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Mazinga76

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  1. Neanche particolarmente parchi quanto a consumi (i motori Golf), a quanto ne so.
  2. Mi sembra che l'argomento fu trattato già qui su AP in qualche altra discussione. Comunque era un problema non limitato alla sola Ritmo ma verificabile su diversi modelli a gasolio, anche più giovani e di marche diverse.
  3. Ed ecco il mio consueto contributo degli ultimi 3/4 giorni, forse l'ultimo prima delle vacanze. Si tratta di un mix che va dall'ordinario/comune fino al raro/molto raro. Iniziamo a far contento Ciccio, così che possa lustrarsi un po' gli occhi. Dopo il bastone diamogli anche un po' di carota. Due discrete FIAT Uno 45 Sting rispettivamente del dicembre '86 e del marzo '89. FIAT Tempra SX del giugno '90. FIAT Uno 45 dell'ottobre '91. Ford Orion 1.4 Ghia. Gli ultimi tre avvistamenti, un po' più particolari, sono di stamattina, di cui i primi due nel piazzale di un venditore di auto usate... Jaguar MK II Di questa invece non so dirvi granchè, se non che il marchio sul radiatore fa il verso a quello della MG ma in realtà c'è scritto MP. Forse si tratta di una replica di una vecchia MG, ad ogni modo l'immatricolazione è del luglio '80. ...questa invece la tenevo d'occhio da qualche mese ma non riuscivo mai a cogliere la situazione giusta per catturarla. Si tratta di una Volkswagen 1500 del gennaio '70. Conservata in condizioni accettabili, è usata quotidianamente da un anziano signore.
  4. Avvistamenti notevoli, Closer. Renault 5 ed Alfasud sono da encomio, stringerei volentieri la mano ai proprietari. Peccato davvero per la Kadett coupè, nelle condizioni in cui si trova mi dà un po' l'idea dell'auto del tenente Colombo.
  5. Mia zia ne cambiò a iosa, qualcosa come un sei o sette in 10 anni, pensa te che durata che avevano. La tendenza era di spezzarsi verso il centro più o meno, restando con una parte di marmitta a terra e l'altra penzoloni sotto al pianale. Il rumoraccio era aperto all'inverosimile, solo una volta mutò in maniera meno sguaiata facendo praticamente lo stesso rombo della 124. IDENTICO. Esatto, tutto confermato. L'interno dello sportellino aveva due incavi tondi per i bicchieri ed il gancetto per la penna. Il supporto dello sportello faceva sì che il fondo corsa in apertura fosse perfettamente orizzontale tanto da poterci appoggiare due bicchieri. Poi rottosi il supporto lo sportello scendeva oltre il piano orizzontale, per cui l'incavo dei bicchieri non era più utilizzabile. Ecco, qui invece non ci furono problemi di consunzione o strappo della selleria (azzurrina con motivo a quadretti, se ben ricordo), nè di manopole alzavetri da sostituire e la plancia restò integra nonostante qui il sole estivo non scherzi. Tutto confermato il resto, comprese le vitine delle plastiche dei fari (lo avevo dimenticato) che si frantumavano quando dovevi togliere le plastiche per cambiare una lampadina. Ed aggiungo altre due noie apparse praticamente subito (ma queste sono specifiche dell'automatica): l'illuminazione notturna delle posizioni del selettore del cambio automatico (P-R-N-D-1-2) smise di funzionare dopo poco, così come l'interruttore delle luci di retromarcia. In pratica il selettore quando lo si portava in R doveva automaticamente accendere le luci, ma nei fatti durò ben poco. Le luci funzionavano, ma per far sì che si accendessero bisognava scuotere un po' il selettore dopo averlo portato in R. Concludo con una curiosità: questa era la Ritmo che dopo essere stata rubata mia zia sostituì con la Uno CS, che quattro anni dopo diede a me quando lei prese la Y. Spesso lei stessa mi ricorda che, se non fosse stata rubata, oggi probabilmente non avrei avuto la CS ma una 70 CL automatica. Forse dal punto di vista del valore storico/collezionistico sarebbe stata pressochè nulla, però cazzarola avrei avuto una rarità per le mani mica da poco...
  6. Letto con grandissimo interesse tutto il resoconto dell'epoca sull'allora nuovissima media di casa FIAT, un plauso come sempre a Paolo per la mole di lavoro svolto. La Ritmo era un modello importante, concettualmente di rottura dal punto di vista estetico anche se abbastanza conservatrice da quello meccanico. La mia esperienza più diretta che ho avuto con la Ritmo è stata con la 70 CL automatica dell''85 dei miei zii, era una II serie azzurro carta da zucchero a 5 porte, quella per intenderci col frontale a quattro fari. Tra l''85 ed il '95, anno in cui purtroppo fu rubata, ebbi modo di viaggiarci moltissimo da passeggero e nell'ultimo anno anche da guidatore. Macchina affidabilissima dal punto di vista meccanico, d'altra parte non era molto sfruttata, aveva solo 73.000 km quando la rubarono, non diede mai fastidi dal comparto meccanico se non la tendenza delle marmitte ad essere divorate dalla ruggine. L'abitacolo era comodo, spazioso per i canoni delle medie dell'epoca, con un bagagliaio ampio e sfruttabile. Per contro la macchina fu consegnata con l'ago del tachimetro che non saliva dallo 0 ed il bordo del finestrino posteriore sinistro leggermente scheggiato. Gli interni furono un vero calvario: i pannelli delle portiere iniziarono a manifestare in breve tempo la tendenza a distaccarsi, le sicure delle portiere anteriori erano sempre più dure e difficoltose da azionare, l'accendisigari cessò ben presto di funzionare, il sostegno dello sportello del vano portaoggetti si spezzò, la corona del volante si deteriorò in men che non si dica, la maniglia interna della portiera anteriore sinistra non apriva più, la cappelliera dapprima si deformò per poi spezzarsi nel punto centrale. Gli esterni dopo pochi anni non è che si presentassero meglio: paraurti scoloriti a chiazze fino a diventare da grigio scuro a grigio chiarissimo, vernice che mostrò prestissimo la tendenza all'opacizzazione fino a diventarlo del tutto in pochi anni e purtroppo neanche una grossa tenuta alla ruggine, visto che già qualche anno prima che la rubassero i fondi mostravano ruggine affiorante nonostante qui di sale sulle strade non ce ne sia neanche un acino. Insomma, un'auto che non ha mai tradito e di cui io conservo nonostante tutto dei ricordi piacevoli, però dal livello qualitativo basso, come purtroppo si verificava spesso sulle FIAT degli anni '80.
