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Mazinga76

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  1. Eh sì, direi proprio di sì: 2.279.000 Lire, molti di più della cugina di Wolfsburg anche a fronte di finiture molto più curate, dotazione più completa e prestazioni superiori.
  2. Settembre '74 la 50, l'anno successivo la Polo I. Però mentre la carriera dell'Audi si fermerà nel '78 con soli 180 mila esemplari prodotti la Polo I varcherà la soglia degli '80 lasciando il testimone alla Polo II nell''81, avendo conseguito però risultati ben più consoni per un'utilitaria rispetto alla cugina con gli anelli. Qui da me di 50 ne girava giusto qualcuna; ne ricordo in particolare una bianca, piuttosto malridotta, parcheggiata in strada. Ma parliamo di secoli fa. Polo I era decisamente più visibile, non c'era partita tra le due.
  3. E' proprio quello che notavo... la selleria è integra, non uno strappo, non una consunzione, cuciture a posto, sembra non ci siano nemmeno macchie nonostante le barbarie a cui è stata sottoposta. A parte le immancabili scritte-ricordo e tutta l'umidità accumulata anche la moquette e le plastiche non mi paiono rigonfie, deformate o crepate...l'aspetto esterno tra l'altro mi pare anche più dignitoso di molte K circolanti...peccato.
  4. O per nostra manifesta inferiorità tecnica.
  5. Beh... ma con te non c'è partita, Tipo116... Se quella rossa, dietro alla Vanden Plas, è una 131 Abarth Rally io chiudo bottega.
  6. Ma dietro l'Alfasud mi sembra di scorgere qualcosa di interessante, sicuramente storico. Di che si tratta? Tranne che per l'Alfetta del commissario Betti, che c'aveva quattro cerchiazzi con gomme che sporgevano anche di più mi sa...
  7. Sono abbastanza d'accordo con l'ultima parte del tuo intervento, specificamente all'usabilità ed all'affidabilità. Non concordo affatto sulla leggerezza delle spese fisse e di manutenzione. Intanto perchè l'RCA si basa su parametri territoriali, quindi a Pisa o Parma una 1.1 costerà certamente il giusto; non certo a Napoli dove fino all'anno scorso mio padre, settantunenne, pagava 1000€ all'anno (dico MILLE) per la RCA della sua 127 900 con tasso di incidentalità pari a zero. Sul discorso manutenzione: io non ho una Uno Turbo ma possiedo una modesta CS dal '99, che non ho mai usato come mulo da soma (l'RCA piena costerebbe sui 1200€ annui, percorrenza annua sui 3500/4000km). Mi sono trovato in momenti e circostanze diverse a passare sotto le forche caudine della sostituzione del carburatore e del servofreno. Prova ad informarti quanto costano nuovi l'uno e quanto l'altro, qual'è la facilità di reperibilità di entrambi e poi discutiamo sulla opportunità o meno delle liste a favore di Uno Turbo ed affini ed a sfavore di altre.
  8. Ma...segnato di che? Circa il discorso sulla lista chiusa o aperta io mi sento più vicino alle posizioni di duetto, ma concordo con Tony su due punti: l'età minima di accesso alle agevolazioni di storicità ed i benefici derivanti da una eventuale concorrenza di altri enti nel settore, purchè sia concorrenza vera e seria e non un mero accordo di cartello sottobanco per spartirsi i proventi di una lauta torta. E' chiaro che 20 anni sono diventati troppo pochi, credo che i 25 attualmente rappresenterebbero un punto di equilibrio ragionevole. Tendenzialmente però sarei contrario alle liste chiuse, perchè queste finirebbero inesorabilmente per estromettere i modelli più popolari e diffusi. Una qualsiasi Uno 45 o Tipo 1.1, tanto per dirne un paio, non sarebbero mai contemplati. Eppure non troverei giusto che qualche esemplare delle sopra citate, se mantenute in condizioni di conservazione eccellenti, non debbano avere diritto alla rilevanza storica. Ciò in molti casi, visto i costi pieni di gestione uniti a quelli spesso non meno onerosi di manutenzione, si tradurrebbe in un incentivo alla rottamazione che priverebbe le nostre strade tra tanti catorci anche di molte perle impeccabili (qualcosa di simile a quanto accadde con i maxi incentivi a pioggia di fine anni '90). Per cui la strada maestra, secondo me, non sta nell'includere quel modello ed escludere quell'altro, tutte potenzialmente possono essere storiche a partire da una soglia minima d'età. La chiave sta nel rigore, che dovrebbe essere rigore vero per tutti, dalla Duna alla 348. Non c'è bisogno di inventarsi alchimie strane e complicate, basterebbe che le delegazioni ASI, i club federati o altri enti preposti, valutassero con obiettività e con serietà, attenendosi con scrupolo al protocollo, chi merita l'attestato e chi no.
  9. Questa me la ricordo pure io, non ricordo dove e quando ma l'ho vista di sicuro. Ne sono certo perchè oltre il colore assurdo mi colpì il fatto di avere pure i copricerchi nello stesso rosa. Mancava però qualsiasi riferimento ad una versione in particolare, per cui pensai che potesse trattarsi di un'interpretazione "un po' originale" del proprietario. Mai a pensare che fosse una versione ufficiale.
