3: due 518 prime serie, una grigia, l'altra blu, rispettivamente del '73 e '74. Poi arrivò una 520 automatica dell''80, blu metallizzato, versione ristilizzata, coi fanali posteriori più ampi. Ciò vuol dire che quella che ha avvistato il doctor dev'essere una roba rara mica da poco. Mannaggia al commissario Betti! Coi suoi metodi poco ortodossi e al di fuori delle regole ha contribuito non poco all'estinzione della nostra fauna automobilistica anni '60/'70.
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Non ti sembra di esagerare un po'? Ma giusto un pizzichino... Pandino ha detto che era targata EP...non è una targa italiana?
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Sì, condivido. Tutto sommato il terzo volume era piuttosto riuscito e manteneva una certa armoniosità e coerenza col resto del design. E' vero, non ci avevo pensato. Però!!! Che occhio di falco hai avuto...la foto è pure sfocata! Allora sei meno cecato di quanto ci vuoi far credere. Sul serio, al confronto con questa cosa la Duna diventa un'opera d'arte. Qualcuno che ha avuto tanto pelo sullo stomaco da importarla. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - E' la FIAT Oggi, versione a tre volumi della 127, prodotta in Brasile per il mercato sudamericano.
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Cioè sarebbe questo obbrobbrio qua....
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In punta di piedi, con umiltà ed una punta di imbarazzo:attorno:, vi posto qualche modesto avvistamento degli ultimi giorni. Niente che abbia la pretesa di competere con le rarità del buon Tipo116 ma tant'è, dobbiamo accontentarci di quel che passano le strade casoriane e dei comuni limitrofi. Una più che discreta FIAT Tipo DGT dell''89, in condizioni originali. FIAT Croma 2.0 i.e. del maggio '93. In condizioni generali molto buone; peccato per i copricerchi anonimi. Opel Corsa Swing del gennaio '92. Renault 19 Chamade TR del febbraio '90.
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Eh sì, direi proprio di sì: 2.279.000 Lire, molti di più della cugina di Wolfsburg anche a fronte di finiture molto più curate, dotazione più completa e prestazioni superiori.
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Settembre '74 la 50, l'anno successivo la Polo I. Però mentre la carriera dell'Audi si fermerà nel '78 con soli 180 mila esemplari prodotti la Polo I varcherà la soglia degli '80 lasciando il testimone alla Polo II nell''81, avendo conseguito però risultati ben più consoni per un'utilitaria rispetto alla cugina con gli anelli. Qui da me di 50 ne girava giusto qualcuna; ne ricordo in particolare una bianca, piuttosto malridotta, parcheggiata in strada. Ma parliamo di secoli fa. Polo I era decisamente più visibile, non c'era partita tra le due.
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E' proprio quello che notavo... la selleria è integra, non uno strappo, non una consunzione, cuciture a posto, sembra non ci siano nemmeno macchie nonostante le barbarie a cui è stata sottoposta. A parte le immancabili scritte-ricordo e tutta l'umidità accumulata anche la moquette e le plastiche non mi paiono rigonfie, deformate o crepate...l'aspetto esterno tra l'altro mi pare anche più dignitoso di molte K circolanti...peccato.
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Un saluto a te, bellissima immagine.
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O per nostra manifesta inferiorità tecnica.
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Beh... ma con te non c'è partita, Tipo116... Se quella rossa, dietro alla Vanden Plas, è una 131 Abarth Rally io chiudo bottega.
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Sono assolutamente d'accordo.
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Ma dietro l'Alfasud mi sembra di scorgere qualcosa di interessante, sicuramente storico. Di che si tratta? Tranne che per l'Alfetta del commissario Betti, che c'aveva quattro cerchiazzi con gomme che sporgevano anche di più mi sa...
