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Per un discorso storico-nostalgico-collezionistico sono concorde sul fatto che ai giorni nostri vedere in giro una ormai rarissima 30/45, tanto più se della primissima serie, abbia un innegabile fascino che le successive della generazione FIRE, ancora largamente parte integrante del nostro circolante, non hanno. Però mi accodo anch'io al partito della "Supernova". E più segnatamente, dovessi orientarmi verso una Panda storica, la mia ideale sarebbe una 1000 S, magari in grigio metallizzato. Il top del top sarebbe col doppio tetto apribile in tela.
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Perchè a distanza di 34/38 anni quelle che lo hanno conservato sono appunto una quantità minima. Il motivo principale è il deperimento: Pian piano venivano cotti dal sole assumendo una colorazione sul marrone andante; poi poco alla volta si sbriciolavano fin quasi a scomparire. Poi bisogna tenere conto che tanti esemplari, in tanti anni di utilizzo, possono aver subito dei tamponamenti, danneggiamenti, avversità atmosferiche e chi sa quante altre casistiche per cui si è reso necessario sostituire il lunotto. Oppure, non di rado, l'intero portellone con il lunotto presi in demolizione.
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E' originalissimo. C'è sempre stato dall'introduzione del motore FIRE fino alla uscita di produzione della prima serie. Il mio ex meccanico ha tutt'oggi una Uno 45 FIRE 1000 5 porte del 1989, una delle ultime (targa NA-S8xxxx), e ha ancora il suo bell'adesivo sul lunotto, tra l'altro anche in condizioni ancora buone.
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Ma su queste A112 così anziane era già disponibile il tergilunotto? Io su esemplari così vecchi non l'ho mai visto.
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Probabilmente non sbagli nell'indicare il Transit e la Fiesta come terze serie perchè la nomenclatura ufficiale della casa dovrebbe essere appunto Mk3 per entrambi. Però io credo sia più logico considerare sia l'uno che l'altra come vere e proprie seconde generazioni di ciascun modello. Le serie che li hanno preceduti erano più che altro dei restyling, più o meno importanti, delle versioni di origine. Più che di un restauro parlerei di una rinfrescata alla bell'e meglio. Tra l'altro con pezzi della Fiesta successiva , la cosiddetta Mk2: fanali posteriori con luci retromarcia integrate (adesso ne ha tre...), specchio retrovisore e probabilmente anche i poggiatesta. Avanti avrei almeno sostituito i fari: uno con parabola rugginosa, l'altro opaco, e avrei fatto sistemare il paraurti, probabilmente urtato e quindi non in posizione. Auto molto affascinante, in perfetto stile British, che è sempre piaciuta tanto anche a me, forse ancor più in configurazione berlina. Che sia l'ultima "vera Rover", oddio... Era sotto l'egida BMW.
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Prima volta in vita mia che vedo una Bis col paraurti della Personal. Anche il fanale sinistro, con catarifrangente quadrato invece che verticale, è delle serie precedenti. Sono dettagli secondari: Però le 127 della primissima ora avevano le plastiche delle frecce anteriori bianche; la rossa ha anche le lucciole laterali delle serie successive.
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@Renault Stamattina, mi fermo in edicola e guarda chi mi trovo davanti... Tra l'altro c'ha pure un impianto stereo da paura: sulla cappelliera si nota un armamentario che se lo accende a palla penso che la 126 diventa cabrio!
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Non proprio in campo automobilistico, ma girandoci comunque intorno, c'è solo da sbizzarrirsi con la serie "zoologica" di OM tra gli anni '50 e i primi '70. E gli insetti di casa Piaggio non li vogliamo ricordare? Vespa, Ape, Grillo...
