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Il momento socio-economico attuale certamente ha il suo indubbio peso, ma la Tipo credo sia un caso che meriti un ragionamento a parte. E' incredibile, a giudicare con gli occhi di oggi, ma pure qui sopravvive massicciamente ai due decenni e mezzo che sono trascorsi dal lancio. E ne vedi indifferentemente dei primi anni di commercializzazione piuttosto che le più recenti. Da piccolo ricordo le strade zeppe di Ritmo ed ancora tantissime 128, eppure la sensazione è che la parabola discendente sia stata per entrambe più repentina o comunque non così lontana temporalmente dall'anno del lancio.
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Qui invece le cose stanno un po' diversamente. Purtroppo di Y10, pur non annoverandole proprio come rare, negli ultimi anni deve esserci stata una discreta falcidie, tanto di prime che di restyling, perchè la diminuzione che noto nel circolante quotidiano è evidente. Stesso discorso per le prima Uno, ormai drasticamente in minoranza rispetto al restyling che invece resiste ancora abbastanza bene come visibilità quotidiana.
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Il logo Lancia in verità non sarebbe proprio sbagliato. Sui mercati esteri infatti la Y10 era venduta come Lancia al 100%.
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Credo che non sbagli. A vederla da vicino sembrava chiaro che doveva essere passata in carrozzeria da non molto tempo. Infatti. Chi ha fatto il lavoro di carrozzeria pare che l'abbia eseguito abbastanza bene, però non dev'essere andato troppo per il sottile con la coerenza dei dettagli. Le frecce in bianco, sia davanti che dietro, fecero la loro comparsa solo nell''89. Anche i copricerchi, pur non sapendo con esattezza a quale allestimento corrispondano, fanno parte certamente del FL dell''89. Inoltre, la targhetta sulla destra del portellone riportava la scritta Y10 Avenue. Cosa anche questa fuori luogo in quanto l'Avenue credo avesse fatto il suo debutto agli inizi del '92, a pochi mesi dal debutto della Y10 restyling. E' certamente un dettaglio fuori ordinanza ma non trovo che sia tanto brutto da vedere. Comunque appartiene ad un ragazzo che deve tenerci veramente tanto per questa Uno.
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Tre avvistamenti beccati tra stamattina ed oggi pomeriggio. Autobianchi Y10 dell''87. FIAT 850 coupè del '66 Una FIAT Uno in buona forma.
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Ah, ecco. Beh, in verità non è che sia poi brutto come tonalità di verde. E a giudicare dalla foto sembrerebbe riverniciata anche piuttosto bene, l'unica pecca è l'originalità...
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Son tutte belle e piene di fascino. Mi soffermo in particolare sull'Appia III (era proprio bianca, uguale) e sull'"Ardeolina", come la chiamava mio nonno che ne aveva due, una nera, l'altra mi pare sul marrone, per motivi nostalgici.
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Sì sì, me lo ricordo benissimo il cofano anteriore incernierato di lato. Rimasi pure io a bocca aperta quando da bimbo vidi aprire quel cofano sulla Skoda 105 dello zio di mamma. Che poi, oh...c'è poco da star lì a perculare, volendo sarebbe una nobile citazione: così si apriva pure il cofano motore della Beta Montecarlo. Era un classico, me ne ricordo diverse di Skoda sedute sul di dietro. Mentre passando alla seduta opposta pure 124 non scherzava mica, e a ben pensarci manco Fulvia. Da bambino ricordo che c'era un elettrauto (Mario, ma per tutti era don Mario) di fronte casa, pochi mentre più avanti, che aveva una Fulvia berlina blu coi cerchi in lega. La parcheggiava lungo la strada, più o meno nel punto in cui oggi fotografo le auto che vi posto su questo topic. Ellamiseria quanto era bassa avanti ed alta dietro, è un dettaglio nitido che mi ricordo manco fosse ieri.
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Secondo me ce l'ha tutto, indipendentemente dal fatto che da noi gli appassionati non se la filino manco di striscio. Già il fatto di essere una TA negli anni '30 è quanto dire; poi, come dicevi, l'usabilità fuori dal comune, ed aggiungerei pure uno stile per l'epoca gradevole e non banale, fanno di quest'auto un pezzo molto interessante. Comunque posso confermare anche da queste parti il ruolo molto diffuso di auto per cerimonie. Qualche tempo fa postai proprio qui una foto di una 15CV bianca di una ditta di noleggio per cerimonie che la esponeva presso una galleria commerciale.
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Quello lì dietro è proprio il bocchettone del carburante; solo con l'ultima serie mi pare di ricordare che fosse stato spostato lateralmente. La Passat credo che possa rientrare in quanto sarà come minimo una ventenne; la 146 invece, pur la più anziana possibile, non può avere più di 18 anni.
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Infatti è proprio un Peripoli Tir, me lo ricordo per i caratteristici portapacchi ampi e le ruote di piccolo diametro. Un mio amico di Ischia aveva invece il Peripoli Day, col quale scorrazzava da ragazzino su e giù per l'isola; credo avesse lo stesso motore Morini del "Tir" ma un'impostazione più da ciclomotore classico degli anni '70/'80.