  10. Vacci piano con "rivincita della Duna", che io di rivincite di Duna finora non ne vedo. Lasciamo perdere quella lista stilata dall'ACI, sulla cui attendibilità, soprattutto riguardo l'inserimento di certi modelli e la mancanza di altri, non ci farei troppo affidamento. Non farti ingannare dall'attenzione che sta suscitando l'ex cenerentola Arna perchè sono due situazioni diverse e non è detto che Duna debba per forza ricalcarne le orme. Aspettiamo almeno il 2017 e poi giudicheremo.
  11. Me ne ricordo tantissime col paraurti piegato a quel modo in quel punto. Era un classico, bastava una toccata e la zona della freccia si piegava verso il basso, essendo il punto più debole del paraurti. Bastava che la toccata fosse un tantino più forte che la piega scendeva un po' di più frantumando anche la freccia.
  12. Piaceva anche a me, era un'inglesina simpatica e dalla linea piacevole e moderna per l'epoca in cui uscì (1980), abbastanza fuori dal classico conservatorismo d'oltremanica (almeno esteticamente). Un po' come era stato tre anni prima con la Rover SD1, che rompeva di netto con le vecchie e barocche linee che l'avevano preceduta.
  13. Forte la metafora del Pizzaballa vs Sivori. Tra l'altro sentii dire che Pizzaballa era proprio rognoso da trovare, non usciva mai, per cui quando lo scambiavi valeva un bel po' di figurine.
  14. Sì, come no...delle tue foto sono memorabili soprattutto le messe a fuoco.
  15. Vedete, al di là del muso preso pari pari dalla berlina senza un minimo di caratterizzazione, io credo che tutto ruoti intorno alla scelta scellerata di accorciare il passo; ciò l'ha resa oltremodo tozza, direi quasi storpia. Avessero lasciato passo ed ingombri della berlina oggi forse ci troveremmo ad osservare una coupè dalla linea più armoniosa e filante.
  16. Allora sì, anche la Maruti può rientrare nel novero delle possibili.
  17. Bellissimo lavoro, di quelli di cui Paolo ormai ci ha ben abituati. Scorrendo il reportage dei Porte aperte mi sono ricordato del boomerang vinto da Daniele, un mio amichetto di giochi dei tempi. Lo lanciavamo tra il cortile del nostro condominio e l'ampio marciapiedi antistante; una volta, a seguito di un mio lancio maldestro, il boomerang ricadendo si spezzò in due...apriti cielo!! Pianti a dirotto e la pretesa di volerlo essere ricomprato uguale. Idiota...e dove te lo trovo uguale se l'hai vinto alla Renault? Bei tempi andati. Tornando ai "Porte aperte" riportati da Paolo, cioè dall''83 all''89, posso asserire con certezza che quello al quale partecipai io era antecedente a questo lasso di tempo. Escludendo l''80, restringerei il campo all''81 e all''82. La prassi era sempre la stessa: la famosa chiave trovata in allegato con una rivista ma non ricordo quale. Escludendo Gente Motori, perchè prima dell''83 non era abbinato all'iniziativa e poi perchè mio padre comprava quasi solamente QR, è però probabile che potesse trattarsi di Gente in quanto mia madre era ed è lettrice abbastanza assidua della rivista.
  18. Escluderei a priori la Metro, mentre la Maruti io me la ricordo a 5 porte. Il dubbio mi rimane però l'andamento delle linee del posteriore ricordano anche a me la Pride.
  19. Di' pure degli anni settanta e una fetta abbondante degli ottanta, visto che per molti anni il 238 fu ancora impiegato, nel ruolo di ambulanza, FF.AA. e commerciale in genere, in concomitanza con la prima serie del Ducato uscita nell''81.
  20. Se pure Arna, in occasione del trentennale, sta trovando la gloria e la considerazione che le furono sempre negate credo che alla fine il tempo sarà galantuomo anche con la K coupè. Del resto parliamo pur sempre di un'auto prestigiosa e di nicchia che si inseriva in un filone genealogico in cui Lancia ha sempre avuto grande tradizione, per cui ai fini collezionistici potrebbe avere il suo perchè in quanto ultima ammiraglia dello scudo blu declinata in versione coupè. Certo è che la definizione dello stile fu infelice, la considerazione scarsa, per cui non mi farei illusioni su quotazioni interessanti nel breve/medio periodo e comunque, con ogni probabilità, mai ai livelli delle ammiraglie-coupè che l'hanno preceduta.
  21. Esattamente. Una volta andai con tutta la famiglia ad un porte aperte, ma ancor prima della supercinque, credo sia stato nell''82 o giù di lì. C'era in palio una 5 Le Car o Parisienne, ora non ricordo precisamente, della precedente generazione. Ricordo soltanto che era una tre porte rosso scuro, superaccessoriata per l'epoca, con il nome della versione riportato sulla fiancata. C'era veramente tanta gente e ricordo veramente tanti gadget per la gioia dei più piccoli. Tra i tanti mi ricordo una mela rossa a grandezza naturale, molto realistica nell'aspetto e nei colori. Era di cera ed era in realtà un temperamatite.
  22. Ah! Ma allora c'era proprio una linea di gadget dedicati, un po' sulla falsariga dei "porte a perte alla Renault". Chi l'avrebbe detto, proprio non rammentavo.
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