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Sicuramente, altrimenti sarebbe inibita la circolazione stradale. Il fatto stesso che abbia una immatricolazione del 1989 e non quella originale del 1973 potrebbe essere un indizio che sia stata riomologata a seguito dell'elaborazione avvenuta probabilmente in quell'anno. Non credo ci sia nessun legame calcistico. Non saprei il perchè di quelle fiancate rosse. Questa, delle tre 126 elaborate che possiede, è la più potente. Veramente da paura. E' stata riomologata e quindi ritargata circa una dozzina d'anni fa. Questa qui dal rombo che fa, dalle accelerazioni spaventose, dal marmittone che esce di lato, si capisce che la trasformazione meccanica c'è ed è pure pesante. Non ne sono sicuro, perchè col lunotto e i vetri posteriori oscurati non si vede niente, ma ho il sospetto che potrebbe aver rimosso persino il divanetto posteriore per far posto ad un altro motore; di sicuro non si tratta di una semplice elaborazione del piccolo 704 cc a sogliola della Bis. Delle tre è comunque quella che usa pochissimo; la si vede veramente di rado in giro, più o meno solo in occasione di raduni come quello in cui la fotografai dieci anni fa. La terza delle tre è una Personal, anch'essa elaborata ma decisamente più soft. Il grosso riguarda più che altro l'aspetto estetico. Le targhe sono infatti ancora quelle originali (Genova).
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Questa qui è un mio incontro praticamente quotidiano. Il padrone è un meccanico, non so se ancora in attività perchè è un uomo di una certa età. E' fratello di altri due meccanici, di cui il più giovane ha un'officina affiliata al circuito Point Service ed è da qualche tempo il nostro meccanico di fiducia che cura la manutenzione alle auto di famiglia. Molte delle 500, 600 e 126 elaborate che ho postato in questo thread nel corso degli anni sono opera di questi signori. Quanto alla 126 in questione, al di là della fatiscenza estetica, è meccanicamente elaborata, ha l'assetto ribassato, ha la coppa dell'olio maggiorata con alettature più profonde e scritta Abarth rossa in rilievo e ha la marmitta sportiva a doppio scappamento. Non so a livello motoristico quali interventi le abbia fatto di preciso, so soltanto che accelera e di brutto. Il colore originale creso sia il giallino, anche se è abbastanza indefinibile essendo parecchio scolorito.
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Oppure c'era il caso in cui i fari squadrati vs fari circolari sottintendevano versione base vs versione premium, come nel caso della FIAT 131 Mirafiori I serie... Oppure ancora, nel caso delle 131 Mirafiori II e III serie, la differenza tra le due tipologie di fari stava a sottintendere versioni benzina vs diesel. Eccezion fatta per le II serie in versione Racing e Abarth Rally, che pur essendo a benzina avevano in ogni caso i doppi fari circolari.
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Ecco, hai concluso centrando perfettamente il punto. Non tutti sono così, a cominciare da me, dalla mia famiglia, dai miei parenti e da un'infinità di amici e conoscenti che non avvertono e non hanno mai avvertito la necessità di dover ostentare o dimostrare niente a nessuno, o la necessità di dover pareggiare presunte inferiorità verso niente e nessuno tramite rappresentazioni di facciata. Poi, ci mancherebbe altro, che esistano dei sottostrati molto plebei della società in cui queste rappresentazioni dai gusti più che discutibili sono diffuse, non sono io di certo a negarlo dal momento che sono Napoletano, vivo in provincia di Napoli e queste cose le vedo da vicino. Mi incazzo però quando se ne vuol fare a tutti i costi una iconografia assoluta di Napoli, e solo di Napoli. Come a voler far passare come fatto acquisito che l'immagine Partenopea sia legata a doppio filo al trash, e soltanto a quello. Non è così, ovviamente. E tu mi sembri un ragazzo troppo intelligente e di buon livello culturale per ignorare che un certo tipo di popolo "popolano" lo trovi nelle periferie di Napoli, come di Palermo, di Bari; nelle borgate romane e in tanti altri posti dello Stivale, anche insospettabili, ti assicuro.
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Non è la prima che vedo con la targhetta "Tipo 1.1". Sicuramente pochissimo diffuse ma in giro c'erano. La BX, come tutte le Citroen di un tempo di fascia medio/alta, è idropneumatica. Quando va in moto l'assetto va a regime. Credo ci fosse una versione dedicata o comunque la possibilità di poterlo avere come optional. Sicuramente pochissimo gettonata, ma credo di averne vista qualcuna.
