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In ambito Alfa Romeo ci sarà certamente chi è più ferrato sul marchio e sulla 33 in particolare che saprà rispondere più dettagliatamente, ma ad un esame generale credo si possa asserire che gli interni non originali costituiscano una discriminante in sede di iscrizione in qualsiasi registro storico. Poi tra la manutenzione ordinaria mi citi le valvole... mica è una cosa tanto ordinaria, a seguire c'è la ruggine da riprendere, i paraurti verniciati che non rispecchiano l'originalità, i cerchi in lega sicuramente non coerenti sia al modello che all'epoca.... Certo, il prezzo è basso, ma quante migliaia di Euro ci vorranno per rimettere tutto in ordine?
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Sono d'accordo. Con questo frontale, nel '92 Cinquecento avrebbe avuto un'aria molto più sbarazzina e gradevole, certamente più avanti di quella che è stata la versione definitiva. Diciamo che con la Seicento del '98 finalmente si recepì la necessità di smussare gli spigoli alla piccola di casa, io infatti la trovo ancora oggi abbastanza carina come linea. Ma probabilmente l'effetto non fu lo stesso che avrebbe avuto se fosse stata lanciata così arrotondata già nel '92. In effetti le analogie ci sono, ma pare anche a me troppo presto per poter ipotizzare una qualche relazione. Anche perchè per Ypsilon '03 ricordo bene che si parlava di uno stile che voleva attingere volutamente dalla antica tradizione di casa, più precisamente l'accostamento che ricordo che si faceva era con Ardea.
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Gran bel macchinone, poco da dire. Quel che mi convince poco è la fanaleria: anteriore troppo piccola e dal design secondo me anche troppo tormentato; posteriore già vista (like Audi). In questo senso si poteva lavorare un po' meglio per dare una personalità un po' più adeguata. Ma comunque, in definitiva, sti ca...
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Mah...forse neanche malvagia ad osservarla attentamente, certamente il portellone nero era davvero improbabile. Comunque, alla tirata dei conti, penso che ci sia da essere contenti di quella che è stata poi la Punto che abbiamo conosciuto nel '93.
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Sapete...io ci vedo abbastanza pure di Cinquecento, magari con stilemi decisamente più arrotondati, però l'impronta credo che ci sia. Ad ogni modo, dovessi dire di rimpiangere questa rispetto a quella che è stata poi Punto I sinceramente no.
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Beh sì, in linea generale sono d'accordo con la tua classificazione. Ma è proprio perchè si tratta di un argomento molto passionale e poco razionale, quindi difficilmente convergente in un punto () di accordo univoco, che c'è bisogno di individuare una soglia minima convenzionale che rappresenti la media tra i 10 ed i 30 anni: 20 anni appunto. Teniamo anche conto che se si rendesse ufficiale la soglia minima dei 30 anni per le automobili a larghissima diffusione, penso che si darebbe una mazzata non indifferente alla loro speranza di sopravvivenza. A quel punto () la vedrei dura a mantenere in vita delle 126, 127, Uno o Punto dovendosi sobbarcare i costi pieni di gestione, unitamente alle già fisiologiche difficoltà di reperibilità dei ricambi, manutenzione che diventa più difficile ed onerosa man mano che gli anni passano, nell'attesa che si raggiunga il trentesimo anno di vita. Bisognerebbe essere veramente degli appassionati o degli innamorati di tale modello oltre ogni ragionevole limite, oppure avere il cosiddetto portafogli a mantice. Ed in tal caso mi riuscirebbe comunque difficile pensare che ci si dedichi a custodire una Punto o una delle suddette a suon di quattrini fino ai 30 anni, piuttosto che ad un'auto di sicuro appeal storico. No, il giorno in cui dovessero farlo sul serio penso che ci sarebbe un'ecatombe di demolizioni.
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Beh...è già qualcosa se un modello tenuto come una reliquia non abbia preso la via della demolizione, anche se immaginarla nelle mani di un neopatentato mi fa presagire un prosieguo di vita molto duro per la povera Punto. Altro che la vita agiata che ha fatto finora...
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Per curiosità...la Punto dell'anziano zio poi che destino ha avuto?
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Questa purtroppo mi è venuta una ciofeca, ed avrebbe meritato sicuramente di meglio per come era impeccabile e perchè non ne vedevo più dai tempi in cui queste coupè erano in voga. Si tratta di una Mitsubishi Eclipse immatricolata tra la fine del '92 ed i primi mesi del '93, così recita il sito delle targhe italiane. Qui invece abbiamo una Volvo 240 Polar, purtroppo non in buone condizioni, forse usata come mulo da lavoro. Peccato, pensare che un tempo era un po' uno status symbol...