  7. Elaborazione, è bene precisare, che riguardava più che altro l'aspetto estetico ed anche in maniera piuttosto discreta. All'esterno, come ho detto, ricordo le barre sul tetto, le scritte Giannini sui parafanghi, probabilmente le tinte metallizzate erano specifiche, forse cerchi o copricerchi erano anche loro specifici e cose di questo genere. All'interno mi pare che il volante avesse un disegno dedicato ed i rivestimenti fossero particolari, ma niente di più. Perlomeno nessuna modifica che riguardasse la meccanica, come avveniva invece ad esempio su 500 e 126.
  8. Qui qualche arancio si vedeva, ma parliamo proprio della notte dei tempi. Mentre rosse proprio non mi sovvengono, anche se effettivamente come colore non deve esserci stato affatto male.
  9. Credo possa essere originale. Tempo fa il marito di una mia collega aveva una Panda Giannini, era rosso metallizzato, aveva le barre sul tetto e forse la parte inferiore dei paraurti verniciata. Ma vado a memoria, son passati alcuni anni e potrei sbagliarmi.
  10. Dì un po'...e da cosa dedurresti che si tratta di una S? Io mica sarei così sicuro che si tratti di una ED. I cerchi di sicuro non lo sono, la targhetta laterale ED vicino alla freccia sembrerebbe non esserci...potrebbe benissimo essere una Young. Nessuna delle due lo è; trattasi di due W124, come sottolineato da Caronte. Questa per te sarebbe una Delta? Giovane, senti a zio Mazi, prenota una bella visitina oculistica e poi un bel paio di occhiali nuovo, ok? Come per l'altra Panda: da dove deduci che si tratterebbe di una 1000? Ah ecco, mi sembrava di riconoscere molti luoghi dalle foto. Ora, visto che soltanto ieri si cazziava giustamente Ciccio per delle sue reiterate manchevolezze rispetto ad un corretto e sensato modo di contribuire al topic, per una questione di equità e per non passare per un fautore dei due pesi e due misure, mi pare giusto attribuire a Pandino gli stessi addebiti fatti a Ciccio. Con un'ulteriore annotazione, però... Pandì, non me ne volere, ma questo reportage quasi oceanico che ci hai mostrato è una fetenzìa. E non mi riferisco tanto alle quantità industriali di Panda, Uno, Y10 ecc. (anche se comunque sarebbe bastato scegliere una foto per modello, senza necessariamente postarne dozzine), questo è l'aspetto che personalmente mi disturba meno, piuttosto per la qualità al di sotto del minimo sindacale di decenza che una foto di un avvistamento da postare in un forum pubblico richiederebbe. Che valore hanno delle foto in cui si vede un pezzo di muso, in un'altra solo la coda, altre in lontananza, altre ancora bisogna scorgerle nel mucchio, alcune prese in corsa, molte inquadrature lasciano porzioni di carrozzeria fuori campo, descrizioni fantasiose se non inventate di sana pianta, una montagna di targhe leggibili di cui alcune ho regolarmente fatto la visura.... Cioè, continuando così mandiamo veramente tutto a donnine, il divertimento finisce, tutto diventa un accrocchio fatto alla carlona e senza nessuna cura, solo la smania di primeggiare l'uno in risposta alla valanga di foto dell'altro. Non voglio fare la paternale a nessuno ma non è questo lo spirito giusto, secondo me.
  11. Tra l'altro i particolari fascioni laterali si innestano in un paraurti che è specifico per la versione 4WD, quindi appare veramente poco probabile fare tutto questo ambaradan per ricreare il look della 4WD su una Y10 normale.
  12. Mi pareva di averla già vista in giro per il forum, forse già postata da qualcuno in precedenza. Comunque trovo che sia niente male la Farm di Coriasco, fin troppo simile nelle forme del posteriore alla MATRA Ranch forse, però sarebbe stata un'interessante risposta di casa nostra alla multiuso francese. Circa le "Rustica" allestite alla Lamborghini invece ricordavo altre tue immagini, se non sbaglio di vetture stoccate in attesa di essere terminate di assemblare. Particolare, ed un po' strana se vogliamo, questa immagine che le ritrae in lavorazione nello stabilimento dal quale in genere escono ben altre vetture.
  13. Carinissima, però quegli specchi...
  14. Non vorrei dirti un'eresia, ma credo che il punto cardine sia la presenza o meno dei punti di attacco previsti sin dall'origine. Se questi ci sono credo che le cinture vadano montate ed allacciate per la regolare circolazione su strada. Ribadisco, non so dirti se l'iscrizione storica, con tanto di certificato di rilevanza storica, costituisca elemento valido per l'esenzione dal montaggio, è solo la mia interpretazione. Ma, in ogni caso, obbligo o no, per la normale circolazione stradale io le monterei (ed allaccerei) ugualmente.
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