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Reportage interessante, ma con diversi tasselli da mettere in ordine. Tutto si può dire fuorchè la Hyundai Coupe e la FIAT Coupè fossero delle segmento B. Non lo erano nè per taglia - entrambe superavano di gran lunga i 4 metri di lunghezza - nè per derivazione. La prima era basata sul pianale della Lantra che era una berlina a cavallo tra i segmenti C e D; la seconda era su pianale Tipo che certamente non era una B. Tanto per intenderci, per taglia e derivazione, le coupè di segmento B per antonomasia erano in quegli anni la Ford Puma e l'Opel Tigra, rispettivamente derivate da Fiesta e Corsa e con una lunghezza massima che restava confinata sotto i 4 metri. Ultima nota a margine: Hyundai e FIAT non erano nemmeno omonime: la Hyundai non aveva l'accento e si pronunciava "Cup" Leggere di una BMW 316 coupè nel segmento C è un po' come sentire lo stridere delle unghie su una lavagna. Non solo non lo è, perchè siamo nel segmento superiore tutta la vita, ma anche di categoria premium se vogliamo. L'Astra coupè era posizionata più in basso rispetto alla Calibra semplicemente perchè con la Calibra non aveva a che fare niente. Nè concettualmente, nè nell'impostazione della carrozzeria (una era a tre volumi e due porte; l'altra era una due e mezzo col portellone) nè per parentela meccanica. L'Astra coupè era un'Astra. Stop. La Calibra era sulla base della Vectra, altra macchina, altro segmento.
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Stamattina l'ho avvistata anch'io dal vivo per la prima volta, mai vista in giro prima d'ora. Stava da Decathlon, non l'ho fotografata perchè ci avevi già pensato tu ampiamente. Posso solo confermare che è praticamente IMMACOLATA.
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Non diffusissime come altre versioni, ma qualcuna qui si vedeva. Una ce l'aveva una mia collega, 5 porte blu metallizzato, che ebbi modo di guidare in un'occasione e di cui ricordo la rumorosità degli ammortizzatori e il pedale della frizione granitico.
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Anche io saluto il vecchio anno con un po' di avvistamenti che avevo accantonati da tanti mesi ormai. Auguro a tutti una felice Vigilia e un anno 2023 ricco di cose buone. FIAT Punto S 60 del giugno '95, non un granchè ma tra le primissime (e oggi poche) alfanumeriche immatricolate dalle mie parti. FIAT Cinquecento Suite del gennaio '97. FIAT Scudo Combinato del '97, con dei curiosi cerchi in lega. FIAT Palio 65 del giugno '00, ormai poco diffuse in versione berlina, tanto più a 3 porte. Ancora una FIAT Palio, dell'agosto '02, stavolta in configurazione 5 porte. Ford Focus del marzo '99, non propriamente rare le prime serie ma ormai inesorabilmente in diminuzione. Honda Jazz del giugno '02, mai granchè diffuse e oggi sicuramente ancor di più. Kawasaki W 650 del luglio '99, utilizzata regolarmente da una donna che la tiene in ottime condizioni. Lancia Delta HPE td del '94, elaborata in rom style. Peugeot 106 del settembre '95. Peugeot 306 SW del gennaio '99, ormai tutt'altro che una consuetudine sulle strade. Peugeot 206 dell'aprile '99, in configurazione 3 porte oggi non più così diffusa.