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Intanto, giusto per avere più o meno un orientamento temporale, l'autocisterna che le sta davanti fu immatricolata nel '57.
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Ma...dal punto di vista stilistico, almeno guardandola nella sua globalità, voi non ci vedete qualcosa che c'azzecchi con la Palio berlina? Infatti, mi pare che il progetto di una sorta di corrispondente brasiliana marciasse più o meno in contemporanea con Punto I, come credo abbia sottolineato in un post precedente nucarote. P.S. I fari anteriori la butto lì: 127 o 126.
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Condivido tutto il discorso in larga parte. La Racer fu un vero peccato, secondo me poteva essere una freccia ancora più affilata della Coupè da avere in gamma. Certo, così com'era forse no, ma aggraziandola un po' credo che avrebbe avuto molto da dire. Capitolo Punto: qui sono un filo meno in sintonia, nel senso che la prima serie la trovavo perfettamente riuscita stilisticamente ed ottimamente contestualizzata nell'epoca in cui fu lanciata; con la seconda serie, ovviamente relativamente alle mie personali percezioni dello stile, abbiamo assistito ad un progressivo snaturamento della Punto così come l'avevamo conosciuta nel '93. Gli spigoli e spigoletti, o peggio ancora l'eliminazione della luce posteriore, a mio modo di vedere, costituirono una sostanziale involuzione del design generale, che poi culminò in maniera veramente poco gloriosa col restyling dei farettoni anteriori e dei ridicoli fanalini posteriori sulla 3 porte che sapevano di posticcio lontano un miglio. A mio modo di vedere si riprese quota nuovamente nel '06 con G.Punto, dove fu recuperato un po' il sapore della I serie ma in una veste più importante, salvo poi ridiscendere nuovamente col restyling nel quale le fu applicato l'apparecchio odontoiatrico sul muso in stile Ugly Betty. L'attuale invece non mi dice più niente, finita la cura odontoiatrica ormai siamo sul viale del tramonto, sarebbe tempo di cambiare. Ma l'uomo nero pare non pensarla allo stesso modo, mi sa.
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Sì, questo l'ho notato anch'io su di una 500 D che ho postato non molto tempo fa, in effetti la parte rigida del tetto non è solidale col resto. Ma quello che mi stupiva della 500 che ho avvistato io è il fatto che non si trattava affatto di un'ante F, ma di una L. Come si evince da quanto tu stesso giustamente dici, dalla F in poi la parte rigida del tetto non era più separata ma diventò integrale; da qui nasce la mia perplessità.
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Mi allaccio a questa discussione sulla 500 col tetto apribile integrale, che suscita qualche perplessità, per dirvi che già un paio di volte, tra cui l'ultima giusto qualche giorno fa, ho avvistato quella che sembrava in tutto e per tutto una 500 L (quindi portiere incernierate davanti, calandra con fregio piccolo centrale con sfondo rosso rubino, paraurti con tubolari ecc.) ma dotata di capote che scendeva fino al bordo della griglia posteriore posta sopra il cofano motore. Purtroppo non ho fotografie perchè guidavo ed ero solo in macchina, ma lì per lì sono rimasto molto stupito in quanto non mi risulta che tale tipo di apertura sia mai stata più prodotta dalla D in poi. Ora, vedendo la 500 postata da Roy e leggendo giustamente delle vostre perplessità al riguardo, mi chiedo se sia mai possibile (non credo, non dovrebbe essere consentito) apportare modifiche strutturali al tetto della vettura tagliandolo fin giù; oppure se si tratti semplicemente di una capote dal prolungamento posticcio che si applichi semplicemente sulla lamiera fino alla griglia posteriore, giusto per simulare la capote delle prime 500, mentre l'apertura rimane quella classica delle 500 più recenti. La seconda ipotesi non mi stupirebbe più di tanto in quanto ormai c'è un merchandising intorno alle vecchie 500 che prevede di tutto e di più, anche le cose più orrebonde. Ma chiedo a voi tutti nel caso qualcuno ne sappia di più.