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Sono abbastanza d'accordo con l'ultima parte del tuo intervento, specificamente all'usabilità ed all'affidabilità. Non concordo affatto sulla leggerezza delle spese fisse e di manutenzione. Intanto perchè l'RCA si basa su parametri territoriali, quindi a Pisa o Parma una 1.1 costerà certamente il giusto; non certo a Napoli dove fino all'anno scorso mio padre, settantunenne, pagava 1000€ all'anno (dico MILLE) per la RCA della sua 127 900 con tasso di incidentalità pari a zero. Sul discorso manutenzione: io non ho una Uno Turbo ma possiedo una modesta CS dal '99, che non ho mai usato come mulo da soma (l'RCA piena costerebbe sui 1200€ annui, percorrenza annua sui 3500/4000km). Mi sono trovato in momenti e circostanze diverse a passare sotto le forche caudine della sostituzione del carburatore e del servofreno. Prova ad informarti quanto costano nuovi l'uno e quanto l'altro, qual'è la facilità di reperibilità di entrambi e poi discutiamo sulla opportunità o meno delle liste a favore di Uno Turbo ed affini ed a sfavore di altre.
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Ma...segnato di che? Circa il discorso sulla lista chiusa o aperta io mi sento più vicino alle posizioni di duetto, ma concordo con Tony su due punti: l'età minima di accesso alle agevolazioni di storicità ed i benefici derivanti da una eventuale concorrenza di altri enti nel settore, purchè sia concorrenza vera e seria e non un mero accordo di cartello sottobanco per spartirsi i proventi di una lauta torta. E' chiaro che 20 anni sono diventati troppo pochi, credo che i 25 attualmente rappresenterebbero un punto di equilibrio ragionevole. Tendenzialmente però sarei contrario alle liste chiuse, perchè queste finirebbero inesorabilmente per estromettere i modelli più popolari e diffusi. Una qualsiasi Uno 45 o Tipo 1.1, tanto per dirne un paio, non sarebbero mai contemplati. Eppure non troverei giusto che qualche esemplare delle sopra citate, se mantenute in condizioni di conservazione eccellenti, non debbano avere diritto alla rilevanza storica. Ciò in molti casi, visto i costi pieni di gestione uniti a quelli spesso non meno onerosi di manutenzione, si tradurrebbe in un incentivo alla rottamazione che priverebbe le nostre strade tra tanti catorci anche di molte perle impeccabili (qualcosa di simile a quanto accadde con i maxi incentivi a pioggia di fine anni '90). Per cui la strada maestra, secondo me, non sta nell'includere quel modello ed escludere quell'altro, tutte potenzialmente possono essere storiche a partire da una soglia minima d'età. La chiave sta nel rigore, che dovrebbe essere rigore vero per tutti, dalla Duna alla 348. Non c'è bisogno di inventarsi alchimie strane e complicate, basterebbe che le delegazioni ASI, i club federati o altri enti preposti, valutassero con obiettività e con serietà, attenendosi con scrupolo al protocollo, chi merita l'attestato e chi no.
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Questa me la ricordo pure io, non ricordo dove e quando ma l'ho vista di sicuro. Ne sono certo perchè oltre il colore assurdo mi colpì il fatto di avere pure i copricerchi nello stesso rosa. Mancava però qualsiasi riferimento ad una versione in particolare, per cui pensai che potesse trattarsi di un'interpretazione "un po' originale" del proprietario. Mai a pensare che fosse una versione ufficiale.
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Vacci piano con "rivincita della Duna", che io di rivincite di Duna finora non ne vedo. Lasciamo perdere quella lista stilata dall'ACI, sulla cui attendibilità, soprattutto riguardo l'inserimento di certi modelli e la mancanza di altri, non ci farei troppo affidamento. Non farti ingannare dall'attenzione che sta suscitando l'ex cenerentola Arna perchè sono due situazioni diverse e non è detto che Duna debba per forza ricalcarne le orme. Aspettiamo almeno il 2017 e poi giudicheremo.
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Me ne ricordo tantissime col paraurti piegato a quel modo in quel punto. Era un classico, bastava una toccata e la zona della freccia si piegava verso il basso, essendo il punto più debole del paraurti. Bastava che la toccata fosse un tantino più forte che la piega scendeva un po' di più frantumando anche la freccia.