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Le restrizioni sulla circolazione vanno in base a ordinanze di enti locali (comuni, province, regioni), soprattutto in base a determinati fattori tipici delle varie zone; non esiste un'armonizzazione della materia su scala nazionale. Non so se questo sia un bene o un male, ma è pur vero che le condizioni climatiche e atmosferiche non sono uguali a tutte le latitudini dello Stivale. Ad esempio città di mare del meridione come Napoli, Palermo, Bari sono soggette a una ventilazione e ad una movimentazione di correnti che portano un ricambio d'aria più repentino da un giorno all'altro. Questo non vuol dire che i centri urbani di queste città non soffrano l'inquinamento da autotrazione, ma è chiaro che la situazione è ben diversa dalle grandi città continentali dove il ristagno d'aria è molto più frequente; le temperature più rigide portano a un uso più intenso del riscaldamento domestico, gli insediamenti industriali sono di gran lunga più concentrati e così via. Tutto questo al netto del fatto che i catorci che fumano come ciminiere fanno male a Milano, a Firenze, a Roma, a Napoli o a Palermo e non dovrebbero stare in strada, sia ben chiaro. Purtroppo però siamo in Italia, Paese di santi e di poeti, dove le cose, in tutti i campi, funzionano appunto "all'italiana".
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In realtà sarebbe una II serie. La Micra I serie è questa... Lanciata in Europa nel 1983, da noi si vide ben poco a causa dei contingentamenti. Ma qualche sparuto esemplare me lo ricordo.
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Ma dal frontale sembrerebbe una 2CV fourgonnette; l'Acadiane aveva il frontale della Dyane appunto.
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Orrende quelle strisce nere sulle fiancate, che non capisco bene se siano delle semplici strips adesive o delle vere e proprie modanature in gomma. In ogni caso non originali e di aspetto posticcio. L'unica di quella serie che le montava in primo equipaggiamento era la Special, ma erano più sottili, avevano il profilo cromato e si integravano bene nel disegno della fiancata.
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Molte radiazioni sono conseguenza del fatto che essendo ancora richiestissime sono altresì rubatissime. Non di rado mi è capitato di vedere carcasse completamente spolpate abbandonate sul ciglio di strade fuori mano o in zone isolate di campagna. Questa è una III serie. Tutto di questa 131 ce lo conferma: Paraurti, modanature, specchio, maniglie, fanali posteriori ecc..
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Io sono andato sempre controcorrente rispetto alla maggior parte dei giudizi sulla 155. Non sarà stata il massimo dello spirito Alfa Romeo, ma a me una 155 messa giù così, II serie, coi parafanghi leggermente bombati, scudetto cromato, terminale di scarico cromato, cerchi in lega e un bel metallizzato mi fa ancora tanto ma tanto sangue. Comunque sono d'accordo pure sulla Serie 3 del '90, sempre trovata molto bella e riuscita esteticamente, al di là delle doti meccaniche, prestazionali e di abitabilità. Un esemplare in ottime condizioni credo si faccia ammirare ancora oggi.
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Tu dici? Io la penso in maniera diametralmente opposta alla tua, nel senso che a VAG nessuno avrebbe contestato nulla. Ma dovremmo addentrarci in discussioni filosofiche e sociologiche che non ne usciremmo più. Quanto alla Bora, questo è il mio pensiero per quel che può valere: Per quanto la classificazione ufficiale che le si dava fosse quella, considerarla una C sia quanto meno riduttivo tanto quanto Marea. Con buona pace di tutte le condivisioni possibili e immaginabili che potesse avere con Golf. Quanto alla poverata: Amico mio, se sia stata una poverata oppure no io non lo so. Una cosa è certa: che uno abbia una propria opinione è legittimo e io la rispetto pur eventualmente non condividendola. Però non ci innamoriamo troppo delle nostre opinioni al punto da volerle somministrare agli altri come dati di fatto acquisiti. Al di là di non essere un progetto nato dal foglio bianco come altri competitor, chi lo dice che non avesse NESSUNA caratteristica peculiare del segmento di riferimento. Anche qui non mi trovi allineato al tuo pensiero.
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Sì, ma anche considerando le berline, al di là dei 10 cm in più o in meno tra l'una e l'altra è proprio la logica che non quadra, secondo me: Se non hai nemmeno una vite in comune col segmento inferiore puoi fregiarti del titolo di seg. D; se condividi componenti col segmento inferiore, pur avendo tutte le caratteristiche peculiari del segmento D (abitabilità, confort, motorizzazioni, capacità di carico) sei una segmento C. Per me non regge.