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Beh, non c'è dubbio che un'auto odierna offra una sicurezza attiva e passiva infinitamente migliore rispetto ad un'auto concettualmente risalente agli anni '70, oltre ad una miriade di comodità in più; capisco pure le preoccupazioni e le considerazioni dei tuoi genitori che sono scaturite da un'esperienza traumatica; capisco pure che si decida di demolire un'auto perchè ormai non ne ha più. Ma da qui a decretare l'alienazione di un'automobile, forse anche in condizioni ancora dignitose, pensando a dei possibili eventi nefasti in caso d'incidente forse è stata una visione un tantino pessimistica. Tanto per capirci: se mio padre un giorno se ne uscisse con l'intenzione di rottamare la Delta o un'altra delle vecchiette di casa perchè ormai non gli offrono gli stessi standard di sicurezza delle auto attuali (cosa che è pur vera, ci mancherebbe...) ne chiederei l'internamento. Scusami eh, Gimmo...si vede allora che non c'è tutto questo amore che ti lega al tuo Pandino. Chi valuta certe cose dal punto di vista passionale stai certo che non si fa ammaliare dalle comodità e dai gadgets delle auto moderne. Che senso ha pensare della Panda di prima generazione "me la ricordavo meglio"....la Panda storica è quella, prendere o lasciare, o la ami o la odii. Ma se pensi di correre il rischio di non coglierne più il piacere, le sensazioni, l'atmosfera d'altri tempi, beh...lascia stare, allora. Stanne certo, ti parlo con cgnizione di causa. So benissimo cosa significhino le mille comodità di un'auto moderna, in famiglia c'è una nuova Panda di 8 mesi, è di mio padre ma non di rado mi ritrovo a guidarla anch'io. Ebbene, è un altro mondo rispetto alla mia Uno o alla vecchia 127 di mio padre, è comoda, si sta seduti bene, c'è tanto spazio in più per la testa in confronto alla Delta, c'è l'ABS, ci sono 4 airbags, c'è il servosterzo a doppio stadio, c'è un signor impianto audio, ci sono i sensori di parcheggio, una miriade di segnalazioni, spie e cicalini...solo una cosa non c'è: il gusto e la piacevolezza di GUIDARE che c'era sulle auto di una volta. Ecco, questo è il motivo per il quale quando scendo dalla Panda e risalgo sulla mia Uno o sulla Delta sono sicuro di non correre il rischio di disamorarmi.
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Qui c'è sempre stato un mercato fiorentissimo dell'usato, oggi forse molto meno che un tempo ma fino a tutti gli anni '80 e parte dei '90 le macchine con targhe forestiere erano tantissime. Io stesso ho la mia Uno targata Siena, immatricolata nell'88 a Poggibonsi. Comunque nelle foto non tenere conto delle targhe di Potenza, quelle le ho scattate nel week end che ho trascorso in Basilicata.
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La Dedra è tutt'oggi una berlina elegante che si lascia guardare con piacere, non c'è dubbio. Ma se io dovessi salvare una delle costole di quel progetto meglio che non dico quale, se no partono i buuuu.... I cerchi della serie 5....è vero, non ci avevo nemmeno badato. Forse perchè in fondo non ci stanno neanche tanto male, mi sa.
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Ecco qualche aggiornamento riguardante la fine settimana e ieri. BMW serie 5 dell''89. Perfette condizioni, ASI. FIAT 126 FSM dell''87. Condizioni generali vissute; scritte posteriori non coerenti, probabilmente appartenenti alla serie precedente. FIAT Panda 4x4 del '91 in discrete condizioni. FIAT Tipo dell''89. Condizioni generali più che buone, ASI. FIAT Uno 60 S dell''86. Appartiene al mio radiatorista di fiducia che la usa per lavoro; da rivedere di carrozzeria. Lancia Dedra 1.8 i.e. LE del '92. Abbastanza ben tenuta. Volkswagen Transporter del '92. Varie ammaccature sparse sulla carrozzeria.
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Al netto di tutte le considerazioni pro o contro fin qui fatte sul design della Gamma coupè, io trovo che sia un'automobile di eleganza ed originalità nel pieno rispetto dello spirito Lancia. A mio gusto personale, in quanto a raffinatezza ed eleganza del design, per certe soluzioni ricercate ed originali, manco si pone il confronto con la Ferrari 400.
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Conoscente o no, se lo beccassi sul fatto qualcuno che mi disegna col pennarello indelebile sulla carrozzeria, so io cosa gli farei col pennarello...
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Sì, è tutto regolare; con l'ultimo restyling specchi e minigonne divennero in tinta, le griglie sul montante posteriore erano invece nere (HF turbo).
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E' una HF turbo post restyling del '91, allora...può darsi che sia anche già una Euro 1. Secondo me è originale. Ad ogni modo dovrebbe avere marmitta singola.
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Se è tra il '91 ed il '93 penso proprio che sia originale. Infatti, in occasione dell'ultimo restyling della Delta I serie, la HF turbo ebbe in dotazione il cofano con la gobba, il frontale a quattro fari, gli indicatori di direzione nel paraurti ed i cerchi in lega dell'integrale.