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Uuuuh...hai ragione:o, me ne sono completamente scordato. Ma non per niente, sono moto che andavano alla grande poi tutt'ad un tratto sono sparite, mettici che sono passati una ventina d'anni circa ed ecco che sono finite nel dimenticatoio della mente. Certo che mi ricordo della Gilera SP01 e della Cagiva Mito, si vedevano in giro pure loro, altrochè. La Yamaha invece me la ricordo più sulle riviste specializzate del tempo, che tra amici sfogliavamo spesso ed io stesso compravo di tanto in tanto, che non dal vero, in verità.
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Molto più semplicemente credo che si tratti di una delle rare 600 richieste appositamente con la guida a destra, oppure di un esemplare destinato al mercato UK che poi è stato immatricolato in Italia. Tempo fa ricordo che doctortreno ci aveva documentato di una 600 con guida a destra che si trovava presso una carrozzeria dalle sue parti; era appartenuta ad un italiano che l'aveva acquistata in Inghilterra e poi al suo rientro in Patria se l'era portata dietro, l'aveva reimmatricolata ed aveva continuato ad usarla per tanti anni.
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Quoto tutto. La serie NS di Honda conobbe un successo travolgente nella seconda metà degli anni '80. La prima ad essere parecchio diffusa da queste parti fu la NS 125 F, con una velocità di punta sui 140 km/h, poi via via bissata dalle varie versioni aggiornate fino ad arrivare alla NSR che divenne un vero status tra i diplomandi di allora. Dal canto suo Aprilia battagliava con la Honda a suon di AF1 125, che nella sua massima evoluzione (se non ricordo male la AF1 125 Replica) arrivava a velocità di punta prossime ai 170 km/h. Tra l'altro di Aprilia c'era anche una Enduro che andava forte tra i giovani: la RX 125. Giustamente ricordavi anche Cagiva, l'avevo rimossa. Anche se almeno qui non agli stessi livelli di Honda ed Aprilia, erano abbastanza diffuse le Freccia 125 C10 e C12 per quanto riguarda le stradali. Poi c'erano pure la Red Rose e la Red Rose Classic, due custom che raccolsero un buon consenso. Bei tempi, bei ricordi, pur non avendone mai avuta una era uno degli argomenti di discussione preferiti con gli amici di allora ed i compagni delle superiori.
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Infatti, sotto il punto di vista strettamente dimensionale, credo che il paragone sia piuttosto improprio. Le Tipo 4 credo sia più logico confrontarle con W124 e serie 5.
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Eh sì, in effetti le tue ipotesi mi sa che calzano tutte. Però i profili sono rossi, com'è che tu li vedi verdi...stasera vedi verde? Anche questo è vero, era il periodo in cui tra i giovani 16/18enni la moto 125 era un must, anche qui ne giravano uno sprofondo con Honda ed Aprilia a farla da padrone. Poi il genere si eclissò e lasciò il testimone a scooterini e scooteroni di ogni genere e sorta.
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Ecco tre cosette di ordinaria amministrazione beccate negli ultimi giorni. Una Ford Fiesta del '90, con una curiosità: dietro è riportata la sigla SX; lateralmente sui parafanghi, subito sopra le gemme di direzione, c'è il marchietto Ghia. Ovvio che una delle due diciture è fuori posto, ma quale è quella sbagliata? Non ricordo sinceramente a memoria le differenze estetiche, anche se "a naso" propenderei per una SX. Chi sa svelare l'arcano? Questa è un'altra conterranea di Paolo, un'Honda NSR del '91. Chissà che non se la ricordi, magari la conosce, la vedeva nei suoi dintorni o apparteneva a qualcuno che conosce, spesso il mondo è piccolo. Per la cronaca, oggi appartiene al mio gommista di fiducia. Chiudo con una SEAT Marbella azzurro Napoli del '93. Da notare la presenza dello specchietto destro e la mancanza di quello sinistro. Dal vostro corrispondente in terra Partenopea per il momento è tutto.
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Direi di no. Non ho memoria di 500 con quel verde.
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Ne osservavo una proprio qualche giorno fa, una 190 D dei primi '90, nel parcheggio di un centro commerciale; tenuta benissimo, linea riuscitissima e bella da guardare ancora oggi, per me un filo anche sopra la W124 grazie alle dimensioni più compatte che le conferiscono proporzioni ideali. Mai stato sinceramente un grande ammiratore dello stile Mercedes Benz, tanto di ieri quanto di oggi, ma la 190 l'ho sempre ammirata. E poi non dimentichiamo l'affidabilità, la qualità e la robustezza a livelli praticamente sconosciuti alle "stelle" di oggi.
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Chissà, probabile che molte di queste, di provenienza romana, precedentemente in forze a ministeri e palazzi del potere centrale, vengano mandate a terminare la loro lunghissima carriera, magari già con diverse centinaia di migliaia di km sulle spalle, presso procure e tribunali dislocati sul territorio nazionale. Anche questo è un segno dei tempi, forse in ossequio alla spending review. P.S. molto interessante la 131 S Mirafiori, sembra tenuta in condizioni più che dignitose.
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Beh, se non altro, stavolta avresti avuto "l'onore" di essere tamponato da una Gallardo, mica roba di tutti i giorni. Comunque mi sa che più che entrarti dentro, col muso basso che si ritrova, ti saresti trovato col posteriore sollevato come su una rampa.